Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
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Autore: StellaRubia    27/07/2015    2 recensioni
Una vacanza inaspettata, un biglietto letto male, una meta errata.
Cinque giorni senza bagagli o soldi in una città lontana dieci ore da Jump City, come faranno i Teen Titans?
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due ore dopo…

 - Non posso crederci – borbottava Robin sedendosi su un marciapiedi – i Teen Titans, dei supereroi, ridotti a dormire per strada – disse sistemandosi il mantello a mo' di coperta.
 - Ho chiamato Bumble Bee – disse Cyborg che oltre ad avere cannoni, aveva anche un cellulare incorporato – dice che ci ha prenotato un volo di rientro. Oggi è sabato, giusto? -
 - Sì -
 - Bene, il volo è mercoledì all'alba -
 - Meglio di niente – disse Stella stringendosi tra le braccia in cerca di un po' di riparo dal freddo.
 - Non puoi portarci tu? - chiese BB rivolto alla maga.
 - No, il viaggio è troppo lungo, con molta fatica riuscirei a teletrasportare solo me, ma che riesca a portarvi tutti è impossibile -
 - Dai, ormai il volo è prenotato – disse Stella – ci basta resistere per cinque giorni  e domani troveremo un posto migliore per dormire -
 - Ben detto – disse Cyborg sedendosi accanto agli amici.
I cinque avevano girato per la città a lungo in cerca di un riparo per la notte, ma era parso chiaro a tutti fin dall'inizio che si sarebbero ritrovati a dormire su uno sporco e freddo marciapiedi. Si erano fermati vicino ad una chiesa, era un edificio bellissimo, sembrava uscito da un libro di fiabe.
 - Robin, come hai detto che si chiama questa chiesa? - chiese Stella al leader.
 - Chiesa del salvatore sul sangue versato – rispose.
 - Ne sei sicuro? - chiese BB – io ricordo di averti sentito dire che si chiamava “chiesa del piangitore sul viaggio rovinato” -
 - Dai, quante volte ancora mi dovrò scusare prima che mi perdoniate? Ormai l'avrò fatto qualche centinaio di volte -
 - Se arriviamo a mille forse possiamo considerare l'idea. Secondo te come si dovrebbe sentire una persona ad addormentarsi sul proprio letto e svegliarsi su un aereo diretto chissà dove? Oggi c'era il nuovo episodio del mio programma preferito e per colpa tua lo perderò! -
 -  Vivrò con il rimorso – si disse Robin sarcastico tra sé e sé.
 - Dai BB, guarda il lato positivo – disse Stella.
 - Cioè? -
 - Quando lo troverò te lo dirò -
 - Ti pareva… -
 - Dai ora è il caso di dormire – disse il leader – domani ci inventeremo qualcosa – concluse sbadigliando.
Cinque minuti dopo stavano tutti dormendo, tutti tranne Stella, la quale aveva sentito dei rumori e si era messa seduta, con lo sguardo puntato su una folla di gente, tutti radunati attorno a… era difficile capire cosa fosse dato che tutti quegli uomini impedivano la visuale all'aliena. Quando una donna si spostò, la ragazza poté finalmente vedere ciò che tutti stavano ammirando: un bambino. Doveva avere al massimo nove anni, aveva i capelli biondi e delle cuffie per non congelarsi le orecchie, gli occhi erano celesti ed erano puntati sul suo violino, che stava suonando con tanta maestria da sembrare un musicista esperto.
La ragazza si guardò intorno e scorse, vicino a dei cassonetti, un vecchio microfono rovinato e senza batterie e una chitarra anch'essa di vecchia data, scordata e a cui mancava una corda.
La ragazza si avvicinò silenziosa a Cyborg e, trovata la sua torcia incorporata, la aprì togliendole le batterie. Poi si avvicinò ad un gattino verde, acciambellato su una felpa. Lo scosse leggermente e quello aprì gli occhi assonnato.
 - Ho trovato il lato positivo – disse l'aliena sorridendo.

   
 
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