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Autore: strawberry19    01/07/2015    0 recensioni
[yaoi]
[yaoi][yaoi]“Incominciò tutto un 23 febbraio, me lo ricordo come se fosse ieri.”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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● « 다리. »

La quinta volta notai le sue gambe, lunghe e sottili; ma allo stesso tempo muscolose - come le sue braccia, ora che ci penso.  Erano così belle, e sopratutto adoravo guardarlo camminare - sembrava un modello. Quasi quasi l'avrei voluto vedere su una passerella, che sfila... ma solo per me. Forse, anche come calciatore non sarebbe stato poi così male !

- - -

Ero nervoso, preoccupato. Come mi sarei dovuto comportare con Ji?
Dopo l'accaduto dell'altro giorno non avevo la più pallida idea di come rimanere tranquillo e privo di emozioni davanti a lui... non mi stava violentando; anche perché non mi sembrava intenzionato a farlo, mi sembra ovvio. Lui non era il tipo, o almeno credo... 

Ora che ci penso, io sono gay-? Mmmh... forse. Ma, più che gay direi bisex.
Anche perché trovo anche le ragazze... “attraenti”. Sono un po' confuso, veramente. 
Non ci sto capendo più niente, la mia vita è cambiata. Prima ero un osservatore che non si faceva influenzare da nessuno. Mentre ora, per colpa di Ji e Jin, mi ritrovo a pensare solo a loro due.
Ho persino rinunciato a scrivere quel diario; a cui tenevo particolarmente. 
Dovrei prendermi un po' di tempo e pensare a ciò che voglio realmente, e poter prendere le mie decisioni. Credo che sarebbe meglio per tutti, non solo per me.

- - -

Entrai in classe senza alzare lo sguardo dal pavimento, mi sedetti al mio solito posto e presi i libri dalla borsa. Jin era al suo posto, e aveva lo sguardo puntato addosso a me - lo notai solo poco dopo, poiché mi sentivo parecchio osservato. Di sicuro aveva capito che qualcosa non andava in me, aveva uno sguardo - stranamente - preoccupato. Aveva passato tutte le ore di lezione a fissarmi; ed io non riuscivo a rimanere concentrato per colpa sua, aish. 

All'ora di pranzo Ji si fece avanti, e mi chiese di andare nel giardino nel retro della scuola per poter parlare un attimo. Sentii lentamente l'ansia che cresceva dentro di me, mi stava divorando vivo. Mi prese per la manica della divisa, portandomi verso il giardino. Si assicurò che nessuno fosse lì e poi mi guardò in viso, chinando di poco il capo. 

« Scusa per quello che ho fatto ieri-- non volevo. Molto probabilmente ti ha infastidito, e mi dispiace davvero tanto! Ora, di sicuro, penserai che sono un maniaco. » Il suo tono di voce era triste, e anche il suo viso lo era. 

Portai una mano sulla sua spalla, pattandolo. Non volevo si sentisse in colpa - dopotutto non aveva fatto nulla di grave... 

« Ji, calmati! Va tutto bene. Non ho mai pensato che tu sei un maniaco, sei il mio migliore amico. Io ti voglio bene, e non ti preoccupare per quello che è successo l'altro giorno - anzi, facciamo finta che non è successo niente! » 

Per un attimo rimase in silenzio, ma poi, poco dopo, annuì.
« Okay, facciamo finta di niente... Ora, se non ti dispiace, torno in classe. »  

Poco dopo vidi Jin alle spalle di Ji, sgranai gli occhi. Non ci potevo credere, per tutto questo tempo aveva ascoltato la nostra conversazione, rimanendo in silenzio.

« J-Jin... » Mormorai mentre Ji prendeva la mia mano, levandosela di dosso, sembrava infastidito.
Poco dopo si voltò verso Jin, ringhiandogli contro.

« Ei tu, non sai che è da maleducati ascoltare le conversazioni altrui? » Si mise di fronte a me, come se mi volesse proteggere da Jin. Non capivo il motivo, in realtà. 

« E sai che violentare le persone non è una cosa carina? Davvero, Ji. Pensi che sia una cosa stupenda sentirsi le mani di qualcun'altro addosso senza aver alcun rapporto? » Stranamente, sembrava che fosse Jin a proteggermi, non Ji.
« Ha parlato ! Proprio tu che metti le mani addosso ad ogni ragazzino, scopandolo per bene. » Si fece scappare una piccola risatina dalla bocca, sistemandosi i capelli.

« Veramente, sono loro a chiedermelo. Io li accontento e basta. Sembra che qui, qualcuno, sia nel torto marcio, non è vero-- »  prima che potesse finire la frase, Ji gli sferrò un pugno in faccia, facendo cadere per terra Jin. « Qui, l'unico che è nel torto marcio, sei tu. » Jin si rialzò di scatto, dandogli un calcio. Io non sapevo che fare... ero preoccupato che entrambi si potessero fare del male, e non volevo. Feci un paio di passi indietro, chiudendo gli occhi e pregando che quei due non se le dessero di santa ragione; ma... per mia sfortuna, non servì a niente pregare. 

Entrambi finirono per farsi del male, sanguinando un po' ovunque. L'unica cosa che io riuscii a fare fu piangere. Esatto, piangere. Come un bambino. Era solo colpa mia se quei due si stavano picchiando; se io non avessi incominciato ad osservare Jin, molto probabilmente, ora non sarebbe accaduto proprio un bel niente tra loro due. E invece... 

« B-basta! Vi prego, smettetela! » Urlai a squarcia gola, con il viso totalmente rosso e gli occhi lucidi. Ji e Jin, guardandomi, si avvicinarono a me. 

« Scusa... » mi dissero entrambi, a bassa voce. Dalla porta della scuola vidi un professore arrivare, notando che era successo qualcosa. Ci chiese di seguirlo un attimo, e tutti e tre decidemmo di farlo.

. . .

« Quindi, vi siete picchiati? Dovrei chiamare il preside, lo sapete?! » Il professore era più che infuriato, e fissava dritto negli occhi Jin... Non sapevo di preciso perché.

« Yaah, non abbiamo fatto qualcosa di poi così tanto grave. » Ribatté il rosso, mentre il suo sguardo era puntato sul viso del professore, come per infastidirlo ulteriormente. 
« Hyon-Jin, ti conviene non rispondermi, o ti farò espellere dall'istituto. » Ero sconvolto, Jin annuì, chinando il capo. A quanto pare ci teneva a non farsi espellere-- non me lo sarei mai aspettato. 

« Ragazzi, potete andare, tranne Ji-won. » Strizzai gli occhi e guardai verso il professore. 
Perché io e Jin potevamo andare via, mentre Ji era obbligato a rimanere qua... 

Lasciammo la stanza, chiudendoci la porta alle spalle. Io guardai verso Ji, che ricambiò il mio sguardo, mentre faceva una piccola smorfia. « Perché stavi piangendo, prima ? » Sospirai, mentre mi incamminavo verso le scale della scuola. « Beh, ecco... non voglio che voi due vi facciate del male per colpa mia. Io tengo sia a te che a Ji. » Lui annuì, sembrava soddisfatto della risposta che gli avevo dato. 

● Nel mentre...

« Quindi ha incominciato lui, eh? » Lo sguardo del professore era puntato sul corpo del ragazzo, guardandolo dall'alto al basso; ma non con disprezzo. 

« ... Sì, ha incominciato lui a infastidirmi, professore. » Ji sembrava parecchio spaventato, e se espellessero a lui, invece che al rosso ? La madre si prenderebbe di sicuro un colpo, scoprendo cosa è successo. « E tu, come uno sciocco, ti sei fatto infastidire da lui. Ah. » Il ragazzo annuì, il suo sguardo faceva intendere quanto fosse dolorante per via di tutti i colpi subiti da Jin, quel ragazzo ci andava giù pesante - e lui non era di certo forte quanto lui. Perciò si ritrovava pieno di ferite, graffi, lividi. « Vieni con me, ti porto in infermeria. Così ti puoi medicare, mh ? » Il professore si alzò dalla sedia, uscendo dalla stanza e dirigendosi verso l'infermeria, mentre Ji lo seguiva, stando dietro di lui. Arrivati nella stanza, il professore si accomodò in una sedia, indicando - poco dopo - dove il ragazzo si doveva sedere. 

« Aish, oggi non c'è l'infermiera, me n'ero scordato... » Portò una mano sulla propria fronte, mentre cercava una soluzione. « Dovrai curarti da solo, mi dispiace. Vai e spogliati dietro al separé. » Il ragazzo obbedì, andando a spogliarsi dietro ad esso. Dopo un paio di minuti incominciò a lamentarsi. 

« Yaah- non riesco a disinfettare una parte della mia schiena ! » Il professore si alzò dalla sedia, levandosi la giacca e poggiandola su quest'ultima, chiuse la porta dell'infermeria e si avvicinò al separé. « Vuoi che ti dia una mano? » Il ragazzo fece un mugolio, come per fargli cenno di “sì”.
Il professore lo raggiunse dietro al separé, aiutandolo a disinfettarsi quella ferita che il minore non riusciva proprio a raggiungere. Mentre lo disinfettava lo sentiva urlacchiare, e la cosa gli piacque. « Ragazzo, cosa ne pensi di spostarti sul lettino? » Si fece scappare un sorrisetto dalla bocca, aveva qualcosa in mente. « Sì, va bene-- » I due si posizionarono sul letto, e con calma il professore fece distendere il ragazzo su quest'ultimo. « Sai, Ji-won, mi ha fatto piacere sentirti urlacchiare... » Il professore si sedette su di lui, prendendo i polsi del ragazzo con una mano, portandoli al di sopra della sua testa. « Però, voglio farti urlare di più. Tanto, nessuno ci sentirà. » 
Il minore sgranò gli occhi, non sarà per caso che lui-- no no, impossibile.

Con l'altra mano, l'uomo, incominciò a muovere il bacino, facendolo strusciare con quello del minore. Pian piano, là sotto si sentì qualcosa alzarsi, e al professore faceva sempre più piacere.
Senza mettersi troppi problemi decise di levare i pantaloni, le mutande e le scarpe al ragazzo. Lasciandolo - ormai - completamente nudo, privo d'indumenti su cui poter nascondere la propria pelle. 

« P-professore... a-ahn. » La voce del ragazzo si fece più acuta, mentre mordeva ardentemente il labbro inferiore, utilizzando i denti. « Sai, ti devo proprio punire per quel che hai fatto. Si da il caso che tu sia un bravo studente, e non va per niente bene ciò che hai fatto, quindi ti meriti una punizione memorabile. » Prese entrambe le gambe del ragazzo, divaricandole. Poco dopo mise l'indice ed il medio all'interno della sua bocca. « Succhiale. » Il minore obbedì senza ribattere. Non sembrava gli dispiacesse il trattamento che stava ricevendo dall'insegnante, anzi, al contrario gli piaceva. Dopo aver succhiato alla perfezione quelle due dita ed averle cosparse di saliva, portò - leggermente - la testa all'indietro; mentre il maggiore portava le dita all'entrata del minore. Poco dopo lo penetrò con quest'ultime. Gli ansimi del minore si fecero sempre più rumorosi, mentre si dimenava, sì, dal piacere. 

« Vedo che ti piace. Non ti dispiace se ti penetro con qualcos'altro di più grande, magari? »
Il ragazzo annuì, cercando - nel mentre - di riprendere un po' di fiato; visto quanto aveva ansimato negli ultimi 5-10 minuti circa. Non ci volle molto prima che il professore lo penetrò col suo membro, facendo si che il minore ansimasse ed urlasse da quanto piacere stava sentendo nel suo corpo; certo, faceva un po' male, ma riuscì a sopportare il dolore. Il minore "allacciò" le gambe attorno al corpo del maggiore. « A-ah, continui, la prego. » Le spinte si fecero sempre più forti e veloci, ma non bastava a soddisfare il maggiore. Così decise di incominciare a masturbarlo, usando una mano. In un paio di minuti il minore inarcò la schiena, finendo per venire copiosamente sul proprio stomaco, sporcando anche il petto del maggiore. Il professore ci mise poco a raggiungere il minore, venendo al suo interno. Ma questo non gli bastava, di fatto mise il minore a pancia in giù, penetrandolo una seconda volta.

« Y-yah fermo! N-non penetrarmi di nuovo... professo-- aaah. » A quanto pare, delle parole del minore, poco gli importava. Voleva solo divertirsi, sentirlo gridare dal piacere grazie alle proprie spinte che andavano sempre più a fondo. « Ragazzino, se vuoi che io mi fermi veramente, devi pregarmi, prima. » Cinse saldamente le mani sulla vita del minore, mentre dava spinte sempre più forti e profonde. Prese per i capelli il ragazzo, facendo affondare il suo viso sul cuscino del lettino, mentre dava le ultime spinte - sempre più veloci - fino a che non venì per una seconda volta, ma questa volta assieme al minore; che urlò chiassosamente. Dopo essersi svuotato, uscì lentamente da lui, scendendo dal letto e fissandolo. « Mi farebbe piacere scoparti un'altra volta. » Detto questo si riprese la giacca da sopra la sedia in cui era seduto prima, ed uscì dalla porta dell'infermeria, senza aggiungere altro. Il ragazzo, sfinito e sudato, prese in mano la propria biancheria ed il resto degli indumenti, indossandoli. Dal viso, sembrava felice. Quella scopata gli aveva fatto decisamente piacere; nella sua mente apparvero dei pensieri che nemmeno lui si sarebbe mai aspettato di fare: “Quanto vorrei che mi scopasse ancora”, “E' bello stare sotto, mh...” pian piano la mente si riempì sempre più di questi pensieri vogliosi di altro sesso, che il ragazzo non si sarebbe mai aspettato.

● Tornando a quei due...

« Come mai sei così felice, Jin? » Chiesi io incuriosito, avrei voluto saperne di più.
« Perché sono riuscito a scamparmela. Ho rischiato grosso, eheh ! » Sospirai, per poi fare un dolce sorriso, guardando il viso del rosso. « Sai, ti ringrazio per esserti preoccupato per me, ma non dovevi, davvero... » Lui mi guardò, scuotendo la testa. « Ah no? Piuttosto, che ti ha fatto... Dimmelo. Lo voglio sapere. » Mi fermai al centro delle scale; senza salire né scendere di un gradino. « N-nulla... » Sussurrai, portando una mano al petto, stringendo la maglietta della divisa scolastica. « Bugiardo. » Scesi un paio di gradini, avvicinandomi a lui, sussurrandogli. « Ecco, vedi... lui mi ha... pst pst... » 

Dopo avergli rivelato cosa mi fece Ji-won, mi sbatté al muro, dandomi un bacio a stampo; intanto comprimeva il mio corpo col suo, senza permettermi di scappare da quella situazione. Quel bacio mi sembrò durare un'eternità, a dire il vero. Ma, tempo di riprendere fiato e tornò a baciarmi, mordendomi il labbro inferiore con i suoi denti leggermente acuti. Finì per farmi sanguinare - anche se di poco - il labbro, accarezzandomi una guancia con una mano. 

« Non ti deve toccare, non si deve permettere di farlo. Comunque sia, sei invitato a casa mia, e non accetto un rifiuto. » Mi diede un fogliettino con su scritto il suo indirizzo di casa, e salì le scale, portando le mani alle tasche dei pantaloni. 

Ed io, come uno scemo, rimasi lì; appoggiato al muro e con lo sguardo fisso su quel fogliettino.
   
 
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