Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Fabiola19    29/07/2015    0 recensioni
La Compagnia, capeggiata da Sakura Kinomoto e dai suoi amici, si è divisa. Si sono persi due compagni di viaggio, cioè Kerochan ed Eriol Hiragizawa. Toy, insieme a Gimli e a Yuè, si sono separati da Li e da Sakura, per andare a salvare le loro due amiche, Meiling e Tomoyo. La caccia per la distruzione dell' Anello è più che mai aperta! Sakura e Li devono superare molti ostacoli, ritrovandosi a dover farsi strada in un labirinto roccioso, in cui non mancherà la presenza di una loro guida. Nel frattempo, l' esercito di Saruman cresce e i sopravvissuti della Compagnia, insieme ai popoli e alle creature della Terra di Mezzo, si preparano alla battaglia. E' iniziata la "Guerra dell' Anello".
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Li e Sakura, ormai già svegli, continuarono per la loro strada, scendendo dall' alta roccia in cui erano. Per reggersi utilizzarono la corda elfica che Galadriel diede a Li, e lentamente si calavano verso il fondo, che sembrava abbastanza più in giù. Non si riusciva a intravederlo perchè poco sotto di Sakura c' era della nebbia che copriva il suolo. Li era il secondo a scendere: << Riesci a vedere il fondo? >> chiese a Sakura che stava più in basso, e continuava a scendere: << No... non guardare giù Li, continua a scendere >> consigliò Sakura al suo adorato Li. Il cinesino cominciò ad ansimare lentamente per la paura del vuoto, mentre da una roccia in alto si stava allentando la corda elfica, che era legata intorno al masso. Li nello scendere, scivolò, e si tenne sempre stretto alla corda per poi sbattere contro il muro roccioso. In quel movimento gli cadde dallo zainetto, in cui teneva i sacchi a pelo, un piccolo scrigno: << No! >> gridò il cinesino nel vedere all' ultimo momento la piccola cosa che gli sfiorò la gamba: << Prendila! Prendila, Sakura! >> avvertì Li. La ragazzina da giù, allungò la mano per afferrare quello scrigno, ma perse l' equilibrio che aveva nei piedi attaccati alla roccia, scivolando nel basso e mollando la presa della corda: << Sakura! >> urlò Li, mentre lei spariva da sotto la nebbia. Si sentì un piccolo tonfo: Sakura aveva già raggiunto il fondo, a pochi metri d' altezza: << Credo d' aver trovato il fondo, Li! >> lo avvisò dal basso.

Il cinesino fece per scendere: << Ah, sei salva, meno male! >> si rasserenò. Li finì di scendere dalla corda, toccando il suolo: << Paludi, corde e solo il cielo sa che è alba! >> si lamentò Li dei disagi riportati nel tragitto: << Non è naturale... niente qui lo è! >> continuò rivolgendosi a Sakura che osservava il piccolo oggetto salvato: << Cosa c'è qui dentro? >> chiese a Li: << Niente... della roba per condire >> rispose Li: << Potevamo prepararci un pollo arrosto una sera, magari... >> disse scherzando. Sakura gli sorrise: << Pollo arrosto? >> chiese stupita: << Non si sa mai! >> giustificò Li: << Oh, Li, fai di tutto per farmi tornare il sorriso... >> e Sakura aprì la scatoletta, trovandoci una specie di sale: << Quello è davvero speciale! >> disse Li osservando la pietanza che c' era: << E' il miglior sale di tutta Tomoeda >>. Sakura divenne seria, al pensiero della sua città, con lo sguardo abbassato nello scrigno: << Si che è speciale... sa di casa nostra... >> e richiuse la scatola per poi darla a Li. Anche lui era diventato serio, ma al tempo stesso malinconico ripensando al suo posto.

La ragazzina si avvicinò alla corda con cui erano scesi, rimasta attaccata alla roccia di su: << Non possiamo lasciarla qui, potrebbero rintracciarci... >> avvisò al ragazzo: << Chi vuoi che ci rintracci qui, Sakura? >> chiese Li nel bel mezzo di quella landa desolata di rocce, e poi osservando la corda: << E' un peccato, però. Dama Galadriel me l' ha data >> disse sconfortato, nel decidere lui stesso di lasciarla lì. Poi raggiunse la corda: << Vera corda elfica... >> commentò ancora incantato dal suo dono: << Beh, non c'è niente da fare. Il nodo l' ho fatto io: non si scioglierà tanto facilmente! >> disse convinto della resistenza della corda, e le diede uno strappo con la mano. Lentamente la corda si slacciò dalla roccia in cui era. I due ragazzi osservarono la fune che stava per raggiungerli, e poi cadere ai loro piedi. Li guardò Sakura, che commentò: << Vera corda elfica, dunque...? >> ripetè la frase, scherzando con Li, che arrossì dalla vergogna, e guardando la cima della montagna. Sakura rimase divertita alla faccia che fece Li.

Ripresa la corda, scalarono a piedi una montagna rocciosa e arrivati in cima guardarono il panorama davanti ai loro occhi. Una vasta distesa di rocce appuntite con in fondo una luce rossa che generava delle nubi nere. Si fermarono a guardare quel puntino giallo e Li individuò la loro destinazione: << Mordor... Il solo posto della Terra di Mezzo che non vogliamo vedere da vicino... >> disse costretto ad andare verso di lì: <<...ed è il solo posto che cerchiamo di raggiungere... e che non riusciamo a raggiungere! >> continuò respirando a ogni pausa. Poi si girò verso Sakura: << Se vuoi la verità, Sakura, ci siamo persi... >> le comunicò con franchezza: << Kerochan non voleva che prendessimo questa via >> e i due si girarono a ispezionare il labirinto roccioso che sovrastava la loro vista: << Non voleva che accadessero molte cose, Li... >> spiegò Sakura: << ...ma sono accadute >> e Li ritornò a osservare le rocce. In quel momento la vista di Sakura si allungò verso la luce rossa, facendole scoprire la posizione dell' Occhio di Sauron sopra un' alta torre. La comparsa dell' Occhio davanti a lei, la fece sobbalzare sul posto e poi ansimò dalla fatica, sedendosi su un masso. Li si girò subito da Sakura: << Sakura, cos'hai?! >> le chiese al suo fianco. Poi Sakura smise per un attimo di ansimare, e disse: << Diventa più pesante... >> e si strinse la mano al petto. Li notò che in quel punto Sakura portava l' anello al collo: << Ho capito... E' l' anello, non è vero? >> chiese Li, con Sakura che annuiva lentamente.

Il cinesino appoggiò il suo zaino, e sedendosi vicino a Sakura, cercò qualcosa da sgranocchiare. La ragazzina, nel frattempo, beveva un po' d' acqua dalla sua borraccia e dopo chiese a Li: << Di cibo cosa ci è rimasto? >>, mentre lui cercava nello zaino: << Vediamo... Ah, sì, magnifico! >> disse Li con ironia tirando fuori delle foglie usate come pacchetto per avvolgere un qualcosa: << Del pan di via... >> e se lo appoggiò sulle gambe: << ...e guarda! >> ripetè con fare scocciato: << Ancora pan di via! >>, ne spezzò un pezzo da dare a Sakura: << Tieni, mangia. Ti riempie subito questo >> la avvisò, lanciandole il pezzo di pane. Sakura lo addentò, anche Li si mise a sgranocchiare: << Di solito non amo il cibo straniero, ma questa roba elfica non è male >> si confidò con Sakura, che sorrise per un po': << Nulla ti abbatte mai di spirito, vero, Li? >> chiese la ragazzina scherzando. Ma ad un tratto il cinesino si voltò, e la sua faccia divenne seria e commentò: << Quelle nuvolacce si... >> disse sbuffando e preparandosi alla pioggia che stava per bagnare lui e Sakura.

Quella notte si ripararono dietro ad un muro roccioso, coperti dei loro giubbotti e rannicchiati, l' uno vicino all' altra. Una mano da una roccia sopra di loro, si sporse per osservarli dall' alto. Sakura si girò nella direzione in cui avvertì la presenza, nell' alta scogliera davanti a lei, ma non vide nessuno: << Cos' hai visto, Sakura? >> le chiese Li, vedendola attenta: << Nulla...mi è sembrato che qualcuno ci osservasse >> rispose Sakura, aspettando insieme al suo compagno che la pioggia smettesse. Poterono ripartire la mattina dopo, quando la pioggia forte smise di cadere nel terreno, creando una fitta nebbia tra le rocce. Li e Sakura girovagavano per quel sentiero intrapreso dall' inizio, in mezzo al freddo dell' aria e ricoprendosi con i loro mantelli elfici. Si guardavano ad ogni passo che facevano sempre intorno, e notando che il sentiero pareva sempre più uguale a quello precedente: << Questo posto mi sembra familiare... >> disse Li, e Sakura si fece cadere le braccia dallo sconforto: << Perchè ci siamo già passati... Stiamo girando in tondo! >> si accorse la ragazzina. Erano giorni e giorni che ripetevano sempre la stessa strada, e la imboccavano in quel labirinto in cui erano. Poi Li sentì un forte odore, e andò sulla punta di una roccia per riconoscerlo meglio: << Ah, cos'è quest' orribile tanfo?! >> si lamentò il cinesino: << Ci dev' essere una palude fetida, l' hai sentito l' odore, Sakura? >> le chiese, scrutando in lontananza oltre la nebbia un possibile passaggio: << Si...lo sento... >> affermò Sakura alla risposta di Li, e avvicinandosi a lui. I due compresero che esisteva una sola creatura sbucata da luoghi sudici e umidi, come caverne e paludi, e si guardarono negli occhi: << Non siamo soli... >> disse Sakura a Li, riferendosi al loro inseguitore. Li annuì alla sentenza di Sakura, e nella notte che stava per arrivare avrebbero teso un agguato all' essere che li stava pedinando.

Calò la notte, e i due ragazzi dormivano con le facce rivolte tra di loro. Dei piccoli sassolini cadevano dalla scogliera sopra di loro, dopodichè una voce: << Ah, i ladri! I ladri! >> era una voce sibilante e ansimante. La creatura che ne scendeva era un piccolo essere, di cui si intravedevano le ossa del suo corpo da quanto era magro. Scendeva a mò di ragno dalla parete rocciosa verso Sakura; la sua testa si era ridotta alle dimensioni delle ossa del cranio del suo scheletro. Aveva gli occhi enormi, quasi li dovessero uscire dalle orbite, e ce li aveva di colore azzurro, e facevano spavento. Indossava solo una specie di perizoma, come quello dei cavernicoli e i denti erano piccoli e ne aveva pochi. Il piccolo mostro continuò a parlare tra sé e sé, con la sua voce sibilante: << Quegli sporchi, piccoli ladri... Dov'èèèè? Doooovvèèèèè?! >> disse sempre più vicina alle sue prede: << Ce l' hanno tolto, rubato, il mio tesssoro! >> in quella frase, Sakura riconobbe la creatura: era Gollum. La ragazzina parlò sottovoce con Li: << Al mio segnale gli saltiamo addosso, ok? >>, << Va bene! >> rispose il cinesino a sottovoce: << Maledetti, noi li odiamo! >> e i due sentirono la creatura con le sue mani sempre più vicine alle loro teste: << E' nostro e lo vogliamo! >> terminò con questa rima la viscida creatura. In quello stesso istante, si alzarono di scatto Li e Sakura che afferrarono la creatura per le braccia, che aveva il volto ancora oscurato nella notte, e la tirarono giù dalla roccia. Ma una volta scesa, la piccola creatura si divincolava dalle prese dei due, e li spinse contro le pareti rocciose. Nell' impatto Sakura non si accorse che l' anello le era scorto dalla maglietta. L' orrenda creatura si mise a quattro zampe, e si girava intorno a sé stessa come un toro imbuffalito, e si fermò da Sakura che le vide l' anello che sporgeva dal suo collo. Sakura non fece in tempo a tirarselo in dentro che il piccolo mostro le era saltato addosso: stava cercando di toglierle l' anello. Sakura combattè contro quell' orribile creatura, che agitava mani e gambe su di lei. Da dietro, Li prese la gamba del mostro e lo tirò via da Sakura, ma il cinesino venne colpito con una manata dal mostro, che potè di nuovo tentare di afferrare l' anello. La sua faccia era provata da uno sforzo che doveva compiere, incominciando a sbuffare come un toro impazzito. Stava per infilarsi l' anello al dito, davanti all' impotenza di Sakura, ma lo sfiorò a malapena. Intervenne di nuovo Li, che questa volta prese il piccolo mostro per l' intero braccio, levandolo da Sakura. L' essere abominevole nella spinta che gli diede Li, si trascinò con sé anche Sakura, sbattendola nel terreno. Il mostro si arrampicò in un' alta roccia, poi si fece cadere nuovamente su Sakura, che dovette intraprendere una nuova lotta a manate. Ma ancora una volta fu il cinesino a separare i due, prendendo il mostricciatolo per la pancia e sollevandolo; il mostro si liberò della presa di Li e lo morse al collo: << Aaaahh! >> urlò Li di dolore e cadendo al suolo, cercando adesso lui di liberarsi della presa del mostro. Ebbe la meglio quest' ultimo perchè incrociò le sue gambe e le sue braccia intorno al corpo di Li, e tappandogli la bocca con il suo lungo, ma scheletrico braccio. In quella bolgia si sentì un rumore di spada che veniva estratta, e Sakura si avvicinò al mostro, che teneva ben stretto il povero Li, puntandogli la punta della lama verso il collo del mostro: << Questa è Pungolo! L' hai veduta altre volte, dico bene, Gollum? >> gli disse Sakura minacciosamente, da sopra Li. La creatura chiamata Gollum alzò un braccio in segno di resa, ma l' altro teneva ancora Li alla bocca, che nel frattempo cercava di togliersi il braccio dalla bocca, portandoselo al collo e che lo stringeva sempre di più: << Lascialo o ti taglio la gola! >> avvisò Sakura per mollare al suo fidanzato Li. Gollum lasciò la presa sotto la punta della lama Pungolo. In seguito, Gollum diede un acuto lamento di sofferenza, che continuò per tutta la notte fino al mattino seguente.

Quel lamento non accennava a smettere neanche alle prime luci di sole, dove Sakura e Li tenevano al guinzaglio Gollum. Li lo teneva al collo con la corda elfica, mentre il piccolo mostro si accasciava ad ogni roccia e si teneva la gola: << Brucia! Ci brucia! >> continuò ad urlare Gollum. Questi si accasciò al suolo, tenendosi in qualche roccia per non essere trascinato da Li: << Ti prego... L' hanno fatta i maledettissimi elfi, toglicela! >> si riferiva alla corda con cui era stato legato, e in qualche modo lui odiava le cose elfiche: << Stai zitto! >> gli ordinò Li, ma invano: Gollum continuava ad agitarsi e a strillare. << E' inutile tutti gli orchi nelle vicinanze sentiranno questo chiasso! >> disse Li a Sakura, e poi le consigliò: << Leghiamolo e lasciamolo qui! >>, << No! >> disse Gollum che ora era pentito: << Loro ci uccideranno, ci uccideranno! >> continuò la creatura: << Ed è proprio quello che meriti! >> lo rimproverò Li. Gollum si lasciò cadere all' indietro, piangendo mentre si stirava lungo il terreno. Sakura lo guardava con tristezza, a differenza di Li: << Forse merita davvero di morire >> disse Sakura, vedendo il mostro contorcersi tra le pietroline: << … Ma ora che lo vedo... ho pietà di lui >> confessò a Li.

Gollum smise di lamentarsi, sentendo che la portatrice dell' anello era compassionevole nei suoi confronti: << Noi siamo gentili, se loro sono gentili. Toglietecela! >> e indicò alla corda che gli procurava tanto fastidio. Li continuava a guardarlo con disgusto: << Noi giuriamo di fare quello che volete, lo giuriamo! >> Gollum si inchinò davanti ai due: << Non c'è promessa che tu faccia di cui io mi fidi... >> rispose Sakura alla creaturina. Gollum alzò lo sguardo verso di lei: << Giuriamo di serivire la Padrona del tesssoro... >> riprese: << Lo giuriamo sul... sul, sul tesssoro! >> si promise a loro. Ma loro chi? Gollum spesso indicava anche un' altra persona: << Gollum! Gollum! >> incominciò a ripetere il suo nome come se posseduto, e tossiva. Sakura lo osservò misteriosamente: << L' anello è insidioso... Ti vincoliamo alla tua parola >> decise poi la ragazzina. Gollum annuì: << Si. Sul tessoro... >> e fece per avvicinarsi a Sakura: << … Sul tessoro! >> e le sorrise. Ma era un sorriso che a Li non piaceva: << Io non ti credo! >> sbottò il cinesino, allontanando la creatura, che se ne scappava: << Stà giù! >> e lo tirò per la corda al quale era agganciato Gollum, facendolo cadere da sopra una roccia: << Giù! >> ringhiò ancora Li con Sakura che cercava di calmarlo: << Li! Li! >> lo richiamò Sakura: << Cerca di ingannarci: se lo lasciamo andare ci eliminerà da un momento all' altro! >> avvertì il cinesino alla sua Sakura, che non pareva essere d' accordo. Lei guardò di nuovo Gollum, che si teneva il collo dallo strappo ricevuto, ed ebbe il permesso di Li di avvicinarsi alla creatura, sebbene Li non volesse insistere nel litigio con Sakura.

La ragazzina si mise di fronte a Gollum, che si tirava indietro, e gli chiese: << Conosci la strada per Mordor? >> e il mostro annuì: << Si... >>; Sakura gli richiese, questa volta inginocchiandosi: << Ci sei stato altre volte? >>, << Si! >> rispose Gollum. Avendo avuto conferma delle risposte da parte di Gollum, Sakura gli levò la corda dal suo collo, notando in Gollum un senso di stupore misto a felicità, mentre Li gli vedeva uno sguardo di malvagità: << Ci condurrai verso quella parte! >> disse Sakura a Gollum. E il piccolo mostro fece strada ai due ragazzini tra quelle rocce sparse, sempre più avanti di loro: << Al Cancello, al Cancello, al Cancello dice la Padrona! Sì! >> disse Gollum con entusiasmo; ma poi un' altra voce lo fermò: << No! Non torneremo... >> era sempre lui che stava parlando con sé stesso, però sembrava avesse un alter ego più maligno: << … Non lì, non da lui... Non possono obbligarci, Gollum, Gollum! >> obiettò l' identità malvagia, sedendosi sopra una roccia più avanti dei due ragazzi. Poi subito si mise a parlare il suo lato benevolo: << Ma abbiamo servito di giurare la Padrona nel tessoro... >> gli ricordò all' altro suo lato che sbottò: << No! Cenere, sete e polvere trovi lì... >> si mise a raccontare le torture del posto in cui era stato: << … e burroni, burroni, burroni! E orchi, migliaia di orchi, e sempre il Grande Occhio che guarda, che guarda! >>. Lo avevano raggiunto da dietro Li e Sakura, che aspettavano che si muovesse. Invece, Gollum fece una smorfia ai due e scattò di corsa: << Ehi! >> gli urlò Li mentre la creatura fuggiva, scomparendo da dietro una roccia: << Torna subito qui! Torna qui! >>, i due ragazzi voltarono l' angolo della roccia, non trovando più Gollum: << Ecco! Che ti avevo detto? >> disse Li a Sakura, quando le diceva prima di non fidarsi di esseri del genere: << E' scappato quel furfante... Tanti saluti alle sue promesse! >> si lamentò il cinesino, trovandosi di nuovo abbandonato con Sakura in quel labirinto roccioso: << Di qua, ragazzi! >> ma Gollum non era scappato, ma era salito in cima ad una roccia per facilitare la via, trovando una scorciatoia: << Seguitemi! >> intimò con voce di ilarità ai due. Sakura nel proseguire guardò Li come per dirgli “Ci possiamo fidare di lui”, e Li non fece altro che lamentarsi e odiare quel Gollum per lo scherzo subìto, riprendendo il cammino.

   
 
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