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Autore: HollyMaster    24/07/2015    2 recensioni
Dopo essere riusciti a far riemergere la Salvatrice dalla DarkEmma, a Storybrooke torna la pace.
Così il Capitano Killian Hook Jones e l'ex ladro Robin Hood, si uniscono allo sceriffo David per combattere il crimine nella piccola cittadina. Tra drammi famigliari e un nuovo arrivo che sconvolgerà la vita tranquilla di Storybrooke, si susseguiranno le avventure dei nostri eroi.
[Captain Swan + Cobra - Outlaw Queen + Roland - Charmings - E ovviamente Captain Charming Hood (Bromance)]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Robin Hood, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo




-Sono sicuro che lo troveremo!- Rispose fiducioso il Capitano sorridendo ai due grandi occhi verdi che si trovava davanti.

-Ehi, Killian, hai finito con la denuncia di scomparsa?- Esclamò dall’altro lato del piccolo ufficio dello sceriffo David mentre sistemava le carte sparse sulla sua scrivania.

Da quando erano riusciti a far tornare la Dark Emma la Salvatrice che era sempre stata e che sempre avrebbe dovuto essere, portando nuovamente un equilibrio, Storybrooke si era trasformata in una normale cittadina del Maine. Per quanto normale potesse essere una città popolata dai personaggi delle fiabe. Ogni giorno qualche vecchia faida si riaccendeva riportando a galla l’astio del passato che non era stato risolto nella Foresta Incantata o si trovava a dover affrontare poteri, credenze o magie che derivavano da mondi diversi. E i cittadini di Storybrooke spesso non erano comprensivi e capaci ad adeguarsi come David aveva sperato. Così aveva assunto Robin, utile per seguire le tracce e pronto ad usare la sua mentalità da ladro per catturare i criminali, e Killian, perché se doveva stare al fianco di sua figlia, allora voleva tenerlo d’occhio da vicino.
I due si erano rilevati molto più utili di quando lui stesso volesse ammettere, anche se anche loro avrebbero avuto bisogno di qualche aiuto. Magari nessuno li aveva rapinati o minacciati di trasformali in ranocchi se non avessero abbassato il prezzo delle lasagne come era successo quella mattina a Granny, ma in famiglia nessuno aveva ancora trovato il “Lieto Fine” che si aspettavano.
Nonostante tutto, dopo una dura giornata di lavoro, come era stata quella, David non vedeva l’ora di tornare nell’appartamentino che divideva con Mary Margaret e il piccolo Neal e starsene con loro.
-Sì, abbiamo appena finito.- Rispose Killian per poi stringere la mano alla ragazza che la stava davanti, salutandola: -Se dovessimo avere qualunque notizia le faremo sapere, signorina Esmeralda.-
Robin alzò finalmente la testa dal cassetto dei documenti che stava risistemando dopo aver inserito l’ultimo arresto di Will Scarlett.
–Siete pronti?- Chiese prima di riporre la cartella del ladro, dove aveva aggiunto del suo rilascio avvenuto il giorno prima.
David aspettò che i suoi colleghi uscissero dalla porta per poi spegnere la luce dell’ufficio e seguirli fuori dall’edificio. -Ragazzi, ci vediamo domani mattina.-
-Buona serata amici.- Li salutò Hook allontanandosi verso il porto dove aveva affittato una piccola casetta con Emma e Henry, che si fermava da loro sempre più spesso dato che Regina non voleva lasciare Robin nelle grinfie di Zelena e l’appartamento di lui, al limitare del bosco, era troppo piccolo per poter ospitare anche Henry.

***


David non fece in tempo ad entrare dalla porta di casa che Mary Margaret cominciò a riempierlo di domande senza ascoltare minimamente le risposte che comunque non avrebbe avuto la possibilità di formulare, per la velocità con cui lei continuava a chiedere curiosamente qualunque cosa fosse successa all’ufficio.
-Avete rilasciato Will Scarlett?-
-Hai sentito con Robin come va con Zelena? Oh povera Regina.-
-Ho sentito che Granny è stata minacciata. Sta bene adesso?-
-Hai tentato di avvicinarti a Hook? Pensavo che non l’avrei mai detto ma è davvero un gentiluomo per nostra figlia.-
David sorrise scuotendo la testa, prima di sedersi al tavolo, già prontamente apparecchiato, per cenare quello che sua moglie gli aveva amorevolmente cucinato.
Quei giorni erano stati difficili anche per lei. Aveva deciso di non tornare ad insegnare a scuola e stare vicino a Neal, dato che non aveva avuto quella possibilità con Emma, ma si annoiava chiusa tra quelle quattro mura, in quel piccolo appartamentino. E così confidava in lui per tutta l’avventura e l’azione e non appena varcava la porta lo riempiva di domande.
E a lui piaceva.
Sorrideva e durante la cena le raccontava ogni cosa nei minimi dettagli, rispondendo a tutte le sue più curiose domande.

***


-Potete evitare di farlo davanti a me!- Esclamò Henry uscendo dalla sua camera e incontrando la madre e Killian mentre si scambiavano un affettuoso bacio di bentornato.
Nonostante tutto quello che avevano passato Henry non aveva ancora del tutto digerito il pirata, o meglio, non aveva ancora accettato la morte del padre.
Hook si allontanò da Emma grattandosi l’orecchio con la mano sana, come faceva tutte le volte che era imbarazzato mentre le sue guance si coloravano di un debole colorito rossastro.
-Henry, smetti di fare così.- Lo rimproverò la bionda sospirando.
Odiava come si stava comportando in quel periodo Henry con Killian che stava provando in tutti i modi di farsi accettare dal ragazzino, che prontamente continuava ad allontanarlo.
-Dai sediamoci. Ho preparato qualcosina.- Esclamò Emma provando a calmare gli animi dei due che continuavano a scambiarsi sguardi di sfida, mentre si sedeva attorno al tavolo già preparato per la cena.
-Tu hai preparato la cena? Sicura che non vuoi avvelenarci?- Alzò le sopracciglia il Capitano rivolgendosi alla Salvatrice, scettico.
-Sono sicura che quella che usa i veleni della famiglia sia Regina.- Lo apostrofò lei incrociando le braccia davanti al petto, fingendo di essere arrabbiata, nonostante fosse a conoscenza che le sue pessime abilità culinarie avevano già portato una volta la cucina a prendere fuoco.
-Siete imbarazzanti!- Esclamò Henry interrompendo lo sguardo che i due si stavano scambiando.
Killian sospirò rumorosamente prima di prendere posto al tavolo al fianco della bionda, aspettando che anche il ragazzino si accomodasse.
-Ma seriamente hai cucinato tu?- Chiese leggermente preoccupato tenendo a mezz’aria la forchetta, come se non avesse il coraggio di avvicinarla allo stufato che fumava caldo davanti al suo viso.
Emma sospirò guardandolo e scuotendo la testa: -Ho scaldato un piatto preparato da Granny.- Ammise infine con un sorriso imbarazzato.
-Ok, allora possiamo mangiare.- La derise il pirata portando lo sguardo su Henry che sorrise complice alla sua battuta. Ogni volta che il ragazzino rideva ad una sua esclamazione o lo supportava in qualche decisione pensava di essere finalmente riuscito a vincerlo. Per questo il sorriso sulle labbra del pirata si allargò ancora di più.
-Vi da fastidio se rimango a dormire qui stasera…?- Chiese sottovoce Henry dopo aver masticato il suo stufato, che essendo stato preparato da Granny, si era rivelato decisamente più buono e saporito di come se lo era aspettato quando gli era stato presentato come un piatto preparato dalla madre.
-Assolutamente si.- Affermò Hook, che non aveva alcun problema a vederlo in casa, anzi ogni volta che era con loro gli sembrava di essersi finalmente riuscito a costruire il lieto fine che desiderava.
-E potrei dormire con la mamma?- Aggiunse Henry ottenendo così su di se lo sguardo furioso del pirata.
Killian sapeva che l’unico motivo per cui il ragazzino si comportava così era per sfidarlo, per tenerlo costantemente in una posizione in cui poteva facilmente giocare con lui e uscirne sempre vincitore.
-Certo…- Mugugnò Hook in un sospiro alzando le spalle, come se non gli interessasse davvero passare la notte da solo, senza poter abbracciare la sua Emma, mentre Henry gli sorrideva sghembo e vittorioso dall’altra parte del tavolo.

***


Al tavolo della piccola cucina era seduto Roland che continuava ad abbuffarsi di quella buonissima torta di mele che Regina gli aveva amorevolmente preparato.
Avevano deciso di trasferirsi sul limitare del bosco e lasciare la grande casa in città.
Lei aveva avuto bisogno di ricominciare.
Nuova Regina, nuova famiglia, anche se solo un po’ allargata, e, di conseguenza, nuova casa. L’unica cosa che era rimasta come prima era il suo lavoro, non aveva abbandonato il suo ruolo da sindaco, anche se ora era accompagnata, per occasioni speciali, da Emma, che erano riusciti, non senza sforzi, a far tornare la giusta Salvatrice che quella città necessitava di invocare ogni tanto, per combattere qualche mostro uscito da qualche parola di inchiostro.
-Ne vorrei ancora un pochino…- Azzardò il piccolo seduto sulla alta sedia di legno, guardando il padre, accoccolato sul divano con Regina, dopo una lunga giornata di lavoro.
Robin portò lo sguardo all’altezza di quello del figlio e alzò un sopracciglio, continuando a fissare il bambino.
-Per favore.- Aggiunse quello allargando gli occhi scuri in attesa di una risposta.
-Certo che si.- Si intromise Regina, che sapeva che Robin non gli avrebbe dato il permesso. Per tutta risposta Roland sorrise felice e afferrò un'altra fetta di torta che addentò entusiasta mentre Robin le rivolse uno sguardo truce, aggrottando le sopracciglia.
-Ti perdono solo perché so quanto siano buone le tue torte.- La rimproverò l’ex ladro prima di accoglierla fra le sue braccia. La esta di Regina si appoggiava perfettamente al petto di lui, che si alzava e si abbassava al ritmo dei suoi respiri profondi.
In quel silenzio, quasi perfetto, qualcuno bussò alla porta del piccolo appartamento. Con una somiglianza inverosimile ad un cucciolo di lepre, Roland alzò di scatto la testa, abituato ad essere colui che, in casi come quelli, avrebbe dovuto far accomodare gli ospiti, che molto spesso portavano qualche regalo per lui, ma solo dopo il consenso dei genitori ai quale rivolse il suo dolce sguardo.
Da quando avevano fatto bere a Roland la pozione per liberarlo di tutti i ricordi che aveva di Marion a New York, sia Robin che Regina erano stati molto apprensivi con lui. Si spaventavano facilmente, temevano si potesse fare male, molto più del normale, ma soprattutto temevano che i ricordi gli tornassero all’improvviso.
I due se ne erano presto accorti e stavano cercando in tutti i modi di lasciarlo vivere più libero, senza stargli col fiato sul collo tutto il tempo.
-Vai pure tu.- Approvò Robin scambiando un veloce sguardo col figlio prima che quello saltasse giù dalla sedia, precipitandosi verso la porta per aprirla.  
-Vi sono mancata?- Una voce troppo familiare si fece sentire dalla porta.
-Non troppo.- Rispose seccata Regina lasciando le braccia di Robin per alzarsi dal divano. Stare vicino a lui quando condivideva la stanza con Zelena le era quasi impossibile, e nonostante tutto, lui la capiva.
-Dovresti essere grata del tempo che ti lascio sola col futuro padre di mio figlio.- Non perdeva occasione per ricordarlo a entrambi.
-E ho portato questo al piccolo Roland.- Aggiunse piegando le ginocchia per abbassarsi e raggiungere l’altezza del bambino, porgendogli una vaschetta di gelato tenendo ben salda l’altra mano sulla pancia gonfia.
-Sì! Gelato!- Esultò Roland abbracciando la strega.
-Guarda papà! Gelato!- Ripetè saltellano e mostrando quel prelibato dolce a tutto il resto della famiglia.
-Ho visto Roland. Vai pure al tavolo e prendine qualche cucchiaio.- Gli sorrise tristemente Robin. Odiava dirlo, ma sembrava davvero che Zelena tenesse a quella strana famiglia che stava nascendo fra di loro.
Non aveva provato ad uccidere Regina, non ancora almeno, ed era molto premurosa e gentile nei riguardi di Roland.
-Il gelato c’è anche per voi.- Aggiunse lei, rialzandosi.
-Quindi ora dovremmo metterci a mangiare gelato felicemente, come fossimo i Charming?- Chiese disgustata Regina.
-Che tu lo voglia o no, siamo una famiglia, sis.-







L’angolo di Holly:
Salve :)
Questa idea nasce principalmente perché quei tre insieme mi fanno sbellicare dalle risate e vederli in giro per Storybrooke insieme cercando di combattere il crimine mentre battibeccano e si danno consigli sulla vita famigliare mi sembrava una visione perfetta.
Questo è il prologo e quindi principalmente ho presentato i personaggi già nel prossimo capitolo cominceranno ad arrivare dei nuovi misteri ed il trio dovrà iniziare a lavorare seriamente per risolverli, senza lasciare da parte le varie famiglie, e l’amicizia tra di loro.
Spero l’idea possa piacervi. Se vi va fatemi sapere con una piccola recensione che mi farebbe veramente felice :)
Alla prossima,
HollyMaster


   
 
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