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Autore: Meer    21/01/2009    2 recensioni
Anni ed anni di vita. Tu, ferma davanti a quella finestra, guardando fuori, aspettavi che qualcosa cambiasse, mentre tutti ti giudicavano sbagliata, stupida. Ti deridevano. Inutile sognare…, dicevano. E tu, a quelle parole, non potevi che abbassare la testa e restare in silenzio. Incapace di rispondere, ti attaccavi maggiormente a ciò che sognavi. Se non sogni, quale sogno, potrà mai avverarsi?!?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Laß mich träumen

Laß mich träumensechs

 

Mein Gott!!!

Gettandomi sul sedile del pulmino, finalmente ricomincio a respirare. Tom, seduto sul sedile accanto, tace, un secondo, anche lui senza fiato, mentre il pulmino, velocemente, riparte.

Un secondo.

Mio fratello, mi si avvicina, sorridendo per un secondo, accattivante, per poi sporgersi in avanti, per parlare con David.

“Non possiamo andare un po’ più veloci?” domanda, la voce tranquilla.

Io, batto le palpebre, un po’ allibito.

Non che Tom sia un ritardatario, ma non l’avevo mai sentito domandare una cosa del genere. Lui, per la maggior parte del tempo, è della politica che valga la pena sbattersi solo per le cose davvero importanti.

Un secondo.

David annuisce e Tom, il sorriso ancora sulle labbra, si risiede al mio fianco.

Un secondo.

Ricomincia a ridere, apparentemente senza motivo.

“Accidenti!” esclamo subito, iniziando a tirare la manica della felpa extralarge che indossa “Deciditi a dirmi cosa trovi così divertente! Così, ridiamo in due!!!

Mio fratello, limitandosi a sorridermi, tace ed io, irritato, sbuffo. Deciso ad ignorarlo, prendo l’ipod.

Sbuffo ancora, mentre il paesaggio fuori dal finestrino, scorre rapidamente.

Chiudo gli occhi, sospiro.

 

Chissà come sta andando l’intervista a See

 

 

“15 minuti di pausa!!!

Dopo aver sentito il regista esclamare queste parole, io, piena di energia, salto in piedi, urlando “Evviva! Ero davvero stanca di stare seduta in questa posizione!”

Un secondo.

La presentatrice e Bushido si scambiano un’occhiata, per poi scoppiare a ridere. Ovviamente, anche io mi unisco alle risate generali.

Solo la mia manager, continua a fissarmi, il volto preoccupato.

Sentendo il suo sguardo su di me, ricomincio a sospirare.

 

So, che lo dice per il mio bene, che dovrei darmi una controllata. So di essere un personaggio pubblico e che esistono molte persone che non vedono l’ora di vedermi fallire, ma non posso farci nulla. E’ più forte di me. Non sono più in grado di reprimermi. Ne va della mia felicità.

 

Sospiro ancora, poi mi viene da sorridere.

 

Chissà come sbiancherebbe, se sapesse che ho un debole per Bill!

 

“14!”

Esclama di nuovo il regista, interrompendo il filo dei miei pensieri. Io, sbatto un secondo le palpebre, poi mi volto di scatto verso il mio amico.

Bushi! Andiamo a fumare?” domando, socchiudendo gli occhi e sorridendo, in quel modo, che il mio primo ragazzo, aveva gentilmente reso con l’espressione “fare la carina con qualcuno per avere qualcosa in cambio”.

Un secondo.

Bushido, che nei miei confronti ha un atteggiamento strano, tanto che la presentatrice poco prima gli ha addirittura domandato se era innamorato di me, facendoci così scoppiare a ridere come due idioti, immediatamente si alza, sorridendomi.

Facciamo un paio di passi, verso la porta che da sul piccolo cortiletto interno, dove tutti gli artisti e non, vanno a fumare per sfuggire agli sguardi assillanti dei paparazzi, quando, dopo un secondo, il mio amico si ferma, voltandosi verso un addetto.

“Amico, fai sparire una sedia, ok?” dice, indicando il posto dove, fino a poco prima stavamo registrando.

Il ragazzo lo guarda allibito, poi sbianca, preoccupato, probabilmente temendo che uno di noi abbia intenzione di andarsene, senza avvertire nessuno “Ma…ma…” balbetta.

Bushido, alza le sopracciglia, concludendo con voce irremovibile “Falla sparire. Punto.” Dopo di che, appoggia una mano sulla mia spalla, conducendomi lentamente verso il cortiletto.

Usciamo.

Il cortiletto, al cui interno ci sono diverse panchine di cemento e numerose piante, è deserto.

Io e Bushido continuiamo a camminare, finché non raggiungiamo il posto più lontano, che da le spalle alla porta. Ci sediamo.

Io, tiro le gambe sulla panca, girandomi verso di lui.

Bushido estrae una sigaretta, accendendosela, per poi porgermi il pacchetto. Ne estraggo una, poi attendo, in silenzio, che lui me la accenda.

“Oh! Che bello! La pausa sigaretta!!!” esclamo poi, stiracchiandomi.

Bushido, intanto, mi getta un’occhiata. Sogghigna.

“Come ti senti?” domanda, all’improvviso, senza motivo.

Io, sbatto le palpebre, per poi aggrottare le sopracciglia. “Bene…perché?”

Il mio amico si passa la lingua sulle labbra, sogghigna di nuovo.

Bushi?!?

Un secondo.

Per non parlare, si accende un’altra sigaretta.

Bushi! Accidenti! Devi dirmi qualcosa, vero?!?

Il mio amico annuisce, però continua a tacere.

Io, getto il mozzicone, iniziando a scuoterlo, impaziente “Dimmelo!!! Daiiiii!!! Voglio saperlooooo!!!”

Il rapper, ovviamente, continua a ridere finché, all’improvviso, entrambi non sentiamo uno strano rumore ed io, realizzando di cosa si tratta, non torno a sedermi, lasciandolo stare.

Bushido estrae il cellulare dai pantaloni. Guarda il display. Sorride, poi se lo porta all’orecchio.

“Tutto okdice soltanto, poi ride, di nuovo.

Io lo fisso, ancora più curiosa.

“Studio A” esclama poi ed io, finalmente, capisco che sta dicendo a qualcuno dove ci troviamo, anche se non so a chi.

Un secondo.

Bushido ride ancora “Certo, certo, perché no?!? Solo un secondo!”

Lo fisso, mentre, lentamente, allontana il cellulare dal suo orecchio e si volta verso di me. Mi sorride, porgendomelo.

“E’ per te…” dice.

Io, lo fisso, ancora più interdetta, consapevole che nessuno delle persone che conosco, telefonerebbe mai a Bushido, per parlare con me.

Rimango immobile, a fissarlo.

Bushido riporta la cornetta al proprio orecchio “Aspetta ancora un secondo, è rimasta di sasso…”

Un altro secondo.

Mi tende di nuovo il cellulare.

Anche stavolta, io resto immobile, allora lui, chiaramente esasperato, mi apre una mano, mettendoci dentro l’apparecchio telefonico.

Ora, la mia attenzione, si sposta sul contenuto della mia mano.

Un altro attimo.

Bushido si alza, allontanandosi.

Bushi! Ma chi è?” domando, riscuotendomi finalmente dalla mia condizione di statua di marmo.

Bushido che cammina, le mani in tasca, si ferma un secondo. Si volta verso di me, sorride. “Rispondi, per saperlo…E ricorda, che prima hai detto che stavi bene…Mi aspetto che tu, dopo, stia ancora bene, e in grado di formulare frasi di senso compiuto…”

Ricomincia a camminare. Io lo osservo, sbalordita.

Un momento.

Si ferma ancora. “Anche se…” ricomincia “…l’idea di vedere andare fuori dai gangheri la tua manager…è molto allettante!” conclude, scoppiando a ridere, per poi uscire dal cortile.

 

Sola.

Il cellulare in mano.

Dal quale non sento provenire nessun suono.

Sospiro, fissandolo, cercando di calmarmi, senza nemmeno sapere per quale stupido motivo, ora sono così nervosa.

Sollevo il cellulare.

Un secondo.

Leggendo il nome sul display, deglutisco.

 

Non può essere…, penso, deglutendo, ora completamente terrorizzata.

 

Un altro secondo.

Hallooooo?!?” esclama un secondo dopo quella che riconosco subito essere la voce di Tom.

Per lo spavento, lascio improvvisamente andare il cellulare per poi, iniziare a fare il giocoliere in aria, per evitare che si schianti per terra.

Lo afferro di nuovo saldamente.

Deglutisco.

Halloooo?” ripete la voce di Tom.

Io deglutisco ancora, per poi iniziare a tremare.

Inspiro, cercando di calmarmi.

 

Non fare la stupida! Se hai questa reazione con lui, pensa con Bill!!!!

 

Sospiro ancora.

 

“Pronto?” esclamo poi, senza sapere, come e quando, ho portato il cellulare all’altezza dell’orecchio.

Dall’altra parte, silenzio.

Io sospiro, realizzando che Tom, probabilmente, si sarà stufato di aspettare.

Un secondo.

See

Un altro secondo.

Sgrano gli occhi, spalanco la bocca, completamente spiazzata.

 

Bill

E’ lui.

Lo so.

 

Deglutisco ancora.

See…” ripete la voce un po’ tremante di Bill.

Io, chiudo gli occhi, lasciando scivolare piano il cellulare fuori dalla mano, i brividi che mi attraversano il corpo.

Clack.

Il cellulare tocca il suolo.

Io, completamente immobile, fisso il muro di fronte a me.

See…” sento ancora.

Inspiro di nuovo, in un ennesimo inutile tentativo di tenere a freno il mio cuore.

See…”

Espiro.

See…”

La sua voce.

La voce di Bill.

Mentre fisso il muro, attraversata da brividi, sono consapevole che non è più necessario il cellulare di Bushido per sentire la sua voce.

Sospiro ancora.

Il cuore che batte all’impazzata, mi volto.

 

Bill, un cellulare in mano, rosso in volto, dall’altra parte del cortile, abbozza un leggero sorriso.

 

 

Continua…

 

Per Angeli Neri: Hallo!!! Grazie mille perché mi recensisci! Ammetto che, se non fosse per te, probabilmente non avrei più aggiornato, perciò, grazie! Poi, volevo chiederti scusa per il ritardo, ma è un periodo in cui devo assolutamente studiare! Cmq…Innanzitutto, sono contenta che il mio Bill ti faccia ridere!!!^^! Per il fatto che Tom ride… Ahaha! Io adoro il modo in cui si muove nella mia testa Tom!!! Ahahah! Lui è uno che sa il fatto suo… Diciamo che è uno da cui, io, mi aspetterei qualsiasi cosa! Sarà anche per questo che lo adoro!!! Grazie ancora e a prestoooo!!!

  
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