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Autore: risakoizumi    30/06/2015    5 recensioni
La mia breve vita è stata un susseguirsi di momenti di gioia e infelicità.
La sofferenza è quella che ricordo meglio e che è stata al centro delle mie giornate per lungo tempo.
Una volta ero soltanto l’ex ragazza di Sam dal cuore spezzato e che nessuno sopportava.
Adesso mi sento una persona diversa.
Sono più forte, sento che niente può distruggermi. Sono padrona della mia vita. La triste e collerica ragazza di La Push si è trasformata in una persona nuova.
Osservo il ragazzo che sta in piedi accanto a me. I suoi occhi sembrano sorridermi, come sempre.
"Sei pronta?" mi chiede, prendendomi per mano.
"Sì". Ricambio la sua stretta sicura e familiare.
Il momento è arrivato, ma non ho paura. Santo cielo, sono Leah Clearwater! Dovrebbero essere loro ad avere paura di me!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leah Clearweater, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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<< Sono diventato un licantropo molto tempo fa >>.
I miei fratelli guardano stupiti Carlisle e Thomas. I loro pensieri e le loro ipotesi si affollano nella mia mente.
Carlisle fissa Thomas con meraviglia e con un sorriso nostalgico.<< Ho tante cose da chiederti, amico mio >> mormora. << Sono così felice di vederti >>.
Thomas annuisce ma sembra turbato. << Le cose da dire sono molte ma questo non mi sembra né il luogo né il momento adatto >>.
<< Un licantropo e un succhiasangue che si conoscono: sarà sicuramente una storia interessante >> si intromette Karen.
<< Una storia privata >> ribatte Thomas.
<< Preferisci che sia Beth a scoprirla? >>.
Thomas stringe i denti. << Che cosa vuoi, Karen? Non ti basta avere le nostre vite in pugno? Adesso vuoi anche scandagliare il nostro passato e distruggerci? >>.
<< Sono solo curiosa. Distruggervi? Non credevo che una vecchia conoscenza potesse essere distruttiva >>.
Carlisle continua a fissare Thomas e Edward sembra scosso. << Carlisle? >> mormora.
<< E’ lui, Edward. Ve ne parlai una volta, ricordate? >> chiede alla sua famiglia.
<< Sì, Carlisle. Non ci devi alcuna spiegazione, lo sappiamo >> mormora Esme.
Carlisle continua. << Ho sepolto il mio passato da umano in un angolo remoto della mia testa. Ho cercato di cancellarlo >>.
<< Non ti biasimo per questo >> dice Thomas.
<< Cosa ci nascondete? >> chiede Karen, spazientita.  << Beth, voglio saperlo subito >> aggiunge.
La ragazza dai capelli viola si fa avanti con un ghigno.
<< Fermati immediatamente >> dice Thomas in tono minaccioso.
Non so cosa stia succedendo, è tutto molto strano.
<< Sputate il rospo >> ordina Karen.
Mi sembra che non sappia il significato della parola “no”.
<< Fatti gli affari tuoi, Karen >> ringhia Thomas.
<< Oh, Thomas, questa risposta non mi piace >> ribatte  Karen, seria. << Non vorrai combattere qui, adesso, contro di me? >>.
<< Le cose si mettono male >> commenta Seth.
Thomas ringhia, scoprendo i denti.
William si fa avanti, mettendosi tra Thomas e l’esercito di Karen.
<< Calma, non c’è bisogno di agitarsi né di combattere >>.
Ovviamente Alex ha un’espressione di puro odio, sono sicura che è pronto per attaccare: è impulsivo, non potrebbe mai cercare di recuperare una situazione critica. Sua moglie, accanto a lui, osserva la scena impassibile.
<< Thomas non c’è problema, puoi parlare davanti a tutti. Non ha importanza >> dice pacato Carlisle, avendo capito che quando Karen vuole qualcosa la esige. Carlisle, il pacifista.
<< Thomas, rifletti. Non vuoi che i nostri alleati ci attacchino, no? Dille come vi siete conosciuti, non ne vale la pena di farsi ammazzare per una cosa del genere >> mormora William, anche se possiamo sentirlo tutti.
Non ho mai visto Thomas così agitato: di solito è calmo e prudente. Il licantropo si calma. << Dirò tutto dato che al mio alleato piace ascoltare le storie >>.
Karen sorride. << Benissimo. Siamo impazienti di sentire tutto >>.
<< Fantastico, dobbiamo persino ascoltare la storiella di come un vampiro e un licantropo si conoscono? >> dice Quil, insofferente.
<< Tutto questo è assurdo >> commenta Embry.
<< Papà, non sei costretto a parlare se non vuoi >> sbotta Alex. E’ la prima volta che parla. Come immaginavo: Alex potrebbe solo peggiorare la situazione con la sua impulsività.
<< Non importa Alex, prima o poi avrei dovuto parlarne, ma evidentemente non mi è concesso decidere quando, dove e con chi. E’ una cosa molto personale ma qui non si possono avere dei segreti >> Thomas lancia un’occhiata carica di odio a Karen. << Porto questo segreto con me da secoli >>.
Fa una pausa e poi riprende. << Carlisle e io ci conosciamo perché siamo cognati >> dice, con voce forte e chiara. << Quando eravamo umani, sposò mia sorella >>.
<< Carlisle era sposato! >> sbotta Jack. Lo stupore generale è tangibile. I Cullen non sembrano molto turbati, credo che sappiano tutto.
Carlisle annuisce. << Thomas e io ci siamo conosciuti quando eravamo umani. Vivevamo entrambi a Londra ma, mentre io ero il figlio di un umile pastore, lui era un nobile, figlio di un conte e aveva qualche anno in più di me. Nonostante ciò, diventammo buoni amici: la sua famiglia frequentava la chiesa di mio padre e Thomas veniva spesso a trovarmi in canonica, così come io andavo da lui. Condividevamo gli stessi interessi e avevamo lo stesso amore per la cultura. Thomas aveva due fratelli maggiori e una sorella minore; un giorno, quando ormai eravamo dei ragazzi, incontrai quest’ultima a casa sua: non vedevo Katherine da quando era una bambina. Era diventata una donna e ben presto mi innamorai di lei e lei mi ricambiò. Ovviamente un matrimonio tra di noi non era ben visto considerando il suo ceto sociale, così il nostro fidanzamento rimase segreto. L’unico a esserne a conoscenza era Thomas, mio fidato amico e affezionato fratello di Katherine. Aiutati da lui, organizzammo la nostra fuga e ci sposammo. La famiglia di Katherine la disconobbe e non volle più sapere niente di lei. Io soffrivo per averla allontanata da loro e per averle fatto rinunciare a tutti gli agi a cui era abituata, ma a lei non importava, era felice con me e questo le bastava >>. Carlisle si interrompe, commosso.
<< Io andavo spesso a trovarli >> continua Thomas. << Ero molto affezionato a Katherine e non mi importava della disapprovazione della mia famiglia. Tuttavia la felicità non era destinata a durare: il padre di Carlisle morì e lui dovette prendere il comando della caccia agli esseri sovrannaturali che tanto ossessionava suo padre. Il problema fu, però, che Carlisle trovò davvero un covo di vampiri, al contrario di suo padre che giustiziava degli umani innocenti. Uno di questi lo morse e Carlisle sparì per diversi giorni. Katherine era così preoccupata: cercai di consolarla e di darle speranza, ma di suo marito non si ebbe nessuna notizia. Un mese dopo Carlisle tornò e il suo aspetto non mi lasciò alcun dubbio: era diventato uno di quei mostri. Mi supplicò di dire a Katherine che era morto perché non avrebbe potuto starle accanto dal momento che era diventato una creatura assetata di sangue. Quella fu l’ultima volta che lo vidi >> conclude Thomas.
<< E l’ultima volta che io vidi te, Thomas. Che cosa accadde a Katherine? Ebbe una vita felice? >> chiede Carlisle, con voce tormentata. << Tornai dopo vent’anni per sapere cosa ne fosse stato di voi, ma non vi trovai >>.
Thomas e Carlisle sono persi nei loro ricordi umani: sembrano aver dimenticato di avere un vasto pubblico interessato al loro racconto.
<< Questa è la parte difficile della storia. Tu non lo sapevi ma Katherine era incinta >>.
Carlisle è attonito. << Incinta? >>.
<< Sì >>.
Trascorrono molti secondi in silenzio. Esme accarezza il braccio di Carlisle con affetto, comprendendo l’enormità di quella rivelazione.
<< Il bambino nacque? >> riesce a chiedere il dottore dopo un po’.
Thomas annuisce. << Sì. Un maschio >>.
<< Era in salute? >>.
<< Sì >>.
<< Perché non me lo dicesti quando tornai? Lo sapevi già? >>.
<< Sì, Katherine me lo disse il giorno dopo la tua scomparsa. Eri un succhiasangue Carlisle, cosa avresti potuto fare? >>.
<< Che fine fecero mia moglie e mio figlio? >> chiede Carlisle, angosciato.
<< Katherine non sopravvisse a lungo >>.
<< Perché? >>.
Thomas non risponde.
Carlisle si fa avanti, verso di lui. << Tom? Che ne fu di mia moglie? >>.
 << La uccise un mostro >>.
<< Un vampiro? >>.
<< Un licantropo >>.
Un autentico dolore attraversa il volto di Carlisle.
<< Quando accadde? >>.
<< Quando il bambino aveva un anno. Katherine viveva con me, nella mia tenuta. Un licantropo si avvicinò mentre ero in giardino e mi morse: semplice, come era successo a te ma con un altro tipo di mostro che non ho riconosciuto. Pensavo di essere stato morso da un animale qualunque, ma stetti così male che credetti di morire. Fu Katherine a prendersi cura di me >>.
<< Non attaccò Katherine? >>.
<< No. Attaccò solo me senza uccidermi. Alla prima luna piena mi trasformai. Non ricordo nulla di quello che accadde mentre ero trasformato, so solo che la mattina mi ritrovai nudo in mezzo ai boschi. Tornai a casa, spaventato, e trovai il corpo di Katherine sanguinante … dilaniato … io ero il mostro che l’aveva uccisa. Io, Carlisle, uccisi mia sorella >>.
Una lacrima cade lungo il viso di Thomas.
Carlisle si avvicina a lui a velocità da vampiro e gli mette una mano sulla spalla. << Non puoi esserne certo >>.
<< Lo sono. Mi dispiace, Carlisle, non sono riuscito a proteggerla >> mormora, asciugandosi le lacrime.
Sono sicura che, se potesse, anche Carlisle piangerebbe.
<< Che fine ha fatto il bambino? >>.
<< Era vivo. Piangeva. Fu il suo pianto a riscuotermi dall’oscurità in cui stavo precipitando. Volevo uccidermi, ero un mostro: ero peggio di te. Tu eri scappato per non ferire Katherine e io l’avevo uccisa senza nemmeno rendermene conto; ma lui piangeva e capii che non potevo abbandonarlo: tramite lui mi sarei potuto redimere >>.
<< Lo prendesti tu? >>.
<< Sì. Seppellii sua madre e lo crebbi come se fosse mio figlio >>. Thomas sembra stanco: le parole escono dalla sua bocca con grande fatica.
<< Ebbe una vita felice? >>.
Thomas non risponde.
<< Thomas? Ti prego, devo sapere >>.
<< Tuo figlio è ancora vivo >>.
<< Cosa? >>.
Thomas fissa Carlisle negli occhi. << E’ qui >>.
 Oh. Mio. Dio.
Carlisle si guarda intorno, sotto shock.
Alexander lascia la mano di sua moglie e si fa avanti, in mezzo alla radura: tutti gli occhi si spostano su di lui. << Papà, ti prego, dimmi che non stai parlando di me >>.
Thomas lo ignora. << Questo è tuo figlio, Carlisle >>.
I miei fratelli sono sbalorditi, i loro pensieri sono confusi.
I Cullen fissano la scena come delle statue.
Alexander e Carlisle si guardano: padre e figlio, appartenenti a due specie diverse, si incontrano per la prima volta.
<< Come hai potuto nascondermi una cosa del genere? >> chiede, gelido, Alex.
<< L’ho fatto perché ti amo come se fossi il mio stesso figlio e volevo proteggerti >>. Thomas sposta lo sguardo su Alex, il nipote che ha cresciuto come se fosse stato suo figlio.  
<< Sono passati tantissimi anni e non mi hai mai detto nulla. Hai ucciso mia madre e ti sei finto mio padre e mi hai mentito >>.
<< E’ quello che ho fatto >>.
<< Prima mia moglie ora questo. Ti stai rivelando una continua fonte di delusione. Sei un assassino >> dice Alex, con l’intento di ferire suo padre.
<< Spero che riuscirai a perdonarmi, un giorno >>.
Alex distoglie lo sguardo da Thomas. << Le cose da perdonare stanno diventando troppe. Devo andare a schiarirmi le idee >>.
Carlisle guarda inerme il suo unico figlio trasformarsi e andare via.
Dopo alcuni secondi di silenzio Karen applaude. << Complimenti. Una vera scena drammatica. Immagino che questo cambi tutto, Carlisle. Hai appena scoperto di avere un figlio, l’hai incontrato e scommetto che vorrai anche parlargli. Tuttavia lui è con noi, quindi, a meno che tu non voglia ucciderlo prima ancora di avergli detto alcunché, ti consiglio di unirti a noi >>.
<< Vai al diavolo, Karen >> sbotta Thomas.
 
Nella mezz’ora successiva siamo tutti un po’ disorientati. Karen ci concede ben due ore per riflettere, alla luce delle rivelazioni sconvolgenti a cui abbiamo assistito. Noi mutaforma insieme ai succhiasangue andiamo tutti nei pressi di casa Cullen. Carlisle porta con sé anche Thomas e la sua famiglia: c’è molto da dire in troppo poco tempo. Mi sento come se fossimo in trappola, nelle mani di Karen che ci sta sicuramente tenendo d’occhio. Nel gruppo di Thomas c’è anche Emma e non posso fare a meno di lanciarle delle occhiate furtive.
<< Tom, credo che dovrei andare da Sandy >> dice con una vocina sottile.
Sandy? Parla forse di Alex?
<< Forse sei l’unica che può sostenerlo. Mi dispiace di aver dovuto rivelare una cosa così importante in questo modo >>.
<< Supererà anche questo >>.
<< Vai a cercarlo. Io devo parlare con Carlisle e la sua famiglia >>.
Emma annuisce, facendo ondeggiare la sua chioma bionda e poi inizia a correre a velocità sovrumana: non posso fare a meno di seguirla con lo sguardo.
Una volta arrivati davanti alla casa, ci mettiamo tutti in giardino. Jake torna in forma umana e va a prendere Renesmee. Dopo qualche secondo di indugio, Sam decide di fare lo stesso, vestendosi in mezzo agli alberi. Quando si avvicina guardo il suo viso tanto familiare e mi accorgo che qualcosa è cambiato: la fitta al petto che mi dilaniava ogni volta che incrociava il suo sguardo non c’è più. Sam mi lancia una veloce occhiata e io gli faccio un cenno.
Beatrix, prima di unirsi agli altri, si avvicina a me, incurante dell’aria pericolosa dei miei fratelli e mi abbraccia. Edgar, William e Max mi sorridono.
I miei fratelli sembrano stupiti da un tale segno di affetto.
<< A qualcuno piaccio >> dico, soddisfatta.
Embry sghignazza.
Inizia una lunga discussione. Vengono fatte le dovute presentazioni e poi vengono ripetute per l’ennesima volta le stesse cose su Karen e il suo branco, sui Volturi, su Clara e il suo piccolo esercito. Thomas spiega ogni cosa alle orecchie attente di tutti. I Cullen, curiosi, fanno anche delle domande personali a Thomas.
I minuti scorrono mentre la discussione procede sul prato davanti alla casa dei Cullen.
<< Con tutto il rispetto Carlisle, ma io non voglio che il mio branco partecipi a questa guerra. Noi non c’entriamo nulla >> afferma Sam per l’ennesima volta.
<< Non ti chiederei mai di combattere, Sam, né a te né a nessun altro >> ribatte Carlisle.
Ovviamente, avendo saputo che potrebbe perdere l’opportunità di conoscere il suo unico figlio, Carlisle non vuole assolutamente combattere contro Karen.
<< Non chiedo a nessuno di voi di pensarla come me, ma io non posso combattere contro Karen >>.
<< Se il vostro gruppo si unisse a noi e combattessimo contro Karen? >> propone Jasper a Thomas e agli altri.
Alice scuote la testa. << Non riesco a vedere nulla essendo coinvolti i mutaforma >> dice, lanciando un’occhiataccia a Jacob e Sam.
<< Non credo che sia una buona idea. Insieme siamo forti, ma non quanto loro. A parte quello di William, non abbiamo altri poteri capaci di distruggere >> afferma Thomas.
<< Abbiamo la forza >> dice Emmett.
<< Non sarà sufficiente >> ribatte Thomas.
<< Jacob, tu cosa ne pensi? >> chiede Edward.
Jacob è seduto sulle scale e tiene Renesmee in braccio. E’ stato molto silenzioso per tutto il tempo. << L’intera situazione è assurda. Vorrei combattere contro Karen e rimandarla a calci da dove è venuta, tuttavia credo che abbiamo più probabilità stando dalla sua parte >>. Jacob guarda Renesmee. Sicuramente sta pensando alla minaccia di Karen.
<< Ci toccherà fare i cani da guardia dei licantropi >> borbotta Quil.
<< Quindi Sam è l’unico a voler combattere contro Karen? >> chiede Thomas.
Carlisle guarda i membri della sua famiglia uno alla volta. << Se non siete d’accordo con me, ditelo >>.
Esme prende Carlisle per mano. << Resterò sempre al tuo fianco qualsiasi cosa tu decida di fare >>.
Gli altri Cullen concordano con Esme. << Non ti lasceremo, Carlisle >> afferma Rosalie.
<< Mi state dicendo che volete assecondare quella pazza? >> chiede Sam.
<< Abbiamo già sconfitto i Volturi una volta. Chiederemo aiuto a tutti i succhiasangue possibile >> dice Jake.
<< E’ una pazzia. State costringendo me e il mio branco a combattere contro i Volturi di nuovo >>.
<< Sam, questa volta la colpa non è dei Cullen. Se è successo tutto questo è a causa di una certa mutaforma >> dice Jake.
Tutti si girano a guardare verso di me.
Faccio un verso a mo’ di scusa.
<< Ma Leah è una di noi e non l’abbandoneremo >> aggiunge Jake.
<< Una di noi che ha lasciato la sua casa per bighellonare con dei pericolosi licantropi >> sbotta Sam.
Ringhio. Come si permette!
<< Attento a come parli, Sam! >> sbotta Seth nella mia mente.
<< Sam >> lo avverte Jake.
Sam si gira verso di me. << Non avresti dovuto andartene. Il tuo posto era
la tua famiglia. Adesso qualcuno potrebbe morire a causa tua! >>.
Beatrix, arrabbiata, fa per parlare, quando una enorme creatura si lancia su Sam, ringhiando. Sam, di rimando, si trasforma, per difendersi. Inizia una lotta furiosa. Ci sono dei momenti di caos, ma riusciamo a separare Sam da Alexander.
<< Alex! >> lo rimprovera Thomas.
Mi accorgo che vicino Thomas si è materializzata Emma: sicuramente è venuta con Alex.
Alex va un secondo dietro la casa e torna in forma umana. Indossa dei pantaloncini. << Tu, bastardo, come osi parlarle in questo modo? >> sbotta.
Sam fa per attaccare di nuovo ma Jake lo ferma.
Decide di andare un attimo nei boschi e torna anche lui con dei pantaloncini. Tutto questo trasformarsi e andare a cambiarsi durante un’accesa discussione la ridicolizza un po’.
<< Chi ti credi di essere? >>.
<< Chiedile scusa >> dice, indicandomi.
Vorrei sprofondare sotto terra.
<< E’ lei quella che deve chiedere scusa, non io >> ribatte Sam.
Alex si sta per riavventare su Sam e il branco di Sam è pronto a attaccarlo.
Decido di andare dietro la casa, di trasformarmi, vestirmi e tornare da loro.
<< Volete smetterla? >> urlo, mentre li raggiungo.
Tutti si girano a guardarmi.
<< Siamo in pericolo e l’unica cosa che sapete fare è combattere tra di voi? >>.
<< Io non conosco questo ragazzo, per me è un nemico >> afferma Sam.
<< Non sono un ragazzo, sono un uomo ultracentenario, l’unico ragazzo qui sei tu >> ribatte Alex, guardandolo in cagnesco.
<< Alex, so difendermi da sola, grazie. Pensa prima di agire >>.
E’ la prima volta che gli parlo da un mese.
Alex mi guarda, fa per ribattere ma sta zitto. A poco a poco, si calma.
Mentre mi guardo attorno intercetto lo sguardo di Emma: mi sta guardando male.
<< Per quanto riguarda quello che hai detto tu, Sam, hai ragione. E’ colpa mia e chiedo scusa a tutti >>.
Carlisle interviene. << Non hai nulla di cui scusarti, Leah >>.
<< Tuttavia mi scuso lo stesso per avervi messo in questa situazione. Bene, adesso potete continuare a parlare >>.
Mi metto in disparte.
Carlisle guarda Alex che fissa a terra, imbronciato.
<< Votiamo >>.
Sam è l’unico a votare no: non vuole sconfiggere i Volturi, vuole combattere contro Karen e stare in pace nel suo territorio.
<< Ti consiglio di non farlo >> ripete Thomas.
<< Lasciatelo andare, lo vedrò morire con piacere >> borbotta Alex.
Il branco di Sam ringhia verso Alex.
Abbiamo ancora mezz’ora quindi, mentre i Cullen continuano a discutere, alcuni di noi si disperdono nei pressi della foresta. Mi siedo su una roccia, a qualche centinaio di metri dal retro della casa dei Cullen. Riesco ancora a vedere la folla di essere sovrannaturali che discute. In particolare mi soffermo su Emma che sta parlando a Alex e non sembra molto contenta. Tuttavia alla fine si scambiano un bacio e si abbracciano. Alex intercetta il mio sguardo e mi fissa. Una vampata di calore sale fino al mio viso e mi giro per non guardarlo. La gelosia mi sta divorando e il dolore per la rottura con Alex, che si era leggermente attenuato, ritorna prepotentemente.
Decidiamo di tornare alla radura per comunicare le nostre decisioni a Karen.
<< Bene, dunque il branco di Sam non vuole partecipare >>.
Sam è in forma umana, stavolta.
<< Mi dispiace, ma noi non siamo i tuoi soldati. Non permetto a un’estranea di minacciarmi e ordinarmi cosa fare >>.
<< Mmm >> è tutto ciò che dice Karen. << O siete miei alleati o siete miei nemici. Non ci sono altre possibilità >>.
<< Allora siamo nemici >> ringhia Sam.
Karen sorride e fa un gesto con la mano.
<< No, Karen, aspetta! >> urla Carlisle proprio nel momento in cui un ragazzo lentigginoso si fa avanti verso di me. Perché verso di me e non verso Sam per attaccarlo?
All’improvviso non sento più nulla nella mia testa. Mi sento come se fossi in una campana di vetro: le voci, i suoni … tutto è ovattato. Davanti a me c’è solo il ragazzo lentigginoso che mi guarda con espressione annoiata.
<< Non ti possono vedere >> mi dice. << Mi dispiace che tocchi a me farlo, ma gli ordini sono ordini >>.
Sento che qualcuno mi afferra. Cerco di divincolarmi ma interviene anche il ragazzo lentigginoso: due contro uno non è leale.
Ringhio. Il ragazzo spalanca la bocca e i suoi denti sono mostruosi, da lupo.
Si avvicina e mi morde proprio sul collo. Sono paralizzata dal terrore.
La sensazione di essere rinchiusa in una campana di vetro, isolata dal mondo, sparisce e risento le voci dei miei fratelli nella mia testa. Qualsiasi cosa stesse facendo quel ragazzo, ha finito.
<< Ottimo lavoro, Jim >>. La voce di Karen sembra debole alle mie orecchie.
Non riesco a restare nella mia forma di lupo, così mi ritrasformo e mi accascio a terra. Mi muovo a fatica: i miei muscoli sembrano non rispondere.
<< Leah! Leah! >> urla qualcuno con voce carica di panico. Il viso di un uomo si fa strada attraverso il mio appannato campo visivo. E’ Alex, lo so. Mi prende delicatamente il viso e mi mette una mano sul collo.
<< Alex >> mormoro, con immensa difficoltà.
<< Leah, ti prego, non lasciarmi. Resta con me >>.
Più facile a dirsi che a farsi. E’ come se dal morso si stesse diffondendo una sorta di sostanza paralizzante. Qualcosa di caldo cola lungo il mio collo: deve essere il mio sangue, la ferita non si rimargina.
Credo che stiamo per scoprire cosa accade quando un licantropo morde un mutaforma. Morirò?
   
 
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