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Autore: AndreMCPro    28/07/2015    3 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ebbene, un gruppo di ragazzi sta per essere catapultato nel mondo di Minecraft, dove tra mille pericoli, folli scoperte e fantastiche avventure, andranno alla ricerca del portale che li riporterà a casa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Creeper, Nuovo personaggio, Scheletro, Zombie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.25 Dobbiamo andare più a fondo
 
Mi ero appena teleportato. Sarei dovuto tornare da Sethbling, nella stanza che avevo puntato, quella in cui avevamo lasciato Bomby. E invece mi ritrovai in un luogo buio, avvolto da una sensazione dannatamente familiare.
Alzai lo sguardo per vedere se effettivamente ero lì dove credevo. E infatti sopra di me c’era uno strato di Bedrock.
- Sbagliato strada, Sam?
La voce mi prese alla sprovvista. Abbassai lo sguardo di scatto e mi ritrovai davanti un uomo sulla trentina, capelli castani, Jeans e T-shirt azzurra. E occhi totalmente bianchi.
«Herobrine…» Mormorai. L’entità si avvicinò a me.
«Bentornato. Ti piace questo mondo, non è vero?» Mi domandò.
«C’è un motivo se sono rimasto…»
«Già. Allora devo dedurre che piaccia anche ai tuoi amici, giusto?» Riprese lui con un sorriso di scherno.
«Che vuoi dire?»
«Che sono ancora qui, genio. Non è l’End la chiave per uscire da questo universo. Non c’è nessuna chiave. Non potete andarvene…»
Senza accorgermene lo interruppi. «Cosa…? Ma…»
«Fammi finire. Non potete andarvene, ripeto. Non con le vostre sole forze. Avete bisogno dell’aiuto di un entità superiore… qualcuno che sia in grado di aprire portali dimensionali»
«Cioè tu?» Gli chiesi. Quello scosse la testa.
«No, io non posso aiutarvi. Ma posso indirizzarvi verso chi è in grado di farlo»
«Vale a dire?» Lo incalzai. Quello iniziò a svanire.
«Vi aspetto alla Fortezza a Sud-Est di Magma. E portate l’Uovo di Drago!»
Mi lanciò l’enorme uovo nero, che presi al volo. Poi scomparve. Il solito risucchio verso l’alto, e la mia anima tornò al corpo.
 
 
 
Sam e Clara riapparvero nella stanza in cui lui aveva dormito prima degli Hunger Games. Un attimo dopo, un rumore simile ad un allarme li assordò.
Attenzione! Intrusi al quarto piano. Attenzione! Intrusi al quarto piano.
Sethbling si materializzò davanti a loro.
«Ah, siete voi!» Disse, per poi fare un gesto con la mano. L’allarme si spense. «Non eravate andati nell’End per tornare al vostro mondo?»
«Sì, ma noi abbiamo deciso di restare» Rispose Clara.
«Capisco… Peccato che l’allarme abbia segnalato QUATTRO intrusi, non due»
Sam sospirò. «Già, non ha funzionato»
«Di che parli? Gli altri hanno attraversato il portale!» Ribatté la ragazza.
«Non c’è modo di andarsene» Rispose Sam. Clara rimase allibita.
«Che stai dicendo…? Vuol dire che i ragazzi…?»
«…siamo ancora qui, esatto» Mormorò deluso Josh entrando nella stanza.
«E ci resteremo, a quanto pare, vero?» Chiese Matt.
«No, non è così» Disse Sam. «C’è ancora un modo per riportarvi a casa»
Disse loro del dialogo con Herobrine. Sethbling rimase a bocca aperta solo a sentirlo nominare, ma ascoltò comunque. Quando Sam finì, chiese, incredulo: «E quindi, Herobrine ti avrebbe contattato perché vuole aiutarvi?»
«Ehm… sì, è così»
«E vuole incontrarvi alla Fortezza del Nether vicino Magma?»
«Esatto»
«E vuole che portiate l’Uovo di Drago?»
«Sì»
«E tu vorresti andarci davvero?»
«Certo!»
«PAZZO!» Gridò lo Youtuber. «Herobrine è un’entità malvagia! Agli inizi della Creazione ha sempre cercato di impossessarsi del potere dell’End! E tu, che sei un Ender Human, per giunta, vorresti servirglielo su un piatto d’argento? Ma cosa ti salta in mente?»
Sam ghignò. «E tu credi davvero che non combatterei se si dimostrasse un nemico?»
«E tu credi davvero di avere una qualche speranza contro di lui? Nel Nether? Dove i Poteri Ender sono inefficaci?»
«Pericoloso o no ho intenzione di andare lo stesso» Ribatté deciso. Sethbling sbuffò.
«Ti farai ammazzare…»
«Non lascerò intentata questa strada!»
«Immagino sia inutile discutere ancora…» Sospirò. «Lasciate che venga con voi. Almeno in caso di pericolo posso aiutarvi io» Mostrò il Guanto Comandi. «Anzi… Venite voi con me un momento»
Come se ci fosse stato il bisogno di dirlo. Con un rapido teletrasporto portò i quattro alla sala d’ingresso.
«Mettetevi queste»
Lanciò loro delle tute Anti-Radiazioni. I ragazzi se le misero con espressione preoccupata.
«Ok, si scende»
Allungò la mano, aprendo la porta per i sotterranei. Scese, seguito dagli altri, e appena varcò la soglia quattro Dispensers vestirono anche lui.
Si ritrovarono in un lungo corridoio con delle porte su entrambi i lati. Una ogni venti blocchi esatti. Davanti a loro c’erano quattro righe di testo olografico.
 
Reactor Core n.18
Output: 7800 EU/s (390 EU/t)
Heat: 5%
Overheating: 1% every 5 days.
 
«Ma che diavolo…?» Fece Sam, e Sethbling lo interruppe iniziando a spiegare.
«Ci sono esattamente 35 Reattori nucleari sotto la mia casa. Ognuno è protetto da ben sei strati di Pietra Rinforzata. Dodici strati, se contiamo anche quelli dei reattori adiacenti. Solo dieci di questi Reattori servono per alimentare efficacemente la città. Gli altri forniscono energia ai miei Fabbricatori di Massa. Certo, se c’è bisogno di più energia del previsto il sistema si prende da solo la produzione extra…»
«No, aspetta… noi avremmo dormito in una casa in cui ci sono trentacinque Reattori Nucleari che producono a pieno regime?» Domandò incredula Clara.
«Non esattamente. Se ho ospiti ne spengo quindici, scegliendo ovviamente a seconda di quelli più surriscaldati. Sapete, grazie ai Blocchi Comandi e a queste interfacce nemmeno io entro mai all’interno del Sistema. Osservate»
Toccò la seconda linea di testo con il Guanto Comandi e apparve un pannello. C’erano una tramoggia, un Dispenser e un Inventario aperto al centro dei due blocchi, più una leva sotto quest’ultimo per accendere o spegnere il Reattore. Lo Youtuber prese in mano una Barra Quardupla di Uranio e la mise nella tramoggia, per poi selezionare uno slot in cui c’era una Barra Doppia Esaurita. Subito gli oggetti si scambiarono di posto sulla schermata e quello che c’era in precedenza venne espulso dal Dispenser.
«Wow!» Esclamò Sam. «È qualcosa di incredibile!»
«Lo so» Rispose quello. «Non per niente l’ho inventata io»
«Sì, ok, molto bello» Disse sarcastico Matt. «Ora, come mai ci hai portati qui?»
Sethbling sbuffò e chiuse l’interfaccia trascinandola verso destra. «Venite»
Prese il corridoio a destra e ad un certo punto svoltò nella direzione opposta. Infine, attraversò una porta con una sola linea di testo: “UU-Matter Lab”. Si ritrovarono in una grossa sala con cinque Fabbricatori di Massa, una Inscatolatrice sopra ognuno e una serie di casse in un punto un po’appartato.
«Questo è il mio Sistema di Materializzazione. Grazie a questo ogni materiale di questo mondo diventa rinnovabile»
«Interessante…» Mormorò Sam.
«Ma la cosa più importante è questa…»
Tirò una leva. Tutte le casse vennero distrutte, riversando il loro contenuto (centinaia di stack di Celle di Materia Liquida) in una Centrifuga Termica. Le casse riapparvero, ovviamente vuote, e dopo qualche minuto il macchinario espulse una Sfera di Materia Raffinata. La raccolse, la portò ad un Magnetizzatore e la mise sopra di esso. Divenne un Nucleo di Materia Carico. Lo portò quindi ad un Banco da Lavoro e lo circondò di Circuiti Avanzati e Cristalli Lapotron. Il Nucleo di Energia che ottenne iniziò a sprigionare lievi saette, e una di esse colpì Sam, ustionandogli la punta del dito. Mise l’oggetto in una Cassa vuota, al sicuro.
«Bene, Sam. Questa è una cosa che non ho mai provato su un umano, in quanto ho testato che il danno che infliggerebbe senza armatura ucciderebbe all’istante il tester. Ma sapendo che non provocherà altre ferite e che un Ender Human ha molta più resistenza di un semplice umano, vorrei fare una prova con te»
«Che vuoi fare?» Domandò spaventato il ragazzo.
«Primo: tieni»
Gli lanciò un Guanto di Stagno. Per poco Sam non lo fece cadere per il nervosismo.
«Secondo: unisci»
Gli diede anche un Guanto di Rame e una Tastiera di Bronzo. Sam li craftò, seppur diffidente, in modo che quest’ultima andasse sul dorso della mano.
«Terzo: indossa»
Ubbidì titubante, e si mise il Guanto Composito.
«Quarto: al volo!»
Riaprì la cassa e lanciò in aria il Nucleo di Energia, insieme anche ad un Occhio Ender. I due oggetti reagirono al volo, per poi puntare dritti al Guanto di Sam. Un dolore atroce fece perdere i sensi al ragazzo.
 
«Sam… Sam, tutto bene?»
La voce di Clara lo risvegliò. Aprì faticosamente gli occhi e sorrise quando vide il suo volto. Lei tirò un respiro di sollievo e lo aiutò ad alzarsi.
«Tutto ok?» Ripeté.
«Sì… ma che è successo?» Domandò mentre si metteva in piedi. Alzò la mano destra per poggiarla sulla testa e vide qualcosa di a dir poco inquietante. Rimase a fissarsi l’arto con espressione incredula.
La sua mano era totalmente ricoperta di un metallo grigio. Lega Avanzata. Dei piccoli circuiti in Lapotron partivano da un nucleo circolare bianco al centro del palmo, circondandolo e diramandosi in tutte le direzioni. Il Guanto era talmente aderente che sembrava far parte della pelle. Poi provò a muovere la mano e al ragazzo venne il dubbio che forse lo era davvero.
«Ha funzionato» Disse Sethbling osservandolo. «Bene, te lo lascio. Anche perché non saprei come rimuoverlo»
Quelle parole confermarono i sospetti di Sam. «Che cosa mi hai fatto…?» Mormorò.
«Ho creato un Guanto Comandi perfettamente funzionante, non è ovvio? Potrai piazzare tutti i blocchi che vorrai, generare qualsiasi cosa e teletrasportarti come faresti con i tuoi normali poteri. Solo, senza limitazioni. Potrai inoltre…»
«Sì, sì, ho capito, posso fare quello che voglio» Tagliò corto il ragazzo. «C’è un modo per nasconderlo, almeno?»
«Beh, penso di sì. Fai vedere»
Si avvicinò per toccare il Guanto, ma Sam tirò indietro la mano. «Non ci provare! Faccio da solo, che è meglio»
Scrisse “help” con il tastierino. Apparve una schermata davanti a lui con tutti i comandi utilizzabili, cioè tutti quelli esistenti nel gioco. Ne trovò anche qualcuno in più, in realtà. Quello che gli interessava in quel momento, però, si chiamava “camo”. Lo digitò e il guanto ritornò ad essere normale pelle liscia.
«Visto? Ecco fatto» Disse. «Ora perché non mi insegni a usare i comandi senza digitare? Mi sembra il minimo, no?»
Lo Youtuber sospirò. «Basta che tu ti concentri sul comando e pensi a ciò che vuoi fare. Un esempio… se voglio piazzare un blocco di legno qui, basta che mi concentri su “setblock” e immagini di piazzare un blocco di legno» Fece un gesto verso terra e il blocco apparve. «Ecco qua»
«Perfetto, grazie. Allora…» Si concentrò su “camo” e mosse la mano. L’accrocco di fili e metallo riapparve, e i circuiti pulsarono di luce azzurra. Un altro movimento, e il Guanto scomparve di nuovo.
«Ok. Grazie di tutto» Disse Sam.
«Di niente» Rispose Sethbling. «Buon viaggio»
Un turbinìo di particelle, e Sam giunse insieme ai suoi amici nella piazza centrale di Atlantis.
Vediamo un po’… Pensò. testforblocks…
Mosse la mano in direzione Sud. Davanti a lui apparve una linea di testo. Gli altri sembravano non essere in grado di vederla.
[@] air: 1250 blocchi. Blocco di fine serie: nether_portal
Si teleportò in quella direzione spostandosi di 1200 blocchi. Fecero gli altri cinquanta metri a piedi, e raggiunsero il Portale per Magma.
«Ok, ragazzi. Andiamo a vedere questa cittadina nel Nether?»
«Più che altro mi interessa vedere il Nether in se’…» Disse Josh.
«È solo una landa rossa e desolata…»
«Mi interessa lo stesso»
«Mah, va bene. Andiamo»
Attraversarono il Portale. Giunsero in una città fatta interamente di Quarzo, Mattoni del Nether e Ossidiana. Le strade erano in Pilastri di Quarzo e bordate di Ossidiana. C’erano in giro vari lampioni fatti di Staccionate in Mattoni del Nether con della Pietraluce in cima. Ogni tanto c’era anche qualche spiazzo di terra coltivata. Ai quattro non interessava nulla di tutto questo e procedettero verso i cancelli della città, a sinistra rispetto a loro. Trovarono anche una targa con vari nomi. Balzò ai loro occhi l’ultimo della lista.
 
Un ringraziamento speciale al
Costruttore d’Acciaio
Per le sue idee stravaganti
Che rendono questa città
Unica nel suo genere
 
«Il Costruttore d’Acciaio?» Mormorò Clara. «Chissà perché lo chiamano così. Mi piacerebbe incontrarlo…»
«Se siamo entrati nel portale andando a Sud, questo dovrebbe essere l’Ovest» Rifletté Sam ignorandola e attraversando l’enorme porta. «Sì, siamo nella direzione giusta»
«Si… ehm… il problema è mantenerla, ora» Mormorò Josh guardando oltre il cancello. Il tipico panorama del Nether avrebbe molto presto distrutto il loro senso di orientamento.
  
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