Laß mich träumen…fünf
L’enorme
salopette addosso, cammino, veloce, per gli studi televisivi, scortata a poca
distanza dalla mia manager.
L’mp3 sparato a palla nelle
orecchie, mi volto un secondo verso di lei che, ovviamente ricambia il mio
sguardo.
Notando che è ancora arrabbiata, sbuffo, continuando a camminare.
Pochi passi e, sulla
sinistra, finalmente noto la porta che sto cercando.
Allungo la mano,
abbassando la maniglia.
Bushido, seduto su una sedia,
immediatamente alza lo sguardo nella mia direzione, sorride.
“Ehy,
See! Sempre in ritardo, eh?”
Io, immediatamente, faccio
una faccia strana. Lui mi fissa, un secondo, senza capire,
poi getta un’occhiata alla manager, “fumante” per la rabbia, alle mie
spalle.
Un secondo.
Bushido ride.
Mi volto. La mia manager,
ovviamente, gli getta un’occhiataccia, poi appoggia il suo sguardo su di me.
“Muoviti a cambiarti!” esclama, prima di uscire rapidamente dalla stanza “Io
vado a vedere se riesco a guadagnare qualche minuto!”
Un secondo.
Sulla porta si ferma.
Getta un’altra occhiataccia al mio amico-rapper. “Se se la darà di nuovo a gambe, ti reputerò responsabile!”
esclama, la voce seria.
Io e Bushido,
ci scambiamo una rapida occhiata. Io mi mordo le labbra, per
non ridere, lui, invece, ride, tranquillamente.
“Certo, certo! Conta pure
su di me!” esclama poi, la voce divertita “Sono la persona più responsabile del
mondo, io!” conclude, strizzandomi l’occhio.
La mia manager sospira,
rassegnata, poi, prima di svanire, mi intima di nuovo
di darmi una mossa.
Rimasti soli, io e Bushido, ci scambiamo un'altra
occhiata, prima di scoppiare di nuovo a ridere.
“Ehy,
See…” riprende poi lui “Che
accidenti hai fatto, per renderla così sospettosa?” domanda, la voce
ancora divertita.
Io sorrido,
mordicchiandomi di nuovo le labbra. “Niente…solo cercare di darmi alla
macchia…” concludo, prima di scoppiare a ridere.
Il mio amico mi fissa, un secondo, allibito, poi inizia anche lui a ridere.
“Solo tu, puoi cercare di fare certe cose!” conclude.
Io annuisco, sorridendo
ancora, prima di aprire la borsa ed estrarre i vestiti che devo indossare.
Un secondo.
Riappoggio lo sguardo su Bushido.
Sorrido.
“Bushi…Non
indovinerai mai chi ho incontrato al supermercato oggi…”
Il pc
appoggiato sul divano, a pancia in giù, osservo le foto di
lei, scorrere sullo schermo, quasi incapace di spostare lo sguardo, di
pensare a qualcosa che non abbia a che fare anche in minima parte con lei.
“See…”
Ripeto il suo nome, il
volto che inizia a scottarmi per l’imbarazzo, mentre un enorme sorriso si
schiude sul mio volto.
Sospiro.
Un secondo.
Un altro sospiro, solo
che, stavolta, proviene dalle mie spalla.
Mi volto, velocemente.
Tom, una bottiglia di Cola in
mano, mi fissa, le sopracciglia sollevate, poi inizia
a scuotere la testa, senza parole.
Si avvicina, sedendosi sul
divano.
Afferra
il telecomando, poi mi getta un’altra occhiata, le sopracciglia ancora
sollevate.
“Non sbavare sul mio pc, per favore…” esclama poi, cercando di rimanere serio e
di non scoppiare a ridere.
Io, sbatto un secondo gli
occhi, poi arrossisco. Rido, afferrando un cuscino,
gettandoglielo addosso “Idiota! Non sono mica come te, io!”
Mio
fratello, chiude gli occhi, mentre il cuscino lo colpisce, per poi scivolare
sul pavimento.
Sorride, portandosi la bottiglia alla bocca. Con l’altra mano, accende il
televisore.
“Ospiti di
oggi, in diretta, Bushido e See!” esclama un secondo dopo una voce femminile.
Io mi volto di scatto,
verso mio fratello. Ci fissiamo un secondo, poi lui impreca
ed io, osservando la sua faccia, scoppio a ridere.
“Ma
non è possibile! Ma cos’è questa cosa?!? E’ diventata un tormento! Manco fosse una soap-opera!!!”
Sbuffa, per poi gettandomi
un’occhiata divertita.
Io, dopo essermi rimesso
in posizione eretta, osservo lo schermo senza spostare gli occhi un secondo.
Accidenti…, penso,…saremo stati in quegli studi un centinaio di volte e,
l’unica volta che avrebbe avuto un senso esserci, sono qui, a casa, senza nulla
da fare…Maledizione!
Driiiiiin
Sentendo il telefono
suonare, mio fratello, comodamente seduto sul divano, mi getta un’occhiata, per
invitarmi a rispondere.
Ovviamente, troppo preso
dall’intervista a See, ignoro l’invito celato nei
suoi occhi.
Tom sbuffa, allungandosi ad
afferrare il ricevitore.
“Hallo?” esclama, poi un
secondo di silenzio, prima che la sua voce risuoni ancora nella stanza.
“Scheiße!”
dice, prima di riattaccare e saltare subito in piedi.
Io, gli getto un’occhiata
interrogativa, mentre corre fuori dalla stanza.
Sentendo il mio sguardo
addosso, lui frena all’improvviso la sua corsa, rischiando di schiantarsi
contro il muro del corridoio.
Il suo viso riappare nel
vano.
“Ah, Bill!
Tanto perché tu lo sappia, era David… Abbiamo dieci
minuti!”
Io, sgrano gli occhi, spalanco la bocca, poi espiro, prima di correre a mia volta,
urlando “Scheiße!”
A tutta velocità, affianco
Tom nel corridoio, poi ci separiamo, fiondandoci ognuno nella propria stanza.
In fretta, mi levo ciò che
indosso, gettandolo per terra, correndo poi all’armadio strapieno, per prendere
un paio di jeans ed una maglia pulita.
Getto un’occhiata all’orologio.
“Scheiße!”
impreco ancora, mentre penso che ho ancora solo 5 minuti e mi devo pure
truccare.
Un attimo.
Tom, già pronto, spalanca la
porta.
Mi osserva, per poi alzare
di nuovo le sopracciglia.
Io, ignorandolo, corro
fuori, oltrepassandolo e gettandomi in bagno. Afferro l’astuccio dove tengo i
trucchi.
Un altro secondo.
Vedo il viso sorridente di
mio fratello riflesso nello specchio. Sogghigna.
“Che
diavolo hai da ridere?” domando, disegnandomi la riga nera.
“Niente…” risponde subito
lui, prima di ricominciare a ridere “Pensavo solo alle
coincidenze che capitano nella vita…”
Io, il mascara in mano,
aggrotto le sopracciglia, non riuscendo a seguire il suo discorso.
Tom sogghigna ancora. “Se ti dicessi dove andiamo, fratellino, non mi crederesti…”
Richiudo il mascara,
voltandomi verso di lui, le sopracciglia ancora aggrottate.
“E’ peggio di una
soap-opera!” conclude lui, ricominciando a ridere.
Un altro secondo.
Poi il clacson di una
macchina.
Continua…