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Autore: Ipox_017    23/07/2015    1 recensioni
Connie Spice è una ragazza detta da molti strana, particolare, eccentrica, matta, con il corpo nella realtà ma la mente in un altro mondo. Non che abbiano tutti i torti, il suo modo di vestire, di comportarsi la rendono agli occhi della gente una ragazza fuori dal normale, ma a Connie non le è mai importato niente di cosa dice e pensa la gente. Se le piace tingersi i capelli di un colore strano lo fa, se vuole mettersi quella maglietta con quei colori sgargianti lo fa. Se deve decidere dal cambiare totalmente o rimanere se stessa, ovviamente, decide di diventare ancora più stravagante di prima. La sua filosofia era “essere diversa”, e la rispettava in tutto e per tutto, anche nel suo carattere. Curiosa, estroversa, testarda, caparbia, coraggiosa, ribelle. Un vulcano sempre attivo. Ma purtroppo anche lei, come tutti i ragazzi, ha un grosso problema con il mondo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Okay lo ammetto questo non è il mio capitolo migliore ma dovevo assolutamente postare qualcosa. 
Vi avverto io oggi stesso parto, non ci sarò per una settimana e siccome non sono qui in Italia non credo che riuscirò a postare, ma ci proverò lo stesso. Un'altra cosa la storia sta finendo. Naturalemtne io non pensavo di fare un libro di 60 capitoli, ma una storiella così per divertirmi e dare libero sfogo alla fantasia. Per adesso però godetevi questo capitolo. 
Buona lettura a presto :)
Hiccup apre gli occhi. È in camera sua, i capelli ancora umidi per la pioggia della notte scorsa. Si mette seduto e si passa una mano sulla fronte.
<< Sono stato un idiota >> si dice.
Si mette seduto e si inizia a vestire. Quando scende al piano di sotto trova sua madre.
<< Ciao tesoro, fai colazione? >>
<< No, non ho fame >> esce e si dirige alla fabbrica di Scaracchio per iniziare il suo lavoro.
“Devo distrarmi il più possibile”, pensa camminando a passo spedito.
<< Buongiorno ragazzo >> lo saluta il vecchio una volta entrato.
<< Ciao Scaracchio >>
<< Ci sono due selle da trasporto, una da tiro, e tre o quattro da guerra. Non mi ricordo, vado a controllare >>
<< Perfetto >> dice il ragazzo anche se non è stato per niente attento.
<< Ho fatto una da tiro ieri, quindi ti rimane solo quella della signora…ma mi stai ascoltando ragazzo? >>
<< Uhm…si… >>
<< Hiccup >> lo rimprovera. Sa che non è la verità.
Il ragazzo sospira.
<< E va bene, no >>
<< Che cos’hai? Hai una brutta cera >>
Hiccup a quel punto si lascia cadere a peso morto su una sedia, una mano sul viso e l’altra su una gamba.
<< Ho combinato un casino Scaracchio, un vero casino >> dice seguito poi da un verso di frustrazione.
<< Ho il presentimento che c’entri qualcosa quella strana ragazzina vero? >> chiede sedendosi di fronte a lui.
<< Su forza racconta >> dice incitandolo.
<< Ieri alla festa penso di aver bevuto fin troppo…e c-c’ era  Astrid che ballava. Mi ha detto che mi doveva dare l’ascia che avevo dimenticato all’arena ieri, ma poi… >>
<< Hiccup? Non avrai… >>
<< Si…è questo il problema. Connie è arrivata e ha visto Astrid in quelle condizioni vicino alla porta, che mi chiamava. È scappata l’ho inseguita e le ho fatto promettere di tornare ma… no  penso proprio che lo farà >>
<< Ti posso fare una domanda? Perché l’hai fatto? >>
<< Ma non lo so…mi sono lasciato trasportare, ero molto probabilmente mezzo ubriaco…il problema è che…mentre c’era Astrid con me, io non facevo altro che immaginare Connie, la vedevo, vedevo il suo viso >>
<< è facile ragazzo, sei innamorato di lei >>
<< Questo lo sapevo, solo… come faccio a rimediare? >>
<< Va da lei scusati, dille che l’ami. Vivete per sempre felici e contenti come quelle favolette idiote. Cerca di rimediare al tuo errore, o Odino non ti perdonerà mai >>
Il ragazzo annuisce fissando poi un punto a terra.
“Lo farò”.
 
Connie non ha dormito questa notte, l’ha passata tutto il tempo a piangere, a pensare e ripensare a tutto ciò che  è successo. Si è chiusa in camera sua. Non ha mangiato e i suoi parenti sono molto preoccupati. Lei gli ha chiesto più volte se potevano andarsene prima, non avrebbe rispettato la promessa. Non sarebbe tornata a Berk. Mai più.
Guarda l’orologio sul telefono. 15:22. Ormai a Berk è sera, se non notte.
Ad un certo punto, quando fu del tutto sicura che non ci sarebbe andata, sente una voce. Che chiama il suo nome. Non era la voce di sua madre, de di sua zia, ne di chiunque altro. Era una voce più angelica, che trascinava un eco gelido facendo venire i brividi alla ragazza. Era la voce di sua nonna.
<< Connie…Connie… >>
La ragazza si alza guardandosi attorno stranita.
<< Nonna? Sei tu? >> chiede, ma naturalmente non ebbe risposta. Ad un certo punto la finestra si spalanca e una folata di vento passa da dietro Connie verso quest’ultima. E la voce si fa sempre più sfumata. Connie si appresta a vestirsi mettendo una felpona e un paio di leggings.
Non potendo uscire dalla porta sul retro decide di uscire dalla finestra dove c’è una piccola scaletta di emergenza. Una volta arrivata corre verso la voce che si fa più chiara ad ogni metro che fa. Arriva alla caverna e si ferma.
<< Nonna? >> chiama non sentendo più la voce.
<< Connie >> eccola di nuovo. Viene dalla caverna. Entra titubante e si inginocchia davanti al laghetto. Non fa niente, guarda l’acqua e scuote la testa.
<< Non posso, non… >> non finisce che la frase che  dietro di lei qualcuno la spinge e lei cade.
 
<< Hiccup ti prego! >> urla Astrid attaccandosi al braccio del ragazzo che si scansa subito.
<< No Astrid! L’ho persa! L’ho persa per colpa tua! Per la mia debolezza! Lasciami stare! Non può funzionare! >> urla a sua volta guardandola.
<< Ma perché no? Lei non fa parte del nostro mondo! Io si! Io rimarrò per sempre qua! Invece non sappiamo nemmeno se torna oggi! >>
<< Io mi fido di lei! Me l’ha promesso…tornerà >>
<< Hiccup… >>
<< Basta Astrid, è finita >>
Il ragazzo si allontana lasciando la bionda lì in piedi, distrutta e ferita dal suo rifiuto. Arriva allo strano tronco e si siede. All’improvviso sente un rumore dietro di lui e si gira di scatto, non c’è nessuno. Sente un urlo e quando si rigira si trova davanti Connie, che in ginocchio subito si alza e fa un passo in dietro. Lui sorride. Si alza e l’abbraccia.
<< Connie! Ti ho aspettato tutto il giorno! Credevo che non ti avrei mai più rivista >>
<< Hiccup… >>
Lui si stacca e la guarda dritto negli occhi. Nonostante tutto quello che ha fatto, lei non può soffocare quel sentimento così intenso che prova nei suoi confronti. Si sente così male ma anche così bene in sua compagnia e si perde nei suoi occhi verdi in quel momento pieni di dispiacere.
<< Mi dispiace Connie, lo so che quello che ho fatto è stato un errore a cui non si potrebbe mai rimediare, ma ti prego scusami…io non voglio perderti, tu sei la persona più importante della mia vita >>
Connie sorride, quelle parole sono dette con una tale sincerità che a Connie le si scioglie il cuore.
Gli mette una mano sulla guancia notando gli occhi lucidi. Lo abbraccia forte e lui sorride ricambiando l’abbraccio.
<< Sia chiaro, se succede un’altra volta una cosa del genere, ti amputo l’altra gamba >> lo minaccia ma con voce sempre calma e bassa.
<< Me ne ricorderò >> dice lui.
Ridono senza staccarsi. Quando si allontanano lui la prende per mano e si avviano verso Berk.
 
<< Connie, eccoti qua! >> urla Scaracchio aprendo le braccia e ridendo.
<< Ciao Scaracchio >> dice la ragazza sorridendogli.
<< La porto all’isola del drago, voglio farle vedere come… >> non continua e fa un gesto. Scaracchio ride e annuisce.
<< Bella idea ragazzo, ma cerca di muoverti. Hai ancora tanto lavoro da fare >>
Hiccup alza gli occhi al cielo.
Prende per mano la ragazza e con un fischio chiama Sdentato.
<< Ciao bello! >> dice la ragazza accarezzandolo. Lui la lecca e lei fa un verso di disgusto ridendo subito dopo.
<< Milady >> dice il ragazzo una volta salito porgendole la mano.
Lei l’afferra e lui la solleva facendola posizionare davanti a lui, con sorpresa della ragazza.
<< Ma… >>
<< Sssh…prendi le redini >>
Lei obbedisce e si piega leggermente in avanti. Lui posiziona il piede su quello strano pedale e lo preme una volta. Poi mette le mani su quelle di Connie e piano piano si alzano si allontanano.
 
<< Wow! È davvero stupendo, non smetterò mai di dirlo >> dice lei e Hiccup le sorride compiaciuto.
Lei gli tira uno schiaffetto sul braccio e poi ridono.
Arrivano finalmente in un’isola con pochi alberi, rocce e tantissimi draghi divisi. Diversi esemplari per ogni specie messi ognuno in un preciso spazio.
<< Cosa vengono a fare qui i draghi? >> chiede Connie.
Il ragazzo alza l dito indice. Poi si avvicina ad un drago e lo accarezza. Fa segno alla ragazza di avvicinarsi e lei lo fa.
Si inginocchiano vicino alla creatura che poco dopo emette tre uova. Il drago era uno Scioglitutto.
Con il muso spinge le uova verso il suo petto e le coccola.
<< Fanno le uova? >>
<< Ogni anno i nostri draghi ci abbandonano per andare a covare le uova. Una volta che i cuccioli sono nati tornano e siamo sempre di più. Ma comunque molti altri draghi muoiono di vecchiaia, malattie incurabili, quindi più o meno rimaniamo quel numero. Per ogni umano un drago >>
<< Che bello…guarda! >> esclama lei indicando le uova che iniziano a tremare e a brillare.
<< Meglio se ci allontaniamo >> dice Hiccup alzandosi.
<< Perché? >>
Lui la prende e l’allontana in tempo prima che un uovo esplode.
<< Le uova esplodo?! >> dice sorpresa e spaventata pensando a come sarebbe finita se non si sarebbe spostata.
<< Si ahahah >>
<< Hiccup è davvero stupendo il tuo mondo. La magia che c’è qui è unica >>
Hiccup non risponde e ripensa alle parole di Scaracchio.
<< Accidenti! Si è fatto tardi, devo ritornare >> dice la ragazza.
<< Si…meglio che torniamo indietro >> salgono su Sdentato e volano verso casa.
Devo dirglielo…domani.”

 
   
 
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