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Autore: EragonForever    30/06/2015    5 recensioni
Salve, eccomi qui con questa nuova fanfiction tutta su Naruto, che ho imparato ad amare e apprezzare. Dunque, vi volevo solo dire che la storia sarà divisa in due parti. Mi è venuta questa idea x creare qualcosa di tutto nuovo. In conclusione ... buona lettura.
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In quell'attimo un verso stridulo squarciò l’aria scatenando il panico totale. Selene allora si svegliò, allarmata nel sentire tutto quel frastuono e corse fuori, spalancando gli occhi.
"Oh no ... sta arrivando.", mormorò, preoccupata.
Jamir, il figlio più grande accorse e la guardò con fare incerto.
"Chi? Chi sta arrivando mamma?", domandò.
Lei indicò un punto preciso alle porte del villaggio, dove era comparsa una colonna di fuoco.
"Mistfire ... la Fenice a 14 Code. Se verrà qui distruggerà ogni cosa!", esclamò.
(Dal prologo)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache di Jamila'
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Capitolo 4: Un annuncio importante

Una forza oscura però si affacciava nel frattempo sull’orizzonte, impregnando l'aria con la sua aura di pura malvagità, la quale sola presenza impediva quasi di respirare, un'energia al mondo ignota. Il suo nome era Ideki, un uomo di circa mezza età, smunto e dall'aria folle, dai capelli neri e mossi raccolti in una coda fluente con un lieve accenno di barba sul volto, mentre gli occhi erano di un gelido verde foresta. Viveva ormai da molto tempo in un luogo remoto che non appariva sulle mappe, un luogo isolato dal resto del mondo. Si trattava di una vasta landa grigia e desolata, perennemente coperta da un leggera nebbiolina diafana e perlacea mentre solo qualche alberello raggrinzito sbucava qua e la ogni tanto. Alte montagne tenebrose si stagliavano all’orizzonte, mentre un notte perenne copriva quella landa priva di vita e dimenticata dagli dei. Era il posto ideale per uno come lui dalle folli idee che gli frullavano nella mente da quando un tempo era un giovane ninja della Foglia. Aveva sempre nutrito un'amore straordinario per la scienza e le nuove tecniche e grazie a questo suo talento si era persino guadagnato un posto importante nell'esercito. Ma aveva anche un'ossessione, un'ossessione talmente folle che lo portò alla rovina, ovvero l'utilizzo delle cellule dei Cercoteri per crearne dei cloni, sostenendo che in quel modo la Foglia avrebbe avuto un potere illimitato grazie alla sua dedizione negli esperimenti. Però gli Anziani videro la follia in quelle sue idee alquanto stravaganti e quindi gli impedirono di realizzarle. Ideki ovviamente ne rimase deluso e frustrato, così decise di fingere la sua morte scomparendo nel nulla. Successivamente si era costruito quel covo in modo da portare avanti indisturbato i suoi esperimenti, riuscendo a creare tre cercoteri, Mistfire, l'Inugami e il Bakeneko, ma la sua prima creatura si era rivelata troppo potente per essere controllata ed era riuscita a fuggire ben 14 anni prima. Da quel giorno non aveva mai smesso di cercarla, mandando i suoi seguaci in ogni dove, ma ogni volta era stato un totale fallimento, così aveva dato loro un ultimatum dicendo che se stavolta non fossero tornati con delle buone notizie sarebbero stati puniti molto duramente. Quel pomeriggio, dopo quasi due mesi di assenza li stava attendendo seduto sul suo trono di pietra impaziente, lo sguardo fisso verso l'ingresso della caverna dal quale entrava una lieve nebbia, le dita affusolate che tamburellavano sul bracciolo per smaltire la noia. Infine dopo svariati minuti sentì dei passi avvicinarsi poco a poco. Attraverso la nebbia, comparvero improvvisamente due figura dapprima quasi indistinguibili, eppure dal profilo praticamente identico. Quando furono finalmente visibili si rivelarono essere una ragazzo e una ragazza, visibilmente gemelli, di circa 16 anni. Avevano corti capelli purpurei, dai riflessi sanguigni, profondi occhi violetti e una carnagione leggermente pallida su un fisico robusto e slanciato. Nel vedere lo sguardo severo del loro signore tremarono, bene sapendo di quanto potesse essere spietato se si arrabbiava, ma si limitò a sospirare.

"Spero per voi che stavolta non mi abbiate deluso ... altrimenti sapete cosa vi aspetta.", sibilò.

A quella frase sorrisero con trionfo e allora la ragazza si fece avanti, inginocchiandosi in segno di rispetto.

"Mio signore Ideki, vi possiamo garantire che stavolta abbiamo buone notizie.", esordì.

L'uomo allora si fece attento, mentre il suo sguardo gelido li scrutava uno a uno.

"Quindi l'avete trovata?"

La ragazza annuì, imitata dal fratello, inginocchiatosi al suo fianco.

"Si mio signore, vive nel Villaggio della Sabbia, il suo nome è Jamila Komamura, 14 anni.", rispose.

"Sappiamo che molto presto andrà a Konoha per l'esame di selezione Chunin.", aggiunse il ragazzo.

Ideki sogghignò a quelle parole

"Bene, molto bene. Presto riavrò la mia adorata Mistfire.", esultò poco dopo.

Lui era anche un ottimo stratega, subdolo e calcolatore, sapeva bene come indurre la sua preda a cadere nella sua trappola, e perpetrava i suoi crimini con insano piacere, mentre i suoi piani procedevano e venivano studiati nel minimo dettaglio. Stava per fare la sua mossa, e nessuno avrebbe potuto uscirne vincitore se non lui.

 

(...)

 

Jamila nel frattempo era ignara di tutto ciò, e viveva la sua vita come ogni giorno facendo le solite cose, oltre anche ad allenarsi per conto suo, ben sapendo che gli esami Chunin si stavano avvicinando. A volte però spiava gli allenamenti degli altri ragazzi della sua età con il loro bel tem e il maestro che insegnava le tecniche, a allora un profondo senso di solitudine le avvolgeva il petto, ben consapevole e certa che quell'esperienza non l'avrebbe mai provata dato che nessuno aveva preso la briga di fare squadra con lei, e poi perché avrebbero dovuto? Tutti la consideravano una minaccia per l'intero Villaggio, quindi nessuno si sarebbe scomodato a chiederle se voleva fare squadra. Ormai comunque si era arresa all'evidenza, finché una mattina non accadde qualcosa. Il Kazekage aveva radunato tutti nella piazza principale affiancato da Kankuro eTemari. Guardò i presenti per poi schiarirsi la voce

"Ho un annuncio molto importante da fare.", esordì.

Ci fu un attimo di silenzio in modo da richiamare a se l'attenzione, poi riprese

"Fra tre settimane a Konoha si svolgeranno gli esami di selezione dei Chunin. Tutti i Genin con le loro rispettive squadre, hanno a disposizione da oggi per prepararsi. Vi augoro buona fortuna"

Infine dopo ciò congedò la folla, che si sparpagliò. Tutti i ragazzi erano eccitati dalla notizia, ma solo Jamila non sapeva se esserlo o meno, poiché in fondo lei non aveva una squadra.

"Su con la vita, ti allenerai con me, chiederò a Gaara il permesso di prepararti.", la rassicurò Jamir, sorridendo.

La Genin sorrise, rassicurata. Sapeva che poteva contare su di lui, così suo fratello andò immediatamente dal quinto Kazekage, che fu felice di riceverlo, essendo molto amici. Infatti dal suo sguardo serio intuì subito il perché fosse venuto.

"Immagino che si tratti di Jamila non è vero?", esordì.

"Si ... come sapete lei non ha una squadra e nemmeno un maestro, quindi vorrei chiedervi il permesso di tre settimane di congedo dalle missioni per allenarla personalmente.", spiegò.

A quella richiesta il Kazekage annuì.

"Permesso accordato, so che per te è molto importante e per Jamila significherebbe moltissimo, e poi come ben sai anch'io non la temo"

"Lo so, e vi ringrazio per la vostra comprensione, significa tanto per me"

"Questo e altro per il mio migliore amico, va ora, ti starà aspettando"

Jamir annuì e lasciò l'ufficio, andando a dare la lieta notizia alla sorella che fu subito entusiasta.

"Ma è fantastico!", esultò.

"Lo so e tranquilla, queste tre settimane sarò tutto per te"

"Andiamo ad allenarci allora!", esclamò la Genin.

Il fratello annuì, cos' andarono nel luogo dove la ragazza era solita ad allenarsi e senza troppi indugi iniziarono l'allenamento.

Jamir si mostrò subito un ottimo maestro, le dava fiducia e le insegnava tutto quello che sapeva e anche a dominare la sua abilità innata con maestria. In un pomeriggio, Jamila imparò la maggior parte delle cose che c’erano da sapere.

"Complimenti sorellina, sono fiero di te.", le disse, quella sera.

"Sei un ottimo maestro fratellone, non potevo chiedere di meglio"

"E' merito della tua fiducia, tu sei la mia forza sorellina adorata"

Jamila sorrise.

"E tu sei la mia.", mormorò.

Le tre settimane passarono in fretta e Jamila ottenne il massimo nell'allenamento, impegnandosi con anima e corpo, dando il meglio di se. Il fratello la guardava, felice di vederla finalmente serena, nonostante il senso di solitudine che le opprimeva il cuore, ma sapendo di averlo al suo fianco era carica come non mai. Il Kazekage in quei giorni andò anche a controllare di persona i vari allenamenti. Arrivò infine il momento di partire per Konoha e il giorno della partenza il Quinto Kazekage convocò nuovamente tutto il Villaggio nella piazza.

"Le tre settimane a disposizione sono volte al termine e come ho potuto constatare, tutti voi avete fatto ottimi progressi impegnandovi al massimo delle vostre capacità, e non posso che esserne fiero. A conclusione di ciò non ci resta che partire per Konoha.", annunciò.

A quella notizia ci fu l'entusiasmo generale. L'esame di selezione dei Chunin era molto vicino.
 

Angolo dell'autrice

Già cinque recensioni, wow, non me l'aspettavo, questa è una vera soddisfazione, non credevo riscuotesse tanto successo, eheheheheh. Ringrazio ancora Sasuko per le splendide recensioni e AkaneChan per avermi avvertito su una cosa molto importante. Sono davvero molto soddisfatta. La storia si è evoluta parecchio come potete vedere. Che ve ne pare di Jamila? È carina è? Ora vi saluto. Domani aggiungo il quinto capitolo. Per gli altri dovrete aspettare due settimane, perché sabato vado al mare. Grazie ancora ai miei fan.

Bacioni, EragonForever (Capitolo revisionato)

   
 
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