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Autore: Ormhaxan    16/07/2015    1 recensioni
Inghilterra, 1471. Dopo la sanguinosa battaglia di Barnet, in cui Edward IV ha perso la vita, la corona passa a suo fratello minore Richard. Re severo ma giusto, Richard prende in moglie - sotto consiglio del fratello Edmund, Arcivescovo di York - Anne Neville, vedova del suo nemico Edouard di Lancaster, Principe del Galles.
Il matrimonio, però, non sarà inizialmente felice e Richard dovrà fare i conti con una giovane e fredda sposa, un regno in tumulto e dimostrare che anche un "sole di mezzanotte" può essere caldo e luminoso come un sole splendente.
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Neville, Edmund Plantagenet, Elizabeth Woodville, Richard Plantagenet / Richard III
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’estate era trascorsa tranquilla a Middleham, il piccolo Edward era cresciuto e aveva preso peso anche grazie al latte materno, e non appena il caldo si attenuò Anne diede disposizione di preparare il viaggio di ritorno.
Lasciare quel posto tranquillo e pieno di ricordi – a quelli della sua infanzia si era aggiunto quello della nascita di suo figlio, del suo primogenito, un ricordo che non avrebbe mai dimenticato – le provocava molta tristezza, ma il pensiero di rivedere il suo adorato Richard rendeva il distacco più sopportabile, così come la consapevolezza di dover ritornare ai suoi doveri di regina.
Aveva deciso che il suo Ned avrebbe portato il nome di Edward di Middleham, in onore al luogo in cui era nato e alle sue origini, e anche Richard aveva approvato la scelta con discreto orgoglio; il Re stava organizzando il battesimo che si sarebbe svolto a Windsor, nella Cappella di San Giorgio appena terminata, e a officiarla sarebbe stato il fratello maggiore Edmund.

“Presto rivedrai tuo padre, Ned, e sono sicura che quando ti rivedrà non potrà credere ai suoi occhi: sei cresciuto tantissimo in questi mesi. – stava dicendo Anne a voce bassa mentre cullava il bambino. – E conoscerai la tua famiglia, la Duchessa tua nonna, tuo zio Edmund e anche le tue cugine. Spero troverai in Bess e Cecily delle buone amiche, almeno fino a quando non darò a tuo padre un altro figlio, a te un fratello. Un Richard, magari, o un Edmund.”
“Anne? – la Contessa entrò in silenzio nella nursery – Anne, cara, tutto è pronto: possiamo partire non appena sei pronta.”
“Si è quasi addormentato. Date disposizione di tenersi pronti entro mezz’ora.”


Partirono a metà mattina, iniziarono la loro lenta marcia scortati da Francis Lovell, il quale avrebbe partecipato anche lui con sua moglie al battesimo in quanto protettore del nord e nuovo Conte di Lovell, titolo che Richard gli aveva concesso pochi mesi prima insieme alle terre.
Il tempo fu sereno e la temperatura gradevole, i due giorni a York furono piacevoli sia per Anne che per la Contessa, e ripreso il viaggio fecero ancora una fermata a Nottingham prima di arrivare a Windor.
Quando il castello fu all’orizzonte, e alcuni uomini mandati da Richard vennero loro incontro, il cuore di Anne fu sollevato e sul suo viso comparve un sorriso sereno: finalmente avrebbe rivisto il suo Richard.
 
 

**


Il castello di Windsor era in fermento e ogni paggio, servo, o dama di compagnia camminava con andatura nervosa avanti e indietro per i corridoi.
Un messaggero era giunto alle prima luci dell’alba, annunciando l’arrivo della Regina e del Principe, provocando immediatamente una generale confusione: ogni cosa doveva essere perfetta per accogliere il ritorno della sovrana e nel cortile interno ci sarebbero stati molti più nobili del previsto, nobili provvisti di occhi impazienti di posarsi per la prima volta sul piccolo Principe, bocche pronte a sussurrare e sparlare per le settimane successive.

Il battesimo era previsto entro tre giorni, ed Elizabeth Woodville, la Regina Vedova come si faceva chiamare, era stata impegnata ad organizzare ogni cosa nei minimi dettagli in quanto designata dal Re stesso come madrina del Principe.
Elizabeth aveva accolto con gioia la notizia della nascita dell’erede, era stata sinceramente contenta per la giovane Anne, eppure non era riuscita a contenere un moto d’invidia: la ragazza era riuscita a dare a suo marito e sovrano un erede maschio al primo tentativo, un bambino sano seppure gracile, era riuscita dove lei aveva fallito.
Il bambino era stato chiamato Edward, in onore del suo defunto marito, come il figlio che aveva dato alla luce a Westminster in quella fredda sera di Novembre e che non era vissuto più di due giorni.
Se solo fosse vissuto le cose sarebbero state molto diverse…


“Madre! – la voce squillante della piccola Bess la riportò alla realtà – Madre, sono arrivati!”
“Bess, quante volte devo dirti di non correre? Sei una principessa e le principesse non corrono a perdifiato.”
“Ma, Madre, la Regina e il Principe stanno arrivando! – esclamò nel tentativo di giustificarsi – Entreranno nel castello tra pochi minuti.”
“E noi saremo al nostro posto, pronte per salutare, porgere i nostri omaggi al Principe. – abbozzò un sorriso e accarezzò i capelli biondi della primogenita. – Vai a chiamare tua sorella, andate nella sala grande insieme alla vostra balia, io vi raggiungerò tra poco.”
Bess annuì e a passo svelto ed entusiasta uscì dalle stanze della madre.

Elizabeth Woodville prese un profondo respiro, ripensò per un attimo a Ned, e dopo essersi specchiata velocemente per controllare che il suo aspetto fosse impeccabile si diresse anche lei verso la sala grande del castello.


Anne trovò una folla in festa ad aspettarla nelle strade che circondavano il castello, il popolo riunito per acclamare il nuovo erede d’Inghilterra, la loro amata regina.
La giovane li salutò attraverso le leggere tende della lettiga, osservò i petali di bianchi svolazzare leggiadri nell’aria, le sembrò di rivivere i momenti del suo matrimonio con Richard e della loro incoronazione.
Tutto era perfetto, come un sogno, e sperò che anche negli anni a venire il popolo avrebbe amato il suo bambino con lo stesso calore.
Trovò Richard ad aspettarla nel cortile, l’osservò sorridere fiero nel vederla scendere dalla lettiga con in braccio il loro figlio, avvicinarsi con passo svelto e aria solenne.

“Bentornata, mia Regina. – la salutò con un inchino – Ci siete mancata immensamente, e la corte non vede l’ora di conoscere il loro nuovo principe, di dargli il benvenuto che merita.”
“E’ stato un lungo viaggio, siamo entrambi molto stanchi, ma sono certa che Ned conquisterà ugualmente il cuore dei suoi nobili sudditi.”
“Venite, - la invitò portando un braccio dietro la sua schiena, senza però toccarla, sfiorandole appena i capelli coperti da un leggero velo – entriamo dentro: qui fuori fa fin troppo caldo per un bambino così piccolo.”

Dentro il castello si erano radunati molti meno nobili di quelli che Anne aveva previsto: la maggior parte di essi avrebbe raggiunto Windsor il giorno stesso del battesimo ma in quel momento non mancarono visi noti, membri del consiglio reale, parenti e amici.
Camminando con Ned tra le braccia, Anne si fermò davanti a Rob Percy, William Hastings, Lord Rivers arrivato due giorni prima da Calais, Dick Ratcliff, persino Thomas Stanley, Conte di Derby, con la sua seconda moglie Margaret Beaufort, sposata qualche mese prima, e infine davanti a Edmund Plantageneto, Arcivescovo di York.
“E’ un bellissimo bambino, mia cara sorella e regina, e sono certo che renderà voi e suo padre estremamente orgogliosi.”
“Grazie, Edmund. -  sorrise – Sono contenta di sapere che sarete voi a battezzarlo, che potrà sempre contare sulla vostra presenza e sui vostri saggi consigli, proprio come suo padre il Re.”
Si scambiarono un’ultima occhiata affettuosa e Anne continuò il suo lento cammino lungo il corridoio di marmo.
Poco distante i due troni, impazienti, la Duchessa di York e la Regina Vedova, Elizabeth Woodville, stavano attendendo anche loro di conoscere il nuovo principe: l’ex regina era stata nominata, sotto consiglio di Richard, madrina del bambino e avrebbe avuto un ruolo importante durante la funzione battesimale.
Anne, da parte sua, avrebbe preferito concedere quell’onore a Cecily Neville, sua zia e madre acquisita, ma comprendeva bene le motivazioni che avevano spinto Richard a decidere altrimenti: Elizabeth, sebbene diventata un’amica e una confidente, aveva ancora una forte influenza sui nobili e la sua famiglia disponeva in Inghilterra di un potere non indifferente.
I Woodville erano preziosi alleati per l’Inghilterra e per Richard, lord Rivers era persino Capitano di Calais, e questa concessione avrebbe rafforzato i rapporti.
La Duchessa sarebbe stata madrina del prossimo, si ripromise Anne, e in futuro avrebbe fatto di tutto perché questo accadesse e non avrebbe permesso a nessuno – neanche a Richard – di interferire con i suoi desideri di madre.

“Mia cara figlia! – esordì la Duchessa baciandola sulle guance – La Vergine vi sorride, ha benedetto la vostra unione con un erede, e non potrei essere più felice e orgogliosa di voi.”
“Tutti noi lo siamo, - intervenne Lisbeth – l’intero regno festeggia questa preziosa nascita, la prima di molte.”
“Grazie, le vostre parole e il vostro affetto significano molto, non saranno dimenticate.”


 

**



“E’ stato così strano vedere tutte quelle persone rendere omaggio ad un bambino così piccolo, e non oso immaginare quanti ancora ne giungeranno tra tre giorni per il battesimo, la folla che si accalcherà fuori le mura.”
Era calata la sera, e dopo una cena con pochi fortunati Anne e Richard si erano ritirati nelle loro stanze, si stavano accingendo a passare la prima notte insieme dopo più di tre mesi.
“La cosa vi sorprende? – chiese con un sorriso sghembo Richard – Quando è nata Bess i nobili non erano da meno, e lei era solo una bambina: nostro figlio, al contrario, è il futuro Re d’Inghilterra, quando arriverà ad un’età giusta sarà proclamato ufficialmente Principe del Galles, e tutti dovranno imparare ad amarlo e rispettarlo. E’ il futuro, dopo tutto, e spero che diventi un uomo saggio e un abile condottiero.”
“Le vostre speranze sono anche le mie. – disse Anne, posando una mano sul suo braccio, sorridendogli e baciandolo sulla guancia destra. – Mi siete mancato immensamente.”
“Anche voi, ma belle, tantissimo.”

Richard la strinse, baciandola nel modo in cui aveva desiderato baciarla per tutto il giorno, con urgenza e possessione. Il desiderio per lei fu immediatamente palese, e Anne non fu da meno, facendogli capire che anche lei desiderava la stessa cosa.
Nei minuti successivi il pavimento fu ricoperto dalle loro vesti, le coperte fresche furono scostate dall’imponente letto a baldacchino, e i loro corpi si riscoprirono e si bearono del piacere dell’altro per tutta la notte.
In cuor suo Anne sperò di dare presto a Richard un secondo figlio, ma sapeva anche che non c’era alcuna fretta, che Ned avrebbe avuto bisogno delle sue attenzioni per qualche tempo ancora; inoltre, suo malgrado, nel giro di pochi anni il loro primogenito avrebbe lasciato Londra per stabilire la sua dimora nel Galles, a Ludlow, e sebbene il sol pensiero la rendesse piena di malinconia e profonda tristezza comprendeva e conosceva da sempre quali oneri una Regina era costretta a sopportare.

Osservò Richard dormire tranquillo, i lineamenti rilassati del ragazzo che ogni giorno sentiva di amare sempre di più ma a cui non era ancora riuscita a dichiarare quello stesso amore, e pregò che i giorni e gli anni a venire fossero pacifici e felici.
Il passato era passato, la guerra e i lutti alle spalle, e con un po’ di fortuna la stirpe dei Plantageneti avrebbe regnato per moltissimi anni e l’Inghilterra non avrebbe mai più sanguinato a causa di una guerra combattuta da componenti di una stessa famiglia.


 


*


Angolo Autrice: Salve, gente! Capitolo di passaggio, in cui non succede moltissimo, ma che ogni tanto fa sempre bene. Nel prossimo, forse, ci sarà un salto temporale di qualche anno. Non ne sono ancora sicurissima, devo ancora decidere se scrivere del battesimo o sorvolare e andare avanti di qualche anno.
Siamo a più di metà della storia, non manca ancora tantissimo, vorrei finirla entro i 25 capitoli. E, niente, spero che anche questo aggiornamento vi sia piaciuto.
Alla prossima,
V.
  
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