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Autore: Martachan 55    31/07/2015    2 recensioni
Kaiyo D. Tori, una ragazza che porta sulle spalle il cognome della donna più famosa del mondo. Dopo anni di ubbidienza ai Draghi Celesti decide di liberarsi, cercando di portare a termine l'obbiettivo che sua madre non è riuscita a terminare. Nel suo pericoloso viaggio incontrerà persone che la sosterranno sempre, ma anche altre pronte a colpirla alle spalle alla buona occasione. Non ostante i numerosi ostacoli che le si pareranno contro la persona che sta all'altro capo del suo filo rosso sarà sempre lì con lei, anche quando il mondo le cadrà addosso.
Riuscirà insieme ai nostri eroi a distruggere il governo mondiale? Scopritelo entrando!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciurma di Barbabianca, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il demone rosso'
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- Ace, dove è Eiji-kun? -
- Tuo fratello? Sarà appollaiato sull'albero maestro -
Rispose svogliato appoggiando la schiena proprio a quest'ultimo.
- Arigatou Gozaimasu! -
- Anche Eiji a volte parla questa lingua -
Esclamò riferendosi alle parole della rossa.
- Lo Nihongo dici? Bhe, devi sapere che un millennio fa, circa, sulla mia isola, Nihon, si è creato il Nihongo, che è praticamente l'antenato dell'attuale giapponese. Sono davvero poche le persone che lo parlano, tralasciando naturalmente la mia isola -
- Ma il giapponese lo sanno? -
- Ovvio, solo che preferiscono parlare lo Nihongo perchè fa parte delle nostre tradizioni. Sai, Nihon è praticamente rimasta nel passato. Cioè che sembra di vivere nell'epoca Edo anche se c'è stata qualche secolo fa -
- Un isola bloccata nel tempo? -
- No, è solo piena di abitanti che amano le tradizioni -
- Sono davvero molto curioso di andarci! -
- Anche io, ormai sono otto anni che non ci torno -
Un silenzio imbarazzante scese tra i due interrotto prontamente da il moro.
- Non dovevi sistemare le cose con tuo fratello? -
- Oh giusto, grazie - 
Si alzò di scatto incominciando ad arrampicarsi con le guance leggermente rosse. Ma che le stava succedendo? 
Appena arrivò in cima trovò la figura curva di Eiji seduta sul pennone ad osservare il mare. 
- Bello il mare vero? -
- Senti sorellina... -
- Mi dispiace! -
Esclamarono contemporaneamente. Restarono a guardarsi per qualche secondo intontiti.
- Scusami se ti ho detto quelle cose cattive Eiji, in realtà non le pensavo sul serio -
- Ma è stata colpa mia se ti hanno catturata, e in questi otto anni non sono riuscito ad aiutarti, mentre Ace... -
- Non dirlo neanche per sogno! Non è stata assolutamente colpa tua, ma bensì mia. E poi Ace è capitato lì per puro caso, avevo già rubato le chiavi del collare e lui mi ha solo aiutato a fuggire, nulla di più! -
- Sorellina, mi potrai mai perdonare? -
- No -
Eiji rimase allibito dalla risposta secca che aveva ricevuto.
- Intendo dire che non c'è niente da perdonare -
- Baka! -
Le sussurrò mentre la stringeva a sè, posando la guancia sulla sua testa. 
- Eiji... -
- Si? -
- Non respiro! -
Rispose con un filo di voce cercando di liberarsi da quella morsa.
- Lo so -
Ghignò stringendola ancora di più, per poi lasciare che l'aria tornasse a circolare nei suoi polmoni. Era davvero felice.
- Oni-chan che frutto hai mangiato? -
- Il Dora Dora No Mi, mi permette di trasformarmi in dra...Non ci pensare neanche! Non ti faccio fare un giro! -
Le rispose acido mentre gli occhi della rossa luccicavano di emozione.
- E dai, ti prego! Se lo fai ti dico anche io che frutto ho mangiato! -
Lo pregò congiungendo le mani. Insomma, quando mai ti capitava di fare un volo su un drago? 
- Andata! Ma solo per poco -
Si alzò in piedi, per poi assumere l'aspetto di un maestoso drago nero. Non era molto grande, ma aveva due possenti ali e le squame luccicavano sotto il forte sole pomeridiano. Con agilità gli montò sopra, per poi aggrapparsi al collo del fratello,appena questo decollò. L'aria le scompigliava i capelli e le rinfrescava il viso, stava volando! Ben presto Eiji incominciò a volteggiare nel cielo, sentendosi libero da ogni cosa. Continuarono così fino al tramonto, quando entrambi stanchi ma felici decisero di rintanarsi in cabina per poi andare a cena.
Tori si fece una breve doccia fredda per rinfrescarsi e si vestì. Non mise niente di elegante, era solo una cena. Si mise dei pantaloni aderenti neri con vari strappi, una canottiera bordeaux che le arrivava leggermente sotto il prosperoso seno e che le metteva in evidenza il piercing all'ombelico e ai piedi degli anfibi neri. Non si truccò, e i capelli li raccolse in una coda. Era pronta.
La cena trascorse tranquillamente, mangiarono fino a saziarsi e si concederono anche qualche boccale di birra. 
- Tori, aspetta! -
La rincorse Ace quando la cena fu terminata e tutti si furono ritirati nelle loro cabine.
- Ciao Ace, ti va una passeggiata? -
Lo invitò quando si fu avvicinato.
- Certo! -
- Perchè stai con me? -
Esclamò tutto d'un fiato la rossa, abbassando il capo.
- In che senso? -
- Tutti mi odiano, voglio sconfiggere vostro padre eppure tu sei qua che mi fai coraggio, perchè? -
I discorsi d'incoraggiamento che le aveva fatto a tavola il moro se li ricordava bene, eppure neanche lui sapeva il perchè.
- Loro non ti odiano, anzi ti trovano molto simpatica. Per nostro padre non ti preoccupare, non ostante l'età non riuscirai mai a batterlo! -
- Questo è da vedere fiammifero, a domani! -
Replicò dandogli le spalle e dirigendosi a passo deciso in camera sua, domani avrebbe finalmente dimostrato quanto valeva. 

Appena spalancò la porta di camera sua rimase a bocca aperta. Eiji stava dormendo nel suo letto. Non ricordava di avergli dato il permesso di accamparsi in camera sua, ma lo lasciò dormire. Sdraiandosi accanto a lui e poggiando la testa sul suo petto. 
Cullata dal suo respiro regolare in poco tempo scivolò  in un sonno tranquillo, senza sogni. Dopo otto anni passati a dormire urlando, soffocata dagli incubi riuscì finalmente a riposarsi completamente. 

La mattina arrivò lentamente, nonostante fuori fosse ancora buio presto nella cabina del capitano dei Pirati dell'onda la confusione regnava sovrana, svegliando anche il povero Eiji. 
- Buongiorno Oniichan! -
Lo salutò allegramente la sua sorellina che stranamente era già in piedi, avvolta in un asciugamano di spugna bianco che cercava disperatamente di districare la folta chioma rossa bagnata.
- Ohayo imoto -
Rispose con la voce impastata soffocando uno sbadiglio. Squadrò la sorella con fare indagatorio, chissà che ore erano.
- Sono le quattro e mezza -
Gli rispose analizzando lo sguardo svampito del fratello.
- Ah le quattro e mezza...LE QUATTRO E MEZZA?! Ma che accidenti stai combinando a quast'ora?! -
Urlò mettendosi a sedere con un colpo di reni.
- Shh, non urlare. Comunque mi stavo preparando, senti Eiji non è che potresti... -
Domandò ingenuamente sbattendo le lunghe ciglia e facendo gli occhioni dolci. Il biondo sospirò affranto, per poi battere la mano sul materasso. Con un balzo felino si inginocchiò sul letto, dando le spalle al fratello che intanto districava abilmente quella matassa di capelli vermigli. Erano passati tanti anni dall'ultima volta che lui l'aveva pettinata ma non avrebbe mai smesso di ricordarsi i momenti felici della loro infanzia, quando erano ancora tutti uniti e felici.
- Sei proprio sicura di volerlo fare? -
- Non lo so, ma so solo che non posso deludere i miei compagni, o almeno non adesso -
- Ecco fatto - esclamò posando il pettine - Miraccomando sorellina suru chui -
- Stai tranquillo,vincerò io! -
Gli sorrise voltandosi, per poi spingerlo giù dal letto.
- Fuori che mi devo cambiare! -
Eiji non se lo fece ripetere due volte e in men che non si dica si ritrovò sul ponte della Tsunami. Ormai mancava davvero poco all'alba, le stelle incominciavano a sparire e sulla Moby le luci delle stanze si riflettevano nel mare ancora scuro. Doveva tornare sulla sua nave, e lasciare che Tori se la cavasse da sola ancora una volta. 

Le due navi si avvicinarono velocemente alla costa di Heiya. Non era un isola molto grande, ma era completamente piatta. Se guardavi bene potevi vederne la fine. Era disabitata, non un unico albero troneggiava su quella distesa verde smeraldo, che incominciava a tingersi dei colori dell'alba. Era l'ora della sfida. 
I due sfidanti scesero dalle rispettive navi a testa alta, analizzando il paesaggio. Non c'era niente che potessero usare come ostacolo o riparo. Si misero uno di fronte all'altra. Tori aveva un corpetto azzurro, degli shorts neri e gli stessi stivali col tacco del giorno precedente. Il viso era limpido e i capelli erano raccolti in una coda alta. Barbabianca invece indossava i soliti pantaloni beige, la fascia in vita nera e sulle spalle il suo cappotto con ricamato il suo simbolo. Con il suo bisento fece tremare leggermente il terreno, per poi ghignare divertito alla rossa. La ragazza non aspettò un attimo di più e cogliendo quell'invito si lanciò sul suo nemico, tirandogli un potente calcio in testa, che prontamente schivò. Tori atterrò in piedi per poi ghignare anche lei, un'idea geniale le balenò in testa. Rincominciò ad attaccarlo, con una foga mai vista prima, ma nessuno dei colpi che infieriva andò a segno. Continuarono così per un'infinità, la rossa atterrò poco lontana dal gigante, ansimava. Doveva cercare di stancare Barbabianca, ma l'unica stanca in quel momento era lei, non poteva continuare ad andare avanti così. Si rialzò correndogli incontro e alzando il braccio per tirargli un pugno. La mano di lei in pochi secondi si ricoprì di acqua bollente, che si andò a gettare sull'anziano viso dell'imperatore, che con il bisento separò evitando di ustionarsi.
- Il Mizu Mizu no Mi. Che frutto interessante, gurarara! -
- Taci vecchio! -
Allungò la mano facendo comparire delle colonne d'acqua che si attorcigliarono alle gambe dell'imperatore, immobilizzandolo. 
Sotto i suoi piedi iniziò a formarsi una grande pozza d'acqua da cui uscirono dei tentacoli d'acqua che gli bloccarono anche le braccia, era in trappola. Dietro la rossa si formò un'onda gigantesca che con un suo movimento della mano si schiantò su Barbabianca.
- Tsunami! -
Appena l'onda lo colpì si disintegrò, quasi come se un terremoto l'avesse distrutta.
- Perchè non mi mostri cosa sai fare con la spada? -
- Fatti avanti vecchio! -
Un bastone di ghiaccio le si formò nella mano per poi incominciare a parare i fendenti del bisento. Con una scossa Barbabianca infranse l'arma di Tori, per poi colpirla con la lama del suo bisento. Una lunga ferita si aprì sul ventre piatto della rossa.
- Ti avevo sottovalutata sai Tori, nessuno ha mai resistito tanto contro di me -
Un sorriso le si dipinse sulle labbra, certo adesso doveva entrare a far parte della sua ciurma, ma forse anche così avrebbe potuto raggiungere il suo obbiettivo.

Arigatou Gozaimasu=grazie mille
Nihongo=Giapponese
Nihon=Giappone
Ohayo Imoto= Buongiorno
Suru chui= Fai attenzione
Heiya= Pianura
 
Hoyao minna! Sono tornata! La storia della lingua mi è venuta in mente in questi giorni,visto che ho appena iniziato a studiare giapponese. Sono troppo felice! Per lo scontro non so come sia venuto visto che è il primo che scrivo.Il frutto è il Mizu Mizu, lo so che un sacco di persone l'hanno usato, ma quello è il potere che la rappresenta di più secondo me. Spero di non aver fatto un casino. Ringrazio Kurama no yoko e swimmer5 per aver recensito, e Celaena Sardothien, Kurama no yoko, Malevolent, swimmer5 e Vale1048575 per aver seguito la mia storia. Un bacione!
Marta-chan 
   
 
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