Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: EragonForever    28/06/2015    3 recensioni
Salve, eccomi qui con questa nuova fanfiction tutta su Naruto, che ho imparato ad amare e apprezzare. Dunque, vi volevo solo dire che la storia sarà divisa in due parti. Mi è venuta questa idea x creare qualcosa di tutto nuovo. In conclusione ... buona lettura.
*************
In quell'attimo un verso stridulo squarciò l’aria scatenando il panico totale. Selene allora si svegliò, allarmata nel sentire tutto quel frastuono e corse fuori, spalancando gli occhi.
"Oh no ... sta arrivando.", mormorò, preoccupata.
Jamir, il figlio più grande accorse e la guardò con fare incerto.
"Chi? Chi sta arrivando mamma?", domandò.
Lei indicò un punto preciso alle porte del villaggio, dove era comparsa una colonna di fuoco.
"Mistfire ... la Fenice a 14 Code. Se verrà qui distruggerà ogni cosa!", esclamò.
(Dal prologo)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache di Jamila'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3: Tu non mi hai mai deluso

Anche se sapeva controllare la sua abilità abbastanza bene delle volte capitava che combinasse qualche guaio, ovviamente non di sua spontanea volontà, come ad esempio causare piccoli incendi o tempeste involontarie e nonostante provava a spiegare gli abitanti l'accusavano continuamente. E la cosa peggiore era che le rinfacciavano ogni cosa anche in Accademia e questo era uno dei motivi per cui soffriva nell'andarci. Quella mattina infatti si alzò con il solito sguardo malinconico mentre scendeva a fare colazione. Mangiava molto lentamente e Jamir sapeva che quello era uno dei suoi modi per far capire che c'era qualcosa che non va, quindi l'affiancò.

"Senpre per il solito motivo non è vero?", esordì.

Jamila annuì.

"Già ... è come se lo facessero apposta ... è una cosa insopportabile"

"Lo so che è molto difficile per te ma ricorda quello che ti ho detto alla rupe ok?"

La ragazza sorrise, facendo un cenno con il capo e mostrando un sorriso forzato, anche se sapeva che aveva ragione. Finì quindi la colazione e si preparò per bene il suo tascapane, aggiungendo il pranzo. Quel giorno la giornata durava fino alle due del pomeriggio e quando fu pronta, si abbracciarono per salutarsi.

"Buona giornata campionessa.", la salutò Jamir.

Jamila sorrise e dopo un bacio sulla fronte, uscì, pronta per quella lunga giornata. Ma nonostante il disagio che provava ogni mattina nell'andare a scuola era comunque determinata.

Sarò considerata pure un mostro, ma sono pur sempre una ninja del Villaggio della Sabbia.

Anche se si sentiva un'emarginata, non era il tipo di ragazza che si scoraggiava tanto facilmente. Affrontava a testa alta ogni situazione senza abbattersi.

Arrivata all'ingresso dell'Accademia, si fermò per un attimo prima di entrare. Ripensò alle parole di Jamir quella mattina di due giorni prima sulla rupe.

Lasciali pensare come vogliono, quello che conta è ciò che sei.

Quella era la frase che le era rimasta più impressa. Sorrise.

Poi entrò nel cortile dove si stavano preparando ad entrare. Ovviamente la a notarono subito, come ogni giorno e sin da subito sentì i loro sguardi puntati addosso taglienti come lame di ghiaccio. Ma non si lasciò intimidire e puntò verso di loro uno sguardo serio e solenne.

"Andiamo ragazzi, non vi mangio mica.", esordì.

Questo non è posto per quelli come te, noi non ti vogliamo qui, non fai altro che combinare guai come in quell'incidente.", ribatté un giovane di nome Tazu.

A quelle parole abbassò lo sguardo, non faceva che rinfacciarli che quella volta era stata colpa sua e accusarla della morte dei suoi genitori. Da quel giorno era cambiata ogni cosa. I due non erano mai andati d’accordo già da prima di quel terribile fatto che aveva segnato entrambe le loro vite. Lui si atteggiava spesso in modi anche parecchio tracotanti e spacconi, e persino i maestri faticavano a sopportarlo. Eppure pareva proprio non farci caso, anzi continuava. Inoltre pareva trarre un particolare godimento nell’infastidirla e umiliarla, per cui non di rado si ritrovavano a fronteggiarsi e più di una volta, fuori dal controllo dei professori, erano arrivati persino ad alzare le mani.

Nel vedere quella sua reazione Tazu sogghignò.

"Ops, ho toccato un tasto dolente eh? Ma in fondo perchè negare la verità?"

Jamila non disse nulla e si limitò a sorpassarli.

"Si si sparisci mostro" si sentì dire alle spalle.

Non sopportava tutta quella situazione e piuttosto che combinare altri guai aveva preferito quindi lasciar perdere. Infine entrarono in classe, e la giornata poté iniziare.

Ovviamente la Genin se ne stava sola nel lato destro dei banchi, in ultima fila, l'espressione poco attenta, ma la mente attiva nel memorizzare le lezioni in pochi secondi.

Anche durante la ricreazione e il pranzo se ne stette per conto suo in un angolo. Gli altri suoi compagni se ne stavano con la loro squadra a parlare del più e del meno, mentre lei invece se ne stava per i fatti suoi. I maestri le avevano assegnato delle squadre, ma tutti gli altri Genin si erano rifiutati di farle da nakama per cui alla fine si era tirata indietro, preferendo stare da sola piuttosto che con qualcuno che la detestava.

Ma tutto questo non le pesava più di tanto, o almeno non lo dava a vedere. In verità tutto questo le pesava non poco ma ovviamente nessuno a parte Jamir poteva sapere come si sentiva davvero dentro, come soffriva quella terribile solitudine che le opprimeva il cuore giorno dopo giorno. Aveva suo fratello e il Kazekage certo, ma al di fuori di loro nessun'altro.

La giornata scolastica si concluse con una verifica sulla Mutazione, una delle tecniche all'occhiello di Jamila, poiché sapeva mantenere forma animale per un breve perido, la quale prese il massimo dei voti.

Più tardi tornò a casa, l'espressione annoiata e subito Kyuu corse a farle le feste. Jamila li fece quindi le coccole.

"Ciao bello, sono tornata"

"Ben tornata sorellina, com'è andata a scuola oggi?"

"Il solito, Tazu che continua a provocarmi, verifica sulla Mutazione, la mia specialità, il resto già lo sai.", borbottò Jamila, sbuffando.

"Lo so, ma credimi, non sei sola, hai me e sappi che avrai tutto il mio sostegno, qualunque cosa accada"

"Lo so, e di questo ne sono molto felice ... ma vorrei tanto avere un amico, qualcuno che mi capisca oltre a te capisci? Qualcuno fuori dalla famiglia ecco" mormorò la ninja, sospirando.

"Ti capisco molto bene sorellina, so come ti senti, ma non devi temere, sono sicuro che presto le cose cambieranno"

A quella frase il volto le si oscurò.

"Ti riferisci agli esami di selezione dei Chunin?"

"Si, anche a quelli, quando sarai Chunin le cose saranno diverse, credimi, mi è successa la stessa cosa. Cerca di essere un po' più positiva"

"Come posso essere positiva? So bene come andrà a finire, da sola, nessuna squadra, missioni solitarie.", sbuffò la ragazza, incrociando le braccia.

Jamir allora si inginocchiò alla sua altezza e la guardò intensamente negli occhi, il suo sguardo era terribilmente serio che la fece rabbrividire, poichè lo onosceva molto bene. Stava per farle una bella ramanzina. Deglutì per poi fissarlo con aria di sfida.

“Senti, smettila di essere così pessimista Jamila, possibile che vedi sempre tutto nero e non vedi quali possibilità ti può offrire la vita? Diventare Chunin ti aprirà un'infinità di scelte, rendendoti più responsabile, oltre a cambiarti in molte cose. Inoltre i Kge non permetterebbero mai di lasciarti senza squadra, per quanto si possa ridire, le regole sono chiare. Ogni ninja deve far parte di un team di almeno tre presone. Quindi stai tranquilla, ok?” ribatté il fratello, prendendole le spalle.

A quelle parole Jamila sospirò, abbassando lo sguardo.

"Scusami se ti ho deluso.", mormorò.

Jamir allora le alzò delicatamente il mento e tornò a fissarla di nuovo, scuotendo la testa.

"Tu non mi hai mai deluso sorella mia.", la rincuorò.

Lei allora sorrise, gli occhi che brillavano di felicità. Poi lo abbracciò con foga e lui fece lo stesso.

"Grazie"

"No, grazie a te di esistere mia adorata sorellina.", fece lui, stringendola.

Tra le sue braccia sembrava piccola e indifesa, ma aveva il cuore e il coraggio di una leonessa e Jamir questo lo sapeva.

"Fratellone, andiamo ad allenarci? Oggi non ho missioni da fare.", propose la Genin poco dopo.

"Nemmeno io, andiamo"

E così, fratello e sorella uscirono di casa, mano nella mano, pronti per il loro allenamento.

 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP, eccomi qua con la revisione del terzo captolo dove la situazione inizierà ben presto a smuoversi per la nostra Jamila. Spero con il cuore che sia di vostro gradimento! Ringrazio i miei fidati seguaci che hanno recensito e letto fino alla fine!

Saluti la vostra EragonForever! (Capitolo revisionato)

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: EragonForever