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Autore: goingbacktothetime    31/07/2015    0 recensioni
Dal capitolo 1:
Charlie si trovava nella sua vecchia casa, stava percorrendo i corridoi un ultima volta prima di trasferirsi, aveva deciso di abbandonare la sua vecchia casa, lasciarsi alle spalle la sua vecchia vita. Di amici non ne aveva, l'avevano abbandonata tutti, tutti tranne uno. I genitori erano morti un anno prima e il fratello si era trasferito circa sei prima della loro morte, ormai era sposato, non aveva tempo da dedicare a sua sorella. Charlie stava ripercorrendo quei corridoi pieni di foto, di splendide foto. Le osservava tutte, le adorava tutte ma c'era una in particolare che le piaceva tanto. Ritraeva lei, suo fratello Chris ed Harry, il suo migliore amico.Harry era più grande di Charlie di qualche mese, si volevano un bene infinito,ed erano innamorati. Stettero insieme per 3 anni, quando Harry dovette trasferirsi per il lavoro della madre. Harry prima di partire le aveva promesso che si sarebbero sentiti , e la sua promessa l'aveva mantenuta...
Prese la foto e la mise nella valigia. Ora si stava lasciando tutto alle spalle stava andando a vivere con il suo migliore amico.
Attenzione:Alcuni riferimenti a tematiche delicate: droga, ecc.
//In revisione
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 12
 
Intorno a me sentivo la confusione più totale. Vedevo prima bianco poi nero, sentivo Zayn chiamarmi e chiedermi scusa, mi supplicava di aprire gli occhi e lo stesso faceva Greg. Sentivo le grida disperate di Harry e la sensazione di caldo bagnato era su tutto il mio corpo. 
"Zayn fa qualcosa" continuava a ripetere disperato "sanguina". 
"Harry ho già chiamato l'ambulanza" disse Zayn con voce rotta. 
Intorno a me era tutto agitato, sentivo parole confuse, suoni assordanti e il dolore era lancinante in ogni parte del mio corpo. Dopo un po' sentii i suoni di una sirena di lì in poi il vuoto. 
 
"Ti ricordi di quando facemmo quella corsa, quando la nonna di Niall morì... e io e te... Andammo a farci un giro e alla fine facemmo quella corsa e tu mi battesti alla grande, perché ti avevo sottovalutata" Zayn aveva la voce rotta "perché con te è sempre così. Ti ho sempre sottovalutata, non perché non avessi stima di te, ma perché sembri così fragile quando in realtà sei più forte di noi tutti messi insieme" adesso aveva iniziato a piangere "quindi ce la farai. Riuscirai a farcela anche questa volta, e ti sveglierai" smise di piangere stringendomi la mano. 
"Ho iniziato ad ammirarti da lì, e mi sono innamorato di te quella volta... quel giorno... sulla pista, ma non lo avevo capito o forse non volevo. Ho capito di essere innamorato nella baita. Oh ti prego Charlie apri gli occhi" disse alzandosi e dandomi un bacio sulla fronte. 
Zayn uscì e sentii entrare qualcun altro. 
"Rimettiti" disse solamente per poi uscire. Era Greg. 
 
"Charlie" stavolta la voce fu quella di Harry "guarda come sei conciata" disse accarezzandomi il viso. "Svegliati in fretta che ho bisogno di te" si fermò per un bel po' di tempo. 
"Dicono che le persone che sono in coma ascoltano comunque ciò che gli viene detto, so che è una frase da film ma spero sia così perché non vedo l'ora che tu apra li occhi così posso portarti ovunque. Potremmo tornare a casa tua e vivere una giornata come quando eravamo piccoli, in tenda nel tuo giardino." Piangeva a dirotto, la disperazione nella sua voce era evidente. Avrei voluto abbracciarlo e stringerlo fino a perdere il respiro. 
Ma non riuscivo ad aprire gli occhi. Mi stava sussurrando cose dolci ma io non riuscivo neanche quasi a respirare come potevo aprire gli occhi? 
"Harry" sussurrai e lo sentii stringermi la mano. 
Poi un fastidioso bip bip invase la stanza e di lì iniziai a non capire più nulla. 
 
Ero in piedi e camminavo in un immensa foresta che sembrava non finire più, conoscevo bene quel posto. Chris mi portava sempre lì quando i nostri genitori trascorrevano qualche giorno fuori città per lavoro, io e mio fratello andavamo lì e trascorrevamo qualche giorno in natura. Di giorno cucinavamo su un falò e di notte dormivamo nella tenda che avevamo fatto. La prima volta che andammo lì lui aveva 17 anni e io 13. Chris mi sbucò d'avanti facendomi sobbalzare. 
"Sapevo saresti saltata" disse ridendo. 
Lo guardai con occhi spalancati. 
"Cosa ci faccio qui? Sto sognando?" Chiesi con le lacrime agli occhi prima di saltargli addosso e stringerlo forte a me. 
"Più o meno" rispose toccandosi il capo. 
"Qual è l'ultima cosa che ricordi?" Mi chiese. 
"Litigavo con Zayn e poi..." spalancai gli occhi "Chris sono morta?" Chiesi
"Non ancora" rispose secco 
"Ma sono qui con te... E sto così bene. Come è possibile?" 
"Vuoi restare?" Chiese ignorandomi. 
"Vorrei che tu restassi con me" risposi tornando a stringerlo.
"Ma non si può. O resti tu con me o torni li" rispose accarezzandomi i capelli. 
"Cosa devo fare?" Chiesi piagnucolando. 
Si sedette dandosi delle pacche sulle gambe per invitarmi a sedere su di lui, come quando eravamo piccoli e lui doveva farmi un discorso. 
Mi sedetti su di lui e gli misi le mani al collo guardandolo. 
"Charlie la scelta è tua, puoi restare qui con me o tornare li. Ma prima o poi torneremo insieme, se resti qui adesso non puoi più tornare indietro" disse facendomi capire che lui avrebbe preferito che tornassi. 
"C'è qualche assurda legge che non ti permette di dirmi apertamente che preferiresti che tornassi li?" Chiesi 
"Nah" disse facendomi due volte l'occhiolino, come quando diceva una bugia e voleva farmelo sapere. 
Mi diede un bacio sulla guancia mentre con l'altra mano mi stringeva forte. 
"È ora." Disse poi facendomi alzare. 
Gli diedi un bacio anch'io e presi quella che era la sua collana mostrandogliela. Lui la toccò 
"Staremo sempre insieme" disse poggiando le labbra sulla collana.
"Quando avrei voglia di darmi un bacio, bacia la collana"
"Chris li non ho niente, ho litigato con tutti" dissi triste
"Dimentica e non preoccuparti"
Gli sorrisi e chiusi gli occhi sospirando
 
Provai ad aprire gli occhi ma mi sembrava una cosa difficilissima, sembravano essere chiusi con la colla. Quando finalmente ci riuscì iniziai a vedere bianco, poi man mano mi tornò la vista, all'inizio appannata poi sempre più nitida. 
Le orecchi mi fischiavano e non capivo cosa fosse tutta quella confusione. Mi guardai intorno e vidi tanti dottori che tiravano sospiri di sollievo e parlavano, un gruppo di ragazzi dall'aria stravolta che sorridevano felici e un fastidioso bip bip che suonava un po' troppo spesso. 
"Charlie" disse un dottore "Charlotte, mi senti?" Chiese guardandomi. 
Lo osservai confusa e per un momento vidi di nuovo appannato. 
"Si" risposi quando la vista mi tornò normale. 
Dopo qualche minuto uscirono tutti e il dottore mi visitò. 
"Mi fa male tutto" dissi faticando anche a respirare. 
Mossi la mano verso il mio viso. Avevo dei tubicini ai lati del naso è una grossa medicazione sulla fronte e sotto il mento ed ero attaccata a tantissimi fili. 
"Te la sei vista male" disse il dottore con tono cordiale. 
"Sono stata investita, giusto?" Chiesi 
"Si" disse il dottore. 
"Sono tutta intera?" Chiesi facendolo ridere di cuore
"Si" disse "solo molto ammaccata. Hai avuto un braccio e una gamba spezzata e abbiamo dovuto ingessare ma adesso abbiamo tolto tutto, hai avuto una lussazione alla spalla, 3 costole incrinate, trauma cranico, lividi e tagli su tutto il corpo causati dai vetri rotti e la perforazione di un polmone fortunatamente poco grave" disse sospirando. 
Mossi un fianco e sentii un dolore lancinante
"Non muoverti troppo. Cadendo una grossa scheggia di vetro ti ha colpito ed è rimasta sul fianco andando in profondità, abbiamo dovuto mettere dei punti e la ferita si è chiusa. Ma se ti sforzi potrebbe riaprirsi" 
"Sono un rottame" risposi con voce rauca "ho rischiato di morire?" Chiesi flebilmente. 
"Sei viva per miracolo, eravamo convinti che non ce l'avresti fatta e semmai ti saresti risvegliata dal coma" lo interruppi 
"Coma?" Chiesi spalancando gli occhi. 
"Charlotte sei stata in coma per 1 mese e mezzo. Eravamo convinti che non ti saresti mai più risvegliata, sei arrivata qui con un codice rosso gravissimo e in pieno arresto cardiaco, le tua tua situazione era critica. Poi stasera hai avuto un altro arresto cardiaco… sei morta per circa 70 secondi poi hai aperto improvvisamente gli occhi, perciò c'era tanto casino intorno a te. È stato un miracolo" disse infine. 
'Morta' pensai. Ero stata in coma ed ero praticamente morta. 
"Riposa adesso, domani potrai vedere i tuoi amici" disse andando via. 
Lo guardai stranita mentre attraversava la porta e subito dopo caddi in un sonno profondo. 
Quando mi risvegliai non ero più attaccata ai tremila fili, ma avevo ancora il tubicino al naso. 
"Charlie come stai?" Chiese Harry prendendomi la mano 
"Harry" dissi "bene" 
"Non si direbbe" disse lui accarezzandomi la testa. 
"Stavo morendo dalla paura Charlie. Non posso sopportare di perderti, ho solo te" disse Harry con le lacrime agli occhi. 
Gli strinsi la mano "come è successo?" Chiesi 
"Stavi litigando con Zayn ed eri al centro della strada è passata una macchina correndo e non è riuscito a frenare" disse Harry 
"Litigando con chi?" Chiesi confusa
"Zayn" disse lui osservandomi. 
Contemporaneamente entrarono Liam, Louis, Niall e un ragazzo che non conoscevo. 
"Ragazzi" dissi sorridendo. Loro mi vennero vicino e mi salutarono. 
"Ti abbiamo portato questi" disse Louis con dei fiori. 
"Li ha scelti Zayn" disse indicando quel ragazzo. 
Guardai Harry e portai di nuovo gli occhi su quel ragazzo.
"Stavo litigando con te?" Chiesi 
"Charlie mi dispiace, io non volevo…" disse avvicinandosi.
"Ma perché?" Chiesi "io non ti conosco. Perché stavamo litigando?" Chiesi confusa. 
"Cosa?" Disse lui spalancando gli occhi. 
I ragazzi mi guardavano come se fossi impazzita e quel ragazzo guardò Harry in cerca di aiuto. 
"Charlie vivi con tutti noi da tre anni. Zayn è… beh tu e lui…" si fermò
"Eravate grandi amici, stavate sempre insieme" disse Liam.
"No... io... non lo conosco" dissi 
"Sarà meglio che chiami il dottore" disse Harry alzandosi. 
Harry parlò per circa 10 minuti con il dottore poi uscirono tutti, tranne il dottore che si sedette sulla sedia vicina. 
"Dottore?" Chiesi 
"Si Charlie" 
"Ho praticamente dormito per un mese e mezzo... È normale che io abbia sempre sonno?"
"Ovvio" rispose 
"Charlie vogliamo parlare un po' della tua vita?" Mi chiese "quello che ricordi" 
"Oh" dissi "mi chiamo Charlotte Foster e sono nata in Ohio durante un viaggio che i miei genitori fecero, erano in America per trovare un parente e nessuno si aspettava che sarei nata li infatti sono nata settimina. Avevo un fratello Chris ma è morto due anni fa, Greg l'ha ucciso... Per sbaglio durante una lite" mi fermai 
"Cosa c'è?" Chiese il dotto 
"Qui sono confusa" dissi "manca qualcosa, non ricordo bene"
"Non fa niente, va' avanti" mi disse con tono rassicurante 
"Da piccoli io e Harry stavamo sempre insieme, è stato anche il mio ragazzo e adesso viviamo insieme ma siamo amici... Beh lui è il mio migliore amico. Sono andata a vivere con lui e con gli altri 2 anni fa. Da allora sono successe tante cose, sono morti i miei genitori e poi mio fratello... Sono rimasta sola ma avevo Harry e ho scoperto che Greg è mio cugino e quando me lo ha detto siamo tornati a casa e siamo andati in discoteca con gli altri e poi è tutto confuso... Non lo so" dissi stordita
"Charlie hai parlato solo degli ultimi anni" disse 
"Credevo volesse sapere... Quello che ricordavo e le cose importanti" dissi 
"Credo che tu debba parlare con uno psicologo" constatò
"Perché?" Chiesi 
"Parlami della sera dell'incidente" disse
"Non ricordo" risposi abbassando il capo. 
Sorrise soddisfatto e mi salutò uscendo. 
 
Man mano che altri giorni trascorrevano avevo sempre meno segni ma non potevo comunque tornare a casa perché dovevo restare sotto osservazione. Avevo iniziato le sedute con lo psicologo mi faceva raccontare la storia della mia vita ogni volta speronando che aggiungessi qualche dettaglio, ma avevo i soliti vuoti sempre negli stessi momenti. Aveva parlato anche con i ragazzi e si era fatto raccontare tutto e gli aveva impedito di dirmelo per il mio bene. Diceva che dovevo ricordare da sola e che nessuno avrebbe dovuto dirmi niente se volevo stare bene. 
Di notte avevo dei terribili incubi e in ognuno di quelli c'era sempre tanto fuoco. Quando lo raccontai allo psicologo decise di insistere non più su tutta la mia vita ma partì da poco prima che i miei genitori morissero. 
"Posso capire perché devo raccontare sempre la stessa cosa dallo stesso punto?" Chiesi un giorno sdraiata nel lettino della mia stanza dato che per colpa del polmone non potevo ancora alzarmi. 
"Perché c'è qualcosa che non va lì" disse con il suo solito tono pacato. 
Mi chiedevo come facesse ad essere sempre così calmo, anche quando mi era capitato di avere una crisi di nervi lui era rimasto calmo e lentamente aveva fatto calmare anche me. 
"Cosa c'è che non va?" Domandai allora
"Stiamo cercando di scoprilo" rispose lui
"Damian" il mio psicologo voleva che lo chiamassi per nome e gli dessi del tu, diceva che così avremmo avuto più confidenza e sarebbe stato tutto più facile. "Ricordo tutti i ragazzi tranne uno: Zayn. Perché?" Chiesi 
"Charlie non lo so, dobbiamo scoprirlo. Di solito chi ricorda tutti tranne una persona è perché ha ricevuto una forte delusione o quella persona gli ha fatto qualcosa. Ma questo non possiamo ancora saperlo. I tuoi amici continuano a dire che è impossibile, e lo stesso Zayn dice che morirebbe per te" disse
"Ci vediamo domani?" Chiese poi guardando l'ora
"Tanto io da qui non mi muovo" risposi 
"Damian" dissi prima che aprisse la porta "e se faccio ancora lo stesso incubo?" Chiesi 
"Prendi i sonniferi stasera e domani ne discutiamo con calma. Sei troppo stanca per sopportare un'altra notte così" disse "ora ti lascio ai tuoi amici" poi uscì dalla porta.  
Subito dopo entrarono i miei amici e anche quel ragazzo di cui non ricordavo niente. Negli ultimi giorni venivano sempre a farmi compagnia, Harry era sempre lì cercava di lasciarmi sola il meno possibile. 
Anche Greg veniva quasi tutti giorni, ma in orari diversi per non incontrare i ragazzi. 
"Tutto bene?" Chiese entrando seguito dagli altri. 
"Si" risposi mettendomi seduta. 
"Ti aiuto?" Chiese Zayn 
Lo osservai per un attimo
"Ce la faccio" dissi poi. 
Aveva un'aria familiare, e il suo sorriso mi sembrava di conoscerlo da una vita, e mi ispirava fiducia incondizionata e non riuscivo a capire il perché. 
Lo osservai meglio e notai che aveva una collana 
"Puoi avvicinarti?" Chiesi con sorpresa di tutti. 
Il ragazzo lo fece e io poggiai la mano sul suo collo cacciando fuori la collana per vederla meglio, in qualche modo mi attirava ma non sapevo il perché, lo capii quando la osservai, subito la lasciai spingendomi un po' più lontana e poggiai la mano sul mio collo e ci trovai la collana di mio fratello.
"Abbiamo la stessa collana" dissi. 
Lui mi sorrise sospirando e annuii. 
"Ma... L'abbiamo solo io e Greg e..." Mi fermai "e tu?"  Chiesi per conferma. 
"Si, Charlie. Me l'hai messa tu. Non ricordi?" Chiese. 
Scossi il capo ma sapevo che ero stata io a farlo, per qualche strana ragione gli credevo e sentivo che era così. 
Chiedevo spesso ai ragazzi di dirmi qualcosa ma nessuno di loro voleva, dicevano che lo facevano per me ma non capivano che avrebbero dovuto parlarmi e raccontarmi le cose per aiutarmi davvero. 
Mi appoggiai sul cuscino posizionato dietro di me. 
"Voglio tornare a casa" dissi
"Il dottore ha detto che potrai tornare tra qualche giorno" disse Liam felice. 
"Charlie Sarah disse che sarebbe passata a portare la partecipazione per il suo matrimonio ma quando è venuta tu eri in coma... Si sposa tra un mese, se starai bene ci andremo" disse Harry improvvisamente. 
"Oh si" dissi entusiasta, volevo davvero bene a Sarah. 
"Devo scegliere il vestito" mettendomi le mani nei capelli. 
I ragazzi iniziarono a ridere tutti  e notai Zayn guardarmi in modo strano. Aveva qualcosa nel suo sguardo che non riuscivo a riconoscere ma mi attirava. 
"L'orario visite è finito" disse l'infermiera entrando. 
I ragazzi mi salutarono ed uscirono. 
Dopo neanche 10 minuti la porta di aprì e Greg sgattaiolò dentro. 
"Greg che ci fai qui? L'orario visite è finito" dissi ridendo. 
"Sono pur sempre cattivo" disse facendomi l'occhiolino.
Gli sorrisi, sotto questo punto di vista mi assomigliava, la capacità di mettersi nei guai era proprio una cosa di famiglia. 
"Deve venire lo strizzacervelli o posso restare?" Chiese sedendosi sulla sedia dove poco prima era stato Harry. 
"Puoi restare" dissi ridendo. 
"Posso farti una domanda?" Chiesi 
"Certo bambolina" sorrisi al nomignolo. 
"Zayn... Ha la nostra stessa collana" dissi
"E la domanda sarebbe?" Chiese sorridendo. 
Non parlai 
"Ho capito" disse sospirando. 
"Si ha la nostra stessa collana era il migliore amico sia mio che di tuo fratello. E ultimamente… diciamo anche il tuo..." Disse 
"No. Harry..." 
"Harry non lo sostituirà mai nessuno è come un fratello per te. Ma con Zayn... Non lo avete mai detto ma stava nascendo qualcosa, io l'ho capito" disse.
"Impossibile, lo ricorderei e Harry..." ma non ne ero tanto sicura. 
E avevo la sensazione che Greg avesse ragione. 
"Il mio psicologo dice che potrebbe avermi fatto qualcosa perciò non riesco a ricordarlo…" dissi 
"È impossibile" rispose lui sicuro "Zayn morirebbe per te." 
"Avevamo davvero un bel rapporto?" Chiesi 
"Tutto da invidiare" mi rispose sorridendo. 
Guardai l'orologio erano le mie di sera. 
"Greg ho sonno" dissi 
"Vado via?"
"No. Ho sonno ma ho paura di fare altri incubi. Puoi restare con me fino quando non mi addormento?" Chiesi prendendogli la mano. 
"Perché non prendi i sonniferi?" Mi chiese 
"No!" Esclamai
"Va bene, allora resto qui." Disse sospirando. 
Passò circa un quarto d'ora, poi presi sonno.
Mi svegliai sudata e agitata, avevo fatto di nuovo lo stesso incubo solo che questa volta c'era qualcosa di più. 
"Perché non hai preso i sonniferi?" Mi chiese Damian. 
"Che ore sono?" Chiesi ignorando la domanda.
"Le 11:30. Avevo dimenticato una cartellina qui e sono passato a riprenderla e ti ho visto agitarti. Stavo per svegliarti ma hai aperto gli occhi da sola" disse. 
"Hai 5 minuti?" Gli chiesi. 
Avevo bisogno di parlare con lui e raccontargli del nuovo pezzo di sogno. 
"Anche 10" disse sedendosi. 
"Ho sognato qualcosa di nuovo" dissi "qualcosa in più"
"Racconta tutto dall'inizio" 
"È sempre il solito sogno. Ero in macchina con i miei genitori, stavamo andando in centrale perché loro dovevano portare un importante fascicolo. Improvvisamente diventava tutto buio e un forte odore di bruciato mi riempiva le narici, sentivo mia madre urlare di dolore e chiamare il mio nome. Di solito finisce così ma stavolta il sogno continua mi ritrovo improvvisamente tra le braccia di un ragazzo che non riesco a vedere in faccia. Mia madre aveva smesso di urlare il mio nome adesso gridava per il dolore e io mi dimenavo perché volevo aiutarla ma qualcosa me lo impediva, poi mi sono svegliata" conclusi. 
"Credi sia successo davvero?" Mi chiese
"Non può essere successo. Io non ero in macchina con i miei genitori quando successe" gli risposi 
"E dove eri?" 
"In giro. Ero uscita per prendere un po' d'aria" dissi
"Raccontami di quel giorno" Era la stessa cosa che mi chiedeva da quando avevo iniziato a fare degli incubi qualche giorno prima. 
"La casa era vuota. I miei erano andati in centrare e mio fratello era uscito con i suoi amici così decisi di andare a prendere un po' d'aria. Mi avviai verso il parco e incontrai alcuni amici, mi misi a parlare poi stavo tornando a casa." E come al solito mi fermai nello stesso identico punto di sempre. 
Quello che successe mentre stavo tornando non lo ricordavo, non lo avevo mai ricordato e non lo sapeva nessuno, neanche Harry. Avevo deciso di non dirlo a nessuno ma da quando avevo iniziato a frequentare lo psicologo per il problema di memoria avevo deciso i raccontargli tutto pregandolo di non dirlo agli altri. 
"E non può essere successo qualcosa in quel frangente che tu non ricordi? Qualcosa che renda il tuo incubo vero?" Mi chiese
"No. Alla mia memoria sfuggono solo due ore, perché quando salutai i miei amici erano le 19 e io ricordo di essere entrata a casa alle 21. E alle 22 entrò mio fratello dandomi la notizia" dissi 
"Cosa è successo dalle 21 alle 22?" Mi chiese
"Nulla. Sono stata seduta sul divano con la televisione accesa" 
"Cosa stavo guardando?" Mi chiese
"Non lo so. Non la stavo guardando davvero ero persa nei miei pensieri" dissi. 
"Charlie è tardi. Ascoltami prendi i sonniferi e torna a dormire. Ci vediamo domani" disse salutandomi e uscendo. 
Decisi di accontentarlo e presi i sonniferi. 
Mi svegliai la mattina dopo un po' meglio, i ragazzi non c'erano, vera solo Zayn seduto sulla sedia al mio fianco che mi stringeva la mano mentre dormiva con la testa appoggiata sul mio lettino. 
Lo osservai. 
"È qui da qualche ora" sussurrò l'infermiera che non avevo notato fino a quel momento. 
"Ti ha parlato tutto il tempo, poi ha preso sonno. Deve amarti davvero tanto, gli dispiace di aver litigato prima dell'incidente" disse per poi andare via. 
Mi amava? E io? Lo avevo amato? Perché non riuscivo a ricordare? Tutte queste domande mi giravano per la testa che non mi accorsi del fatto che lui si fosse svegliato. 
"Charlie" disse. 
Mi girai a guardarlo. 
"Scusa mi sono addormentato, sei sveglia da tanto?" Chiese
"Qualche minuto" gli sorrisi. 
Lui notò che non avevo tirato la mano dalla sua e sorrise. 
"So che non hai idea di chi io sia, ma perché non proviamo a conoscerci di nuovo. Facciamo finta di esserci conosciuti e di star diventando amici" propose tentando di trovare una soluzione a quel macello. 
"Perché no?" Dissi sorridendo. 
Lui tirò un sospiro di sollievo e mi strinse ancora di più la mano. 
"Hai sete?" Mi chiese prendendo un bicchier d'acqua
"Un po' grazie" dissi mentre lui iniziò a riempire uno anche a me. 
Non sapevo cosa dire, e mi sentivo in imbarazzo così iniziai a guardarmi le unghie. 
"Mi fa male non saper cosa dire con te" disse lui ad un tratto "con te è sempre atto tutto così facile, già dal primo giorno che ci siamo incontrati. Non c'era mai bisogno di pensare a cosa dire perché le parole uscivano da sole e stavamo bene" disse. 
Onestamente non ne avevo idea e non sapevo cosa dire, così mi limitai ad un semplice "mi dispiace". 
Lui annuì e chinò il capo. 
A salvare la situazione fu il dottore che entrando annunciò che il giorno dopo avrei potuto tornare a casa. 
"Potrai riprendere la tua via di sempre. Ti abbiamo trattenuta qualche settimana in più per accertamenti, ma da domani potrai fare quel che vorrai" sorrise. 
Quando uscì dopo avermi visitata calò nuovamente il silenzio che fu fortunatamente interrotto nuovamente da Greg. 
"Ehi" dissi salutandolo 
"Oh credevo fossi sola. Di solito a quest'ora lo sei" disse notando Zayn. 
"Avevo la mattina libera e sono venuto a trovarla prima" disse Zayn mentre il biondo prendeva un'altra sedia e gli si sedeva affianco. 
"Siamo sempre insieme noi tre eh?" Chiese Greg ridacchiando. 
Lo guardai spalancando gli occhi improvvisamente mi tornò in mente una frase. 
"Un Malik, un Horan è una Foster" sussurrai guardandolo. 
Greg guardò prima me e poi Zayn che sembrava aver visto un fantasma per quanto era sorpreso. 
"C'era una discoteca e... Bevevamo tanto poi siamo andati a fare un giro a mare e abbiamo fatto il bagno" dissi ricordando una notte strana. 
"La sera che andammo in discoteca" disse Greg. 
Chiusi gli occhi e iniziai a vedere esattamente tutto ciò che era successo quella sera e il giorno precedente, ero preoccupata per Zayn perché era sparito e avevo chiesto aiuto a Greg, dopo averlo trovato scoprimmo che sua sorella era morta e il giorno dopo il funerale decidemmo di andare in discoteca. Il ricordo di quel giorno mi ritornò alla mente nonostante fosse ancora confuso ma non per colpa della mia amnesia ma per colpa dell'alcol che avevamo ingerito. 
"Ricordi?" Chiese Zayn speranzoso
"Solo quella sera" risposi. 
 
Il giorno dopo feci una visita con Damian e gli raccontai di quel nuovo ricordo e lui decise di intensificare le sedute prima di salutarmi e farmi tornare a casa. Quando entrai i ragazzi mi avevano organizzato una festa a sorpresa con tanto di striscione, pizza e torta finale. 
"La torta l'ho preparata io" sussurrò Zayn sedendosi sulla sedia al mio fianco "spero ti piaccia"
"È cioccolato" dissi "come potrebbe non piacermi". 
Sorrise alle mie parole ed io ero felice che quel sorriso lo avevo provocato io, non riuscivo a capire perché mi facesse così tanto piacere essere riuscita a farlo sorridere e ripensai alle parole di Greg: non lo avete mai detto ma stava nascendo qualcosa. 
Nei giorni seguenti i ragazzi mi riempirono di attenzioni soprattutto Harry, non mi lasciava stare da sola neanche un attimo, era diventata la mia ombra. 
Scesi in cucina per prendermi da bere e mi sedetti su una sedia. 
"Dovresti essere a letto" disse mentre entrava anche Zayn che si sedette vicino a me. 
"Sono stata a letto per troppo tempo e poi il dottore aveva detto che potevo riprendere la mia vita di sempre, vero Zayn?" Chiesi a lui sto che quando il dottore ci aveva dato la notizia c'era lui con me. 
"Vero" disse mettendo da bere anche a Liam che era appena entrato. 
Vidi Harry lanciare un'occhiata a Liam per poi andare in salotto. 
"Zayn" dissi guardandolo "hai una moto?" Chiesi improvvisamente senza sapere neanche il motivo. 
Gli si illuminarono gli occhi all'istante. 
"Si, vuoi farci un giro?" Mi chiese
"Assolutamente no" disse Harry entrando "non se ne parla neanche. Tu devi riposare e tu sei un incosciente" disse incazzato. 
"Harry è solo un giro. Guido io, non si stancherà e ti prometto che andrò piano" disse Zayn. 
Guardai Harry con gli occhi da cucciolo smarrito
"Sempre i soliti, non cambierete mai. Fate come volete" disse sbuffando.
Sorrisi entusiasta fermandomi subito dopo. 
Sempre i soliti, non cambierete mai. A quanto pareva non era la prima volta che discutevamo per quello. 
"Andiamo bambolina" disse Zayn tirandomi la mano. 
Mi portò su una pista ma mi disse che non avremo provato dato che aveva detto ad Harry che non avrebbe corso. 
"Non potevi tenere le dita incrociate?" Chiesi "quando si promette qualcosa che non si vuol fare esistono le dita incrociate" dissi sbuffando. 
Provocai la sua risata con quel gesto. 
"Sei terribile" disse. 
Trascorremmo il pomeriggio su quella pista parlando e ridendo, seduti sulla sua moto come se fosse un salotto mentre guardavamo altri motociclisti sfrecciarci d'avanti. 
Verso le 7 tornammo a casa e Zayn parcheggiò la moto nel garage affianco alla mia. 
"Mi sono divertita, grazie" dissi sorridendo. 
Mi girai un attimo a guardare la mia moto rosso fuoco e improvvisamente mi si annebbiò la vista, iniziai ad avere problemi a respirare e sentivo di star cadendo. 
"Charlie" disse Zayn prendendomi al volo. 
 
"Dammi la mano" urlava un ragazzo "muoviti" 
Allungai la mano verso di lui e mi sentii tirar fuori. C'erano urla da ogni dove, sentivo gridare il mio nome ma non riuscivo a capire niente, respiravo male sentivo un odore terribile. 
"Stringiti a me, ce l'ho quasi fatta" disse la stessa voce di prima. 
Provò nuovamente a tirarmi fuori di lì mentre qualcun altro gridava di chiamare i pompieri. Stavo per svenire, fumo nero invadeva le mie narici da un tempo che sembrava infinito e iniziavo a sentirmi male. Finalmente il ragazzo riuscì a tirarmi fuori ma nel farlo il mio braccio toccò qualcosa di bollente che mi fece tirare un urlo, l'ultima cosa che vidi fu la moto rossa di mio fratello, mentre quel ragazzo mi teneva in braccio. 
"Fidati di me" 
 
La mia vista era ancora appannata e continuavo a gridare, Zayn mi aveva presa in braccio e mi aveva portata in casa sul salotto, subito aiutato da Harry e Niall che erano gli unici ad essere in casa. 
"Cosa è successo?" Mi chiesero quando mi fui calmata. 
"Io... io non lo so" dissi con le lacrime agli occhi. 
"Dov'è Zayn?" Chiesi guardandomi intorno e iniziando ad agitarmi senza motivo. 
"Ehi sono qui" disse uscendo dalla cucina con un bicchiere in mano. 
"Tieni" disse porgendomelo. 
"Ho bisogno di... di parlare con Damian" dissi 
"Beh domani hai un incontro quindi..." Disse Harry. 
"No Harry" dissi mentre mi girai a guardare la piscina "ne ho bisogno subito." Dissi un attimo prima che mi si annebbiasse di nuovo la vista. Strinsi la mano di Zayn. 
 
"Io non sono una cacasotta" risposi subito 
"Ah si?" Chiese con tono di sfida mentre io annuivo "Allora facciamoci un bagno" disse lui serio. 
"Cosa?" Chiesi spalancando gli occhi. 
"A sinistra tocchiamo e poi potremmo tenerci ai bordi" dissi alzandosi e svuotando le tasche.
Poi mi tese la mano. 
"Zayn io…" stavo per dire qualcosa ma lui era lì fermo che mi tendeva la mano e aspettava me. 
Così accettai. Presi la sua mano e ci avvicinammo entrando verso destra con tutti i vestiti. Man mano che camminavano l'acqua saliva sempre di più, e più il livello dell'acqua saliva più stringevo la mano a Zayn. 
Avevo paura, non sapevo nuotare e dopo quell'episodio da piccola non ero mai riuscita a restare serena quando ero in acqua.
"Fermiamoci qui e avviciniamoci ai bordi" disse quando l'acqua mi arrivava poco sopra il seno. 
"Vedi così non fa paura" disse. 
Andò con la testa sotto e risalì subito aggiustandosi i capelli all'indietro. 
"Credevo avessi paura anche tu" dissi 
"Fin dove tocco non ho problemi" rispose schizzandomi. 
Ci riflettei e capii che infondo aveva senso, così mi lasciai andare e iniziai a schizzarlo anche io. 
"Prova ad andare sotto" disse dopo un po'. 
In condizioni normali non lo avrei fatto ma con Zayn mi sentivo al sicuro, nonostante sapessi che anche lui non riusciva a nuotare, così lo feci. 
Quando riemersi tirai anche io i capelli all'indietro e inizia a ridere giocando con lui. 
 
Respirai a fondo, non capivo più niente. "Sto impazzendo" dissi in quello che parve un attimo di lucidità. 
 
"Come il pulcino pio" Zayn
"Afferra la mia mano" Zayn. 
"Distruggiamoci" Zayn. 
"Bella maglia" Zayn. 
"Dimmi che non riesci neanche più a guardarlo negli occhi, dimmi che cerchi di parlargli il meno possibile, che lo stai evitando, che vorresti sparire ogni volta che lo vedi, ma soprattutto dimmi che tutto questo è colpa mia" Zayn. 
"Afferrala, ti tiro fuori io" Zayn. 
"È incastrata" Zayn. 
"Fidati di me" Zayn. 
"Charlie" Zayn. 
 
"Chiama l'ambulanza e avverti lo psicologo" sentii Liam gridare. 
"Charlie, ascoltami sta calma. Ci sono io" disse Zayn. 
 
"Ci sono io. Ce l'ho quasi fatta" disse il ragazzo tirandomi fuori da quell'inferno. 
Mia mamma aveva smesso di urlare il mio nome nel momento in cui aveva visto che mi stavano tirando fuori. All'inizio aveva cercato di non urlare ma poi aveva ceduto al dolore, così come mio padre. 
Il ragazzo mi teneva in braccio mentre respiravo e tossivo convulsamente. 
"Aiutali" sussurrai 
"Ci sta pensando il mio amico" disse. 
Provai a scendere e ad andare ad aiutarli ma lui me lo impedì. 
"Sta calma. Ti porto a casa" disse mettendomi nella sua auto. 
Si girò a guardare un ragazzo, mio fratello che gli annuì e poi partì. Guardai a destra e vidi la moto rossa di mio fratello. 
Quel ragazzo mi lasciò d'avanti casa e andò via quando entrai. Accesi la TV senza però guardarla davvero. 
Mio fratello entrò dalla porta di casa sconvolto dandomi la notizia che i nostri genitori erano morti in un incidente. Iniziai a piangere. 
 
"Charlie, mi senti?" Mi guardai in torno ero in una sala bianca su un letto. Ero di nuovo in ospedale. 
"Si" sussurrai 
"Sono io, Damian" disse 
"Damian?" Chiesi. Ero ancora stordita. 
"Si" disse lui "ti voglio aiutare"
"Cosa è successo?" Chiesi stordita
"Ieri sera tu e Zayn stavate tornando a casa e hai avuto un crollo improvviso, dicevi cose senza senso e gridavi. Ti hanno portata qui e hai continuato così per qualche ora con quando non hanno deciso di darti dei tranquillanti. Hai smesso di gridare ma eri ancora agitata" disse 
"Era vero" dissi "il mio incubo, intendo"
"Ti va di raccontarmelo?" Chiese 
"Sono stanca" dissi 
"Ne parliamo domani?" Mi chiese comprensivo 
"No!" Esclamai per poi iniziare a parlare prima che potesse replicare  "stavo tornando dal parco e i miei stavano tornando a casa perché credevano di aver dimenticato una cosa così ci siamo incontrati e mi proposero di andare con loro" iniziai per poi raccontargli l'incubo. 
"C'era la moto di mio fratello, lui li stava aiutando ad uscire ma non ce l'ha fatta" dissi 
"Ma è riuscito a salvare te" disse 
"Non è stato lui" dissi mentre una lacrima mi solcava il volto. 
"È stato Zayn" 
Damian rimase un attimo sorpreso. 
"Ricordi altro?" Mi chiese
"Tutto" risposi raccontandogli ogni minima cosa. 
"È sorprendente come tu sia migliorata in così poco tempo" mi disse alla fine. 
"Stanotte prendi questi. Ci rivediamo domani"
Annuii. 
"Charlie ho negato a tutti di farti visita" disse 
"No!" Esclamai "Zayn..." Stavo per dirgli che avevo bisogno di parlare con lui ma Damian mi interruppe. 
"Ho dato il permesso solo a lui" disse uscendo. 
Subito dopo Zayn entrò dalla porta sospirando. 
"Lo sapevi" dissi tirando su il naso "lo sapevi e non mi hai detto nulla"
"Charl-" lo interruppi
"Perché?" Gridai "sapevi che non ricordavo nulla, sia tu che Chris. E non avete detto niente" piansi "perché?" Sussurrai. 
"Chris non voleva farti stare ancora peggio, pensava che se non ricordavi era meglio. Così non avresti sofferto" si giustificò. 
"Zayn noi ci conoscevamo, mi hai salvato la vita. Mi hai tenuta stretta mentre tutto intorno crollava. Come hai fatto a restare zitto, tutte le volte che mi hai guardata in faccia, tutte le volte che mi hai abbracciata, come hai fatto?" Chiesi mentre le lacrime continuavano a scendere incontrollate. 
"Ci ho pensato, tutte le volte. Ma non potevo dirtelo. Lo avevo promesso a Chris e... Charlie adesso sai che eri li, hai rischiato di morire con loro, li hai visti mentre bruciavano e non hai potuto fare nulla. Almeno senza memoria stavi meglio..." Disse a testa bassa. 
Aveva mantenuto quella promessa per me, sapevo che voleva solo proteggermi. Una volta mi aveva detto che aveva promesso a Chris di proteggermi e lo aveva sempre fatto, ma non riuscivo a credere a come mi aveva stretta senza mai dire niente, a come mi parlava fingendo di non aver mai avuto contatti con me quando in realtà sarei morta se non fosse stato per lui. Gli ero grata di tutto, ma mi spaventava il modo in cui mi aveva mentito. 
"Zayn va via" dissi guardando altrove
"Cosa?" Chiese sorpreso. 
Non lo guardai, mi asciugai le guance solo per farle bagnare subito dopo. 
"Hai capito" dissi ancora girata. 
Non volevo vederlo. Ero confusa, avevo riacquistato totalmente la memoria dopo 2 anni e mezzo. 
Uscì fermandosi un attimo alla porta e io gli lanciai un'occhiata per poi girarmi subito vedendo he mi stava osservando, poi uscì. 
Restai per tutto il resto della giornata da sola, dato che mi erano state proibite le visite perché dovevo riposare. Ma invece di dormire trascorsi tutta la giornata a pensare, mi alzai e iniziai a camminare per la stanza. 
"Dovresti stare a riposo" disse il dottore entrando. 
Gli sorrisi. 
"Dovreste conoscermi... Sto bene" mi sorrise anche lui. 
"Lo vedo. Per me potresti tornare a casa anche subito, ma preferisco essere prudente. Trascorri la notte qui e poi torni a casa" disse visitandomi. 
"Va bene" dissi "ma non ho intenzione di restare tutto il tempo a letto.
"Charlie hai avuto una crisi di nervi causata dal riacquisto della memoria, davvero dovresti riposare" disse guardandomi severo. 
"Eh va bene" sospirai mettendomi le lenzuola addosso. 
Mi sorrise per poi uscire dalla stanza e richiudersi la porta alle spalle. 
Era metà settembre e faceva un po' freddo. Avevo avuto l'incidente circa due mesi prima ed essendo luglio mi ero persa il meglio dell'estate. Mi aggiustai meglio le lenzuola dai che avevo un po' di brividi e mi sistemai sui cuscini. 
Misi a posto i pensieri ripercorrendo gli ultimi tre anni come facevo sempre con Damian, ripercorrere la mia vita mi aiutava a sistemare le idee, aveva ragione lui. 
I miei genitori erano morti in un incidente in cui avevo rischiato di perdere la vita anche io, ma fortunatamente ero stata salvata dal migliore amico di mio fratello. Insieme avevano deciso di non dire niente quando avevano scoperto che avevo perso la memoria, tutto per proteggermi. Poi mi ero trasferita a casa del mio migliore amico e avevo conosciuto Zayn, colui che mi aveva salvato ed eravamo diventati molto intimi ma non mi ha mai raccontato nulla lo stesso sempre per proteggermi. Mio fratello è morto in un incidente sparato dal suo altro migliore amico che poi ho scoperto essere mio cugino. 
La mia vita sembrava la serie Beautiful, piena di relazioni ingarbugliate e colpi di scena poco probabili. 
L'infermiera mi venne a portare il pranzo che finii in poco tempo dato che avevo fame, trascorsi la giornata immersa nei miei pensieri e la sera dopo cena presi i sonniferi che mi aveva lasciato lo psicologo e in poco tempo presi sonno. 
Mi svegliai la mattina dopo con l'odore del caffè. 
"Ho pensato che svegliarsi con una bella colazione fosse l'ideale per il buon umore" disse Zayn. 
All'inizio lo guardai stranita, poi scoppiai a ridere mentre lui mi osservava. 
"Ti faccio ridere così tanto?" Chiese goffamente. 
Non risposi ma gli sorrisi smettendo di ridere. Stava cercando di farsi perdonare partendo dalle piccole cose. 
"Zayn non mi piace il caffè" dissi ridacchiando. 
"Infatti quello è per me, per te ho preso la cioccolata calda" disse sorridendo fiero di sé. 
Mi allungò la mano con la cioccolata, lo guardai senza sapere che fare, ero ancora arrabbiata ma infondo mi aveva salvato la vita così accettai. 
Prese anche lui il suo caffè e si sedette sul mio letto. 
"So che sei arrabbiata perché ho tenuto il segreto e delusa dal fatto che sapessi tutto e non te ne abbia mai parlato, sono riuscito a non dire nulla per così tanti anni e so che per questo non ti fidi... Ma Charlie capiscimi ti prego, l'ho promesso a Chris" disse tutto d'un fiato. 
"Che ne posso sapere io se un giorno non farai un'altra promessa a qualcuno e mi nascondersi qualcos'altro?" Chiesi
Chinò il capo storcendo il viso, poi scosse la testa. 
"Fidati di me" disse. 
Fu l'ultima cosa che sentii prima di svenire quando i miei ebbero l'incidente, e mi aveva salvata, ero viva grazie a lui. Decisi di crederlo. 
"Va bene" sospirai 
Mi saltò addosso abbracciandomi e iniziò a baciarmi la faccia mentre io fingevo di oppormi. 
Ridevo come una bambina a Natale dopo aver scartato il proprio regalo, solo adesso che ricordavo tutto mi rendevo conto di quanto mi era mancato e di quanto doveva essere stato duro per lui. 
"Mi dispiace per quello che ti ho detto e per come ti ho mandata via. Ero spaventato e incazzato e... l'ultima volta che mi sono sentito così ho distrutto tutto ciò che mi circondava. E tu eri troppo importante per distruggere anche te. Mi avresti seguito anche in cima al mondo pur di non lasciarmi solo e non avrei potuto permetterti di fare questa fine per colpa mia." Disse stringendomi forte. 
Si staccò leggermente guardandomi negli occhi poi mi sorrise e mi baciò. Mi erano mancate davvero quelle labbra, mi faceva sentire così bene. Protetta da ogni cosa e... Così felice. 
"Cos'altro dovrà succedere Zayn?" Chiesi mentre ero ancora stretta a lui. 
"Non lo so, Charlie. Non lo so" mi diede un bacio sulla fronte per poi tornare a bere il suo caffè sdraiato al mio fianco sul mio letto. 
Più tardi venne a trovarmi Damian e mi diede una splendida notizia
"dato che hai ricordato tutto e sei riuscita a elaborare l'accaduto in poco tempo puoi, se anche tu lo ritieni opportuno, smettere di vederci" 
Spalancai gli occhi incredula
"Credevo non mi sarei mai liberata di te" dissi saltando giù dal letto entusiasta. 
"Mi adori proprio eh?" Disse ironicamente
"Non è per te" dissi sorridendo. 
Quando andò via venne il dottore che mi diede un'altra bella notizia: potevo tornare a casa. 
Feci il mio ritorno a casa accompagnata da Zayn e Harry. 
"Finalmente va tutto bene" disse Harry abbracciandomi forte. 
Improvvisamente mi ricordai del fatto che io e Zayn gli stavamo ancora nascondendo la nostra relazione... Se era una relazione. Onestamente non lo sapevo e non ne avevo mai parlato con Zayn, così un pomeriggio, qualche giorno dopo essere scesa dall'ospedale lo presi in disparte e glielo chiesi. 
"Zayn... Cosa siamo?" mi fermai "io e te intendo"  ero imbarazzata. 
Mi guardò senza dire neanche una parola. 
"Noi siamo... Esseri umani" disse ridendo. 
"Stupido!" Esclamai ridendo a mia volta "sai cosa intendo. 
"Siamo Charlie e Zayn" disse serio. 
"Zayn conosco i nostri nomi io voglio sapere se stiamo insieme" dissi sbuffando. 
"Non lo so" disse "vuoi esserlo?" Mi chiese prendendomi la mano
"Solo se anche tu lo vuoi" non mi rispose ma mi baciò. 
"Questo è un si?" Chiesi
"È un si" disse stringendomi. 
Il giorno dopo Niall propose di andare nella baita di Zayn per festeggiare il fatto che io stessi bene, dato che sapeva che adoravo andare li. 
Andammo a preparare delle piccole borse per ognuno di noi, io misi la maglia/pigiama di Zayn e un vestitino con delle scarpette e preparai spazzolino, asciugamani e bagnoschiuma per tutti. Niall andò a fare una piccola spesa e Liam andò a mettere la benzina nell'auto. 
Io e Zayn saremmo andati in moto ovviamente, mentre gli altri ci avrebbero seguiti con l'auto. 
Durante il percorso ci fermai due volte perché Niall aveva il voltastomaco, e dopo l'ultima volta Zayn mi permise di guidare fino all'arrivo. 
"Devo essere decisamente sbronzo per averti permesso tutto questo" disse dandomi un bacio sulla guancia 
"Oppure mi vuoi bene" dissi scendendo dalla moto e togliendomi il casco. 
"O magari qualcosa di più" rispose facendomi l'occhiolino e allontanandosi dato che gli altri stavano scendendo dall'auto. 
"Et voilà ecco la mia reggia" disse Zayn aprendo le braccia. 
Entrammo in casa e sistemammo un po' di roba. 
"Io dormo nel letto" dissi subito lanciandomici sopra
"Anche io. Sono pur sempre il padrone di casa" rispose Zayn saltando al mio fianco. 
"E vorreste lasciare me per terra?"chiese Niall saltandoci addosso. 
Iniziammo a ridere e poi ci alzammo.
"Fa caldo, cambiamoci disse Zayn. 
Andò a mettersi una di quelle splendide maglie e prese dal suo borsone un pantaloncino.
"Anche io" urlai facendo saltare tutti.
Aprii la mia borsa e presi la maglia uguale alla sua e la indossai e anche io avevo portato un pantaloncino che misi sotto, anche se non si vedeva data l'enorme lunghezza della maglia. 
Harry osservò le nostre maglie uguali con colori diversi e notai il suo sguardo triste. 
'Sono una frana' pensai
"Ma questa?" Chiese Louis alzando una maglia nascosta dietro la TV. 
"Ecco dove era finita" dissi alzandomi. 
"Sono dovuta tornare con questa perché avevo perso quella" dissi spiegando ciò che era successo. 
E notai il volto di Harry irrigidirsi ancora di più. 
Uscì fuori per fare una passeggiata e dato che era passata circa mezz'ora e non era ancora tornato decidi si andarlo a cercare. 
"Harry" chiamai il suo nome e alla fine lo trovai all'inizio del bosco.
"Non sai cosa darei per tenerti con me" disse a bassa voce
"Harry sei il mio migliore amico e… voglio… devo dirti la verità" dissi stringendo gli occhi
"Il tuo cuore non è con me… lo so. L'ho capito sai?" Disse con voce rauca... Stava trattenendo le lacrime. 
"Cosa hai capito, Harry?" Chiesi con una lacrima anch'io. 
"Che non mi ami più" disse lentamente come se potesse prolungare quel momento all'infinito. 
"Ti voglio bene" dissi tirando su con il naso
"Ma non basta" rispose scuotendo il capo.
Si sdraiò a terra come quando eravamo piccoli e aveva qualcosa di importante da dirmi, così mi sdraiai anche io. 
"Tutti dicono che l’amore fa male, ma non è vero. La solitudine fa male. Il rifiuto fa male. Perdere qualcuno fa male. Tutti confondono queste cose con l’amore, ma in realtà, l’amore è l’unica cosa in questo mondo che copre tutto il dolore e ci fa sentire ancora meravigliosi." Disse citando una frase di Oscar Wilde. 
Gli sorrisi. 
"Sono d'accordo!" Esclamai. 
Chiunque avrebbe detto che Harry stava soffrendo per amore, ma in realtà non era così è la sua frase lo spiegava davvero bene. 
Zayn ci vide da lontano e si avvicinò fermandosi qualche metro più là. 
"Va' da lui" disse "Charlie va da Zayn" 
Lo guardai con le lacrime agli occhi, sapevo che stava soffrendo ma non diceva niente... Per me. 
"Grazie" dissi piangendo. 
Corsi da Zayn abbracciandolo e mi allungai sulle punte per dargli un leggero bacio a fior di labbra. 
Ci girammo verso Harry che alzò il pollice verso di noi e ci sorrise. 
Zayn gli fece un segno con la mano e Harry scosse il capo sorridendo. Si avvicinò e i due si diedero delle pacche sulle spalle, e tutti insieme entrammo in casa ridendo per una terribile battuta di Harry sulle vesciche degli elefanti. 
Entrammo nella baita e vedemmo i ragazzi giocare con la panna per dolci che non so perché avevano portato. Quando ci videro entrare tutti insieme ridendo e notarono me e Zayn mano nella mano restarono sconvolti per un attimo, poi sorrisero tutti felici venendoci in contro con la panna e tutti insieme iniziammo a sporcarci tutti. 
 
Quando il giorno dopo mi svegliai misi la maglia di Zayn e uscii fuori. Mi stiracchiai per poi toccarmi i capelli, mi sentivo soddisfatta e... felice. 
Avevo avuto finalmente il mio lieto fine, con vicino i migliori amici di sempre e uno splendido ragazzo che nonostante tutto restava per me il migliore che avessi mai potuto desiderare. 
____________________________

(Charlie in ospedale)

(Harry parla a Charlie)

(
Ultima scena)

Saalvee, eccoci giunti alla fine di questa storia.
Quasi piango, ho iniziato a scriverla tanto tempo fa e mi sono bloccata tante volte perchè non riuscivo a continuarla.Riguarrdo al capitolo mi sono innamorata di come Harry sia riuscito a dimostrarsi un migliore amico perfetto. nonostante amasse la nostra Charlie ha capito quando farsi da parte per renderla felice. Ed è stato proprio il forte amore che provava nei suoi confronti a spingerlo a mettere la felicità di Charlie d'avanti alla propria.
La coppia Zayn/Charlie la adoro! 
e non aggiungo altro.
Spero che la storia vi sia piaciuta.

-Elli
 
  
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