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Autore: EragonForever    18/07/2015    6 recensioni
Salve, eccomi qui con questa nuova fanfiction tutta su Naruto, che ho imparato ad amare e apprezzare. Dunque, vi volevo solo dire che la storia sarà divisa in due parti. Mi è venuta questa idea x creare qualcosa di tutto nuovo. In conclusione ... buona lettura.
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In quell'attimo un verso stridulo squarciò l’aria scatenando il panico totale. Selene allora si svegliò, allarmata nel sentire tutto quel frastuono e corse fuori, spalancando gli occhi.
"Oh no ... sta arrivando.", mormorò, preoccupata.
Jamir, il figlio più grande accorse e la guardò con fare incerto.
"Chi? Chi sta arrivando mamma?", domandò.
Lei indicò un punto preciso alle porte del villaggio, dove era comparsa una colonna di fuoco.
"Mistfire ... la Fenice a 14 Code. Se verrà qui distruggerà ogni cosa!", esclamò.
(Dal prologo)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache di Jamila'
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Capitolo 7: Noi siamo uguali

Quella notte per Jamila non ci fu sonno, così uscì di soppiatto dall'albergo e andò a fare un giro per Konoha da sola. Non temeva la notte, il buio non le faceva paura, non c'era nessuno in giro, era notte fonda e tutto era tranquillo. Arrivò fino al ponte e li si fermò a guardare il suo riflesso nell'acqua per poi osservare il cielo stellato, lo sguardo perso nel vuoto. In quell'attimo il ricordo di quel giorno si impresse nella sua mente, vivo e doloroso come non mai, quel giorno ogni cosa per lei era cambiata nel modo peggiore in assoluto, così come tutta la sua infanzia, vissuta nella più totale solitudine emarginata da tutti con solo Jamir come supporto. Gli occhi le si velarono ma poi scosse la testa per scacciare quel pensiero. Se ne stava assorta nei suoi pensieri quando qualcuno l'avvicinò.

"Non dovresti stare in giro da sola, soprattutto a quest'ora di notte.", le disse una voce familiare.

Jamila si voltò e il suo cuore perse un battito. A pochi passi da lei c'era Naruto che le sorrideva.

"Non riesci a dormire eh?", riprese lui, poco dopo.

"No, sono troppo tesa per riuscirci. Come mai qui?" mormorò lei con un sospiro.

"Ero di passaggio. Posso farti compagnia?" le chiese Naruto, la voce calma e gentile.

A quella richiesta lo guardò con fare incerto, ma poi annuì, titubante.

"Va bene"

"Perché sei tesa?" le domandò lui, dopo un attimo di silenzio.

La ragazza sospirò a quella domanda.

"Sono tesa per via dell'esame, questa è la prima volta che ne affronto uno con una squadra.", rispose con un sospiro.

A quella frase l'Uzumaki la guardò con fare perplesso.

"E perché sarebbe la prima? Di solito non si ha una squadra prima di diventare Genin?"

Jamila sospirò a quella domanda.

"Non è semplice da spiegare"

"Non potrai mai saperlo se non ci provi, no?" fece lui, incoraggiandola.

A quella frase, Jamila sospirò nuovamente e per qualche minuto rimase in silenzio, poi con un respiro profondo iniziò a raccontare.

"La mia infanzia non è stata molto felice, nessuno mi ha mai voluta. Tutti mi tenevano a debita distanza. A scuola nonostante la mia poca volontà sono sempre stata la prima della classe. Ma questo non mi ha garantito vita facile.", esordì.

"E perché?" domandò Naruto, curioso.

Lei tirò un lungo sospiro e poi continuò il racconto.

"Io ho un'abilità innata molto particolare: posso manipolare i 5 elementi a mio piacimento e combinarli come voglio.", continuò con un triste sospiro.

Naruto allora la guardò con preoccupazione.

"Perché ti tengono a debita distanza?", chiese nuovamente.

Jamila sospirò poiché non era una cosa di cui le piaceva parlare ma lui era diverso, le dava in un certo senso sicurezza, quegli occhi così gentili sembravano leggerle dentro, proprio come quelli di Jamir, così dopo aver preso un profondo respiro iniziò a raccontare, la voce tremante.

"Due anni fa persi involontariamente il controllo. Successe il disastro, molti edifici vennero distrutti e ... molte persone rimasero uccise. Da quel maledetto giorno venni vista come un mostro e tutti mi videro come una minaccia, per questo mi tengono a distanza"

Nel sentire quel racconto lui abbassò lo sguardo.

"Mi dispiace … deve essere stato orribile.", mormorò.

Jamila annuì.

"Si, soprattutto di notte. Gli incubi mi perseguitano ancora adesso. Per fortuna che ho Jamir al mio fianco. Lui e Gaara sono gli unici che non mi temono a Suna.", riprese poco dopo.

Il biondo a quella frase la guardò con fare curioso.

"Anche tuo fratello ha un'abilità innata come te?"

"Si, ma la sua abilità innata si basa su una guarigione iperveloce, che gli permette di essere sempre ben visto. La sua abilità non è distruttiva come la mia.", spiegò la Genin, sospirando.

"Lui è l'unico parente che ho, i miei genitori non li ho mai conosciuti. Ho vissuto nella solitudine più totale, completamente emarginata e esclusa e tutto per questa abilità che odio” continuò, quasi con foga.

Naruto a quelle parole la guardò con fare comprensivo.

"Ti capisco, so quello che provi. Anch'io ci sono passato. Anche la mia infanzia non è stata felice, nessuno mi accettava e anch'io ero solo, proprio come te. A quel tempo non sapevo di essere il custode della Volpe a 9 Code. Per farmi accettare continuavo a fare bravate su bravate. Ma poi ho conosciuto Iruka, il mio maestro. Sin da subito mi ha accettato per quello che sono e per me è come un padre. Io e lui siamo uguali, proprio come lo siamo io e te"

Nel sentire quella frase, Jamila fremette di rabbia.

"No, ti sbagli. Puoi anche avere avuto una storia simile alla mia, ma non siamo uguali.", ribatté, trattenendosi a stento.

"E se pensi di capirmi, beh, allora ti sbagli.", riprese, poco dopo.

Naruto si voltò bruscamente e i suoi occhi carichi d’ira si specchiarono in quelli di lei. Indietreggiò, incerta, mentre lui le impediva di andarsene e la inchiodava a un muro col suo peso.

Le mise le mani sulle spalle.

"Si può sapere che razza di discorso è questo? Credi davvero di essere la sola ad averne passate tante? Il mondo è pieno di gente biasimata e odiata per i propri talenti! Ho conosciuto gente perseguitata dai propri familiari, che ha visto la propria casa e la propria vita andare a pezzi. Io stesso sono stato odiato per anni, la gente mi vedeva come una minaccia e in molti hanno tentato di uccidermi per questo. E tu te ne esci con un discorso simile? Il mondo non gira solo intorno a te, devi farti forza e proseguire, perché se è vero che molte persone continueranno a biasimarti è altrettanto vero che tuo fratello e molti altri ci saranno sempre per te. Così come per me ci sarà sempre maestro Iruka, e Kakashi … quindi smettila di piangerti addosso e prova a sforzarti di vedere anche il lato pieno del bicchiere, ok?"

Jamila rimase spiazzata a quelle parole così profonde, nessuno oltre a Jamir le aveva mai parlato in quel modo o compresa a tal punto. Lo fissò intensamente, il suo sguardo era sincero e puro, proprio come quello del fratello, occhi limpidi e sinceri. Le sue parole l’avevano colpita, e sapeva che, in fondo in fondo, lui voleva solo farle capire che non sarebbe mai stata sola. Sentì gli occhi inumidirsi, ma subito ricacciò indietro le lacrime, che erano pronte a uscire. Lo sguardo di lui si addolcì, e le accarezzò la guancia.

"Non devi vergognarti di piangere, a volte fa bene versare qualche lacrima, ti libera dentro, credimi.", le disse Naruto, intenerito.

Jamila allora abbassò lo sguardo.

"Io ... io detesto farmi vedere debole dagli altri, soprattutto davanti a mio fratello, e ... per questo preferisco nascondere la mia debolezza e mostrarmi agli altri in modo diverso.", mormorò infine.

Naruto sorrise, mettendole la mano sulla testa.

"Lo stesso vale per me, io non amo dipendere dagli altri, ma l'amicizia è una cosa davvero straordinaria. Perché nessuno ti giudica se chiedi un po’ di conforto e una spalla su cui piangere.", mormorò, sorridendo.

Jamila ricambiò il sorriso, ma poi tornò seria.

"Avevo quasi perso le speranze nel trovare qualcuno che mi capisse al di fuori di mio fratello, dico davvero.", disse poco dopo.

Lui allora la guardò con decisione.

"Non devi mai perdere la speranza Jamila, mai, qualunque cosa accada"

"Infatti non l'ho persa, un ninja non perde mai la speranza, anche nelle situazioni più disperate.", rispose, seria.

Naruto annuì. Aveva ragione, in fondo loro due erano uguali.

 

Angolo dell'Autrice

Ciaoooooooooooooo, rieccomi qua, sono tornata dal mare due ore fa e eccomi qui di nuovo in scena. Vi sono mancata? Voi molto. Mi sono divertita un mondo in vacanza a continuare a scrivere questa fantastica fanfiction.

Allora, che vi posso dire, in questo capitolo c'è un incontro abbastanza ravvicinato con il mitico Naruto Uzumaki, eheheheh. Mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo e ho pensato che ci stava eccome e spero che non vi dispiaccia.

Si si, lo so che siete pazze per Sasuke, tranquille, più avanti ci sarà anche lui.

Volevo ringraziare Akane x aver recensito la mia storia di Anarien.

Spero che questo capitolo vi piaccia. In questi giorni li aggiungerò fino al 12.

A presto EragonForever (Capitolo revisionato)

   
 
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