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Autore: Jade_Horan    30/07/2015    5 recensioni
“Alex aveva dovuto cambiare vita per l’ennesima volta, ma questa volta decise di lasciarsi alle spalle il passato.
Alex era cambiata, ma in positivo.
Alex si era rialzata, era andata avanti.
Alex aveva ricominciato a sorridere.
E tutto questo grazie alla musica.
E grazie ad Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings e Michael Clifford, quattro “normalissimi” ragazzi che facevano dei video su youtube”
____________
Romantico,Fluff,Sentimentale,Song-fic,Malinconico,Introspettivo.
Jade♥
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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(vi prego, leggete le n.d.a oggi, sono importantissime!♥)

Credi nell'amore a prima vista?
 

15. Sorprese

Ashton era nervoso. Stringeva tra le mani il suo I-phone, indeciso su cosa fare. Ormai non poteva più tirarsi indietro, aveva già sistemato ogni cosa. Controllò per l’ennesima volta l’ora, supponendo che – con un po’ di fortuna – il suo tempismo sarebbe stato prefetto. Lesse e rilesse il messaggio. Troppo freddo? Troppo poco chiaro? Si, forse doveva aggiungere qualcosa. Lo cancellò e lo riscrisse come minimo una ventina di volte, ma alla fine tornò esattamente com’era prima che lo modificasse. Riguardò l’orologio: a Sydney dovevano essere le otto e mezza del mattino. Era il momento giusto.

Il pollice del cantante esitò per qualche secondo, prima di premere il tasto “invio”. Ormai il messaggio era inviato, forse lei l’avrebbe letto a momenti, forse no, forse sarebbe stato un disastro. Probabilmente sarebbe stato un disastro. Ashton cominciò ad essere nervoso: il silenzio della stanza era scandito dai suoi respiri colmi d’ansia, torturava i ricci biondi scuotendoli continuamente con le dita.
“Cazzo Ashton è solo uno stupido messaggio!”, si diceva, ma sapeva bene che non era proprio esattamente così. Ne era sicuro: aveva fatto la più grande stronzata della sua vita. Più leggeva il messaggio, più si pentiva di averlo mandato. Era un idiota.

I tre minuti a seguire furono abbastanza confusi: una notifica. Un messaggio. Un grido di entusiasmo. Michael che entrava in camera canzonando l’amico ed il suo sorrisetto da ebete. Ashton che gli lanciava un cuscino in faccia intimandogli di andarsene. La risposta di Alex sullo schermo. “Che genere di sorpresa?”.

 
***
 
 
Erano quasi le otto e venti, quando Alex si svegliò. Scostò leggermente le coperte azzurro-pastello, mettendosi seduta, a gambe incrociate, con la schiena appoggiata allo schienale del letto matrimoniale della sua stanza. Le pareti ricoperte di poster e fotografie, l’enorme armadio con le ante a specchio, la finestra socchiusa e le tende semi-aperte che creavano un’adorabile luce soffusa. Alex si ricordò con quanta dedizione aveva curato la sua stanza, in ogni singolo dettaglio, durante tutto il periodo del liceo. Era una vera e propria fissazione, per lei.

Forse per la prima volta nella sua vita, Alex fu felice di vedersi allo specchio. Con la mano destra, tanto piccola da sembrare quella di una bambina, si stropicciava leggermente l’occhio, sporcando la palpebra con un po’ di trucco, probabilmente la sera prima non l’aveva tolto del tutto. Si osservò attentamente, beandosi di quella sensazione. Per lei la sua immagine era sempre stata una nemica, ma da ormai un paio di giorni aveva cominciato ad accettarla, e persino ad apprezzarla! Sembrava aver notato solo adesso le mille sfumature dei suoi occhi chiari, e la dolcezza del suo sorriso al mattino. La sua pelle chiara le sembrava meno imperfetta, le erano persino cresciuti i capelli, e se ne accorgeva solo adesso! Non succedeva spesso che Alex sorridesse a se stessa, ma doveva ammettere che la faceva sentire decisamente meglio.

E come di routine “buongiorno, Sydney!”, esclamò a pieni polmoni, aprendo le enormi finestre che davano sul vialetto. Canticchiando una vecchia canzone di una pubblicità si buttò a peso morto sul letto, fissando il soffitto. Non aveva idea di cosa fare, quella mattina. In quel preciso istante, lo schermo del suo telefono si illuminò, accompagnato dalla solita suoneria dei messaggi. La ragazza allungò impacciatamente una mano verso il comodino, afferrando il dispositivo bianco e portandolo esattamente di fronte al viso, con le mani tese verso l’alto.

Un sorriso radioso le spuntò sul viso non appena vide il nome di Ashton sullo schermo. Le tremarono un po’ le mani. Lesse il messaggio. Cinque parole. Diciotto lettere. Una sorpresa.
Non ebbe neppure il tempo di reagire che il telefono le scivolò tra le mani, provocandole un improvviso dolore all’altezza dello zigomo. Alex scoppiò a ridere per la sua immensa imbranataggine, mentre rispondeva al messaggio. La risposta arrivò quasi subito:

“Guarda sotto il letto”

 
***


Alex si accorse effettivamente della situazione quando un passante la guardò divertito: con una mano teneva ben fermo – o almeno ci provava – un panetto di lievito congelato (perché ovviamente quando il ghiaccio serve non c’è mai!) sullo zigomo leggermente gonfio, nell’altra stringeva una serie di lettere, con un buffo movimento della spalla cercava di sistemarsi la borsetta a tracolla e nel frattempo controllava dietro ogni panchina se ci fosse qualcosa. Arrossì un po’ dall’imbarazzo, ma finalmente trovò la terza lettera, dietro l’ultima panchina. Si sedette, ancora col fiatone: nell’euforia del momento, dopo aver letto la seconda lettera, aveva percorso l’intero viale correndo, impaziente di trovare quella dopo. Aprì il messaggio (o almeno ci provò, dato che le tremavano le mani) e quando finalmente ci riuscì, buttò il lievito ormai sciolto sul marciapiede, ricevendo un’occhiataccia da un’anziana. Fece un respiro profondo, cercò di placare quell’immensa e istintiva emozione e sorrise sempre di più, man mano che leggeva.

“Terza e penultima lettera: siamo quasi giunti alla fine di questo folle gioco.
Spero vivamente che tu stia leggendo queste parole.
Prima del prossimo indizio, ti avviso: la prossima lettera sarà un po’ diversa dalle precedenti.

Beh, cosa aspetti, fa quello che faresti ogni mattina, come se questo gioco non fosse mai esistito,
è l’unico modo per trovare l’ultimo pezzo del puzzle.

Buona fortuna,
-A.”

 
 ***

 
La fine l’aveva lasciata perplessa. Parecchio perplessa. Erano passati circa cinque minuti da quando aveva letto le ultime righe e continuava a fissare quelle frasi con un miliardo di pensieri ad annebbiarle il cervello: insomma, pensò, era già tanto che in quel momento sapesse come si chiamava!. Era davvero troppo chiedere di fingere che quel gioco non fosse mai esistito.
Per qualche momento, Alex fu tentata di chiamare Ashton, ma sapeva che avrebbe fatto la figura della stupida. Insomma, cosa avrebbe fatto quella mattina se non fosse mai accaduto niente? Forse avrebbe dovuto chiedere consiglio a…

Alex ripose velocemente le lettere nella borsa, raccolse il panetto di lievito da terra, lo buttò nel cestino e cominciò a correre verso la sua meta: sapeva con certezza dove andare.


 
Note d'autore~ 
Rieccomi con un nuovo capitolo! Ci metto sempre un po' prima di aggiornare, lo sapete ormai, ma cercherò di essere più puntuale, anche perchè il prossimo capitolo è praticamente pronto per essere pubblicato, perciò appena arrivo a qualche recensione cercherò di aggiornare il prima possibile. Non so se ve l'ho già detto ma sto avendo una marea di problemi col mio pc ormai decrepito, percui devo sempre ritagliarmi un'oretta di tempo per scrivere o pubblicare dato che devo farlo sul computer dei miei.
Il prossimo capitolo sarà la seconda parte di questo, infatti si chiamerà "Sorprese #2" e (proprio come questo) non sarà 'ispirato' da una canzone dei ragazzi come tutti gli altri. 
Diciamo che in questo capitolo ho cercato di abbracciare uno stile che mi è sempre piaciuto e che da un bel po' di tempo volevo fare mio e aggiungere in qualche storia, pensavo che questo fosse il momento adatto. Non so se mi spiego, però solitamente non utilizzo elementi come le anticipazioni, o quelle frasi corte e puntate, nonostante mi piacciano molto e rendano - secondo me - il capitolo più interessante e diverso. Questo era, quindi, una specie di "capitolo sperimentale", nonostante il risultato non mi piaccia particolarmente, ci tenevo ad insierire elementi nuovi e diversi (tipo le parti """"comiche/divertenti"""", come il lievito e il telefono in faccia :') non so se succede solo a me, ma è una cosa praticamente di routine ormai. Inoltre non so se a voi e mai successo che - quando il ghiaccio non c'è - mettete qualsiasi altra cosa che sia nel congelatore: ecco, io metto sempre il lievito, quello piccolo e quadrato. Lo dico perchè non so se sono l'unica povera malcapitata che fa questa cosa o se succede anche ad altri ahahah)

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto eee niente, vi
 lascio qualche mia storia recente da leggere, un bacio♥!
Jade~

Chuck vs. le piccole cose (Chuck, serie tv)
Inaspettato I tasselli del puzzle (originali)
Heart's on fire (originale)

  
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