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Autore: Carme93    09/07/2015    1 recensioni
Una nuova generazione alle prese con la propria infanzia ed adolescenza, ma anche con nuove minacce che si profilano all'orizzonte. I protagonisti sono i nuovi Weasley e Potter, ma anche i figli di tutti gli amici che hanno partecipato alla decisiva Battaglia di Hogwarts. Da quel fatidico 2 maggio 1998 sono ormai trascorsi ventun anni...
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alastor Moody, Famiglia Dursley, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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La Tana

  Harry, anche se con molta difficoltà, aveva riallacciato i  rapporti con suo cugino Dudley. Non si era sorpreso per niente, però, nel costatare che gli zii non ne erano felici e stavano facendo solo buon viso a cattivo gioco: come sempre, anche in questo caso, non erano riusciti a dire di no al loro amatissimo e viziatissimo figlio. Erano trascorse ormai un paio di settimane dal loro incontro e non poteva fare a meno di pensare che nessuno dei due aveva avuto il coraggio di richiamare l’altro. Diede un’occhiata ai fogli che aveva davanti nel tentativo di concentrarsi sul suo lavoro. Era seduto al tavolo della cucina illuminata dal tiepido sole di luglio, ma proprio non aveva voglia di concludere quel rapporto sull’ultimo intervento dei suoi Auror. Improvvisamente due ragazzine entrarono dalla porta sul retro e corsero verso le scale, che portavano al piano superiore, seguite a ruota da un ragazzino.
«Non correte» disse mollemente, consapevole che non l’avrebbero ascoltato.
«Si, zio» rispose Hugo, voltandosi solo un attimo verso di lui. I suoi capelli rossi, gli occhi azzurri e una spruzzatina di lentiggini sul viso lo identificavano perfettamente come un Weasley. Aveva ereditato la sensibilità e l’intelligenza della madre Hermione, ma l’impulsività e l’insicurezza di Ron. Le due ragazzine che lo avevano proceduto erano le sue migliori amiche: Lily ed Alice Hannah Paciock, figlia di un caro amico di famiglia, Neville Paciock. Si conoscevano fin da piccolissimi ed erano inseparabili. A settembre avrebbero iniziato a frequentare Hogwarts insieme. Un gufo, entrato dalla finestra e planato sul tavolo, lo riscosse dai suoi pensieri. Prese la lettera, che l’animale teneva legata alla zampa e lo lasciò volare via. Riconobbe subito il simbolo sulla busta di pergamena giallastra e con un moto di emozione chiamò, avvicinandosi alle scale:
«Teddiiii, Teddiiiiii. Sono arrivati i risultati»
Non fece in tempo a sedersi nuovamente, che sei furie scesero le scale correndo e si precipitarono in cucina. Stavolta non ci provò nemmeno a rimproverarli e porse la lettera al figlioccio. Lui la prese e la osservò in silenzio per qualche secondo.
«Se non hai il coraggio la apro io» lo apostrofò James Sirius, primogenito di casa Potter.
Teddy lo ignorò e lesse:
ACCADEMIA AUROR
ESAME FINALE
ANNO 2019
Numero canditati 15
Numero promossi 5
 
Egregio signor Ted Remus Lupin,
Le comunichiamo con sommo piacere che lei ha superato l’esame finale dell’addestramento Auror della nostra Accademia. Da oggi lei è ufficialmente un Auror del Ministero della Magia. Le porgiamo i nostri più sentiti auguri. E’ pregato di presentarsi domani mattina al Dipartimento Auror alle 9:30. Alleghiamo alla presente il diploma, che dovrà presentare al Ministero ed i risultati conseguiti nelle macro aree di esame.
 
Voti: A (livello eccezionale)
          B (livello buono)
          C (livello discreto)
 
Esiti:
DIFESA CONTRO LE ARTI OSCURE       A 
POZIONI                                                 B
INCANTESIMI                                         A
TRASFIGURAZIONE                                 A
 
Teddy sorrise ad Harry, che lo osservava preoccupato.
«Evvai Teddy» gridò James, che era salito su una sedia per leggere insieme a lui. Harry lo abbracciò, subito imitato dagli altri. Quando entrarono Ginny ed Andromeda Black, la nonna di Teddy, trovarono Lily, Alice, Hugo e James che saltellavano da una parte all’altra del piccolo soggiorno e gridavano:
«E’ un Auror. E’ un Auror. Ce l’ha fatta!!!!! Ce l’ha fattaaaa!!!!»
Ginny rise e dopo Andromeda abbracciò anche lei il ragazzo. Harry prese una bottiglia di spumante ed una di succo e riempì i bicchieri per tutti i presenti. Ignorando le proteste di James, che voleva lo spumante insieme ai grandi, brindarono: «A Teddy, il nuovo Auror». Harry era davvero fiero di lui. Poco dopo Teddy uscì per andare ad informare la fidanzata ed i suoi amici, alcuni dei quali avevano sostenuto l’esame con lui.
*
La mattina dopo Harry e Ginny accompagnarono i figli alla Tana dai nonni, dove avrebbero trascorso qualche settimana. Nonna Molly fu felicissima di vederli: adorava l’estate, proprio perché la casa era sempre piena ed allegra grazie alla presenza dei nipoti. Una volta i figli ed i nipoti andavano da lei a pranzo ogni domenica, ma ormai i ragazzi stavano crescendo e frequentavano quasi tutti Hogwarts. Naturalmente pretendeva comunque la presenza dei figli almeno una volta alla settimana. Lily, James ed Albus, salutati i nonni, corsero a posare i borsoni nelle loro stanza per poi andare a giocare con i cugini. James trovò Fred nella stanza che condividevano. Era il figlio di zio George e zia Angelina, portava il nome del gemello del padre, scomparso durante la famosa Battaglia di Hogwarts. Aveva compiuto quindici anni a maggio ed avevano festeggiato tutti insieme nella Sala Comune di Grifondoro. Fred era la fotocopia del padre: capelli rossi, lentigginoso, occhi azzurri, ma l’altezza l’aveva ereditata dalla madre. Simpatico e vivace, poco incline allo studio ed al rispetto delle regole, i più ritenevano che fosse il degno erede dei gemelli Weasley. James rimase fermo sulla soglia, troppo scioccato per aprire bocca. Non vedeva l’ora di parlare con lui degli scherzi da fare alla cugina Molly, la più antipatica della famiglia, forse anche più di suo padre, l’insopportabile zio Percy. Fred si voltò e lo vide. Un ghigno malandrino si aprì sul suo volto. Aveva colto lo sconcerto del cugino, che finalmente ritrovò la facoltà di parlare.
«Freddie, stai studiando?».
Quello rise in risposta, ma non chiuse il libro che stava leggendo.
«Pozioni…quindi non parlerei proprio di studio».
James entrò nella stanza, continuando ad osservarlo con sospetto. L’altro sbuffò e si decise a spiegare:
«Mcmillan m’ha proposto di partecipare al concorso “MIGLIOR GIOVANE POZIONISTA” e m’ ha dato dei libri per esercitarmi un poco. Sai la maggior parte dei concorrenti sarà dell’ultimo anno».
James sorrise sollevato: suo cugino stava bene.
«Sono sicuro che vincerai» sentenziò con la sua solita sicumera «Sei il migliore della scuola in pozioni» ignorando del tutto il fatto che gli avversari avrebbero avuto due anni di istruzione più del cugino. Nel frattempo Lily con l’aiuto di zia Jane, la moglie di Charlie, secondogenito di Molly Weasley, aveva portato il borsone nella camera, che una volta era stata della madre. La zia era arrivata alla Tana già da qualche ora con i figli, facendo una sorpresa ai suoceri che li aspettavano solo fra un paio di giorni. Charlie, però, aveva avuto un incarico in Irlanda e lei non aveva avuto voglia di rimanere a casa da sola. Era una donna alta e slanciata, amante degli animali e soprattutto dei draghi, d’altronde non avrebbe sposato Charlie in caso contrario. Insieme i due dirigevano una riserva di draghi in Romania. Lily avrebbe condiviso la stanza con Fabiana, figlia proprio di Charlie e Jane, un concentrato di energia ed allegria con capelli ed occhi neri come quelli della madre ed il volto cosparso di lentiggini; con Roxane, sorella minore di Fred, di carnagione un po’ più scura rispetto a quella del fratello, e Lucy di carnagione molto chiara, come quella della madre. Entrambe avevano i capelli rossi e le lentiggini tipiche dei Weasley. Le tre ragazzine avevano appena concluso il loro primo anno ad Hogwarts. Fabiana e Lucy avevano spezzato la tradizione di famiglia, poiché erano state smistate rispettivamente a Corvonero ed a Serpeverde. La decisione del Cappello Parlante aveva colto di sorpresa tutta la famiglia, ma alla fine i fatti avevano confermato che era stata la scelta giusta. Infatti Fabiana era molto intelligente e si era dimostrata una delle migliori studentesse del suo anno, mentre Lucy era furba e calcolatrice come la peggiore dei Serpeverde (o almeno a giudizio dei suoi cugini). Lily cominciò a tempestare Roxane e Fabiana di domande, benché avesse già fatto il terzo grado ai fratelli, a lei poco dopo si aggiunse anche Hugo entusiasta.
«Vi sconsiglio di scendere di sotto per ora» disse Rose, sorella maggiore di Hugo buttandosi su uno dei letti. Lei condivideva la stanza con le cugine più grandi già da Natale e questo dava parecchio fastidio a Lily, che si era sentita tradita.
«Perché?» chiese Lily
«Nonna discute con zio Percy, ma non ho capito perché…e beh quando zio Percy è alterato è meglio stargli alla larga, no?».
«Discutono sicuramente per Lucy» disse Roxane.
«Roxi, non capisco…che cosa centra Lucy?» domandò Lily, sorpresa, ma la bambina s’accorse che né Rose né suo fratello Albus, che s’era fermato ad ascoltarle, avevano dato segni di sorpresa; ma prima che potesse porre qualche domanda, Rose disse:
«E’ per il risultato degli esami finali, vero?».
Roxi annuì, ma Lily proprio non riusciva a capire: sapeva che ogni anno ad Hogwarts si tenevano degli esami per il passaggio all’anno successivo, ma a parte i G.U.F.O. ed i M.A.G.O., che erano importanti per il loro futuro, aveva sempre creduto non fossero chissà cosa. In fondo suo fratello Jamie era sempre stato promosso e non era molto studioso.
«Non capisco» ammise.
«Ha superato gli esami con una sufficienza stiracchiata».
«E quindi? E’ stata promossa!!!! Anche Jamie ha preso a stento sei in erbologia e storia della magia».
«Lily, non capisce che stiamo parlando di Lucy? Quindi di zio Percy e non di tuo padre».
«Che differenza fa?»
Albus sbuffò e si sedette accanto a Rose e poi rispose alla sorellina:
«Tantissima, direi!!!! Insomma immagina un po’ che cosa avrebbe fatto zio Percy a Jamie in questi tre anni se fosse stato suo padre, dai…ti rendi conto che tipo una volta al mese la McGrannit scrive a mamma e a papà? E Jamie finisce in punizione almeno una volta a settimana…l’ultima l’hai vista, no? Lui e Freddie si sono messi in bikini…certo oddio, questo è stato molto divertente…» cominciò a ridere seguito a ruota dagli altri.
«Insomma» riprese a parlare «lo zio avrebbe avuto un collasso nervoso…»
«No, aspetta, penso che anche zio George avrebbe avuto un colpo se fosse stata Roxi…» sghignazzò Rose.
«Ehi, non mi metterei in bikini davanti a tutta la scuola!!!!» protestò Roxi disgustata.
Tutto risero di nuovo.
«Si vabbè, lei è femmina. A zio George non gli ha fatto né caldo né freddo la pagliacciata di Jamie e Freddie» commentò Albus.
«Comunque Lily, zio Percy non è tuo è padre che ha pazienza. Lui è la perfezione fatta persona, un po’ come Molly, che è la sua fotocopia» concluse Roxi.
«Senza contare che anche Jamie studia più di lei e questo non va giù allo zio» aggiunse Roxi.
Lily rise all’dea che il fratello potesse studiare più di qualcun altro: durante le vacanze estive Teddy si disperava a convincerlo a fare i compiti.
«Jamie che studia non ce lo vedo proprio» commentò.
«Guarda che non è stupido» disse Albus «Anzi è molto intelligente e poi non è che siccome mamma e papà non fanno scenate come quelle di zio Percy, se ne freghino. Lo sai che lo rimproverano sempre, soprattutto mamma».
«Quindi lo zio che vuole fare?» chiese Rose.
«Non vuole farla uscire quest’estate e non vuole nemmeno portarla qui, ecco perché la nonna è furiosa. Meno male che non c’è mio padre se no avrebbero litigato anche loro. Prima che la nonna mi mandasse di sopra, lo zio aveva tirato in ballo anche lui…dicendo qualcosa tipo: “non voglio che finisca come George…” E poi quando siete arrivati voi si è interrotto, probabilmente per non farsi sentire da zia Ginny e adesso avranno ripreso».
«Che scemo» borbottò Lily.
«Venite a giocare in giardino?»
Tutti si voltarono ad osservare i nuovi venuti.
«Ciao ragazzi. Certo arriviamo» risposero Lily ed Hugo in coro.
Arthur e Gideon, gemelli e fratelli minori di Fabiana, sorrisero. Anche loro avevano i capelli rossi e le lentiggini erano molto evidenti.
*
Le giornate alla Tana trascorrevano leggere ed allegre. La nonna preparava sempre un sacco di leccornie, in quanto riteneva che i nipoti fossero troppo magri e che mangiassero poco ad Hogwarts. Freddie le aveva, però, assicurato più volte che entrava ed usciva a suo piacimento dalle cucine. Quest’affermazione, la prima volta, gli era costata tre occhiatacce: una dalla madre e da zio Percy ben consapevoli che fosse contro le regole della Scuola ed una da zia Hermione che lo considerava l’ennesimo sfruttamento degli elfi domestici da parte dei maghi. Lui con un sorrisetto le aveva assicurato che loro erano ben felici di accontentarlo e che, comunque, non li disturbava mai di notte. Quella mattina di metà luglio nonna Molly, una donna un po’ bassina e pienotta con i capelli rossi lievemente striati di grigio, stava approfittando del fatto che i nipoti dormissero ancora per mettere in ordine la cucina ed il piccolo soggiorno. In estate la casa sembrava sempre un campo di battaglia, ma lei era comunque contenta. Era orgogliosa di poter affermare di avere sedici nipoti. In più, spesso, permetteva che questi invitassero i loro compagni ed alle volte lei stessa invitava gli amici di famiglia: i Paciock, gli Scamander e gli Schacklebolt. La famiglia Weasley era nota nel mondo magico, quasi quanto quella di Harry Potter (che poi non faceva molta differenza, perché lui aveva sposato la sua unica figlia femmina). I ragazzi ogni volta che affrontavano il loro primo anno ad Hogwarts, le raccontavano che i compagni li fissavano e li additavano all’inizio, finché o si abituavano o capivano che non avevano nulla di diverso da loro. Più difficile era stato, naturalmente, con i figli di Harry e Ron. Respirò l’aria pulita del mattino, che si stava riscaldando rapidamente. Si prospettava una calda giornata. Suo figlio George aveva messo in giardino una piscina gonfiabile, così l’aveva chiamata, un cosa babbana, che aveva entusiasmato tutti i ragazzi ed anche suo marito, che non smetteva di giocare con gli aggeggi babbani a maggior ragione ora che era in pensione. Preparò una colazione leggera in modo che i nipoti non dovessero aspettare troppo per farsi il bagno. A sorvegliarli quel giorno ci avrebbero pensato Charlie e Jane, così lei avrebbe potuto dedicarsi alle varie faccende domestiche. Si ritrovò ad osservare il cielo fuori dalla finestra, da cui penetrava una luce intensa che illuminava tutta la cucina e vide una serie di puntini in movimento, sempre più vicini. Comprese che erano gufi e veloce aprì la finestra. Sette maestosi pennuti planarono sul tavolo. Un’occhiata allo stemma di ceralacca impresso sulle buste che avevano legate alle zampe, le fu sufficiente per capire che erano dei nipoti. Prese le lettere ed i gufi volarono via. Salì la prima rampa di scale, che portavano ai piani superiori, e cominciò a gridare:
«Ragaziiii, scendete!!!! Sono arrivate le lettere da Hogwarts» fece a malapena in tempo a concludere la frase che una ragazza bionda, alta e flessuosa piombò su di lei quasi sconvolta.
«Stai scherzando, nonna?».
«No, Dominique, tesoro. Sono sul tavolo in cucina». Lei corse di sotto. Dominique era una ragazza di sedici anni e si preparava ad affrontare il penultimo anno ad Hogwarts; era la secondogenita di Bill, il più grande dei suoi maschi. La osservò teneramente, mentre cercava la sua lettera in mezzo a quelle dei cuginetti. Le ricordò un’altra sedicenne, che più di vent’anni prima aspettava ansiosamente la stessa lettera ed andava avanti ed indietro per la cucina rendendo nervosi anche gli altri; ora quella stessa ragazza era diventata sua nuora. Quanti dolori, quante gioie, quante lacrime, quante risate avevano conosciuto quelle mura!!!!
«Buongiorno, nonna»
Si voltò a guardare la ragazzina, che l’aveva riscossa dai suoi pensieri: era come guardare la ragazza di vent’anni prima, solo più bassa e con i lineamenti
Ancor infantili, senza contare gli occhi azzurri ed una spruzzatina di lentiggini sul volto, marca Weasley.
«Rosie, tesoro» la baciò e l’abbracciò.
«Sono arrivati i risultati a Domi?».
Molly annuì e la ragazzina, con uno strilletto che ricordava tanto la madre, raggiunse la cugina. Si decise a seguirla, sentiva porte sbattere di sopra e ciò significava che gli altri si stavano alzando. E poi anche lei era emozionata: Dominique era la quarta nipote ad aver sostenuto i G.U.F.O. (“Giudizio unico per fattucchieri ordinari”), il diploma che ottenevano i ragazzi del quinto anno ad Hogwarts ed era fondamentale per il loro futuro.
«Allora, tesoro, com’è andata?».
«Oh, è stata bravissima» rispose Rose per lei.
Dominique con un bellissimo sorriso, che a scuola faceva cadere ai suoi piedi tutti i ragazzi, porse la pergamena alla nonna.
GIUDIZIO UNICO PER FATTUCCHIERI ORDINARI
Voti di promozione: Eccezionale(E)
                                         Oltre ogni previsione(O)
                              Accettabile(A)
    Voti di bocciatura: Scadente(S)
                                Desolante(D)
                          Troll(T)
Dominique Gabrielle Weasley ha conseguito:
 
Astronomia                          O
Aritmanzia                           O
Incantesimi                          E
Difesa contro le arti oscure    E
Erbologia                             O
Storia della magia                A
Pozioni                                 O
Antiche rune                         E
Trasfigurazione                    O
«Bravissima, tesoro mio. Nove G.U.F.O.!!!!».
La nonna l’abbracciò e lei corse di sopra per scrivere ai genitori, che erano fuori paese per lavoro e sarebbero rientrati solo la settimana successiva. Le si rivolse all’altra nipotina:
«Latte, Rosie?».
«Si grazie, nonna».
Alcuni dei più piccoli si unirono a loro seguiti da Jane.
«Nooonna. E’ arrivata, finalmente!!!!».
«Lily, sono contenta» rispose lei pazientemente, sperando che la bambina smettesse di tirarla per il braccio. Anche Arthur, Gideon ed Hugo avevano aperto le loro lettere ed erano entusiasti. Tutti volevano che la nonna le leggesse, lei li accontentò pur conoscendone a memoria il contenuto. Quella di Lily recitava:
“Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Preside: Minerva McGrannit (Ordine di Merlino,
Prima Classe, Membro del Wizengamot)
Cara signorina Potter,
Siamo lieti di informarLa che lei ha il diritto di frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e del materiale necessario. I corsi avranno inizio il 1 settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
 
Con ossequi,
Filius Vitious
Vicedirettore”.
 
Ora la cucina era piena delle urla entusiaste dei ragazzini. Avevano desiderato a lungo quelle lettere, invidiosi dei fratelli e dei cugini più grandi, che tartassavano di domande. Rose abbracciò il fratellino Hugo. Molly non poté fare a meno di sorridere pensando che presto Hogwarts avrebbe conosciuto altri quattro Weasley, o meglio tre Weasley ed una Potter, ma appunto non faceva molta differenza.
«Jamieeee. Aaaal» con un urlo degno di una banshee, una strega delle paludi, Lily si gettò sui fratelli, che stavano scendendo le scale e li mostrò la lettera. La nonna sorrise: i tre fratelli erano molto uniti, ed entrambi i grandi abbracciarono la sorellina e si unirono ai festeggiamenti. La donna, felice, s’incantò a guardarli per qualche secondo: Charlie l’aveva fatta commuovere scegliendo i nomi dei figli: li aveva chiamati come suo marito e come i suoi due fratelli, uccisi dai Mangiamorte. Erano molto diversi tra loro: Gideon era chiassoso e movimentato; Fabiana amava molto leggere ed era più tranquilla, ma si faceva facilmente coinvolgere negli scherzi organizzati da Roxi e Lucy; mentre Arthur era un angelo: tranquillo, obbediente ed anche molto sensibile.
«Buongiorno» un’adolescente occhialuta entrò in cucina, perfettamente vestita e con i capelli rossi legati in una stretta ed ordinata coda di cavallo. La seguiva un bambino biondo ancora in pigiama con un libro in mano, che si stropicciava distrattamente gli occhi.
«Molly, Louis» li accolse lei con un sorriso «Che cosa preferite per colazione?».
«Un tè forte, come al solito. Grazie» rispose la ragazza.
«Il latte con il cacao» rispose l’altro. Louis era il figlio più piccolo di Bill, anche lui come le sorelle maggiori aveva sangue Veela nelle vene. Era biondo e molto chiaro in viso. Era il più piccolo della famiglia, osservò le lettere dei cugini con una punta d’invidia: lui avrebbe dovuto aspettare ancora un anno. Si mise a leggere, mentre beveva il latte, incurante del chiasso dei cugini; ma Molly non era altrettanto accondiscendente ed, infatti, disse:
«Sapete vero, che ad Hogwarts non è tollerato un simile comportamento?».
I cugini sbuffarono e corsero in giardino, prima che potesse aggiungere qualcos'altro.
 
   
 
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