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Autore: KiarettaScrittrice92    04/07/2015    4 recensioni
- Buona notte fanciulla...
- Buona notte mio Angelo...
- Ladri per sempre...
- ...bianchi e liberi!
- We can...
- ...do magic!
Questa storia è molto importante per me, ci ho messo tutta me stessa a scriverla parecchio tempo fa ed ho deciso solo ora di pubblicarla qui, per questo motivo sarà strutturata in modo diverso dalle mie altre fanfiction.
Innanzi tutto sarà divisa in tre parti (ossia tre grandi storie) che ovviamente avranno un filo conduttore che le unisce come se fossero una il sequel dell'altra.
Poi per ogni capitolo metterò l'angolo dell'autore (di solito non lo faccio con le long, ma con questa ci tengo a farlo) e lo metterò ad inizio capitolo non alla fine, pregherei tutti di leggerlo (ma se non volete pazienza).
P.S. Tutto quello che leggerete qui è strettamente collegato alle trame di Gosho, ma non sempre le seguirà alla lettera. Quindi se vedete delle incongruenze sono volute apposta (soprattutto nella storia del passato di Kaito), inoltre tutti gli spoiler della saga di Bourbon non esistono.
Per concludere il raiting giallo è messo solo per un singolo capitolo, quasi alla fine della storia, ma è tranquillamente raiting verde.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Kaito & Kiaretta'
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Angolo dell'autrice:
Scusate il ritardo, ma l'altro ieri c'è stato l'esame di maturità di mio fratello e ieri ero incasinata XD Comunque ora eccomi qua!
Ho avuto come l'impressione dai vostri commenti che non è stato molto chiaro la storia della similitudine tra Kiaretta e Shinichi. Cerco di spiegarmi meglio. Avevamo detto in uno degli incontri (precisamente quello dopo la gita a Torino) che il Giardino stava cercando di creare un'aiutante per l'Angelo Nero grazie ai suoi scienziati, e che alla creatura mancava solo un cuore. Quel cuore deve avere una certa compatibilità e quella compatibilità ce l'hanno solo Kiaretta e Shinichi.
Passando al capitolo di oggi... Speravate vi dicessi chi ha scelto Kaito?? E invece no... Dovrete aspettare un'altro capitolo XD
Vi ringrazio ancora tutti di cuore, mi fa un piacere enorme vedere questa ff inondata di recensioni :)
Buona lettura ^-^

La rosa rossa



Un vero amico

«Bene, io vado. – disse Shinichi aggiustandosi la cravatta verde della divisa – Hai il mio numero, se hai bisogno mandami un messaggio, ok?»
«Tranquillo Shin. – rispose lei con un sorriso – Vai che sei in ritardo!»
Poco dopo il ragazzo arrivò di corsa a scuola al suonare della campanella e si catapultò verso l’aula. Per sua fortuna il professore ancora non era in classe, così raggiunse il suo banco e si sedette.
Rimase comunque distratto per tutta la durata delle lezioni mattutine, la sua mente vorticava in altri pensieri. In quel momento la matematica gli interessava poco, avrebbe voluto sapere invece cosa stava succedendo nel Giardino, cosa stesse facendo suo fratello e se Light avesse scoperto cos’era accaduto a Giada. A dirla tutta sperava che quella giornata passasse in fretta, così che la riunione a casa sua arrivasse altrettanto in fretta.
A metà lezione gli vibrò il cellulare, era un messaggio.

Ho ricevuto un sms da Kaito, la copertura dei nostri fratelli non è saltata, siamo stati bravi ^^

Sorrise e rimise il cellulare in tasca. Mancavano venti minuti alla fine della lezione e il professore si rivolse alla classe.
«Bene chi ha capito, vuole provare a fare un esercizio alla lavagna?» domandò.
Eisuke si alzò in piedi e si diresse verso l’altro lato dell’aula.
«Eh ti pareva che il secchione imbranato non si alzava...» disse un ragazzo ridendo e tirando a Eisuke, diventato rosso dall’imbarazzo, una pallina di carta.
Il professore lo sgridò e i quattro amici di Hondo lo guardarono in cagnesco. Arrivato alla lavagna il ragazzo occhialuto prese il gesso e iniziò a scrivere l’esercizio indicato dal professore, dopo poco l’aveva già finito ed era di nuovo a posto.
Arrivò l'intervallo, i ragazzi tirarono un respiro di sollievo. Il solito gruppo di amici si radunò in fondo alla classe.
«Quindi questo pomeriggio possiamo venire anche noi?» chiese Sonoko eccitata, dopo la festa di Halloween, Shinichi e Ran avevano deciso di raccontare tutto anche a loro, pure se non erano coinvolti più gente c’era a contrastare il Giardino meglio era.
«Sì certo, facciamo la strada assieme.» rispose Ran.
«Sentite io so che questa è una cosa importante, ma comunque ne parleremo questo pomeriggio con tutti no? – iniziò Eisuke – Ma ricordatevi che noi quest’anno abbiamo anche un altro problema…»
«Ha ragione Eisuke, magari ora è presto, ma io direi che dopo le vacanze di Natale dobbiamo metterci sotto.» concordò Shinichi.
«Beh, potremmo organizzare un gruppo di studio. – iniziò Sonoko – Insomma Shinichi se la cava nella maggior parte delle materie ed è un asso in letteratura, Eisuke è bravo in matematica e scienze, Kikuito se la sa cavare molto bene il filosofia, mentre io e Ran siamo ferrate in storia. Se ci impegniamo non dovrebbe essere difficile.» disse con un sorriso.
«Questo è vero, ma c'è anche da considerare la tesi, quella la dobbiamo fare da soli.» aggiunse Ran.
«Ma comunque ci possiamo dare una mano a vicenda anche per quella.» rispose Kikuito.

 

Il ragazzo stava camminando col vassoio, era arrivato poco prima degli altri e voleva trovare un posto per tutti e cinque. Aveva appena visto un tavolo libero quando qualcuno gli fece lo sgambetto.
Il vassoio gli scivolo dalle mani mentre cadeva e poco dopo si ritrovò senza occhiali e con la faccia impiastricciata di purè di patate attorno a lui solo risate per almeno un minuto, mentre il ragazzo continuava a cercare gli occhiali a tentoni. Non poteva sapere che la stessa persona che gli aveva fatto lo sgambetto li stava tenendo in mano per non farglieli trovare.
Poi calò il silenzio e persino lui smise di muoversi, nel tentativo di cercare l’unico oggetto che gli avrebbe ridato la vista. Ci furono vari bisbigli, ma sempre a voce troppo bassa per udirne le parole, poi una voce conosciuta rimbombò nella mensa.
«Ti avverto Kana, azzardati un’altra volta a fare inciampare Eisuke e ti ritroverai con la faccia al muro!»
Dopodiché gli strappò gli occhiali di mano aiutò l’amico ad alzarsi e glieli porse assieme a un fazzoletto sempre nel completo silenzio.
I ragazzi si stavano dirigendo verso il tavolo che aveva avvistato Eisuke, quando il bullo fermò Shinichi per la spalla e tutti trattennero il fiato, mentre lui si girava furibondo.
«Non mi fai paura Kudo!» lo minacciò il ragazzo.
«Ah no?» chiese lui divertito girandosi e posando il vassoio al tavolo vicino.
«Cosa può farmi uno stupido giocatore di calcio?» lo provocò Kana, ridendo.
Shinichi sorrise e portò la mano alla cintura, che ancora indossava, fin da quando era Conan. In un sol gesto fece uscire il pallone da essa e lo calciò.
Il bullo si trovò in un attimo a terra, con un segno rosso in volto.
«Te lo ripeto, in caso tu non l’abbia capito! Azzardati un’altra volta a far inciampare Eisuke e farai la stessa fine di oggi.»
Dopodiché riprese il vassoio e si diresse di nuovo verso il tavolo con gli altri, in mezzo al giubilo di tutta la mensa.

  
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