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Autore: Monkey D David99    07/07/2015    1 recensioni
Dopo aver lasciato Goodra nel suo villaggio natale, Ash prosegue il viaggio verso Romantopoli, accompagnato da Lem, Clem e Serena. Il gruppo passerà per Water Seaven. una città portuale dove si scontreranno con un misterioso gruppo di furfanti, ma incontreranno anche buoni amici, e nel corso della storia verranno a conoscenza di un segreto riguardante il Boss dei furfanti e suo fratello, qualcosa di doloroso e meraviglioso allo stesso tempo. Chi è quel Pokèmon nel bosco, e che cosa fa tutto da solo? Avranno un legame lui e la vicenda che i nostri eroi stanno per affrontare? Mistero, amicizia, risate, azione e un pizzico di romanticismo sono gli ingredienti chiave di questo crossover tra Pokèmon e One Piece! P.S: E' in assoluto la mia prima fanfiction: vi prego di essere sinceri. Inizialmente volevo fare in modo che i protagonisti di One Piece e quelli di Pokèmon si incontrassero in qualche modo, ma ho deciso che lo scriverò in un'altra fanfiction, per cui ora godetevi questa mia prima opera!
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Pikachu
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? 
   
 
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