Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: steph808    11/07/2015    2 recensioni
Cinque amiche in università, alcuni animali che fanno pasticcio, la nascita di un amore travolgente… e nessuna trama sensata.
In brevi capitoli di circa 80 righe (su un normale programma di scrittura) questa storia racconta alcune scene di vita in università e improbabili avventure semiserie liberamente tratte dalla vita reale e dalla fantasia più sfrenata, con l'obiettivo di divertire, poi di intrattenere e infine di far riflettere, perché anche le storie senza trama hanno un filo conduttore.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo10
Capitolo 10
Nel quale non si contano le idee
 
Claudia ha l’hobby degli animali. Io della musica. Una volta le ho proposto di metterci in società: lei avrebbe comperato e accudito un orso, io avrei scritto la musica giusta per farlo ballare.
«L’orso ballerino è sempre stata un’attrazione da che mondo è mondo, potremmo fare dei soldi.»
«Stefania, è proprio vero che sei un’insensibile.»
«“Proprio vero” in che senso?»
«Non riconosci i sentimenti nei crostacei e adesso vuoi far ballare gli orsi.»
«Non c’è niente di male nella danza.»
Claudia mi guardò malissimo.
«Gli orsi non sono fatti per ballare. Costringerlo è inumano!»
«Beh, queste sono parole forti. Non è che lo costringiamo. Lo addestriamo con tanto affetto.»
«Vorrei vedere te se ti addestrassero a ballare!»
«Non ci vedo niente di male. Potremmo addirittura mettere in programma un pas de deux. Se ti va potresti partecipare anche tu, formeremmo un bel trio e ci addestreremmo tutti quanti a vicenda in modo molto democratico, noi e l’orso.» Alzai le spalle. Io vedevo la possibilità. «Pensi che l’orso sarebbe in grado di eseguire un casquet
Claudia era scandalizzata. Come sempre, quando si parla di animali. Il grande affetto che nutre per ogni bestia o bestiola le impedisce di vedere le possibilità imprenditoriali che si celano nel mondo della natura.
Purtroppo Sofia rovinò definitivamente la mia idea perché aveva ascoltato la nostra conversazione. Stava facendo altro, ma lei è multitasking a livelli mostruosi. L’ho vista seguire tre conversazioni in contemporanea. Intervenne e disse che avrebbe volentieri pagato per vedere me e l’orso ballare un tango figurato. Con tanto di rosa tra i denti. Poi si mise a ridere da sola per la sua battuta e finì che anch’io e Claudia ci unimmo alla risata.
Le mie amiche sono davvero tanto carine ma non hanno mai quelle idee che a me vengono in continuazione. Magari possono sembrare invenzioni strampalate, tuttavia sono convinta che se mi supportassero invece di trovare motivi per ridere potremmo diventare ricche e famose con molto anticipo. Forse loro contano di raggiungere la celebrità come modelle o attrici, e io non ho questa possibilità per ovvie ragioni di physique du role, ma se davvero interessasse loro questo tipo di carriera dovrebbero perdere meno tempo in università, perché la giovinezza non dura per sempre. Sono troppo drastica, forse? Può sembrare che io sia invidiosa? In realtà non porto rancore. Quando avrò l’idea giusta, invece di ridere si complimenteranno con me, sono sicura.
«Quindi niente orso ballerino?»
«Chi sta parlando di orsi ballerini?» domandarono le bionde.
«Claudia e Stefania vogliono aprire una sala da ballo con gli orsi.»
Alice e Candida ci guardarono stupefatte.
«Esistono delfinari dove nuotano e danzano nell’acqua le orche, le foche e i delfini» spiegai. «Perché non potremmo lanciare sale da ballo per orsi?»
«Conosco parecchia gente che non sa ballare…» iniziò Alice. «… potresti iniziare con loro. Poi passerai agli orsi.»
«Io voglio che facciate ballare anche i panda.»
«Perché proprio i panda, Sofia?»
«Perché non fanno niente nella loro vita se non sgranocchiare germogli di bambù. Li avete mai visti? Sempre seduti – se non distesi – a sgranocchiare. Con la scusa che sono in estinzione nessuno li fa lavorare come si deve. Non è giusto!»
Prima di ballare il tango con i plantigradi e perdermi in digressioni, stavo dicendo che io ho l’hobby della musica. Se mi impegnassi potrei scriverlo io un tango!
Già, perché la mia vera passione – in musica – non è suonare, è scrivere. Quando mi si accende la radio che ho in testa e ascolto musica tutta nuova, l’unica cosa che ho voglia di fare è metterla sulla carta e fissarla per i posteri. Tempo fa, credevo che tutti avessero musica dentro la testa. Credevo che ognuno avesse la sua radio incorporata e ascoltasse musica. Non solo canzoni e musica già sentita, ma melodie inventate di sana pianta. Ho scoperto che non è così. Ho scoperto anche che non è troppo strano se mi capita questo. È una cosa molto comune tra i compositori. C’è un piccolo problema: scrivere musica è ancora più complicato che dare gli esami in università.
Ci sono milioni di regole da rispettare. Dopo aver studiato anni pianoforte (non sono mai stata una bambina prodigio ma me la cavo) ho imparato che comporre è tutt’altra cosa che suonare, tipo come guidare una macchina e fare il meccanico.
Ho la patente ma non mi azzardo a mettere le mani nel cofano, anche perché mi si rovinerebbe lo smalto.
Anche gli smalti sono una mia passione. Se devo essere sincera, ho pensato più volte di farne una professione, ma l’unica idea decente che ho avuto è al di là delle mie possibilità scientifiche.
Mi spiego meglio: io mi stanco molto spesso del colore che metto sulle unghie. Scelgo il verde pallido? In capo a due giorni ho voglia di un rosso intenso. Decido di dare spazio al mio lato dark e utilizzo lo smalto nero? Potete star sicuri che dopo un certo numero di ore mi sentirò la ragazza più femminile che sia mai apparsa sul pianeta e, a questo punto, abbinare le unghie nere a una gonna a pieghe color pastello e a un fiocco tra i capelli non è semplice, credetemi.
M’è capitato persino di voler cambiare smalto subito dopo che s’era asciugato. È un dramma. Quindi io avrei inventato lo smalto che cambia colore. Se persino la fotografia che fa da sfondo al computer può cambiare da sola, perché non dovrebbe cambiare da solo anche lo smalto? A me è sempre sembrata un’idea geniale, solo che non ho idea di come realizzarla concretamente. La chimica, o forse la nanotecnologia, vanno oltre le mie possibilità.
Avrei anche studiato delle palette di colori. Non potrei sopportare uno smalto che cambi assolutamente a caso, sarebbe necessario guidare la transizione su una serie di colori prestabiliti, in modo da restare sempre ragionevolmente abbinato. Il meglio del meglio sarebbe programmare i colori, ad esempio lo smalto si sintonizza direttamente su come ti vesti.
Secondo me sarebbe l’invenzione del secolo, la rivoluzione definitiva.
Purtroppo manca la tecnologia per realizzarla. Come la pace nel mondo, o la fame nel mondo, o quando la nonna non trova gli occhiali da vicino e ribalta la casa, tutte belle idee che nessuno riesce a mettere in pratica per mancanza di tecnologia.
«Io ho già trovato il modo per diventare ricca» spiegò Alice.
«La super modella?» domandai.
«No, non ho voglia di fare tutte quelle diete. È sufficiente trovare un milionario che mi sposi. Non dovrebbe essere difficile, no?»
«A proposito, Stefania. Oltre che essere bello e simpatico, Paolo è anche ricco?»
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: steph808