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Autore: Made of Snow and Dreams    01/07/2015    1 recensioni
I sentimenti contro la fredda ragione,il dolore contro la speranza,il passato contro il presente.
Questo è ciò che Amanda rivive e sente dentro di lei,mentre lotta per la sua vita da sola e l'unica cosa a cui può aggrapparsi sono i ricordi.
****
Prima mia fanfiction su Star Trek!Ovviamente se ci sono differenze sul comportamento dei personaggi(cosa sicura)vi prego di scusarmi,col tempo imparerò!
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amanda, Sarek
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When he cried

 



La prima cosa che sentì,quando l'oscurità si diradò e lui acquistò la percezione di chi era e dov'era,fu un grido. Aprì la porta.
Si trovò davanti due donne:la prima era distesa e si toccava il pancione ancora ansimando,e...
Amanda!
...la seconda,una sacerdotessa vulcaniana,la assisteva durante il parto mormorando frasi di incoraggiamento a lei estranee ma utili per l'umana.
Si avvicinò con lunghe falcate verso il letto: voleva toccarle la mano o accarezzarle il viso pallido,sebbene fosse imperlato di sudore,ma non ci riuscì:la sua mano oltrepassava il braccio della donna!
'Non puoi toccare quella che ero se sei qui.'
L'altra Amanda si avvicinò al marito lentamente e senza osare alzare gli occhi,ora tenuti fissi sulla sua immagine. Si posizionò al suo fianco.
'E' uno dei miei ricordi,e qui nella mia mente tu sei a tutti gli effetti un estraneo;gradito,certo,ma pur sempre un estraneo. E la barriera che separa il passato dal presente è forse più fragile ed effimera di quanto pensiamo. Ne so qualcosa io, in questi giorni passati da sola.'
La sua voce non sembrava naturale,non era quella squillante e vivace a cui si era abituato: era...fredda, meccanica, forse innaturale.
'Ma non credi,moglie mia,che sia meglio vivere il presente e lasciare il passato nei ricordi?' chiese Sarek addolcendo la voce, e provando una parvenza di pietà di fronte a quella creatura fragile e a pezzi con le sembianze della sua donna,che ora continuava a fissare se stessa.
I gemiti e le urla continuarono, mentre la schiena di Amanda si fletteva e le unghie artigliavano il tessuto del letto, e socchiudeva gli occhi aggrottando la fronte sudata.
Un attimo dopo stringeva tra le braccia quel fagotto di coperte bianche, suo figlio. Si concesse di sospirare per il sollievo e ammirare -ridendo per la contentezza- il visino paffuto con quegli occhi così simili ai suoi e le orecchie simili al padre, per poi consegnarlo alle braccia della sacerdotessa e abbandonarsi al suo più che meritato riposo.
Senza parole, senza sospiri, con solo il suono dei respiri di se stessa vinta dalla stanchezza, Amanda si voltò per rivivere un altro tempo.

 

 

Un'altra porta. Un altro ricordo. Un sogno diverso,forse.
Amanda vestita di lilla e viola e argento, Sarek di blu scuro e nero e marrone.
Una strana coppia -e anche una delle più belle- stava per essere unita per sempre da T'Pau, sebbene quest'ultima li guardasse con disapprovazione. Sarek ricordava bene il discorso che l'anziana donna gli aveva tenuto poco prima che annunciasse la sua volontà di avere come sposa Amanda, le parole che aveva usato per descriverla e tentare d'immaginare il frutto di quella sbagliata unione.
'Sposare un'umana essendo ben cosciente dei pericoli per la tua logica e il tuo futuro va contro tutti i principi a te insegnati, Sarek. E' davvero riprovevole e...illogico,per un vulcaniano del tuo calibro,dare un esempio tale alla tua gente.'
'Rispetto la tua opinione,T'Pau: ma,per usare le tue stesse parole, i 'principi a me insegnati' sostengono, come unico scopo finale, in concomitanza con la logica, la pace e la serenità interiore, sia per me stesso che per gli altri. Ebbene, la compagna che ho scelto, sebbene sia umana, possiede l'intelligenza per capirlo e accettarlo, e la sua capacità d'adattamento ci consente di vivere sul pianeta serenamente come le altre coppie su Vulcano. Se il suo comportamento e la sua presenza mi donano la serenità di cui necessito, non vedo motivo per negarle il matrimonio.'
'Molto bene. Se le tue volontà sono queste, celebrerò il tuo matrimonio. Con tutte le conseguenze che ne seguiranno e i problemi che tu,con un po' di logica e di buonsenso, avresti potuto benissimo evitare.'
Sarek che si allontanava da lei senza togliere lo sguardo dagli occhi della donna, senza dire nulla sotto lo sguardo confuso e preoccupato di Amanda; non c'erano parole da pronunciare, non c'era bisogno di conforto o di rassicurazioni.
'Semplicemente avevo già valutato i 'pro e i contro',come dite sulla Terra,della nostra convivenza. E ciò che T'Pau non aveva afferrato,era che i lati positivi superavano quelli negativi.'
Spiò da sotto le ciglia la sua Amanda,o quella parte di lei;si aspettava una sua reazione emotiva,un sorriso o almeno quel brillìo che compariva nei suoi occhi quando era contenta,ma rimase...deluso,quando l'unica sua risposta fu un lieve annuire con la testa.
Sembrava assente,come se non stesse nemmeno prestando attenzione al suo ricordo né a Sarek.
Quella non era l'Amanda che conosceva e amava!
'...e ora siete un solo essere,non importa la distanza tra di voi. Possano la pace e la serenità seguirvi fino alla fine.'
Silenzio. Suoni di tamburi e gridolini festivi dei parenti della sposa,fin troppo umani e felici per gli sguardi stupiti dei parenti dell'altro.
Silenzio tra di loro.
'Sono stanca,distrutta dentro,affaticata. Vorrei tenerti qui ancora un po',ma credo stia perdendo il mio tempo per...recuperare. Esci dalla mia mente, Sarek. Non voglio che ti possa accadere qualcosa mentre il mio corpo muore e tu sei ancora collegato a me.'
'Ma tu non puoi! Non puoi morire!' le disse esasperato Sarek. Amanda lo guardò con un misto di confusione,stanchezza e timore. Le braccia di suo marito la avvinghiavano senza possibilità di movimento,riscaldandola,ma a lei andava bene così.
'E' davvero questa l'Amanda con cui ho scelto di convivere,è davvero questa la mia sposa che ha abbandonato la Terra per andare a vivere su Vulcano,tra una gente sconosciuta e diffidente?'
E qui giunsero al punto di non-ritorno, insieme. Piansero.
Amanda non potette più resistere all'impulso di piangere,abbandonarsi tra le braccia del marito che le aveva appena dimostrato un amore senza limiti,ora non più offuscato dalla logica che negli ultimi tempi era diventata soffocante,irrefrenabile in ogni sua azione. Era davvero lui quella splendida creatura che la stringeva inebriandola con il suo calore,dal viso solcato da sottili rughe e prossimo al pianto, con gli occhi pieni di dolore?
Davvero la sua morte l'avrebbe ridotto in quel modo? E lei, lei dove sarebbe andata?
Appoggiò la testa sulla spalla del marito, sentendo la guancia del suo vulcaniano appoggiarsi teneramente al suo capo e sentendolo sforzarsi a parlare sebbene la sua voce fosse rotta e roca.
'Con molta probabilità non riuscirò più a parlarti così come sto facendo ora,ma...ti prego, Amanda,non lasciarti andare. La tua morte sarebbe solo puramente illogica! Ti imploro di guardare me,di pensare al futuro che passeremo insieme con tutte le conseguenze,ti imploro di non guardare indietro,ti imploro di...di perdonarmi.'
Una lacrima solitaria andò a solcare il viso di Sarek, rallentando il suo cammino al mento e poi cadendo sui capelli castani di Amanda. Era stupefatta,angosciata,stanca,ma soprattutto...felice!
Stavolta non fu Sarek a staccarsi dal suo corpo come faceva sempre per prima,ma fu Amanda,seppur controvoglia. Rimase lì a guardarlo negli occhi -finalmente!- mentre calde e copiose lacrime continuavano a tracciare percorsi sul suo viso,e ammirando ancora il fascino degli occhi neri della figura che le stava di fronte,immobile,rigida,statuaria,e allo stesso tempo ora emotiva.
Poi di colpo sorrise.
E ci fu solo il buio.
Sarek sentì di essere respinto da quella strana dimensione,fluttuare verso l'esterno,mentre Amanda e quel giocoso,arido e rosso paesaggio in cui si trovava si faceva sempre più indistinto,sempre meno nitido,fino a oscurarsi del tutto.
'...Amanda...'
E continuò a viaggiare in quella oscurità troppo minacciosa mentre pensava con agitazione alla decisione della sua sposa,a cosa avesse deciso,se lo avesse davvero compreso.
Era riuscito, con quell'unica involontaria lacrima, a darle il conforto di cui aveva bisogno?
E con un sonoro botto aprì gli occhi.

 

 

In seguito il medico avrebbe raccontato,esprimendo il suo stupore con la tipica alzata del sopracciglio destro,ai suoi superiori di come la connessione creatasi tra i due coniugi avesse destabilizzato per alcuni secondi la mente del vulcaniano costringendolo a guardarsi intorno alla stanza senza capire dove si trovasse e continuando inconsciamente a stringere la mano della moglie umana. Avrebbe raccontato anche che il legame tra i due si era consolidato sempre più,dando esito al risveglio della donna dopo qualche giorno,perfettamente ripresa sebbene un po' debole per lo sforzo sia mentale che fisico sostenuto,e di come l'Ambasciatore Sarek avesse perduto per altri secondi il controllo così illogicamente,dando esito a soffocanti abbracci e parole d'affetto e lacrime da parte della donna.
Anche la visita del figlio e di un suo amico aveva causato una reazione positiva da parte della donna umana: la discrezione e la privacy voleva che nelle visite i dottori e il personale non fossero presenti,ma dando qualche fugace occhiata,aveva visto i sorrisi smaglianti di lei e i suoi abbracci dati sia al figlio che all'amico,anch'egli umano. Perfino l'Ambasciatore si era concesso di arricciare quasi impercettibilmente gli angoli della bocca.
Il solo esito che ottenne fu che nessuno gli credette pienamente:l'Ambasciatore Sarek, sebbene fosse un po' avanti negli anni,aveva ancora il pieno controllo fisico e mentale delle sue azioni,e doveva essere rispettato. Senza dubbio il risveglio era stato possibile grazie al coma farmacologico,che aveva permesso alla donna di riprendersi da sola e quasi perfettamente.
Quanto a Sarek e Amanda, parlando alla gente, sbalordita dalla notizia del suo stato iniziale e della sua attuale ripresa,alle loro domande d'interessamento entrambi confermarono ciò che era stato detto prima:il merito era tutto della sapienza dimostrata dal medico.

Ciò che era successo in quella stanza rimase un segreto tra di loro.

 

 

 

 

E siamo giunti alla fine di questa piccola storiella!Ciò che voglio dire a tutti coloro che l'hanno seguita,sia che abbiano recensito o no, è...grazie. Grazie di cuore.
Questa è il mio primo lavoro su Star Trek, e sebbene mi abbia fatto sclerare di brutto,mi ha anche fatto diventare per sei capitoletti Amanda o Sarek.
Quindi,spero che vi sia piaciuta e...che dire?A presto con le mie prossime storie! :D

 

Made of Snow and Dreams.

 

 

 

  
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