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Autore: Steffa    25/01/2009    3 recensioni
E Merlin intanto dormiva, sognava e dormiva.
Vedeva luoghi, persone, fatti.
Vedeva il passato e chissà, forse anche il futuro.
Udiva voci, discorsi, risate, preghiere e speranze.
Sognò finchè non si stufò, preferendo tornare alla realtà, decisamente meno caotica, o per lo meno più divertente.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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A Secret To Protect


Tra profezie ed obblighi



Stava tentando di abbracciare tutto ciò che gli si presentava dinnanzi in un solo sguardo, Merlin non voleva dimenticare nulla di quello che incredibilmente stava osservando.
Si sarebbe stropicciato gli occhi con le mani, se solo le avesse avute.
Difficile da spiegare, sostanza incorporea che fluttuava in un cielo di tempi differenti da quelli a lui conosciuti, eppure sempre uguale.
Certo, sapeva chi fosse, il proprio nome e se si sforzava, poteva distinguere in parte i contorni del proprio corpo, traslucido sotto ai raggi di un sole splendente.
Ma non aveva una volontà alla quale aggrapparsi, era come se qualcuno guidasse i suoi occhi, il suo movimento mentre scendeva sempre più verso quella fiorente città che "viveva" sotto di lui.
Come non riconoscerla, come non rendersi conto che si trattava proprio di Camelot, la stessa che era divenuta la sua casa, diversa però.
Quale fosse quell'elemento che la distinguesse tanto, non se lo seppe spiegare, o forse neppure tentò di spiegarselo.
Le persone svolgevano i propri compiti e lavori come sempre avevano fatto, il calzolaio, l'amaiolo, il fabbro, lo scudiero.
Ed ecco che tutto scorre velocemente finchè si ritrovò nel castello, la sala del trono.
Chissà come, sapeva che sul regale seggio non vi avrebbe trovato la figura di Uther.
Anche se già vedeva chi ne deteneva il posto per diritto e dovere, non volle osservare direttamente, mentre quasi nell'animo sentì il frusciare sonoro di ali membranose nell'aria, lieve sghignazzare divertito del drago, di quel drago.
- Ancora rinchiuso... -
Si ritrovò a pensare, come se fosse del tutto nella norma udire tali sensazioni, quasi come se quelle ali che si stendevano possenti, accompagnate dal tintinnare sempre presente delle catene, facessero parte del suo corpo.
- Osserva bene, giovane mago, a pochi è concesso questo lusso. -
Che cos'era, un ordine o un consiglio?
Quella dannata lucertola, nascondeva qualcosa, come sempre del resto.
Ma non era tempo per pensieri del genere, anzi il suo tempo stava scadendo.
Come facesse a saperlo...
Beh, non aveva importanza, non mentre finalmente si decideva a guardare realmente chi sedesse davanti a lui.
Si stupì nel constatare che la sala del trono traboccasse di persone, come non le avesse viste prima non si rivelò un reale problema per lui.
E lo vide, Arthur, sebbene il suo viso fosse segnato dalle rughe dell'età, sebbene il suo corpo fosse appesantito dallo scorrere degli anni, chissà quanti.
Il suo portamento sempre regale, sempre come se il suo onore traboccasse dai pori della pelle, lo sguardo nonostante tutto ancora limpido e sicuro di sé.
La gente gli rivolgeva occhiate rispettose - ma mai sottomesse -, ammirate, rincuorate, fiduciose e mille altri sentimenti impossibili da elencare.
Poco distante, nemmeno due passi dallo schienale del seggio del re, una figura ammantata, il cappuccio a coprirle il volto, una presenza possente alla sola vista che vegliava sul suo signore, chi avrebbe potuto osare un qualche danno a discapito del re, nel veder chi lo proteggeva?
La figura misteriosa alzò di poco il volto, quel che bastava per liberare le iridi blu come il mare, per incontrare quelle identiche del giovane mago, che si ritrovò ad indugiare sul suo stesso viso.
Un poco invecchiato, certo, ma non come quello di Arthur - Magia -.
- Divertente poter osservare senza essere visti, lo ricordo bene. -
La sua - o la propria? - voce rimbombò nella sala, nella mente del giovane Merlin, che si ritrovò a sorridere.
- Puoi indugiare quanto vuoi, futuro, passato, presente. Che sia invenzione o meno, dipende da te scoprirlo, io posso solo donarti la mia benedizione, chissà che questo non sia il tuo reale futuro... -


Aveva dormito, Merlin, nei tre giorni successivi, ininterrottamente, tra le cure premurose di Gaius che all'alba dell'ultimo giorno cominciava a preoccuparsi seriamente per il giovane che non accennava affatto a volersi destare.
Spesso vegliava al suo capezzale Gwen, con attenzioni amorevoli e fiduciose.
A volte un borbottante principe faceva il suo ingresso nella stanza e tutte le volte il suo sguardo pareva scurirsi nel non notare differenze di reazioni nel giovane costretto a letto.
"Gaius, perchè non si sveglia?" domandò quel terzo giorno di sonno, poggiato contro la parete opposta della stanza, le braccia incrociate al petto.
Il vecchio mentore osservò il suo protetto, che alla vista si presentava sano: viso colorito, espressione rilassata, temperatura nella norma, dunque perchè non si svegliava?
Temeva di conoscere in parte la risposta a quella domanda, ma non avrebbe potuto esporla al principe.
Probabilmente l'uso dell'incantesimo di cura aveva prosciugato ogni sua energia e di conseguenza quella stessa magia l'aveva indotto in quel riposo forzato per recuperare la propria forza senza rischi.
Ma in tutto quel tempo trascorso, avrebbe oramai dovuto terminare il recupero, quindi stava iniziando a domandarsi se sarebbe riuscito a svegliarsi.
"Con la sua corporatura fragile, la ferita e la febbre, è rimasto debilitato più di quanto credessi." giustificò invece il tutto a voce alta.
"Lo sapevo che è una donnicciola, ma sono tre giorni." ribattè ancora il biondo.
E Merlin intanto dormiva, sognava e dormiva.
Vedeva luoghi, persone, fatti.
Vedeva il passato, il presente e chissà, forse anche il futuro.
Udiva voci, discorsi, risate, preghiere, promesse e speranze.
Vagava per lande sconosciute, per sentieri familiari, corpo inconsistente in mezzo al tutto.
Sognò finchè non si stufò, preferendo tornare alla realtà, decisamente meno caotica, o per lo meno più divertente.
Gli mancavano molte cose del proprio presente, i rimproveri di Gaius, le parole sconfusionate ma sempre amorevoli di Gwen, le frecciatine velenose ma amichevoli di Arthur.
Passare inosservato nel bel mezzo di una battaglia, di un banchetto, di una fiera paesana...
No, decisamente non era divertente.
Corrugò un poco la fronte, i rumori della realtà erano molto più nitidi e le voci di Arthur e Gaius quasi gli ferirono le orecchie, riportandolo del tutto nel proprio corpo.
Mugugnò un verso contrariato, aprendo lentamente prima un occhio e poi facendo seguire l'altro, sbattendo più volte le palpebre per abituarsi alla luce del giorno più intensa di come la ricordasse che filtrava dalla finestra.
Gli altri due si zittirono posando i loro sguardi su di lui, sguardi che vennero ricambiati con un'innocente espressione dubbiosa, che cosa avevano da guardare?
Il giovane mago aprì le labbra per parlare, ma non riuscì a far uscire nessun suono, tentando quindi di tirarsi su a sedere, senza compiere ulteriori movimenti.
Si sentiva bene, certo, anche se aveva una sorta di spossatezza nelle membra che gli pareva strana, come alla fine di un lungo viaggio.
Corrucciò un poco l'espressione, sentendosi a disagio sotto gli sguardi indagatori dei due che parevano non perdersi neanche un batter di ciglia da parte del moro.
Tentò nuovamente di parlare e questa volta gli riuscì solamente un verso strozzato, aveva la gola secca ed un impellente bisogno d'acqua.
Di questo parve rendersene conto Gaius, infatti s'affrettò a passargli tra le mani un calice ricolmo del fresco liquido, che fu fatto svanire in un istante dal giovane mago assetato.
A quel punto si sentiva decisamente meglio e dopo aver sospirato profondamente, come per riprendere fiato, rivolse ad entrambi un sorriso, uno di quelli spontanei e sinceri che solamente lui era in grado di far spuntare su quel viso così innocente.
"Buongiorno." parlò finalmente, facendo seguire il saluto da un largo sbadiglio.
Arthur, che per tutto il tempo se ne era rimasto fermo nella sua posizione contro il muro e con l'espressione appena pronunciata in un broncio, strinse la mascella assottigliando gli occhi.
Tre giorni di nulla totale, tre giorni in cui non sapeva se si sarebbe mai risvegliato, se avesse rivisto quegli occhi blu come il mare, tre giorni in cui non era nemmeno andato a caccia... Ed al risveglio se ne veniva fuori con un "buongiorno"?
Il principe era indeciso sul da farsi: non sapeva se avesse dovuto cominciare ad urlare in faccia a quel servo incapace quanto idiota fosse, oppure mollarlo lì, senza dire nulla, premeditanto qualche atroce vendetta.
Già, perchè per quei tre giorni s'era dovuto cercare un altro valletto che l'aiutasse nel vestirsi ed in quelle piccole faccende alle quali aveva sempre pensato Merlin e tutto gli era sembrato terribilmente sbagliato.
Nessun altro avrebbe dovuto assicurargli le fibbie dell'armatura, nessun altro avrebbe dovuto lucidare il suo elmo, affilare la sua spada, strigliare il suo cavallo, posare le sue mani sul suo corpo...
Ecco, stava delirando, probabilmente era un male infetto che gli aveva trasmesso quel servo incapace.
Nel frattempo lo osservava mentre allontanava Gaius con un'espressione schifata, poichè il medico di corte stava tentando di fargli ingerire una qualche pozione maleodorante.
Il biondo non potè fare a meno di notare come Merlin muovesse alla perfezione entrambe le braccia, senza sforzi o difficoltà, possibile che sia guarito sino a tal punto da non sentire più dolore?
Ripensando ai giorni precedenti, non aveva mai assistito alle medicazioni di Gaius, od al cambio delle bende, nonostante le sue visite non fossero mai state durante orari precisi.
Sarebbe allora stato il caso di considerare le cure di Gaius miracolose.
Fu durante questi suoi pensieri sconnessi che il mago posò finalmene lo sguardo su di lui, probabilmente attirato dal suo accigliato silenzio.
Uno scambio di sguardi breve, con le labbra del moro incurvate in un sorriso naturale, ma un momento dopo, senza alcun preavviso, Arthur gli voltò le spalle per lasciare la stanza, seguito dagli occhi ch'erano divenuti interdetti del mago che tentò di fermarlo inutilmente.
"Sire."
Nemmeno il tempo di pronunciare la parola, che già il principe era sparito.
Merlin restò quindi a fissare l'uscio della sua camera, che cosa era successo a quel principe?
Probabilmente un'altra delle sue crisi isteriche perchè non era riuscito a catturare un cinghiale particolarmente grosso, o forse perchè non aveva lucidato a dovere l'armatura?
Si strinse nelle spalle, dedicando la propria attenzione a Gaius, il quale aveva rinunciato a dargli la sua pozione, avendo constato che in fondo sembrava in salute realmente.
"Come ti senti?" gli chiese infatti, inarcando un sopracciglio con sguardo critico.
Il giovane si stiracchiò, allungando le braccia e le gambe, sciogliendo i muscoli rimasti intorpiditi dall'immobilità troppo prolungata.
"Decisamente bene..." mugugnò, nascondendo dietro una mano uno sbadiglio, mentre i ricordi della mattina di caccia tornavano un poco confusi.
Portò rapidamente la mano a toccare la spalla sinistra, tastando la pelle, senza trovare alcuna ferita o cicatrice.
"Ma..." cominciò confuso, osservando il medico per trovare una soluzione.
"Ah, non guardare me, hai fatto tutto da solo." borbottò lui in risposta scuotendo il capo.
"Magia?" una domanda retorica, ovviamente, conosceva già la risposta e sorrise divertito. "Degno del migliore dei maghi." si lodò da sé.
Gaius gli lanciò i vestiti che gli ricaddero sulla testa, impedendogli la vista.
"Certo, grande mago." disse ironico. "Ora alzati e vai a fare il tuo dovere." fu il suo ribeccare pronto, lasciandolo poi solo per tornare alle sue erbe.

Mezzora più tardi il giovane mago riusciva, un poco barcollante, a percorrere i lunghi corridoi del castello diretto verso le stanza del principe.
Si sentiva ancora il corpo un poco intorpidito ed i pensieri volavano spesso e volentieri dove più preferivano, indugiando su qualche immagine onirica di cui non ricordava nemmeno il significato.
Quando finalmente giunse innanzi alle porte degli appartamenti di Arthur, si ritrovò talmente immerso nei propri pensieri, che nemmeno si rese conto di aver alzato distrattamente la mano, mormorando un ordine, facendo poi aprire la porta docilmente, senza ch'emettesse alcun cigolio.
Avanzò quindi all'interno e si accorse del suo gesto solo quando il danno era già compiuto.
Lanciò immediatamente uno sguardo allarmato alla ricerca di un paio di occhi spauriti o forse irati, ma trovò soltanto la larga schiena del principe che stava osservando la vita di Camelot da una delle finestre ai lati del letto.
Non seppe se ringraziare il fato, la sua buona stella o la religione antica, ma si rese conto che se avesse voluto mantenere il capo attaccato al proprio corpo, avrebbe dovuto prestare più attenzione a ciò che faceva.
Maledicendosi ancora mentalmente, compì un paio di passi verso il centro della stanza, occupato dal tavolo in legno.
"Sire." parlò solamente, gli sembrava strano che il biondo non si fosse già voltato per rivolgergli una delle sue battute velenose, certo che lo avesse sentito entrare.
Arthur, però, non si voltò, sembrando troppo impegnato ad osservare l'esterno per prestargli attenzione.
Merlin cominciava a sentirsi un poco a disagio, non capiva il motivo per il quale non si girasse a guardarlo, era decisamente troppo calmo.
Sapeva che avrebbe dovuto fare o dire qualcosa.
In fondo, se non fosse stato per Arthur, sarebbe morto dissanguato nel bosco, indi per cui, doveva ringraziarlo per lo meno, chissà che quel malumore non gli passasse.
"Sire... Ecco, io... Grazie." balbettò con voce insicura, ma abbastanza alta perchè la udisse.
Si sentiva a disagio ed accennò un lieve sorriso per stemperare la tensione che aleggiava nella stanza, anche se l'unica cosa che gli veniva concessa dal principe era sempre e solo la sua schiena.
Poi, finalmente, si voltò, con lentezza, quasi come se volesse mettere alla prova la sua pazienza.
Incrociò il suo sguardo, quelle iridi blu che lo scrutavano come per sondarlo nel profondo.
Non avrebbe voluto, il giovane mago, ma sentì le gote scaldarsi poco per volta, mentre il sangue gli affluiva verso il viso, arrossandolo lievemente ed in maniera delicata.
Si domandò quali pensieri potessero passare nella mente del principe mentre aspettava una sua qualche reazione, una qualsiasi, spostando di tanto in tanto il peso del corpo da una gamba all'altra, fose segno di nervosismo.
Da parte sua, Arthur, osservava ogni minimo particolare del servo, la preoccupazione che aveva provato in quei giorni, e che a quanto pareva era stata inutile, era finalmente svanita, sotituita da una sorta di voglia di ripicca.
Già, perchè non sopportava il fatto d'esser sembrato così impotente nel dover aspettare che il tempo facesse il suo corso.
Non sopportava neppure l'aver dovuto sostituire il suo valletto con un altro temporaneo, se proprio doveva trovare altri motivi.
Lui era un uomo d'azione, restarsene con le mani in mano a vegliare per tre notti consecutive su quello stupido servo che se la dormiva alla grande, era stato come un affronto per lui, per la sua posizione e la sua persona.
Alla vista di presentava in perfetta salute, Merlin, anche se l'espressione pareva ancora assonnata, le guance ora colorate da un dolce rossore che incatenò lo sguardo del biondo.
"Vedo che stai bene... La spalla è guarita?" domandò quindi, avvicinandosi finalmente all'altro.
Istintivamente, il moro, portò la mano alla spalla sinistra, ben consapevole che sotto quelle candide bende che l'avvolgevano per celare le apparenze, non vi era nulla, se non la pelle liscia.
"Le cure di Gaius fanno miracoli..." commentò quindi, ridacchiando nervosamente, restando poi immobile quando il principe gli si fermò dinnanzi, vicino, talmente vicino che avrebbe potuto tentare di contare le sfumature delle sue iridi alla luce del sole.
Arthur annuì lentamente, quasi come se fosse sovrappensiero, poi un sorrisetto impudente gli si disegnò sul viso e Merlin sapeva bene che quell'espressione non voleva significare nulla di buono.
"Bene, perchè in questi tre giorni le stalle non si sono pulite da sole, l'armatura non si è lucidata, i pavimenti non si sono spazzati, la spada non si è affilata ed i cavalli non si sono strigliati da soli." espose tutto d'un fiato, allargando il sorriso che divenne in quel momento compiaciuto, in risposta all'espressione sconcertata del moro.
Merlin aveva aperto le labbra per la sorpresa, di certo non bella, che gli aveva riservato il principe, ma si vide costretto a capitolare in silenzio alle richieste ed ai doveri che gli spettavano.
Si lasciò sfuggire solamente un verso lamentoso, prima di volgere le spalle e lasciare la stanza, chiedendosi da quale lavoro fosse meglio cominciare, ritenendo poi che in fondo non cambiava molto, dato che a fine giornata sarebbe stato ritrovato morto di stanchezza in un angolo del castello.




Angolino dell'autrice
Ed ecco a voi il secondo capitolo!! ^^
Wow, che bello, sembra proprio che vi sia piaciuto l'inizio della mia ficciola!! Sono commossa!! ç_ç
Chissà se Arthur sta sospettando qualcosa sul nostro maghetto dai grandi occhioni blu, oppure è talmente preso da altri pensieri, da non essersi reso conto di nulla?
Questo ed altro nel prossimo capitolo! (sembra quasi la pubblicità di una scadente serie a puntate televisiva... -.-)
Beh, ma non attendiamo oltre, passo subito a ringraziarvi personalmente!

§ Sammy Malfoy §
Ciao! Grazie mille per la recensione e ti assicuro che ne combineremo delle belle con i capitoli che verranno! Spero che anche questo chappo ti sia piaciuto! ^^

§ Taila §
Ti ringrazio per gli apprezzamenti!! *w*
Eheh... Arthur lo vedo un po' come nel bel mezzo tra l'essere sveglio e intuitivo... E l'essere con due belle fette di prosciutto sugli occhi...
Chissà se sta già sospettando qualcosa... u.u Niente spoiler, giusto perchè sono sadica... XD

§ Toru85 §
Ecco il nuovo capitolo, spero che continui ad interessarti!! ^^

§ _BellaBlack_ §
Gnaaaaaaaa.... Tesoro!!! *gongola felice con tante stelline scintillanti intorno*
Lo sai che tu mi stai viziando con le tue recensioni, vero? Mi fai montare la testa!! XD
Ok, a parte gli scherzi, sono felicissimamente felice che ti piaccia anche questa storia! ^^
Di già che ci sono ti ringrazio infinitamente per la recensione a Inside My Mind!!! *_*
E per quanto riguarda un seguito sul punto di vista di Roy, ho già cominciato a lavorarci!!! u.u'
Per ora ti ringrazio ancora tanto, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!! Kissoli!

§ _Fruscio_di_Anime_ §
Waaaa!! Ma che bello il tuo nick!!! *w*
Ok, mi calmo... Cavoli, mi fai arrossire se dici addirittura che è perfetta.... >////<
Non avrei mai sperato di riuscire veramente a caratterizzare per bene i personaggi e ovviamente farò il possibile per mantenerli nell'IC, dato che non mi piace quando si cade per sbaglio nell'OOC.
Quindi ti sarei immensamente grata se mai accadesse uno strafalcione con i personaggi, di avvertirmi! XD
Per quanto riguarda i sorrisi di Merlin, sarà fatto, lo farò sorridere il più possibile!! ^^
Credo anche io che sia troppo carino quando lo fa, quindi non mi è proprio un peso farlo! XD

§ bacinaru §
Oddei, addirittura che scrivo da dio, mi pare esagerato... *gongola felice* Ma accetto ben volentieri i complimenti... Il mio ego ne sarà felice!! XD
Ti ringrazio dunque per la recensione, sperando che la storia continui a piacerti!! *_*

Ovviamente ringrazio anche chi ha inserito la storia tra i preferiti:
§ bacinaru §
§ bury_chan §
§ chocolate_starfish §
§ gre §
§ sihu §
§ Taila §

§ Thief Alchemist §
§ Toru85 §
§ Valentine §
§ victoriaanguisette §

Grazie anche a chi ha solamente letto, come al solito commenti, suggerimenti e critiche sono ben accolti! XD
Sperando che il capitolo sia stato di vostro gradimento, vi rimando al prossimo!
Kiss
  
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