Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: CrazyFantasyWriter    30/06/2015    3 recensioni
La guerra di Hogwarts è finita, Voldemort è stato sconfitto.
Harry decide di spezzare la bacchetta di Sanbuco, non fa per lui, non la vuole.
Un nuovo futuro aspetta il trio e l'intero mondo magico.
E se i ragazzi decidessero di tornare al castello per studiare un ultimo anno insieme?
Nuovi professori, nuove magie, gli amici di sempre, il coraggio di sempre.
Coppie degli scritti originali e caratteri non stravolti. E' un vero e proprio continuo secondo ciò che ha lasciato detto la Rowling, a parte per il fatto che i ragazzi tornano ad Hogwarts.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 10- Provocazioni e...

Harry era sceso presto in Sala Grande quella mattina, si era seduto lontano da Ron ed Hermione, con Ginny e al momento della consegna della posta fu sorpreso di aver ricevuto una lettera dalla signora Weasley.

 

Harry caro,

ti scrivo per dirti che Andromeda e Teddy sono felici e il piccolo si è adattato molto bene dalla sua nonna. Purtroppo Andromeda è segnata, gli sono stati portati via tanti cari in una sola volta... ed è dura andare avanti. Comunque credo che Teddy le darà una mano a riprendersi. Avresti dovuto vedere come rideva quando il piccolo ha cambiato colore di capelli! Dice che è uguale a Dora da piccola.

Lo abbiamo portato da lei ieri sera e lo andremo a trovare domenica.

Salutami tanto Ginny, Ron ed Hermione.

Con la speranza che le lezioni stiano andando bene,

un abbraccio,

Molly

 

Il ragazzo richiuse la busta e sorrise. Era felice che il suo figlioccio ora fosse con la sua famiglia, lo meritava.

*

Ormai i primi giorni di scuola erano passati e le lezioni avevano ripreso il ritmo ferrato di quando Harry aveva studiato per i G.U.F.O.

“E' normale che ci facciano studiare così tanto” disse Hermione quando lei ed Harry erano riusciti a ritagliarsi un po' di tempo di sera per fare la ricerca di Storia della Magia.

“Ma io devo trovare dei potenziali giocatori per domenica” disse Harry posando la piuma, “Non posso mica prendere tutti i ragazzi del primo anno perché hanno poco da studiare”

“Oh... non mi sembra affatto questo il problema” disse la ragazza sbuffando.

“Perché? Cosa succede?”

“Cormac McLaggen”

“Non entrerà, preferisco avere Ron come portiere e non parlargli per tutto il tempo che avere uno che ruba le mazze ai battitori”

Hermione alzò gli occhi al cielo.

“Non intendevo il Quidditch, non c'è solo quello, sai? Comunque... E' diventato ancora più irritante, prima mi ha lanciato un'occhiata... e sai com'è fatto Ronald”

“Non lo sapevo. Mi... spiace” fece, non sapendo che dire

“Beh... non è che ci siamo visti molto in questi giorni, anzi... scusa”

Harry alzò le spalle.

“Non è colpa tua”

“Vorrei passare un po' di tempo con il mio migliore amico, ma-”

“C'è il tuo ragazzo di mezzo, lo so. Non ti devi giustificare”

“Ma...”

“Hermione, è tutto a posto. A proposito...

La ragazza abbassò lo sguardo, pentita di quello che aveva detto e riprese a scrivere sulla pergamena.

I minuti passarono e la voglia di Harry diminuì sempre di più fino a quando non decise di mettere tutto nello zaino.

“Ci vediamo a cena”

“Okay,Harry non ti sei arrabbiato, vero?”

“No, tranquilla” disse il ragazzo con un sorriso, poi lasciò la biblioteca.

Voleva andare nel dormitorio dei Grifondoro e sdraiarsi sul baldacchino. Era davvero stanco, quel pomeriggio non aveva nemmeno voglia di stare con Ginny, voleva solo riposare.

“Come mai in giro da queste parti a quest'ora?” lo ammonì Cho Chang ritrovandoselo difronte dopo aver girato l'angolo.

“Mi scusi professoressa, ho avuto il permesso di uscire con una Caposcuola, ma ora vado subito nella mia Sala Comune.”

Cho rise e si fermò ad osservarlo.

“Non sei affatto cambiato” disse dopo un paio di secondi.

Harry sorrise imbarazzato.

“Oh... scusa, non volevo metterti in imbarazzo. Ti va se facciamo due chiacchiere?”

Harry annuì, nonostante avesse solo voglia di stare un po' da solo: Cho era un insegnante, magari le voleva parlare dei nuovi corsi.

“Vieni allora” disse la ragazza e lo accompagnò in un'aula vicina, vuota. Entrò e lasciò la porta aperta.

Lei andò in fondo alla stanza e si sedette all'ultimo banco, Harry si mise a quello davanti e si girò per guardarla in faccia.

Anche lei non era cambiata affatto. Aveva solo i capelli raccolti in una crocchia, a differenza di come li portava quando studiava, e aveva un abbigliamento simile a quello della McGranitt, ma colorato di blu sgargiante. “Mi manca già sedermi da questa parte” commentò ridestando il ragazzo dai suoi pensieri, “Senti, Harry... ci ho pensato molto e... sono anche successe tante cose: l'insegnamento per primo. Non avrei mai immaginato di diventare professoressa, ma quando durante la ricostruzione del castello la McGranitt me lo ha chiesto non ho potuto rifiutare, perché è proprio durante la battagli che ho capito molte cose, ad esempio che tu vali davvero tanto, Harry”

Il ragazzo si sentì irrigidire. Dove voleva andare a parare?

“Ti ho visto uccidere Tu-Sai-Chi e ho capito che quello che ci hai insegnato durante le riunioni dell'ES non è stato solo utile per difenderci. Ci ha aiutato a capire la differenza fra bene e male, ci ha fatto capire da che parte stare e io vedendoti combattere ho capito che sto dalla tua. Starò sempre dalla tua, perché ti amo”

Harry stava quasi per scoppiare a ridere. Era uno scherzo, per caso? Si erano lasciati per quella stupida della sua amica Marietta e, sinceramente, a lui non era fregato molto del loro allontanamento. Però era stata la sua prima ragazza, forse era solo una prova, ecco perché non aveva provato niente nel lasciarla.

“Ho pensato che magari questa volta potesse funzionare. Tu sei cresciuto... siamo cresciuti entrambi e...” si alzò.

“So che stai con la Weasley, ma... Voglio farmi perdonare per il mio comportamento di tre anni fa. Per me eri solo uno svago, qualcuno con cui sfogarmi per non pensare a Cedric e... sono riuscita a dimenticarlo appena mi hai lasciata. E poi, quando ti ho visto entrare nella stanza delle Necessità, prima che scoppiasse la battaglia... ho capito che sarebbe andato tutto bene, perché tu eri lì con noi”

“Mi stai solo sopravvalutando” si schermì Harry, “Io stesso credevo di morire e ci sono andato vicino, molto vicino”

“Forse è l'amore che ci fa vedere in un altro modo le cose” sussurrò Cho accostando il suo viso a quello del ragazzo, “E mi piace”

Harry si ritrovò a baciare Cho come se si fosse smaterializzato su quella sedia all'improvviso e le avessero lanciato la ragazza in grembo.

“C'è... la porta aperta” disse Harry scansandosi.

“Non me ne frega nulla” disse lei e riprese a baciarlo con forza.

Era troppo.

Harry si alzò e abbassò lo sguardo.

“Devo andare” disse.

“Non hai lezione, è sera” disse Cho.

“Devo andare” ripeté lui deciso e la ragazza si alzò, delusa.

“Scusami” disse velocemente Harry e prese lo zaino, dirigendosi verso l'uscita.

“Ci rivedremo?” chiese lei speranzosa non muovendosi di un passo.

“Sto con Ginny”

“E allora perché mi hai baciata?”

“Forse per lo stesso motivo per cui tu hai deciso di parlarmi. Tu non credevi che io facessi sul serio con Ginny e io non credevo volessi fare sul serio con me”

“Ma io ti amo veramente. Non l'ho capito quando stava insieme, ma...”

“Devo andare, professoressa” disse Harry evidenziando l'ultima parola, poi uscì dalla stanza e chiuse la porta con un tocco di bacchetta.

Era stufo, stufo di Cho. Che intenzioni aveva? Prima gli aveva confessato di averlo preso in giro quando lui pensava di essersi innamorato e poi lo aveva baciato lì, in un aula vuota, con la porta aperta.

“Potter?”

Si voltò, Cho era uscita e stava in mezzo al corridoio.

“E' proibito l'uso della magia nei corridoi”

Era vero, Harry lo sapeva, così decise di assecondarla.

“Allora mi denunci alla preside, signora”

Cho rimase senza parole e Harry poté proseguire.

Come diavolo pensava che la loro storia potesse continuare? Era una professoressa ora e poi Harry amava solo una persona: Ginny, e le cose non sarebbero cambiate per nessuna ragione al mondo.

Il ragazzo girò l'angolo, diretto alla Sala Comune dei Grifondoro e cominciando a salire le scale si trovò difronte alla persona che meno avrebbe voluto vedere in quel momento: qualcuno che gli avrebbe sicuramente fatto la ramanzina.

“Hermione” disse a mo' di saluto.

“C-ciao Harry” disse lei imbarazzata, “T-tutto...”

Il ragazzo socchiuse gli occhi, non volendo nemmeno immaginare che Hermione avesse sentito o visto qualcosa.

“Hai...”

“Mi spiace. Non volevo, ma la porta era aperta”

“Non è stata colpa mia, te lo giuro. Lei si è...”

“Si. Lo so” disse Hermione arrossendo, “Comunque devi trovare un modo per gestire sia lei che Ginny”

“Cosa?” chiese lui ricominciando a salire la rampa di scale.

“Non dirmi che credevi davvero che Cho lasciasse perdere?”

“Beh...”

Si. Era quello che sperava.

“Ci riproverà Harry, sta' attento”

“E cosa posso fare?” chiese il ragazzo.

“Innanzitutto cercare di evitarla, poi si vedrà” disse la ragazza con fare diplomatico.

“Spero solo che funzioni. Ti immagini cosa succederebbe se Ginny...”

“Più che altro temo la reazione di Ron” fece Hermione lapidaria.

Nel frattempo erano arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa.

Mandragola et Flamae” scandì Hermione e il ritratto si aprì.

“Non dire nulla a nessuno” disse Harry mentre si dividevano per andare ognuno nel proprio dormitorio.

“Tranquillo” disse lei sorridendogli, “Sta' attento”

“Anche tu con McLaggen”

“E' tutto sotto controllo” disse Hermione, “Allora a domani”

“Sì. A domani”

Harry entrò nel dormitorio buio.

C'era Neville che russava, con un braccio che penzolava giù dal letto. Ron mugugnava qualcosa nel sonno. Dean e Seamus dormivano tranquilli e fra i loro due letti c'era una copia della Gazzetta del Profeta, probabilmente uno dei due l'aveva letta prima di addormentarsi e poi era caduta.

Harry si avvicinò silenziosamente al suo baldacchino, si svestì, si mise sotto le coperte, poi, visto che tutti dormivano, prese dal cassetto del comodino la Mappa del Malandrino, illuminò la punta della bacchetta e sussurrò:

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”

Sulla Mappa apparvero i soliti cartigli con su scritto i nomi degli abitanti di Hogwarts.

Tutto era fermo e tranquillo, l'unico cartellino in movimento era quello con scritto “Proff.sa Chang” era in quello che doveva essere il suo ufficio, nei sotterranei e faceva su e giù fermandosi ogni tanto.

Harry rimase alcuni minuti a veder quel puntino muoversi, poi si costrinse a chiudere la mappa e spegnere la luce.

“Fatto il Misfatto” bisbigliò, era la pura verità. Baciandola aveva davvero combinato un bel pasticcio, ma cosa avrebbe potuto fare per fermarla?




NOTE:

OOC. OOC. OOC. OOC. Altro che IC!!! Mi scuso per questo capitolo, sinceramente lo odio, mi piace però l'idea di Cho che vuole conquistare Harry... ma non mi piace particolarmente ciò che è venuto fuori. Mi sembra proprio di essere fuori dal contesto e dai caratteri... fatemi sapere come l'avete trovato.

Sarò via fino alla prossima settimana, ma vorrei postare un nuovo capitolo appena tornata a casa, altrimenti finisce che lo rileggo tremila volte e lo posto dopo secoli come questo...
Detto cio,
alla prossima :)
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: CrazyFantasyWriter