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Autore: WhiteAngel    01/07/2015    1 recensioni
Una raccolta di AU dove Will si è finalmente accorto dell'amore spropositato che Frederick Chilton ha da offrirgli. In fondo chi non si innamora del proprio psichiatra? Ci saranno vari capitoli con piccole storie o spaccati di vita quotidiana, collegati o meno tra loro a seconda dell'ispirazione. Enjoy.
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Will Graham
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Dobbiamo proprio andarci?" L'aria annoiata del Profiler si vedeva a km di distanza. 
"Will, ti prego. Sarà la cinquantesima volta che me lo chiedi in mezz'ora. Sei peggio d'un bambino."  
"Bene, dì di no e smetterò di chiedere!"
"Sai che devo andarci...e sai anche quanto tengo alla tua presenza."
"Sì. Per far vedere il tuo cagnolino ammaestrato ai tuoi amichetti."
Il dottore smise improvvisamente di aggiustarsi il cravattino allo specchio e lo guardò con un'espressione sbigottita.
"Lo pensi davvero?"
Will abbassò lo sguardo e sussurrò "No...credo di no..." 
Erano stati invitati ad una grossa cena di beneficenza organizzata dal circolo degli psichiatri di cui Frederick faceva parte. Un evento mondano che sarebbe stato secondo solo alle fantasmagoriche cene di Hannibal.
Ma Will era ancora mezzo nudo. La sua allergia ai vestiti eleganti era cosa risaputa, figuriamoci indossare un completo classico con tanto di gilet! Per cui se ne stava steso sulla poltrona in boxer e camicia a giocherellare con la sua cravatta rossa, tenendola a mo' di sciarpa e agitando l'altra metà in stile lazo.
Frederick invece era ormai vestito di tutto punto. 
Capelli perfettamente pettinati, due spruzzate abbondanti del suo profumo preferito e il suo completo migliore reso ancora più elegante dalla presenza di gemelli d'oro con le sue iniziali.
Gettò un'occhiata veloce al ragazzo mentre si dava l'ultima sistemata.
Will era ora a testa in giù sulla poltrona, con le gambe incrociate sullo schienale e le braccia penzoloni che toccavano terra. Un disastro.

"Will faremo tardi."
"Mh..."
"Ma almeno sai farti la cravatta?" 
Il più giovane lo guardò quasi offeso con la testa al contrario "Pensi che sono un idiota?" 
"Bene allora, vado a prendere la macchina, mi aspetto di trovarti vestito quando tornerò."

Will aspettò giusto una manciata di secondi, con l'orecchio attento alla chiusura della porta, per rovesciarsi giù dalla poltrona e correre per la camera come un criceto impazzito a cercare il suo cellulare. Se c'era qualcuno che sapeva come fare una cravatta quello era Google.




"Allora sei pront..." 
La scena che gli si prospettava era spettacolare. Cioè, il disordine era terribile, la camera sembrava reduce dal passaggio degli unni, o più semplicemente dal casino che deriva dal cercare un oggetto invano buttando i vestiti all'aria.
E davanti al grande specchio della camera da letto c'era uno scarmigliatissimo Will che apparentemente stava cercando di strozzarsi.
"Sbaglio o avevi detto di saperlo fare?"
"Infatti so farlo, sei tu che mi deconcentri!"
"Bene, mi siederò qui ad aspettare. Sono ansioso di vedere che nodo userai."
"Bene."
"Benissimo." 
Trattenere le risate fu una sfida assai ardua in quel momento. Stare ad osservare Will che continuava a sbagliare nodo per cinque minuti buoni era una delle cose più divertenti che avesse mai fatto.

"Oooooh DANNAZIONE!" La cravatta rossa volò via. "Non mi sta bene, non voglio metterla."
"Sai Will, sono una persona molto buona, non infierirò." 
"La misericordia del dottor Chilton..." sibilò il più giovane guardando a terra.
"Portami qui la cravatta..."
Will misurò a grandi passi la stanza, raccolse la cravatta e gliela lanciò in mano sbuffando.
"Ora guarda bene." sentenziò Frederick avvicinandosi "Vedi questo lato grosso? Devi incrociarlo posizionandolo sul lato più stretto, poi giri qui, la porti avanti e infine fai passare la punta qua in mezzo. Compreso?"
Will lo stava guardando con un'espressione al limite tra lo sconsolato e l'interessato. Ovviamente non aveva seguito minimamente il processo, si era solo divertito a guardare le espressioni contrite che Frederick faceva durante la spiegazione.
"...e poi ho finito?"
"No, ci sarebbe un ultimo passaggio..." disse il dottore lentamente, prima di afferrare di botto la cravatta e trascinarlo a sé baciandolo...




Nel giro di mezz'ora un Will vestito di tutto punto e con i capelli impomatati all'indietro si guardava sospettoso nello specchietto retrovisore.
"Questa me la paghi Frederick." soffiò come un gatto lanciandogli un'occhiataccia.
"Ottimo! Me la farai pagare dopo, quando torneremo a casa." Il dottore sorrise accarezzandosi la barba incolta.
"A letto vorrai dire."
"A letto. Se proprio devo."


















Saaaaaaalve gente ^_^
Ecco il secondo capitolo. Apparentemente non so scrivere capitoli corti D:  parto sempre con quell'idea ma poi mi perdo...
Non sono carinissimi? Dite di sì, dite di sììì *___*
Se ci dovessero essere errori di battitura e volete segnalarli, oppure volete più semplicemente lasciarmi una recensione piccina picciò ne sarò ben felice :3
  
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