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Autore: Bagabu28    01/07/2015    1 recensioni
"-Dov'è Will?- mi chiese Nico un po' nervoso. -All'inferno.- risposi fredda.
Il ragazzo ci rifletté un attimo e poi continuò:-Impossibile, lo saprei...-
Io mi voltai, sconcertata. -Di Angelo che fa lo spiritoso, questa sì che è una sorpresa!-
Nico mi squadrò leggermente contrariato. -Mai sottovalutare un figlio di Ade.- poi aggiunse: -Ora mi dici dove diavolo è finito quel biondino?!-" (dal testo).
La storia è ambientata al tempo de "L'eroe perduto" e narra le vicende che si svolgono al campo mezzosangue mentre Piper, Jason e Leo svolgono la loro missione. Una nuova semidea viene salvata, una ragazza che l'oracolo definisce "speciale", ma cosa vorrà dire? Questa ragazza, appena arrivata, dovrà affrontare una nuova missione insieme a due semidei completamente opposti tra loro: il figlio della luce e il figlio delle tenebre. Ma i problemi non finiscono qui. Già è difficile riuscire a collaborare insieme tra persone così diverse, in più i nostri eroi hanno solamente pochi giorni prima che la luna blu sorga, e a quel punto, come ha detto la profezia, "il tempo per loro scaduto sarà"!
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I colori della Luna'
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Capitolo 2

Quando i cavalli iniziarono la discesa, pensai che ci saremmo schiantati di sicuro. Per fortuna, il mio presentimento si rivelò essere errato. Ad accoglierci al nostro arrivo vi erano tre giovani con le stesse magliette arancioni di Will e Clarisse, insieme ad una strana creatura per metà umano e metà cavallo. Era molto presto, pertanto non mi meravigliai del fatto che il luogo era praticamente deserto. Will mi aiutò a scendere dal carro, Larry balzò giù con un salto. La prima a parlare fu una ragazza bionda dagli occhi grigi intensi.
-Allora l’avete trovato? Dov’è lui?!- chiese quasi urlando preoccupata.
-Quello sbruffone di Jackson non era lì, ci ha fatto fare un viaggio inutilmente! Giuro che quando lo rivedo lo strozzo!- fu la risposta amara della nervosissima figlia di Ares.
-Il vostro viaggio non è stato inutile affatto, signorina La Rue- disse con tono calmo lo strano ibrido.-Avete salvato una nuova semidea. Ottimo lavoro ragazzi- continuò lui compiaciuto. -Sì ma allora Percy dov’è? Sembra che gli dei si divertano a prendersi gioco di noi! Prima ci mandano quei tre semidei partiti oggi per la missione, adesso lei! Ci danno degli indizi facendoci illudere che si tratti sempre di Percy...io non ne posso più!- concluse la ragazza bionda. Sembrava sul punto di piangere così si girò e se ne andò a passo spedito.
-Oh beh...con lei parlerò io dopo, state tranquilli…- cercò di
sdrammatizzare la scena il metà cavallo, poi si rivolse a me. -Benvenuta cara, credo che sia arrivato il momento delle presentazioni. Io sono Chirone, se te lo stessi chiedendo, sì sono un centauro. La semidea che se n’è appena andata è Annabeth Chase, figlia di Atena- poi indicando gli altri continuò -Loro due sono i gemelli Travis e Connor Stoll, figli di Ermes. Invece tu sei?-
-Diana Morrison.- risposi agitata. -Piacere di conoscerti Diana, bellissimo nome peraltro. Dunque, immagino che Will ti abbia già spiegato le particolarità di questo campo…-. Feci un cenno affermativo con la testa. -Bene, entro stasera verrai riconosciuta dal tuo genitore divino e, stando alle parole dell’Oracolo, deve essere qualcuno di davvero speciale…- dopo aver riflettuto un attimo si girò verso il figlio di Apollo. -Nel frattempo Will ti andrebbe di mostrarle il Campo e le nostre attività?-
-Nessun problema- rispose lui raggiante. Mi fece cenno di seguirlo e così iniziò il mio “giro turistico”.
Dopo avermi presentato le varie cabine destinate ai figli degli dei, Will mi squadrò da capo a piedi e poi commentò: -Prima di tutto devi sceglierti un’arma. Non puoi pensare di sopravvivere neanche un giorno senza quella.-
-D’accordo- risposi io seguendolo. Ci avvicinammo a quello che da fuori sembrava un semplice ripostiglio, quando però lui aprì la porta, mi ritrovai a bocca aperta di fronte alla più grande quantità di armi antiche che avessi mai visto. C’era davvero di tutto: dalle spade ai giavellotti, dagli scudi alle lance, dai pugnali alle faretre…
-Scegli quella che vuoi- mormorò lui spostandosi dalla porta e lasciandomi entrare. Ero sbalordita. Mi guardai intorno cercando l’arma che più mi si addiceva. Alzai il volto verso l’alto e vidi su una mensola un arco dorato con una faretra al cui interno vi erano diversi tipi di frecce. Allungai la mano e con determinazione presi il tutto. Poi mi girai. -Voglio questo.- Lui annuì in segno di approvazione.
-Accordato ma, solo una domanda...lo sai usare? Insomma, voglio dire, non è semplice come sembra- disse titubante.
-Credo di riuscire a cavarmela.- risposi sorridendo maliziosamente. Lui, guardandomi torvo, sorrise a sua volta. -Vediamo che sai fare-.
Mi condusse al poligono del campo dove erano già posizionati tre bersagli a diverse distanze: a 25, 50 e 70 metri. Io li studiai con attenzione, mi posizionai davanti al primo e scoccai la freccia che prevedibilmente colpì perfettamente il centro del bersaglio.
-Non sarà così facile con gli altri due- mi disse Will con un sorrisetto. -Ne sei sicuro?- ribattei in tono di sfida inarcando un sopracciglio. Poi mi voltai, mi posizionai, tirai fuori dalla faretra due frecce, presi bene la mira, tesi la corda e...lasciai la presa. Il figlio di Apollo sgranò gli occhi. Avevo colpito i centri dei bersagli a 50 e 70 metri con una precisione che neanche lui aveva mai avuto.
-Cavoli, niente male-. Mi guardò con ammirazione. -Se il tuo genitore divino fosse tuo padre, sicuramente sarebbe Apollo!-
-Grazie…- arrossii. Mi capitava sempre quando qualcuno mi faceva dei complimenti.
-Dove hai imparato?- chiese lui curioso. -Sai mio padre, James Morrison, è cacciatore. E’ stato lui ad insegnarmi ad usare l’arco ma anche diverse altre armi da caccia…- In quel momento Larry arrivò di corsa abbaiando e leccò il ragazzo. -Ei bello!- lo salutò, poi si rivolse a me continuando ad accarezzarlo. -Da quanto tempo hai questa palletta di pelo?-
-Da quando sono nata...mio padre mi ha sempre detto che è stato un regalo di mia madre. Il giorno in cui papà mi ha trovato davanti alla porta di casa, nel cesto dove ero adagiata c’era anche Larry cucciolo e una lettera con scritto “Alla mia adorata bambina, ti lascio questo piccolo dono per ricordarti che non ti dimenticherò mai, starò sempre vicino a te e ti aiuterò ad affrontare ogni ostacolo che la vita ti metterà davanti. Con affetto, la tua mamma.”- a questo punto feci una pausa e sospirai. -Non si è mai fatta viva…- conclusi.
-Di solito non si intromettono quasi mai nelle vite dei loro figli. La maggior parte di noi non li ha nemmeno mai visti...l’unica cosa di cui puoi essere certa è che prima della fine di oggi scoprirai la sua identità- mi rassicurò lui. Il resto della giornata trascorse veloce tra allenamenti, tornei, coltivazioni dei campi, giochi a squadre ecc. Quando arrivò l’ora di cena, Will mi spiegò in fretta che bisognava sedersi al tavolo del proprio genitore divino ma, dato che non ero ancora stata riconosciuta, ricevetti il permesso da Chirone di sedermi al tavolo dei figli di Apollo, solo per quella sera ovviamente. Mentre stavo mangiando, notai che tutti i tavoli erano pieni di ragazzi tranne quelli di Poseidone, Zeus, Era ed Artemide che erano invece completamente vuoti. Vi era soltanto un tavolo al quale era seduta una sola persona. Un ragazzo sui quindici anni dai capelli neri, la carnagione olivastra e dall’aria triste e cupa.
-Chi è quello?- chiesi a Will indicandolo.
-Non è un tipo molto socievole- rispose lui vago.
-Ti ho chiesto il suo nome..- ribattei io.
-Si chiama Nico Di Angelo- disse bevendo un sorso di...non so cosa, qualunque bevanda ci fosse dentro il suo bicchiere.
-Ha un’aria così...misteriosa- aggiunsi io.
-Be’ può capitare quando si è figli del dio dei morti- concluse Will alzandosi. Io sbattei le palpebre stupita. -Cosa? E’ figlio di Ade?-
-Oh Numi del cielo! Solo perché Ade è un po’, come dire, tenebroso, non significa che non possa avere figli...anzi le donne adorano il mistero…-
-E tu come lo sai?- chiesi incuriosita. -Posso dire di aver avuto qualche esperienza in merito- rispose con aria teatrale. Accennai un sorriso.
Improvvisamente una ragazza dai ricci capelli rossi perse le forze. Sembrava svenuta ma gli altri semidei del campo si limitarono a poggiarla su una sedia, senza minimamente preoccuparsi di aiutarla o medicarla. Un’aurea verdeggiante la avvolse e quando aprì gli occhi quasi mi venne un colpo! Erano illuminati di un verde fosforescente! Ma tranquilli, questo non fu quello che mi sconvolse di più...perché poi iniziò a parlare con una voce che palesemente non era la sua: era una voce cupa, profonda, antica che di certo non poteva appartenere ad una ragazzina adolescente. Cercai di chiedere a Will cosa stesse accadendo ma lui mi tappò la bocca con la mano prima che potessi emettere suono e mi fece cenno di ascoltare attentamente.

“Tre mezzosangue in missione partiranno,

una figlia dalla prigione-roccia della madre salveranno.

Il sole e la luna scacceranno l’Ombra,

ma solo con l’aiuto dell’oltretomba.

Quando la luna blu sul mare apparirà,

il tempo per loro scaduto sarà.”



SPAZIO AUTRICE: Cari lettori, questo secondo capitolo è davvero breve ma abbastanza ricco di eventi. Diana ancora non è stata riconosciuta ma penso che alcuni di voi abbiano già qualche pensiero in mente riguardo l’identità di sua madre. Fatemi sapere cosa ne pensate! A presto.

 

   
 
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