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Autore: Flam92    06/07/2015    2 recensioni
- Ha detto che proteggeranno Emilie. La farà iscrivere ad una scuola per spie e agenti segreti, e quando sarà pronta entrerà nello S.H.I.E.L.D. anche lei.–
Rimasi interdetta per un attimo. Volevo davvero che nostra figlia condividesse il nostro stesso fato? Da donna, sapevo quanto fosse complicata la vita della spia. Guardai Clint. Sapevo che nemmeno lui era soddisfatto di tutto ciò, ma come me non poteva negare una cosa molto importante: la sicurezza del pianeta era anche nelle nostre mani, e non potevamo semplicemente voltargli le spalle.
18 anni dopo..
- Sei un idiota! -
- Scusa?! - Chiunque fosse come osava rivolgersi a me, il Dio degli Inganni, in quel modo? D’accordo, ero imprigionato, ma restavo pur sempre un dio!
- Pensi che stare qui, a marcire in una cella possa risolvere qualcosa? T..Lui sta arrivando, sai benissimo che non farà fatica ad entrare ad Asgard, e appena ci riuscirà verrà a prenderti! -
- Chi sei? - Sibilai.
- Emilie Barton -
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 31 – GUERRA
 
(Emilie)
 
Thanos non si fece vedere per tutto il giorno. All’ora di pranzo corremmo uno alla volta avanti e indietro dai vari venditori di panini, hot dog e cibi di strada vari per mettere qualcosa sotto i denti.
L’atmosfera si stava scaldando, e l’adrenalina, l’ansia o semplicemente la smania di combattere ci stava facendo perdere le staffe. Tony non teneva a freno la lingua e si tirava addosso insulti ormai da tutti; Bruce era stato tenuto a debita distanza, e sedeva in macchina con la Hill pronto ad intervenire quando fosse stato il suo momento; Loki se ne stava in disparte, e Thor continuava a lanciargli occhiate preoccupate. A un certo punto, scoppiò un gran baccano e toccò a Fury zittire tutti e richiamarli all’ordine.
Verso sera ci riunimmo tutti in un unico punto.
“E’ chiaro che Thanos per oggi non si è fatto vivo. Non ancora perlomeno. A scanso di equivoci, mettiamoci già tutti in posizione ed organizziamo turni di guardia per sventare eventuali attacchi notturni.”
“Non credo che Mr. Voce dal Buio si farà vedere mentre tutti dormiamo.” Si lagnò Tony.
“Tutto è possibile, Uomo di Latta.” Lo canzonò Loki, tornato finalmente a proferire parola.
“Non mi piace ammetterlo, ma Loki ha ragione: dobbiamo essere preparati ad un attacco notturno.” Gli diede appoggio Steve.
“Oh andiamo! Dovrà dormire pure lui, Eterno o meno che sia.” Ribattè Tony.
“Chi ti garantisce che non si sia preparato apposta per tenderci una simile imboscata?” tuonò Thor puntandogli addosso il martello con fare accusatorio.
Le voci si sovrapposero, sebbene alcuni si stessero astenendo dal metter becco nella conversazione. Io ci rinunciai in partenza, alzando gli occhi al cielo prima di focalizzare la mia attenzione su due singole persone: Loki e Fury. Il primo perché ero preoccupata per lui come ovvia conseguenza dei sentimenti che nutrivo nei suoi confronti; il secondo perché mi preoccupava la sua postura: labbra serrate, mascella contratta, l’occhio sano chiuso convulsamente e vene pulsanti. Qualcosa mi disse che stava per esplodere.
“STATE ZITTI!” Ecco appunto.
Tutti gli occhi, sbarrati, si puntarono su Fury. Vidi qualcuno sussultare, e il silenzio calò su Central Park.
“Se avete finito di battibeccare e litigare come bambini, vi suggerisco di prendere posizione senza discutere. Chiaro?” puntò uno sguardo accusatore su Tony che aprì e richiuse subito la bocca.
Ci dileguammo in silenzio annuendo con un cenno del capo.
Sul tetto del palazzo, con la sola compagnia di mio padre, osservai la situazione sottostante: Banner, Hill e Fury nel SUV nero dello S.H.I.E.L.D., Reeds che si fingeva un barbone sdraiato su una panchina con Sue invisibile al suo fianco; Ben e Peter appostati l’uno ai piedi e l’altro su un ramo di un albero; Thor e Loki stranamente tranquilli uno di fianco all’altro; infine mia madre che, con la sola presenza, teneva buono Tony in modo che non scasse le palle a Steve.
“Dovresti dormire.” Mi riscosse mio padre.
“Preferisco farlo io il primo turno di guardia, se non ti scoccia. Non ho sonno quindi non dormirei comunque.”
Dopo averci pensato su un attimo, Clint annuì e mi augurò la buona notte. Si infilò nel sacco a pelo posandovi di fianco la balestra coi dardi speciali di Tony e in poco tempo sentii il respiro farsi pesante.
La verità non detta era che, in quel momento, avevo paura e non ero nello stato d’animo giusto per dormire. Inoltre non mi piaceva prendere parte ad una missione di quel calibro senza prima aver dormito qualche ora, almeno quando era possibile farlo, il chè mi riusciva meglio se facevo il primo turno di guardia.
Ascoltai i rumori della notte e osservai Central Park sotto di me fino alle due del mattino, quando fui sufficientemente stanca da svegliare mio padre dal sonno leggero in cui era piombato.
 
Il mattino seguente mi accolse con la gracchiante voce di Tony, proveniente dagli auricolari, a farmi da sveglia. Mi scrollai di dosso gli ultimi residui di sonno e diedi un’occhiata al parco, diversi piani più sotto. La tensione era palpabile: nessuno riusciva a stare fermo, tranne forse mia madre, il cui sguardo glaciale sondava quanto la circondava.
“Scendo a fare colazione.” Avvisai mio padre prima di calarmi dalla scala di emergenza che correva all’esterno dell’edificio su cui eravamo appostati.
Presi una enorme tazza di caffè, una brioche alla crema e una scorta di bottigliette d’acqua. Allungai con nonchalance il giro, porgendo da bere ai miei compagni. Non rivolsi loro che poche parole di rito, ma quando arrivai da Thor e Loki, che avevo appositamente lasciato per ultimi, mi trattenni di più. Abbracciai il Dio del Tuono, amico di vecchia data, per poi farmi avvolgere da Loki, la testa poggiata sulla sporgente clavicola.
“Va tutto bene?” chiese sotto voce.
“Insomma, mica tanto. Basta guardarsi attorno per capire che sono tutti troppo nervosi. Se Thanos non si sbriga a farsi vedere, finiremo per il pestarci a vicenda.” Osservai.
“Concordo. Tuttavia non mi dispiacerebbe suonarle a qualcuno dei presenti.” Ghignò.
Gli tirai un pugno affettuoso e mi sforzai di sorridere. Poi baciai frettolosamente Loki, soffermandomi a guardarlo in quei suoi magnifici occhi verdi prima di correre sul tetto.
Una strana inquietudine mi aveva pervasa, e avevo intuito che anche Loki provava la stessa cosa.
“Ci siamo.” Mormorai.
Clint mi guardò con fare interrogativo, ma durò poco: una voce pervase le nostre menti, baritonale e minacciosa.
“Ebbene, Emilie Barton, fatti avanti lo so che sei qui. Voglio che tutti i tuoi compagni assistano alla tua dipartita.” Rise prima di continuare: “Dovresti saperlo che non mi si può cogliere di sorpresa. So che hai portato gli Avengers con te. Avanti, esci allo scoperto.”
Lanciai uno sguardo di intesa a mio padre, ma sapevo che la mia espressione calma era solo una maschera dietro la quale si nascondevano terrore e angoscia.
Mi ersi in tutta la mia statura, il mento alto in segno di sfida.
“Sono qui Thanos. Vieni pure a prendermi!”
Incoccai un dardo esplosivo e mi preparai alla battaglia.

N.d.A.
Saaaaalve! Sono tornata, incredibilmente ho scritto un altro capitolo!
Purtroppo non ho parole per scusarmi dell'esorbitante latenza, ma vorrei elemosinare qualche recensione (al solito, vorrei vederne qualcuna prima di continuare). Sicuramente passerà del tempo prima che io continui, perchè come già vi ho detto il lavoro mi porta via un sacco di tempo.
Ringrazio chi ancora seguirà la storia e lascerà una sua opinione in merito.
Baci, Flam
  
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