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Autore: Artemide5775    31/07/2015    1 recensioni
Loro credevano di essere normali adolescenti, ma non lo erano , non lo erano mai stati e non lo saranno mai, anche se ci proveranno.
Cinque ragazze con un destino già segnato.
***
Victoria - novizia vampira che è dovuta crescere troppo in fretta.
Crystal - la solitaria a cui piace leggere nel parco e disegnare tutto quello che prova.
Diamond - ragazza solare e pimpante con tutti, oltre che ingenua.
Alexandra - una studentessa modello dal cuore di ghiaccio e cinica in amore.
Deborah - capo cheerleader, amante degli sport, stronza e menefreghista.
***
Tratto dal Prologo:
Mentre ignare le cinque ragazze si dirigevano a scuola e a lavorare, un ragazzo dai capelli castani e gli occhi del medesimo colore era appena arrivato a New Orleans con l'intento di rovinare la vita delle giovani e delle loro anime gemelle.
***
Il Prologo presenta solo le protagoniste femminili.
Trailer : https://www.youtube.com/watch?v=ft0TqxGWrdg
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Chapter XXXIX - Talk


 

-Allora ciao, Vicky. Ci vediamo stasera a cena?- domandò Crystal a Victoria.
 

Era appena tornata a casa dopo le lezioni scolastiche e aveva ricevuto una chiamata dalla cugina in cui le diceva che avrebbe passato il pomeriggio da Katie e perciò Crystal avrebbe dovuto tenere d'occhio le sorelle.
 

-Non so, dopo ti faccio sapere. Se preferite, invece di cucinare potete anche ordiare delle pizze.-
 

-Va bene, in più oggi vengono i ragazzi a cui do ripetizioni, perciò non avrò proprio tempo per cucinare- spiegò Crys.
 

-Capisco. Beh, impegnatevi, ma ricordati di tenere d'occhio le gemelle. Ultimamente sono troppo tranquille. I soldi per le pizze sono nel mobiletto sopra il forno.-
 

-Okay. Ora vado a studiare letteratura inglese, prima che le gemelle e i ragazzi vengano- disse Crystal mentre disegnava. Aveva messo il vivavoce e con grande sorpresa riusciva a sentire la cugina benissimo, senza interferenze.
 

-Va bene, Crys. Ciao!- salutò Victoria per poi interrompere la chiamata.
 

Crystal si lasciò andare a un sospiro: non impazziva all'idea di dare ripetizioni a quattro ragazzi e tenere d'occhio tre ragazze. Era troppo per una quasi diciottenne.
 

Avrebbe preferito rimanere a disegnare tutto il giorno, ma alla fine si decise a iniziare a studiare. L'argomento non era uno dei più difficili e dopo poco più di tre quarti d'ora aveva finito.
 

-Finalmente!- esclamò stendendosi sul suo letto. Era tremendamente stanca. Anche se aveva smesso di fare quei strani sogni, continuava a pensare a quelli che aveva già fatto. Erano rimasti marchiati nella sua mente e non volevano più abbandonarla.
 

-Crys, vuoi che ti porti qualcosa? Sto andando in cucina- l'avvisò Diamond dal corridoio.
 

-No, niente. Grazie lo stesso-

 

*****


 

La camera d'ospedale di Georgie era vuota, ma non era quella la vera nota stonata della situazione: era nuova come se non fosse successo niente.
 

Alexandra le lanciò uno sguardo -O siamo impazzite o... non so che dire- disse con il suo solito sguardo pensoso. Sembrava che il suo cervello non si riposasse mai, ma in quella situazione era normale non riuscire a smettere di pensare.
 

-Credi davvero che Georgie sia una strega?- domandò Deborah posandosi con le spalle contro il muro. Loro due erano uscite per un po' fuori dalla stanza dell'amica e in quel momento stavano in mezzo al corridoio dell'ospedale.
 

-Se i vampiri esistono, anche le streghe potrebbero far parte della vita reale.-
 

Deborah le lanciò un'occhiataccia -Ripeto: credi davvero che Georgie sia una strega?-
 

-Questo spiegherebbe quel bagliore che ha distrutto il muro e anche gli stessi raggi luminosi che si trovavano sulla sua mano- spiegò Alexandra. Sembrava che stava spiegando una formula di scienze, era così calma e controllata.
 

"Cuore di ghiaccio" pensò Deborah, "Certe volte sembra averlo davvero"

 

-Smettila di essere così rigida, non ti ho chiesto le motivazioni, ma quello che credi tu. É nostra amica, la cosciamo da anni, devi pur aver un parere tuo- sbottò Deborah. Erano così diverse. Lei impulsiva, Alex calma e calcolata.
 

Nella vita della gemella tutto era controllato e programmato, quasi come lo studio di un dottore. Come se essere disorganizzati potesse costare la vita a qualcuno.
 

Alexandra le lanciò un'occhiata di traverso e si passò una mano tra i capelli. Sembrava che stava per fare uno sforzo immane, più che dire un semplice parere personale. -Vorrei non credere che non sia una strega o qualcosa del genere-
 

Deborah distolse lo sguardo dalla sorella e lo rivolse all'entrata della camera D19. Avrebbe voluto ripetere per la centesima volta alla gemella di comportarsi meno da robot, ma evitò. Anche volendo, non si poteva mai cambiare la natura di una persona. -Capisco...- sussurrò.
 

-Potremmo chiederglielo- propose Alexandra.
 

Deborah incurvò le labbra in un sorriso. Proporre di andare a chiedere a una persona se era una strega, non le era neanche mai passato per la mente, ma l'idea era alquanto divertente. Di solito non sarebbe mai stata un'idea di Alexandra, ma in quella dituazione cosí bizzarra, anche lei riusciva a essere folle, quel poco che bastava.
 

-Perché sorridi?- domandò Alexandra, accigliandosi.
 

-Niente, penso solo che sia folle-
 

-Beh... fino a non molto tempo fa, sembra essere folle anche l'idea di dover diventare per forza un vampiro-
 

Deborah annuì. La sorella aveva ragione, come sempre. Poteva anche sembrare un robot con sembianze umane, ma era molto intelligente. -Uhm... come glielo chiediamo?-
 

-Non so... Ma di sicuro non oggi, anche se non lo sembra é leggermente sotto shock, anche se non sappiamo bene le vere circostanze del suo primo "attacco".-
 

Deborah annuì nuovamente. -Hai qualche idea di chi potrebbe essere quel tizio che l'ha attaccata?-
 

-Non so dirlo con precisione, ma sicuramente è un vampiro-
 

-Un vampiro? Come fai a dire una cosa del genere-
 

-Voleva morderle il collo- rispose senza scomporsi Alexandra.
 

Deborah fece una smorfia disgustata "Mordere il collo di una persona, forse anche io un giorno sarò costretta a farlo...".

 

**

 

Cystal scese le scale che portavano al piano inferiore e fece per dirigersi in cucina, quando il campanello suonò.
 

-Crys, vai ad aprire, per favore! Uhg! Che cavolo! Ho finito per sbagliare! Ho messo il sale invece dello zucchero!- si lamentava Diamond dalla cucina.
 

Crystal rise e si diresse verso la porta d'entrata. Come si aspettava, tutti e quattro i ragazzi erano presenti. -Benvenuti- esordí, da vera padrona di casa.
 

Tutti ricambiarono il suo saluto. -Accomodatevi in sala da pranzo, studieremo lì, perché c'é più spazio- mormorò per poi avvisarli che sarebbe andata in camera sua a prendere del materiale.
 

Salendo le scale si rese conto che era stata troppo sbrigativa. Era vero che voleva evitare di affezionarsi ad altra gente, ma trattarli così non sarebbe servito a molto. L'avrebbe solo fatta sembrare ai loro occhi, ancora più strana di quanto non fosse già.
 

-Mmm... forse dovrei chiedere una mano a Mond, credo che sarebbe felice di passare un po' di tempo con loro- mormorò fra sé e sé mentre si chiudeva la porta, della sua camera, alle spalle.
 

"Ma che sto dicendo?! Mond é molto più sentimentale di me, si affeziona facilmente! Potrebbe rimanerci male, dopo, ad abbandonare dei nuovi amici, oltre quelli che ha già. Sono sua sorella maggiore, devo evitare che soffra"

   
 
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