Stettero nel Bunker per delle ore, ma dopo poco Marcy perse il conto del tempo che passava.
Sua madre si azzardó ad aprire le porte solo quando non sentì più nussun rumore.
Quando Marceline uscì si accecó momentaneamente per la luce e poi venne travolta da un'ondata di polvere.
La casa era ridotta a un mucchio di macerie e suo padre era sdraiato a pancia in su con le gambe bloccate sotto un blocco di cemento.
La sua pelle era grigia e sporca di fuliggine, schizzata si sangue.
Hunson puzzava di bruciato e la sua struttura ossea era deformata.
Sua madre soffocó un gemito e si voltó a piangere.
Marcy raccolse il suo coraggio e si avvicinó al padre.
"Chissà come faceva a sapere del bombardamento" si chiese la bambina e poi espose la sua richiesta alla madre.
La donna parve allibita e sfoggió un enigmatico cipiglio e poi si rivolse ad Hunson :«Già» disse la donna « Tu... Tu! Tu sapevi tutto! Tu eri in contatto con i nemici! TRADITORE!!!»
L'uomo emise un gemito rauco e tossì fuliggine, poi annuì avvilito.
Bonnibel si sedette e riprese a piangere.
Marcy stava andando verso la madre quando sentì un rumore alle spalle. Si voltó e vide il corpo del padre mutare: la pelle diventava verdastra e le ossa si assestavano, gli ochi diventavano giallognoli e l'iride rossastra.
Suo padre era diventato un mostro.
Una volta alzatosi il demone urló, attirando l'attenzione di Bonnibel, poi si avventó su di lei e la morse sul collo, risucchiando la sua energia vitale.
«Scappa» sussurró la donna.
Marcy corse via.
Non si voltó indietro.