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Autore: steph808    11/07/2015    1 recensioni
Cinque amiche in università, alcuni animali che fanno pasticcio, la nascita di un amore travolgente… e nessuna trama sensata.
In brevi capitoli di circa 80 righe (su un normale programma di scrittura) questa storia racconta alcune scene di vita in università e improbabili avventure semiserie liberamente tratte dalla vita reale e dalla fantasia più sfrenata, con l'obiettivo di divertire, poi di intrattenere e infine di far riflettere, perché anche le storie senza trama hanno un filo conduttore.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo11 Capitolo 11
In cui si riporta una chiacchierata a cinque parti
 
Sto parlando troppo di me. In quanto narratrice non è giusto che monopolizzi l’attenzione anche come protagonista. Non è corretto nei confronti degli altri personaggi.
«Allora, ragazze, che mi dite?»
Alice rispose senza nemmeno aprire gli occhi.
«Cosa vuoi sapere?»
«Non lo so. Raccontatemi qualcosa.»
«Ho il cervello disconnesso. Anzi, aspetta… com’è che dici tu? ah, sì, è in pausa caffè.»
Non è facile trovare cinque sdraio vicine in piscina il sabato, ma c’eravamo riuscite. Una vuole il sole, l’altra l’ombra, un’altra ancora mezzo e mezzo, è più complicato che organizzare una sessione d’esami.
«Però è giusto» iniziò Sofia, che leggeva un libro seduta all’indiana. «Adesso che abbiamo trovato un fidanzato a Stefania dovremmo preoccuparci un po’ anche per noi.»
«Sofia! Non mi avete trovato nessun fidanzato!»
«Tocca a te sviluppare l’occasione. Non è che possiamo uscirci noi al posto tuo…»
«Candida!»
«Ragazze, lo trovate anche a me un fidanzato?»
«Sì, Claudia, te lo andiamo a prendere al canile. O preferisci al gattile?»
«Smettila, Alice.»
«Per me cercatelo al club dei principi azzurri.»
«Io mi accontento del club dei milionari.»
«Io…»
«Tu sta’ zitta che te lo abbiamo già trovato in università.»
Sorrisi. «E va bene. Basta parlare di uomini, cambiamo argomento.»
«Invece no. Ne parliamo ancora! Non è che perché sei fidanzata tu allora ti disinteressi delle tue amiche. Alle quali devi un favore, tra l’altro…»
«Alice…»
«Votazione democratica: chi vuole parlare di ragazzi?»
Si alzarono tutte le mani tranne la mia.
«Non è normale che siamo tutte single, no?» disse Claudia.
«No, per niente. Dev’esserci qualcosa che non va.»
«Il problema, Alice, non è nostro. È che non ci sono più i principi azzurri di una volta.»
«Devono avere sciolto il club.»
Parlammo di alcuni ragazzi di nostra conoscenza. Nessuno poteva ambire a diventare membro del circolo dei principi.
Poi, come accade in quegli strani percorsi logici che sono evidentissimi a tutti durante le conversazioni ma che – in realtà – non hanno alcun senso, subito dopo iniziammo a parlare d’altro.
«Dove andate in vacanza quest’anno?» domandò Sofia, che continuava a seguire la conversazione con davanti il libro.
«Mare.»
«Anch’io al mare.»
«Io in crociera.»
«Uau. Con Paolo? Ti sei già organizzata? Sei più sveglia di quanto pensassi!»
«Spiritosa. No, non con lui. Perlomeno non credo.»
«E se facessimo qualche giorno di vacanza tutte insieme?»
Era l’idea migliore che avessi sentito dopo quella di abolire gli esami per sempre. La proposta veniva da Candida ma era come se ci avesse letto nel pensiero.
Dovevamo aspettare la fine della sessione degli appelli e poi potevamo partire.
«Non facciamo mai niente insieme.»
«Come no? Siamo insieme tutti i giorni in università. Oggi, ad esempio, siamo qui tutte quante!»
Claudia sfilò gli occhiali da sole e girò la testa verso Sofia. «Sì, ma non facciamo mai niente in importante insieme. A proposito: mi accompagnate a fare il tatuaggio?»
«Vuoi farti tatuare?»
«Un altro?»
«Cosa?»
«Dove?»
«Una domanda per volta, ragazze! Comunque non ho ancora prenotato. È solo un’idea. Forza, venite anche voi! Potreste farlo insieme a me!»
«Perché no?» dichiarò Alice.
«Io avevo giusto intenzione di farmi un piccolo tatuaggio che inizi qui» Candida indicò il polso destro «e finisca qui» indicò la caviglia sinistra. Piccolo, decisamente.
«Facciamo fatica a metterci d’accordo sulle date per qualche giorno al mare, figurarsi un tatuaggio!»
Claudia aveva una soluzione. «Ognuna fa quello che vuole dove vuole, ma lo facciamo insieme!»
«Al mare vengo volentieri, ma non contate su di me per altre iniziative.»
Sofia ha un rapporto con gli aghi ancora peggiore del mio.
«Dai, Sofia, almeno un piercing…»
«Non ci penso nemmeno!» aveva smesso di leggere e le sopracciglia erano aggrottate. «Pensateci ragazze: perché sono le donne che in larga maggioranza si fanno bucare e tatuare?»
«Perché piercing e tatuaggi sono carini?» rispose Alice con una timida domanda.
«Vi pongo la questione in maniera diversa: perché dobbiamo essere sempre noi a farci del male sul nostro corpo?»
«Sei troppo femminista per me, Sofia» osservò Claudia.
«Non è femminismo, è buon senso.»
«Io sono d’accordo con Sofia» osservai.
È la mia femminista preferita. Quando fa delle osservazioni di questo tipo è difficile darle torto.
«Certo, che voi… siete complicate!»
«No, Claudia, è Sofia che è complicata.»
«Io sono qui a prendere il sole e voi mi fate domande esistenziali…»
«Beh, possiamo sempre cambiare argomento, no?» ipotizzai. «Allora, ragazze, che mi dite?»
  
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