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Autore: Tay66    21/07/2015    5 recensioni
Non so dirvi con esattezza cosa accadde veramente, so solo che un giorno, che all'apparenza sembrava normale, si rivelò fatale, tanto da cambiarmi la vita.
Probabilmente ti starai chiedendo che cosa io stia farneticando? Allora caro lettore siediti comodo, perché la storia che stai per leggere è vera. Narra di mostri, eroi e Dei.
Sicuramente mi prenderai per un folle, ma posso giurare sulla barba di Zeus che tutto ciò che verrà raccontato è successo. Come lo so? Beh...perché io ero li, è questa è la mia storia.
Sono Arthur Kirkland e sono un mezzosangue.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Giappone/Kiku Honda, Inghilterra/Arthur Kirkland, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I mostri ci attaccano...che novità

 

 

 

 

 

 

 

Grazie di esistere” mi disse quest'ultimo prima di ribaciarmi.

 

Non so dire di preciso quanto tempo rimanemmo in corridoio a baciarci, so solo che a un certo punto dovetti fermare Alfred.

 

Non voglio dire che il figlio di Zeus sia un pervertito, no, insomma lui era un MAIALE ZOTICO E MANIACO.

 

Ovviamente ti starai chiedendo.. perché?

 

Beh!!...come posso dirlo senza dover alzare il rating della storia?

 

Diciamo che l'americano era parecchio curioso di sapere come mia mamma mi aveva fatto….ci può stare come spiegazione?

 

Alfred fermati” dissi afferrando il polso del ragazzo che era intento a massaggiarmi il ventre.

 

Lui ovviamente non mi ascoltò, ed invece di fermarsi mi zittì baciandomi.

 

Dovevo trovare un modo per staccarmi di dosso quel dannato tricheco.

 

Non perché la situazione fosse spiacevole, anzi era piuttosto piacevole, sopratutto le carezze sulla schiena….DEVO FERMARLO.

 

Alfred staccati di dosso” lo spinsi abbastanza lontano da me “Non possiamo fare questo” dissi

 

Cosa?” mi chiese, innocentemente, facendomi salire una voglia improvvisa di prenderlo a pugni.

 

Q-questo..è ancora presto” abbassai lo sguardo perché parlare di queste cose è troppo imbarazzante.

 

Quindi non vuoi i miei baci?” domandò maliziosamente.

 

Sinceramente non sapevo che cosa rispondere, infondo i suoi baci erano belli e passionali e poi...aspetta, questo è il suo gioco!!

 

Lui vuole farmi ammettere che i suoi baci mi piacciono e che in particolare è lui a piacermi!!!

 

Cosa falsa fra l'altro.

 

Si, infatti” risposi tenendomi stretto a l'ultimo briciolo di orgoglio rimasto.

 

Sei sicuro?”

 

Sicurissimo”

 

Ci ripenserai?”

 

No”

 

Menti?”

 

No”

 

Bacio male?”

 

...”

 

Che risposta è?”

 

La mia”

 

Mi ami?” disse serio il ragazzo, immobilizzandomi con i suoi occhi azzurri.

 

Ma che domanda è?”

 

La mia”

 

Cosa potevo rispondere?

 

E' vero che mi piaceva, ma così tanto da amarlo ?

 

Fissai i suoi occhi, cercando la risposta in essi, le sue iridi chiare avevano il potere di tranquillizzarmi e calmarmi.

 

Io amavo quegli occhi, questo era certo.

 

A-Alfred io...” stavo per rispondere quando all'improvviso sentimmo un tonfo.

 

Mi irrigidii.

 

Proviene dal tetto” disse l'americano “Andiamo a controllare

 

Andammo velocemente a prendere le armi.

 

Avete sentito?” disse Kiku uscendo dalla porte di fronte alla stanza del biondo.

 

Si, adesso andiamo a controllare” disse Alfred.

 

Qualcuno deve rimanere con tua madre” disse il giapponese.

 

Chi rimane?” disse il biondo

 

Due occhi marroni e due azzurri si posarono su di me.

 

Ho capito rimango io” dissi voltando le spalle ad entrambi.

 

Mi irritava il fatto di non essere stato scelto, certo non avevo tutti gli anni di addestramento dei due, non avevo l'astuzia di Kiku e la forza di Alfred, non sapevo niente di strategie militari come il primo e non sapevo volare come il secondo….però ero carico di entusiasmo.

 

Noi andiamo” disse il figlio di Zeus, scatenando la mia collera a causa di quel NOI che non comprendeva ME.

 

I due sparirono oltre la porta principale, ed io rimasi in soggiorno, mi sedetti sbuffando sul divano, mentre presi fra le mani una rivista da donna.

 

La svogliai svogliato e abbastanza annoiato, finché con la coda dell'occhio non colsi un paragrafo interessante.

 

Siete persone fredde e ciniche?” chiedeva l'ammiccante scritta rosa su fondo nero.

 

Annuii.

 

Non riuscite a capire bene i vostri sentimenti?”

 

Altrocenno con la testa.

 

Siete stressate e affrontate un periodo nero?”

 

Questa donna parla di me.

 

Non vi preoccupate, sono qui per aiutarvi ad affrontare questo grigio periodo della vostra vita.”

 

strinsi maggiormente la rivista “Dovete seguire questi semplici punti” rimasi concentrato ed incollato alle parole.

 

1- Dovete svagarvi e non rimanere nella monotonia”

 

Non ci sono problemi, con tutti i mostri che incontro posso considerarmi fortunato.

 

2-Dovete divertirvi”

 

Hai ragione, la prossima volta che ammazzerò qualche creatura, lo farò con il sorriso sulle labbra

 

3- Organizzate molte uscite con il vostro compagno”

 

Alfred era il mio compagno?
“4- Cambiare look aiuta ad aumentare la propria autostima”

 

Cambiare vestiti?

 

Mi servirà l'aiuto di Feliks

 

5- Una buona vita sessuale aiuta a mantenere il rapporto solido e -” chiusi la rivista, consapevole di non voler continuare a leggere.

 

Cioè fare..quella cosa li..con il biondo.

 

Mi serve ossigeno.

 

Preso dall'imbarazzo presi uno dei cuscinetti marroni che erano disposti sul divano e premetti la faccia su di esso, scaricando la frustrazione e nascondendo il rossore.

 

A proposito dell'americano, come mai non era ancora tornato con Kiku?

 

Alzai il volto dal cuscinetto, cercando di captare qualcosa con l'udito.

 

All'improvviso la finestra davanti a me si ruppe e da essa entrò una creatura terrificante.

 

Era..era qualcosa di strano e spaventoso.

 

Il mostro era enorme, talmente tanto che le sue teste dovevano abbassarsi per non toccare il soffitto.

 

Si, hai letto bene, TESTE.

 

La creatura aveva nove teste, tutte uguali e mostruose, sembrava un serpente, ma fissai terrorizzato le iridi color sangue che avevano tutti gli occhi della bestia.

 

A causa del rumore improvviso dovuto alla finestra, la mamma di Alfred uscì dalla stanza e appena arrivò in soggiorno cacciò un urlo acuto.

 

Mi feci coraggio e mi alzi dal divano, prendendo per mano la madre dell' americano, mentre con l'altra impugnavo la spada.

 

In compagnia della donna mi precipitai lungo le scale.

 

Che cosa ..?” mi domandò spaventata la madre del figlio di Zeus.

 

Non lo so” dissi cercando di regolarizzare il fiato.

 

Alfred?” mi chiese la donna, facendomi fermare di colpo.

 

Mer..meringa, non ci avevo pensato!!

 

Mi girai fissando Lucy, leggendo nei suoi occhi il terrore puro.

 

Lei vada avanti, io vado a cercare Alfred” dissi girandomi, per poi rivoltarmi subito “E Kiku”.

 

Corsi sulle scale, ritrovandomi il mostro davanti. Come si chiamava ?

 

Da piccolo avevo visto il cartone della Disney.

 

Litra? Ibra? Itra? NO, no era IDRA.

 

Spaventato mi fermai di colpo, osservando con terrore le teste che piano piano si avvicinavano a me, i suoi occhi scintillavano divertiti nel buio del corridoio.

 

Nel cartone, Hercules uccide l'idra, prendendo a pugni una montagna.

 

Mi voltai alla ricerca di una parete rocciosa ricordandomi, solo dopo aver cercato disperatamente, che mi trovavo in un appartamento di New York.

 

Di prendere a pugni il mostro era escluso, anche perché sicuramente non ne sarei stato capace. Non potevo nemmeno arrendermi, perché dovevo andare a cercare Alfred...e si anche Kiku..ovviamente.

 

L'idra si lanciò su di me, ma io riuscii in qualche modo a rotolare di lato, approfittando di questa posizione per arrampicarmi sul corpo squamoso e leggermente viscido del mostro.

 

Mi trovavo all'incirca a metà collo di una delle sue teste, quando la bestia decise di alzarsi in tutta la sua altezza.

 

All'improvviso mi colpì la mia fobia, ovvero le vertigini.

 

Dalla mia bocca uscì una specie di verso molto simile a quello di un topo sotto effetto di sostanze stupefacenti, con forza mi aggrappai al collo del mostro che intanto era impegnato a cercarmi con gli occhi.

 

Devi salvare Alfred e Kiku” “Devi salvare Alfred e Kiku” continuavo a ripetermi, mentre lentamente mi lasciavo scivolare sulla “groppa” dell'Idra.

 

Pensavo di essere al sicuro, quando all'improvviso una delle squame del mostro mi graffiò il braccio, facendomi sussultare e gemere di dolore. Mai mossa fu più sbagliata.

 

Decisi di trattenere il fiato, rimanendo in totale silenzio, sperando che il mostro non avesse sentito niente ma, ovviamente si sa, io non ho mia avuto fortuna, infatti nemmeno il tempo di pregare che mi ritrovai a volare in aria. L'idra mi aveva lanciato contro una parete.

 

Il colpo mi mozzò il fiato in corpo, sentii distintamente il rumore di qualcosa che si rompeva, mentre la vista mi si annebbiava.

 

Caddi a terra, in cima alla rampa di gradini.

 

Il mostro si voltò verso di me, avvicinandosi velocemente, ed io non provai nemmeno a rialzarmi e cercare di fuggire.

 

Avevo i muscoli a pezzi e qualche costola rotta, per non parlare del senso di inutilità che mi avvolgeva.

 

Dovevo salvare i due ragazzi, ma come potevo farlo se non riuscivo a salvare me stesso?

 

Ormai è finita” continuavo a ripetermi, mentre vedevo nove teste chinarsi su di me.

 

Chiusi gli occhi, se dovevo morire, volevo farlo ricordando gli occhi dell'americano.

 

La morte non mi spaventava più come prima.

 

Trattenni il fiato, mentre sentivo il respiro della creatura su di me.

 

Immaginavo già le sue zanne nella mia carne, quando all'improvviso nell'aria si sentì un urlò selvaggio, e il rumore di qualcosa di viscido che cadeva.

 

Aprii timidamente gli occhi, per poi spalancarli davanti a me e a pararmi con il suo corpo, malandato a giudicare dalle ferite c'era Alfred che aveva appena tagliato due delle teste del mostro

 

Sentii il mio cuore accelerare nell'attimo in cui i suoi occhi si incontrarono con i miei.

 

Stai bene?” mi chiese con voce roca e flebile, cosa strana per un tipo come lui.

 

Ero troppo stanco per insultare il ragazzo, a causa dell'insulsa domanda appena fatta, mi limitai ad annuire.

 

Riesci ad alzarti?” mi domandò, afferrandomi la mano e tirandomi su, senza darmi il tempo di rispondere.

 

Per fortuna riuscivo a stare in piedi, ma di camminare normalmente non se ne parlava, infatti appena appoggiavo il tallone sentivo un dolore allucinante che si diramava per tutta la gamba.

 

Abbiamo ancora due minuti, prima che riprenda a muoversi” mi disse, mettendomi un braccio intorno alla vita e lanciandosi contro la finestra che al contatto dei nostri corpi si frantumò.

 

Grazie a tutti gli Dei, Alfred sapeva volare.

 

Kiku?” chiesi, mentre mi aggrappavo alle sue spalle

 

E' con mia madre” disse

 

Ti fa tanto male?” domandai, indicando con il dito un profondo graffio che aveva sulla guancia.

 

No” rispose in maniera brusca.

 

Ma sei arrabbiato?” chiesi, mentre i piedi del biodo toccavano il cemento dell'asfalto.

 

Lui non rispose alla mia domanda, si limitò a lasciarmi scendere e a correre verso un vicolo buio.

 

Lo seguii e mi ritrovai davanti Lucy e Kiku insieme ai nostri pegasi.

 

Stai bene?” mi chiese la madre dell'americano, prendendomi il viso fra le mani e controllandolo.

 

Si” risposi, anche se il dolore al petto era insopportabile.

 

Eravamo preoccupati” disse sorridendo. Era l'unica fra noi a sorridere.

 

Dobbiamo scappare, prima che l'idra ci raggiunga” parlò Kiku

 

Dove andiamo?” chiesi

 

Dobbiamo seguire la traccia di Ivan” mi rispose il giapponese “La madre di Alfred sarà al sicuro anche qui, il mostro non vuole lei, ma noi”

 

Allo-” non riuscii a completare la frase, perché un urlò selvaggio coprì le mie parole.

 

L'idra era tornata.

 

Come possiamo ucciderlo?” chiesi

 

Ce ne occupiamo io e Kiku” disse Alfred

 

Perchè?” domandai

 

Sei ferito” disse guardandomi negli occhi

 

Anche tu” dissi, sfidandolo con lo sguardo

 

Arthur non è uno scherzo!”

 

Alfred, io non sto scherzando!”

 

Questo mostro non è alla tua portata, non hai ancora le capacità per ucciderlo” disse abbassando lo sguardo “Finiresti per farti ammazzare”

 

Rimasi muto, mentre dentro di me cresceva un senso di vergogna mai provato prima.

 

Quello che Alfred vuole dire è che, a causa delle tue ferite, sarebbe meglio per te riposare un pò” spiegò Kiku, sorridendo timidamente.

 

Non mi volevano con loro.

 

Ok” dissi spostandomi da loro e sedendomi sull'asfalto umido.

 

I due andarono in mezzo alla strada, pronti per combattere il mostro.

 

Lucy si avvicinò a me.

 

Alfred era molto preoccupato per te” disse dolcemente sedendosi.

 

Arrossii, ma non risposi.

 

Quando non ti ha visto è impazzito, pensava ti fosse successo qualcosa lì dentro” rise piano “Dovevi vederlo, era molto preoccupato”

 

Non era l'unico” dissi “Cioe..anch'io ero preoccupato per lui ..e Kiku”

 

Non ti arrabbiare con Alfred, lui reagisce così quando le persone che ama sono in pericolo” disse ammiccando “Aveva paura di perderti una seconda volta”

 

Perdermi una seconda volta?

 

Che si riferisse all'orfanotrofio ?

 

Volevo ribattere e domandare alla madre dell'americano che cosa intendesse dire, ma nel silenzio della notte si sentì un urlò, preoccupato, mi rialzai di scatto e andai verso i due, trovando il figlio di Zeus disteso a terra, con la sua spada poco lontano da lui, mentre Kiku era appoggiato al muro, ma si vedeva che stava per cedere.

 

Senza preoccuparmi del dolore che sentivo in ogni parte del corpo, corsi verso l'Idra, mentre con  lo  sguardo cercavo una possibile fonte d'acqua. Poi mi venne in mente che poco lontano dall'appartamento dove abitava Lucy si trovava un grazioso parco, dotato di fontane.

 

Avevo un piano, avrei distratto il mostro permettendo ai miei amici di recuperare le forze.

 

EHY!!!” urlai contro la creatura “CERCHI ME?!”

 

L'idra si voltò verso di me, trafiggendomi con i suoi occhi.

 

Deglutii,per poi correre verso il parco.

 

I miei piedi mi stavano implorando di fermarmi, così come i miei polmoni, ma nella mia testa una vocina mi diceva “Stai facendo la cosa giusta”.

 

Avevo solo voglia di fermarmi, ma ripensai a come Alfred mi aveva protetto prima con il suo corpo che era ammaccato di ferite e tagli. Nonostante il dolore e la stanchezza lui mi aveva difeso, ora toccava ripagare il favore.

 

Il mostro mi aveva quasi raggiunto, per questo motivo, fui obbligato ad aumentare la velocità, rischiando così di cadere, mentre svoltavo a destra.

 

Ero così stanco che la vista mi si appannava, ma non potevo mollare.

 

In fondo al viale, vidi gli alberi del parco. Fu una benedizione, perché fui più motivato, infatti aumentai di nuovo la velocità, mentre alle mie spalle sentivo la creatura emettere suoni spaventosi.

 

Acqua.

 

Acqua.

 

Acqua.

 

Mi serve solo dell'acqua.

 

Entrai come un fulmine all'interno del parco, mentre con gli occhi cercavo disperatamente la fontana.

 

Appena la vidi, sorrisi vittorioso.

 

Mi avvicinai alla struttura, immergendo la mano, sentendomi subito meglio.

 

L'idra mi arrivò alle spalle, nei suoi occhi si leggeva un gran divertimento.

 

Entrai nella fontana, sotto gli occhi curiosi della bestia, che cercò di imitarmi.

 

Appena mise una zampa, all'interno, strinsi le mani a pugno portandole in alto.

 

A quel gesto l'acqua della fontana si alzò, creando due muri.

 

Mi sentivo molto come Mosè, ma non è questo il momento per parlarne.

 

L' Idra si avvicinò a me. Aspettai che si trovasse a un millimetro da me prima di poterla attaccare, così che la forza del colpo fosse maggiore.

 

Appena sentii il suo fiato, sulla mia fronte, portai le braccia davanti stringendo le dita fra loro, come per pregare. A questo gesto le pareti d'acqua si unirono e schiacciarono il mostro.

 

Più premevo le mani, più sentivo il turbine che avvolgeva il mostro crescere.

 

Dall'entrata del parco vidi Alfred e Kiku correre verso di me.

 

Arthur, tieni ancora qualche minuto questo turbine” mi disse Kiku “ Alfred mentre io taglio le teste dell'idra tu rilascia dei fulmini, verso il mostro, in questo modo dovremmo impedire alla creatura di rinascere” ci spiegò.

 

Annuii a fatica, anche perché mi sentivo prosciugare le energie.

 

Kiku entrò nella fontana e con la sua spada diede iniziò al suo piano.

 

Cominciò a tagliare le teste, mentre Alfred si innalzava in aria.

 

Quando il giapponese finì di tranciare, l'americano si lanciò verso il turbine. Quando arrivò ad un millimetro dall'acqua inserì la spada che si conficcò nel collo di una delle teste e rilasciò il suo potere, i fulmini, che al contatto con l'acqua uccisero la bestia, disintegrandola.

 

Alfred tolse la spada, ed io staccai le miei dita, fra loro, e portai le braccia lungo i fianchi, mentre mi lasciavo cadere in acqua.

 

Subito i miei compagni mi furono vicini allarmati.

 

Arthur stai bene?” mi chiese l'americano

 

Annuii felice, perché ero stato utile all'impresa, infondo eravamo una squadra, dovevamo aiutarci a vicenda.

 

Riesci ad alzarti ?” mi domandò Kiku.

 

Non penso” dissi, sentendomi sempre più stanco.

 

Aspetta ti aiuto io” mi disse Alfred, prendendomi in braccio, facendomi arrossire “Andiamo via”.

 

Volevo scendere e camminare, perché infondo anche l'americano era ferito, ed io mi sentivo in colpa ad approfittarmene in questa maniera, però da una parte desideravo tanto rimanere fra le sue braccia.

 

Sei stato uno stupido, hai rischiato di morire” mi sussurrò il figlio di Zeus, mentre mi stringeva

 

Ma non è successo” dissi stancamente “Anch'io voglio aiutarvi”

 

Ma tu sei di grande aiuto”

 

Sei arrabbiato con me?” chiesi

 

Sinceramente, sono furioso con te” cominciò “Arthur non ti voglio perdere” qui la voce diventò più dolce.

 

Alfred se sono venuto ad aiutarvi è perché non voglio che vi accada qualcosa di grave”

 

Questo perché sei innamorato di me!” sorrise

 

No”

 

Non era una domanda!” rise

 

Sei un idiota!”

 

Siamo due idioti”

 

Parla per te! Io sono sano di mente a differenza tua”

 

Hai ragione sono pazzo”

 

Visto?”

 

Sono pazzo d'amore” mi baciò la guancia, facendomi arrossire ed andare in iperventilazione.

 

S-s-sei..u-un….”

 

Idiota?”

 

SI” confermai “Adesso fammi scendere” dissi scalciando. Alfred inizialmente provò a stare al gioco e a resistere ai miei calci, ma alla fine si arrese.

 

Quando toccai l'asfalto mi sentii debole, ma feci finta di niente non volevo darla vinta all'americano.

 

Ci toccherà partire fra poco” disse Kiku che era rimasto in silenzio ad ascoltarci “Dobbiamo trovare in fretta Ivan”

 

Non ti preoccupare è ancora vivo” dissi

 

Tu come fai a saperlo?” mi chiese Alfred.

 

Raccontai ai miei compagni il sogno che avevo fatto, dove era presente Ivan.

 

Quindi è prigioniero di Crono?” domandò l'americano

 

Si” risposi

 

Perchè non lo ha ucciso?” domandò Kiku “Crono deve avere un piano” disse pensieroso

 

Forse è una trappola?” azzardai

 

Può essere, magari vuole usare Ivan, come mezzo di scambio” disse Alfred.

 

Un ricatto!” esclamò Kiku.

 

Qualunque cosa sia, dobbiamo muoverci a salvare le chiappe al sovietico” finì il biondo.

 

Stanchi e fradici ritornammo da Lucy.

 

Oh grazie a Zeus!State bene?” chiese venendoci incontro, prendendo le mani del figlio

 

Si” rispose il figlio “Siamo solo stanchi”

 

Dovete riposarvi” cominciò la donna “I vostri vestiti sono fradici” disse.

 

Solo in quel momento mi accorsi, di avere l'orribile pigiama di Alfred, arrossii di colpo.

 

Non possiamo rimanere” disse Kiku “Dobbiamo partire subito”

 

Perchè?” domandò la madre del figlio di Zeus.

 

Mamma, per te è troppo pericoloso stare con noi” sorrise l'americano, accarezzando le mani della donna “Non ti preoccupare, quando tutto sarà finito io, Matthew e Arthur verremo a trovarti” disse.

 

C-come?” chiesi

 

Promettimelo Alfred?” domandò la donna, ignorando la mia domanda.

 

Prometto” sorrise calorosamente.

 

Ma quanto era be...benevolo? Si, era proprio benevolo Alfred.

 

Lucy ci fece entrare nel suo appartamento che era tutto disordinato, a causa dello scontro con l'Idra.

 

Aiutammo la madre dell'americano a pulire.

 

Dalla finestra rotta filtrava la luce dell'alba.

 

I colori pastello caldo accarezzavano l'ambiente, regalando speranza e gioia ai presenti, la fresca aria del mattino che ci abbracciava ci infondeva coraggio per poter riprendere la missione.

 

Ci cambiammo tutti e tre, io mi misi addosso i vestiti con cui ero partito.

 

Presi lo zaino che conteneva l'ambrosia e il pupazzo che Chirone mi aveva dato prima di partire, lo stesso che mi aveva fatto fare una figuraccia con Alfred.

 

Quest'ultimo era impegnato a salutare la madre che, povera donna, era impegnata a piangere.

 

Mamma non piangere”

 

Come posso fare?Il mio bambino deve combattere contro un grosso e cattivo tizio”

 

Mamma non sono un bambino” sbuffò Alfred, provocandomi un sorriso.

 

Si, invece” sorrise, mentre le lacrime le scorrevano sul viso “Sei il mio bambino”

 

Alfred abbracciò forte la madre “Non ti preoccupare tornerò presto”

 

Salutami il mio Matthew” disse staccandosi “E' meglio se ti lascio andare, altrimenti qualcuno finirà per ingelosirsi” rise guardandomi in faccia.

 

Io geloso di Alfred?

 

AHAHAHAHAHAHAHA...forse.

 

Non sono geloso” dissi, mettendomi lo zaino in spalle

 

Lucy si avvicinò a me, insieme ad Alfred

 

L'avete fatto?” mi chiese.

 

Rimasi spiazzato dalla domanda che era molto ambigua. Cercai spiegazione negli occhi dell'americano che come me era stupito.

 

C-cosa?” domandai arrossendo, non so nemmeno perché poi.

 

Quella cosa che vi avevo detto di fare” ci spiegò sorridendo.

 

Di cosa stai parlando mamma?”

 

Ma siete dei bambini? “ ci chiese, guardandoci “L'avete fatto?”

 

COSA?!” domandammo io e Alfred, contemporaneamente, mentre arrossivamo.

 

Riordinare la stanza” disse innocentemente “L'avete fatto? Perchè siete così rossi?”

 

Ah la stanza.

 

Pensavo male.

 

Si” dissi, sperando che il rossore sparisse.

 

Pensavate male?” chiese stupita la donna ridendo “Da come siete arrossiti sembra di si” a quelle parole entrambi arrossimmo di nuovo “Mmmh mi state nascondendo qualcosa?” domandò maliziosa.

 

Vado ad aiutare Kiku” dissi scappando verso il giapponese, ed aiutandolo a prepararsi.

 

Aiutai il figlio di Atena a preparare gli zaini, inserendo dentro dei cambi e dei rifornimenti.

 

Al momento di partire Lucy ci salutò con un abbraccio ed un sorriso, anche se si vedeva benissimo che stava cercando di trattenere le lacrime.

 

Noi adesso andiamo” disse Alfred, anche lui triste

 

La madre annuii.

 

Ti voglio bene” disse l'americano chiudendo la porta.

 

Era abbattuto e triste, mi faceva male vederlo in quelle condizioni.

 

Alfred andiamo” dissi, sfiorando la sua mano con la mia.

 

Lui alzò la testa fissandomi stupito ed arrossendo.

 

Si, si andiamo” disse afferrandomi la mano e scendendo le scale velocemente.

 

Fuori l'edificio trovammo i nostri pegasi che ci aspettavano.

 

Dove dobbiamo andare?” mi chiese Abisso, inginocchiandosi, non per rispetto ma per permettermi di salire sulla sua groppa….non giudicatemi!

 

Senti le traccie di Ivan?” chiesi, l'altro nitrì confermando.

 

Allora puoi portarci lì?”

 

Ovvio” disse partendo in volo, seguito dagli altri.

 

New York si stava svegliando, si vedevano già le prime persone che correvano verso la metropolitana, per andare al lavoro.

 

Volammo per una mezz'ora, poi Abisso atterrò inun vicolo buio.

 

Era una strada scura, umida e puzzolente, piena di spazzatura e metalli.

 

Perchè ci hai portato qui?” domandai al cavallo

 

Qui finiscono le tracce” disse.

 

Scesi dal pegaso, subito seguito dai miei compagni.

 

Cosa dice Abisso?” mi chiese Kiku

 

Le tracce finiscono qui” dissi.

 

Ma qui non c'è niente!” esclamò Alfred

 

Osservai il vicolo notando un grosso sacco della spazzatura, da dove usciva uno strano oggetto nero.

 

Mi avvicinai, notando con sorpresa che era l'impugnatura di una spada.

 

L'afferrai, tirando fuori l'arma, rimanendo stupido dalla forgiatura e dalle decorazioni che la ricoprivano.

 

L'impugnatura era a forma di teschio nero, dove nelle orbite vi erano incastonati due rubini rosso sangue.

 

L'ungo il metallo della spada vi erano incise delle parole scritte in una lingua molto antica, sembravano preghiere.

 

Mi voltai verso i miei amici.

 

Ma quella è la spada di Ivan” disse Alfred avvicinandosi a me.

 

Cosa ci fa qui?” domandai

 

E' una trappola!” esclamò Kiku, tirando fuori la sua spada.

 

Ancora prima di capire quello che stava succedendo sentimmo dal fondo del vicolo buio qualcuno applaudire.

 

L'individuo si avvicinò a noi, continuando ad applaudire.

 

Notammo immediatamente che lo sconosciuto era altissimo, infatti arrivava agli otto metri, era grosso e grasso.

 

Ma che bravi, siete giunti fino a qui sani e salvi” disse ghignando, mostrandoci una visuale della sua bocca, dalla quale usciva un odore di putrefazione.

 

Chi sei?” chiese Alfred.

 

Un figlio di Zeus” annusò l'aria “Uno di Atena e….uno di Poseidone”

 

L'individuo continuò a sorridere in maniera folle. Poi all'improvviso si abbassò il cappuccio che gli copriva metà faccia e rivelò la sua identità.

 

La prima cosa che mi colpì di quel brutto viso, era la centralità dell'unico occhio che troneggiava su metà faccia.

 

Sono Polifemo” disse

 

Polifermo?” chiese Alfred

 

NO, POLIFEMO” disse “Non è difficile!” sbuffò indispettito

 

Polifermo?” ridomandò l'americano

 

P-O-L-I-F-E-M-O!”

 

Ah Polifemo il ciclope” esclamò tutto contento.

 

Già” sorrise “Da cosa lo hai capito?” chiese ironico.

 

Dall'unico occhio!” rispose il biondo.

 

Alla sua risposta mi sbattei in faccia la mano, veramente avevo una cotta per un cretino?

 

Basta scherzare ragazzino” disse tirando da sotto la veste una mazza chiodata

 

Non chiedetemelo, non so dove la tenesse nascosta, ma ne io ne tu vogliamo saperlo.

 

Il ciclope si lanciò verso di noi.

 

Alfred rotolò di lato schivandolo, Kiku saltò agilmente ed io ...caddi a terra, come una pera.

 

E' la tua fine caro fratellino” mi disse abbassando in tutta fretta la mazza.

 

Chiusi gli occhi, consapevole che quell'arma mi avrebbe fracassato la testa, ma il colpo non arrivò, anzi al posto mio fu Polifemo ad urlare.

 

Aprii gli occhi, notando che nel braccio grasso del mostro, quello che teneva la mazza, si era conficcata una lancia rossa e nera.

 

Tiro magnifico non c'è che dire” disse la voce di un ragazzo alle mie spalle.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

 

Salve a tutte miei piccole creaturine magiche :D

 

Lo so, sono una persona di merda, non aggiornavo da una vita, ma eccomi qui :)

 

Prometto di ricominciare ad aggiornare con più frequenza ^_^

 

Volevo ringraziare tutte le persone che leggeranno questo capitolo.

 

Spero il capitolo vi piaccia.

 

Se volete il seguito fatemi sapere.

 

Baci

 

Tay66

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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