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Autore: Shainareth    23/01/2009    4 recensioni
[Mai HiME - anime] Natsuki strinse il piccolo post-it giallo nel palmo della mano. I suoi occhi verdi si fissarono sul moto ondoso del mare, lì dove diversi anni prima aveva rischiato di perdere la vita insieme a sua madre e al fedele Duran.
A scanso di equivoci, la presente NON è una YuuichixNatsuki. Anzi, se vi piace può essere considerata come un sequel di Pioggia, sebbene non sia strettamente legata ad essa, e prende spunto dall'epilogo del Natsuki's Prelude.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Bivio'
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CAPITOLO TERZO





Aveva intrapreso un cammino difficile, questo lo aveva capito sin dal principio. Tuttavia, era stato nelle ultime settimane che si era davvero resa conto di quanto questa scelta le sarebbe costata. Eppure voleva mettercela tutta, senza rimpianti.
   Shizuru le era stata vicino durante gli anni di solitudine. L'aveva salvata. E lei? Lei le aveva mandato il cuore in frantumi rifiutando il suo amore. Nonostante per logica sapesse quanto poco senso avesse, Natsuki si era quindi imposta di ricambiare i suoi sentimenti. Sarebbe stata una cosa graduale, certo, ma ci sarebbe riuscita. Doveva riuscirci.
   Erano questi i pensieri che le occupavano la mente durante la prima ora di lezione. Il pollice della mano destra continuava a premere nervosamente contro il cappuccio della matita, incurante del fatto che la mina fosse già caduta da un pezzo sul quaderno aperto davanti a lei. Il gomito sul banco, il viso sorretto dal pugno, gli occhi della fanciulla fissavano il vuoto, alle sue orecchie la voce del professore giungeva come un noioso ronzio di sottofondo. Se si fosse concentrata su quel proposito, avrebbe messo da parte qualunque interesse verso chicchessia: Takeda era talmente un bravo ragazzo che non gli sarebbe risultato difficile, col tempo, trovare qualcuno con cui vivere serenamente; Shizuru, invece...
   Il movimento delle sue dita si fermò, e Natsuki si curvò sul banco, le braccia incrociate sul ripiano, la testa poggiata su di esse. Perché l'amore doveva essere così maledettamente difficile? Avrebbe voluto avere il coraggio di prendere una coppietta qualunque e di scuoterla con fare selvaggio fino a che quella non le avesse rivelato tutti i segreti per essere felice. Il suo sguardo cercò automaticamente Akane, qualche posto più in là, nascosta dietro al compagno che le stava davanti per scambiarsi forse il primo sms della giornata con Kazuya. Senza che potesse evitarlo, Natsuki avvertì una stretta al petto, nitida, come quando John Smith le aveva detto la verità su sua madre. Nascose il viso contro il quaderno, non riuscendo a fare a meno di invidiarli.

«Mai mi ha detto che alla fine non lo hai più chiamato.» Nelle parole di Yuuichi c'era un vago rimprovero.
   «E non lo farò nemmeno in futuro» ci tenne a rispondergli la bella motociclista, mentre lui la raggiungeva in mensa e, senza nemmeno chiederle il permesso, le si sedeva di fronte, ignorando i richiami di Shiho che invece lo voleva accanto a sé e che veniva trascinata via da Mai e dalle sue amiche. «Di', a quanti lo hai detto?»
   «Tranquilla, Harada e Sonou non lo sanno, ma danno sempre man forte a Mai quando lei glielo chiede.» Il giovane prese le bacchette fra le mani e con un gesto secco le divise in due. «Ad ogni modo, secondo me perdi un'occasione.»
   L'occhiataccia che Natsuki gli lanciò fu davvero feroce. «Non sono tipo da occasioni, sai?»
   «Hai capito a cosa mi riferisco» non si scompose l'altro, iniziando a rimestare gli udon nella ciotola.
   «Perché ti interessa tanto quello che faccio?»
   «Perché se sto con Mai, è anche per merito tuo.»
   Lei inarcò un sopracciglio. «Mio?»
   «Tuo e del capitano.»
   Al solo sentirlo nominare, si irrigidì. «Di che diavolo parli?»
   Yuuichi mandò giù il primo boccone, quindi rispose: «Ricordi quando, durante il Carnival, svenisti e ti portarono in ospedale?»
   «E allora?»
   «Quella volta mi apristi gli occhi sui veri sentimenti di Mai.»
   «Mi pareva fossero palesi.»
   «Forse. O forse no. Fatto sta che poco tempo prima il capitano mi fece un discorso che lì per lì rifiutai di comprendere.»
   Ci fu una breve pausa, poiché Yuuichi si era portato di nuovo le bacchette alla bocca, ma lei non chiese nulla, limitandosi a rigirare con fare inquieto le sue fra le mani.
   «Riuscii a capirle solo dopo avere parlato con te» concluse allora il biondo, alzando lo sguardo nella sua direzione. Sorrise con aria da presa in giro. «Sembrava davvero che vi foste messi d'accordo.»
   Natsuki arrossì, stringendo nervosamente le posate nel pugno. «Ma di che diavolo parli, si può sapere?» ripeté, scontrosa.
   «Poco prima di tutto quel casino con Kanzaki-senpai... No, con... Come si chiamava? Beh, col tipo che ne aveva soggiogato la mente, mi ero reso conto che... beh, che mi ero innamorato di Mai» nel dirlo la sua voce divenne quasi un brusio per la vergogna, e lui soffocò quella dichiarazione con un altro po' di udon bollenti. «Ma proprio in quei giorni Shiho rimase ferita e venne ricoverata perché ci dissero che forse rischiava di perdere l'uso delle gambe.» Non riuscendo ancora ad afferrare dove lui volesse arrivare, la sua compagna accavallò le gambe, divise le bacchette ed iniziò a giocherellare con la foglia d'alga che galleggiava sulla sua porzione di ramen. «Fu allora che decisi di mettere da parte quello che provavo per Mai, per potermi così dedicare solo a Shiho, sforzandomi di volerle bene più che ad una sorella.»
   La mano di Natsuki si fermò. Con gli occhi fissi sul tuorlo dell'uovo sodo nella sua scodella, ogni parte del suo corpo rimase immobile, in attesa che il biondo riprendesse il racconto. Questi però non lo fece, obbligandola a riportare le iridi verdi su di lui. «E... allora?»
   Ben sapendo di tenerla sulle spine, il giovane si concesse comunque tutto il tempo di ingurgitare un po' di verdura prima di accontentarla. «Tu sai che lasciai il club di kendo per diversi mesi, vero? Beh, proprio in quel periodo il capitano venne a cercarmi per sapere se era mia intenzione tornarvi o meno. Gli dissi che non potevo, perché avevo deciso di restare accanto a Shiho e di prendermi cura di lei. Nella mia testa cercavo di convincermi che non ci fosse niente al mondo di più importante di questo.»
   «Ma tu...» fu la spontanea osservazione che iniziò ad uscire dalle labbra della bella Kuga. Non fu conclusa, perché qualcosa dentro di lei la mise a tacere.
   Yuuichi finse di non averla udita. «In realtà, come ben sai, quello che desideravo con tutta l'anima e che invece cercavo di nascondere persino a me stesso, erano due cose: tornare nel club e... stare con Mai.»
   «E... Munakata?»
   «Shiho si era fatta male per colpa mia, per starmi accanto. Come potevo rifiutare ancora i suoi sentimenti?»
   Natsuki affondò la punta dei legnetti nel brodo del ramen, senza neanche rendersene conto.
   «Sai, all'epoca ero seriamente convinto che fosse quella la cosa giusta da fare. Ma poi... poi parlai con te, rincorsi Mai, e Shiho mi accusò di averla presa in giro, di avere giocato con il suo cuore, di averle donato un amore inconsistente... Le avevo persino portato via un bacio senza sentirlo realmente, capisci?» Adesso anche Tate si era fatto dannatamente serio, segno che quella confessione doveva pesargli ancora molto sulla coscienza. «Fu solo in quel momento che compresi davvero come dovesse essersi sentita Shiho: stavo con lei perché mi sentivo in colpa. Ed un sentimento nato dalla compassione, non è vero amore.»
   Calò nuovamente il silenzio. Poi il ragazzo aggiunse, mestamente: «Starai pensando che sono un vero bastardo, è così?»
   La mora esitò qualche attimo, prima di scuotere la testa, facendo oscillare i capelli lunghi sulle spalle. «No. Io... temo di aver capito cosa intendevi.»
   «Volevo farla felice, e invece... le ho fatto del male senza neanche rendermene conto.»
   Non era forse la stessa cosa che anche Natsuki cercava di fare con Shizuru?
   «E... Takeda che ruolo ha in tutto questo?»
   L'altro tornò a sorridere. «Fu lui a farmi notare che quello che conta non è quanto possiamo sentirci in colpa verso qualcuno, ma quello che noi vogliamo veramente.»
   La fanciulla aggrottò la fronte, contrariata. «È un discorso egoistico.»
   «Credi?»
   «Assolutamente.»
   Il kendoka fece spallucce. «Può darsi. Ad ogni modo fu questo discorso a dare una svegliata sia a me che a Mai.» Con quest'ultima frase, riconquistò la totale attenzione della sua interlocutrice. «Vivere sacrificandosi per qualcuno, senza però pensare minimamente alla propria felicità, è inutile» le spiegò. «Se non mi credi, prova a chiederlo a Shiho. O a Takumi, quando sarà tornato dall'America.»
   «Cosa c'entra lui?»
   «Mai si è sempre spaccata la schiena pur di non fargli mancare niente, per mettere da parte i soldi per l'operazione. Eppure Takumi non era felice perché lei non lo era per prima.»
   Questo discorso, tuttavia, non andava bene per Shizuru, si ritrovò istintivamente a pensare Natsuki. Lei era diversa, voleva ottenere quello che desiderava a qualunque costo. Anche prendendolo con la forza, se necessario.
   Tu mi appartieni.
   Percorsa da un brivido, la ragazza lasciò ricadere le bacchette nella ciotola, stringendosi fra le braccia.
   «Kuga?» Alzò di nuovo gli occhi su Yuuichi, che ora la fissava con fare preoccupato. «Stai bene?»
   Lei distolse subito lo sguardo. «Sì... solo che... non ho più fame.»














Proprio ieri sera, parlandone con Atlantislux mi sono resa definitivamente conto dell'idiozia di fondo del personaggio di Natsuki. È stata una grande pecca, da parte mia, non essermene accorta subito. Per questa ragione, a caldo, la prima cosa che mi è venuta in mente, è stata il paragonarla a Yuuichi. Questa somiglianza fra loro mi ha anche fatta sorridere al pensiero che un gran numero delle persone che odiano Tate adorano invece Natsuki. Eppure i due agiscono allo stesso modo. Mah. Anzi, se posso dire la mia, Yuuichi si comporta con un pelino di amor proprio in più (per non dire intelligenza), dal momento che ad un certo punto lui comprende il proprio errore e vi pone rimedio. Di Natsuki, invece, non abbiamo notizie certe, ma mi piace pensare che questo personaggio, che ho amato molto, possa recuperare quanto sembra avere perduto nel discusso finale della serie.
Ringrazio come sempre i lettori ed i recensori.
Shainareth





  
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