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Autore: luley0    06/07/2015    3 recensioni
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=eWWi3vaC2bA
Il giorno che si incontrarono Sophia e Zayn non potevano immaginare che si sarebbero inseguiti negli anni
Sophia conosce Zayn quando ha soli tredici anni, da quel momento in poi i due saranno destinati a rincontrarsi più volte nel corso degli anni per brevi ma intensi intervalli di tempo. Arrivata all'età di ventitré anni, sul punto di abbandonare Londra e i suoi sogni nel cassetto, le si presenta l'occasione che può cambiare la vita e diventa l'assistente personale di Harry Styles. Solo successivamente scoprirà che Harry è il migliore amico di Zayn, con il quale - dopo una vita passata a trovarsi e sfuggirsi di nuovo - avrà la propria occasione per restare.
«Se ti avessi incontrato prima, forse… mi sarei innamorata di te»
«Forse»

‘Ma allora ognuno, inconsapevolmente, è artefice del proprio destino oppure è quest’ultimo a riproporti combinazioni e combinazioni fino al suo corretto compimento? ’
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Prologo
 
‘Hai mai pensato che un secondo può cambiarti la vita? Un solo secondo. Guardare verso una direzione anziché un’altra, essere concentrati su di un particolare e non riuscire a percepirne un altro. Basta così poco per intraprendere una strada ad un incrocio dalle mille possibilità, ma allora ognuno, inconsapevolmente, è artefice del proprio destino oppure è quest’ultimo a riproporti combinazioni e combinazioni fino al suo corretto compimento? ’
 
Mi fermai, in quel corridoio bianco e asettico le cui pareti sembravano stessero per soffocarmi con l’eco dei pianti e delle urla di persone che conoscevo ma la cui presenza in quel momento mi infastidiva.
Corsi verso la porta che mi venne indicata da quella che doveva essere un’infermiera e appena ti vidi rallentai il passo quasi con paura di avvicinarmi troppo.
I fili dei macchinari che permettevano di farti respirare e tu, con quel viso d’angelo che avevi sempre avuto. Così rilassato che avrei potuto giurare – o sperare, quantomeno – che stessi facendo uno di quei sogni per cui non vorresti mai svegliarti.
Passai i primi dieci minuti in catalessi, piangevo ma era come se la mia mente non fosse più legata al corpo. Volevo solo che ti svegliassi e che parlassi con me, perché in quel momento mi sentivo totalmente persa.
Se in quell’istante avessi dovuto voltarmi indietro e guardare all’ultimo anno non so se sarei stata in grado di estrapolare qualcosa di sensato in quello che mi era successo.
Tutto ciò che si ripeteva nella mia testa era una serie infinita di flash accecanti. Immagini che mi scorrevano davanti come se fossero déjà-vu di qualche vita passata, o addirittura vissuta da qualcun altro. Era l’unica spiegazione plausibile in quel momento, perché a tratti non mi riconoscevo in quella persona.
 
Prima del mio ultimo incontro con Zayn non credevo nel destino, anzi non mi ero mai interrogata sull’esistenza di qualche entità ultraterrena – o qualsivoglia cosa sia – che regolasse le nostre vite.
Onestamente avevo sempre avuto un’idea tutta mia della questione, sostenendo che la vita fosse una corsa senza sosta lungo un unico stradone. Come se ognuno alla nascita fosse stato indirizzato per una via, senza opportunità di deviazione. C’è chi è più fortunato e può correre su di una strada asfaltata e chi invece è stato destinato a scansare fosse e crepe ogni dove.
Ero sicura del fatto che ad una persona così sfacciatamente ordinaria come me non sarebbe potuto accadere nulla di straordinario. Tu, però, te la prendevi ribadendo che ero solo una pessimista senza speranza, che l’inaspettato era sempre dietro l’angolo e l’unica cosa da fare era avere il coraggio di cogliere l’attimo.
Dicevi che era inutile aspettare di vivere un sogno ai confini della realtà perché prima o poi ci saremmo svegliati sudaticci e – con buona probabilità – sul più bello nel letto della realtà.
Il mio risveglio è stato in quell’ospedale, tragico e preceduto da un dormiveglia agitato.
Se solo avessi parafrasato prima quello che mi dicevi quando mi rimproveravi forse avrei fatto scelte diverse, forse avrei dato una degna conclusione alla bolla di sapone in cui ero piombata, poco prima che scoppiasse. Forse se avessi avuto il coraggio di prendere più decisioni, o se ne avessi preso solo una diversa. Chissà. Forse saremmo insieme a ridere da qualche altra parte.
 
La mia vita e quella di Zayn si era intrecciata più volte nel corso degli anni e l’ultima fu ancora più casuale delle altre da sfiorare il paradossale, motivo per cui mi convinsi che ciò che mi legava a lui fosse una sorta di predestinazione.
Mi illusi, quindi, a pensare che il destino fosse qualcosa di semplice, naturale, che ti accade senza che tu possa fare un granché in merito. In realtà dopo tutto quello che mi è successo posso solo pensare quanto sia stato beffardo, perché non si può neanche sperare di intravederlo; il fato ricama sulla tua vita mentre non stai prestando attenzione.
 
 Accasciandomi sul letto ti tenni la mano e con un filo di voce, rotta dal pianto, ti chiesi: «Allora, chi aveva ragione tra noi due? Siamo noi che decidiamo come far andare le nostre vite, basta cogliere l’attimo? Oppure è tutta un’illusione? Io non lo so, ma se avevi ragione tu, te lo devo dire. Sento questo peso al petto, la terribile sensazione che sia stata io a portarti in questo letto d’ospedale.»

 

Ciao!!
Questa è la prima storia che scrivo 'servendomi' degli One Direction. 
Dal prologo non capirete molto, ne sono consapevole! Però magari il trailer e la trama possono darvi un'idea. Dai prossimi capitoli si tornerà indietro nel tempo e capirete come Sophie è arrivata a quel punto, chi è Zayn, come i due si sono incontrati e persi nel tempo e soprattutto chi è la persona nel letto d'ospedale. Spero di avervi incuriosite :)
   
 
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