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Autore: Evelineee    26/06/2015    0 recensioni
Viola è al penultimo anno di liceo ed è pronta ad affrontarlo con spensieratezza: non accetta di crescere, non vuole una storia seria, è solo in cerca di divertimento. Eppure dal quarto ginnasio nella sua vita c'è sempre stato un punto fisso: il bellissimo Roberto.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Devo proprio ammetterlo: il liceo classico è il più difficile ma per le feste è il migliore. È stata scelta una gigantesca villa a due piani che sporge sul lago, con una piscina meravigliosa. Peccato che sia una festa da ballo serale, il bagno ci stava tutto, specialmente con questo caldo di metà settembre! Sono ancora le 23.30 praticamente è iniziata ora, torno all’uscita per recuperare Margherita e Paolo che come al solito arrivano insieme indossando abiti coordinati e vedo in lontananza Roberto: più bello che mai. Camicia bianca Ralph Lauren, jeans Jackerson e giacca nera Armani, lo stesso inconfondibile look di ogni festa. Viene verso di me, mi passa accanto spostandomi leggermente dai fianchi e lasciandosi dietro una scia di perfetto Blue di Chanel. Il contatto fisico non mi sembra vero, improvvisamente un calore pervade il mio corpo e una smorfia di piacere mi appare in viso, prima di avvampare mi serve un drink! Mi avvicino al banco e chiedo al barman il mio solito Japanise e lo butto giù d’un colpo, ma prima ancora di girarmi me lo ritrovo di fianco, inizia a girarmi la testa. Chiede un Negroni Sbagliato, chissà perché ma me lo aspettavo. Nel tentativo di girare i tacchi e andare via da li inciampo in una radice e lui, proprio lui, mi prende al volo per un braccio e mi stringe. Riacquisto stabilità, mi guarda fisso negli occhi ed io ricambio lo sguardo. Decido di giocarmela in tutto e per tutto: due contatti fisici in cinque minuti, è la mia occasione. Lo guardo fisso, mi avvicino al suo orecchio e sussurro un “grazie” abbastanza deciso. Mi bacia la guancia e sussurra “prego”. Mi libero dalla stretta e raggiungo il bagno. Ma dico cosa sono questi? Segnali? Forse è la mia serata, forse Roberto si è accorto di me, si è sicuramente accorto di me per quanto sono impacciata! E devo calmarmi, togliermi dalla testa qualunque bel pensiero io stia per compiere. Non succederà nulla, come al solito.
Decido di andare a ballare, ma non berrò più. Nell’eventualità che succeda qualcosa io voglio poterla ricordare, sempre. Mentre ballo qualcuno mi cinge i fianchi, mi giro, è Roberto. Gli sorrido, mai come in questo momento sono stata felice di aver portato l’apparecchio: adesso il mio sorriso è perfetto, come il suo. Non so cosa fare così mi giro e gli cingo il collo con le braccia. Stiamo a ballare per un bel po’ e cerchiamo, musica permettendo, di fare conversazione. Mi chiede il nome, è ovvio che non mi conosce, non mi aveva mai notata, ma cerco di non pensarci. “Viola” rispondo. “Lo sai che hai un bel nome? E giuro che non lo dico per corteggiarti ma ho sempre pensato che se avessi avuto una figlia l’avrei chiamata così.”
Sono lusingata ma mi sorge un dubbio: Roberto che perde tempo? Nel corso di quattro anni di liceo e circa una ventina di feste in comune ho sempre osservato lui all’opera. Individuava la ragazza che voleva, si avvicinava, ci ballava due minuti e la baciava per tre o quattro, poi la lasciava stare e non si faceva sentire minimamente. Ma perché con me stava perdendo tutto questo tempo? E se gli piacessi? Scaccio via questi pensieri prima che prendano il sopravvento e faccio una risata lusingata per il complimento. “Ti va una sigaretta?” gli chiedo.
Acconsente e mi fa strada per uscire dalla calca. Me ne offre una, me l’accende e vi giuro che è la cosa più erotica del mondo, e la condividiamo. Iniziamo a conversare di nuovo.
“Ma in che classe sei? Non ti avevo notata sai…” mi chiede.
“Quarta A” dico accarezzandomi il braccio per il vento. Appena se ne accorge mi da subito la giacca e ricominciamo a parlare, stavolta non di scuola, ma di relazioni. È cosi strano parlarne con lui. Anzi è così strano che lui parli con me, forse non vuole concludere nulla, forse era solo curioso non avendomi mai vista a scuola.
“Sai devo proprio farti una domanda… tu puoi avere tutte le ragazze che vuoi con il minimo sforzo, perché perdi tempo a parlare con me?” gli chiedo decisa.
“Intanto sei una bella ragazza, ti sottovaluti se pensi di non essere alla mia altezza. E poi non sei il mio genere di..come dire.. preda. Non sei una ragazza facile, anche se secondo me stasera un bacio te lo strappo”
mi risponde così seccamente da lasciarmi a bocca aperta.
“Roberto sai una cosa? Ci hai veramente preso non sono una ragazza facile e non sono una tua preda, perché perdi tempo?” quelle parole mi avevano infastidita, volevo infastidire lui.
“Perché tu susciti il mio interesse, credi di non essere bella ma lo sei. E molto anche. Non vuoi impegnarti e nemmeno io. Ho capito da subito cosa vuoi ed è quello che voglio io, quindi non sto perdendo tempo affatto.”
parla di proposte… e mi vengono in mente le parole dette a Margherita e il film “amici di letto”… l’idea inizia a balenarmi in testa: Roberto era nei miei sogni da sempre, mi eccitava anche solo il pensiero. Senza contare che solo al suo contatto mi bolle il sangue. Forse dovrei pensare di considerare l’idea, ma prima voglio approfondire.
“intendi qualcosa come “amici con benefici”?” chiedo.
“prima diventiamo amici, ci conosciamo, senza impegno, ma ti desidero moltissimo, dove sei stata tutto questo tempo?”
“forse più vicina di quanto pensi” Rispondo.
Mi cinge i fianchi e di nuovo io gli cingo il collo, mi solleva leggermente e mi bacia a lungo, poi torniamo dentro insieme e ci separiamo. 
   
 
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