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Autore: applestark    01/08/2015    1 recensioni
Lily Luna Potter frequenta il suo penultimo anno ad Hogwarts, dove, anni prima, è stata smistata nei Serpeverde. Nonostante quella notizia l’abbia da subito sconvolta, ormai si è integrata perfettamente in quell’ambiente. Corre invece l’ultimo anno per Albus Potter, Rose Weasley e Scorpius Malfoy che, spinto dal suo desiderio irrefrenabile di ottenere ciò che più gli è proibito, si avvicina pericolosamente alla piccola Potter.
Nel frattempo, un’oscura minaccia sembra destabilizzare la vita di Malfoy, ed inevitabilmente anche quella di Lily, che nonostante gli avvertimenti dei suoi fratelli, non riesce a non cacciarsi in un guaio.
||New generation|| ScorpiusxLily
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Malfoy, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ancora grazie a chi ha recensito, e chi segue questa storia. 
Un abbraccio,

_stargirl 



III.
 
“And I will make sure to keep my distance, say ‘I love you’ when you’re not listening”
 
Il pomeriggio seguente Lily trovò Ermes appollaiato sul suo letto, gli occhi socchiusi e la codina attorcigliata. Aveva accanto a sé un bigliettino, così la rossa lasciò andare tutte le sue cose sul tappeto e si sedette sul letto.
Prese tra le mani quel biglietto la cui carta era ruvida e su cui era scritto qualcosa, con calligrafia elegante.
 
 
 
 
“Era nella mia stanza.
 
A stasera,
S. Malfoy”
 
Lily sembrò confusa, ma decise di non pensare troppo al riguardo, anzi prese il suo gatto tra le braccia e lo strinse forte, pensando che Scorpius meritasse proprio dei ringraziamenti.
La stupiva il modo di fare altalenante del biondo, come se la luce e l’oscurità fossero sempre in netto contrasto dentro di sé. Ecco, che cosa affascinava Lily.
Quando sentì la voce di Ivy farsi strada lungo il corridoio, piegò il bigliettino e lo posò nel suo comodino, per evitare che l’amica sapesse qualcosa.
-Ciao Lil, e…ohw, ciao Ermes! Sei tornato vedo!- esclamò la mora, sedendosi accanto all’amica per accarezzare il suo felino dal pelo nero.
-L’ho trovato sul letto-
-Qualcuno te l’avrà portato. Potter, mi nascondi qualcosa?-
Scosse la testa. –Ovviamente no, Zabini-
-Senti, io non so se fidarmi di mio fratello o di te-
La rossa scattò sulla difensiva. –Cosa c’entra tuo fratello?-
-Prima stavamo scambiando qualche parola, e mi ha detto che…Tu e Scorpius avete parlato, tipo ieri sera-
Si bloccò, con un sorriso tirato sulle labbra.
-Ivy, io te l’avrei detto…-
-Lil non sono arrabbiata con te. O forse dovrei esserlo? Aspetta cosa vi siete detti?-
-Niente, niente…mi ha solo chiesto di tornare nei dormitori ieri quando sono uscita a cercare Ermes- sintetizzò la rossa, senza guardare l’amica negli occhi.
-Mh, solo questo?-
-Si…perché tutti dovete analizzarmi?- sbuffò, lasciando andare il gatto sul pavimento e incrociando le braccia.
-Non si tratta di analizzarti, solo che tu e Malfoy sareste la coppia più bizzarra del secolo. Zio Draco morirebbe. Zia Astoria anche.-
-Io e Scorpius non dobbiamo sposarci-
-Dovresti stargli lontana-
-Farò in modo di mantenere le distanze- concluse la rossa, decretando così chiuso quel discorso.
Ivy non aggiunse più niente, sapeva quanto Lily fosse testarda e determinata, una perfetta Serpeverde.
-Ho trovato un accompagnatore per il ballo- cambiò argomento, mostrando una nota di gioia nella voce.
-Sul serio? Chi è il fortunato?- domandò, immaginando già chi avesse potuto invitare Ivy. Da tempo, Dom, figlio di una Serpeverde, una certa Pansy Parkinson, ronzava intorno alla sua amica.
-Dominic Hale. Proprio lui…sto vivendo un sogno!-
-Immaginavo, comunque sono felicissima per te-
Le due si abbracciarono, e Lily raccontò del fatto che suo fratello le aveva proposto di andare a quel ballo con Lorcan, ma la mora sembrò quasi strozzare a forza di ridere.
-CON UN TASSOROSSO?-
-Ivy, mi stai mettendo in imbarazzo…-
-Una Serpe e un Tassorosso…-
-Smettila!-
Continuarono così, a scherzare in modo spensierato, e Lily riacquistò la leggerezza che sembrava persa negli ultimi giorni.
 
Scorpius aveva avuto uno strano incubo, che gli aveva rovinato l’umore per tutta la giornata. Era cupo e turbato, perché quelle immagini come dei flashback continuavano ad offuscare la sua mente.
Sapeva che adesso il mondo magico era al sicuro, perché i “colpevoli”, ed i “Mangiamorte” come suo nonno Lucius, stavano scontando la loro pena ad Azkaban, e suo padre era decisamente redento. Tuttavia, il suo incubo era stato tremendamente reale, e lui, alla presenza dei suoi genitori, era stato Marchiato da un uomo con un cappuccio scuro a coprirgli il volto. Stava male, e sentiva di aver bisogno di suo padre, ma non avrebbe mai riaperto una ferita così profonda nei ricordi di Draco Malfoy, solo per calmarsi da un sogno.
Era stato silenzioso durante le lezioni, ma c’era qualcosa che aveva catturato la sua attenzione. In giardino, quello svitato di Lorcan Scamander, aveva invitato al ballo d’inverno Lily Potter. Non poteva credere ai suoi occhi! Che Lisandra fosse la quasi fidanzata di Albus Potter era risaputo, ma quello svampito biondo come poteva solo pensare di interessarsi a Lily?
Sam l’aveva accusato di essersi ingelosito, ma in realtà si trattava solo di stupore. O almeno, così si ostinava a dire il biondo.
Non appena concluse il suo primo giro di ronda, cacciò via Sam e andò ad accomodarsi nella Sala Comune, silenziosa ed ordinata come mai.
Aspettò una decina di minuti, tamburellando le dita sul tavolo con impazienza, e quando sentì dei passi alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi castani di Lily Luna Potter.
Indossava la divisa Serpeverde, ed i lunghissimi capelli ramati erano raccolti in una coda.
-Buonasera, Malfoy- lo salutò allegra, perché infondo era solo grazie a lui se Ermes era ancora vivo e vegeto.
-Potter, a cosa devo questo buon’umore?-
-Hai ritrovato il mio micio, non ti sarò mai grata abbastanza- affermò, andandosi a sedere al suo fianco.
-Figurati, ho trovato il suo pelo sparso dappertutto nella mia stanza, stavo per pietrificarlo- commentò lui, conscio del fatto che non avrebbe mai ammesso che era stato felice di rendere felice un’altra persona, soprattutto se la persona in questione è la figlia dell’acerrimo nemico di tuo padre.
-Tutto bene?- gli domandò, avendo come la supposizione che qualcosa avesse turbato il ragazzo, visto che non l’aveva proprio visto in giro, e trovare Sam senza il suo braccio destro era stato strano.
Scorpius si sorprese, ma si mostrò sicuro come sempre. –Benissimo. Che ne dici se prepariamo una Densa Pozione Dorata, sai a cosa serve?-
La rossa fece un cenno con il capo. –Diminuisce il dolore o fa rinvenire una persona svenuta. Non l’ho mai preparata prima-
-Potrebbe servirti al ballo d’inverno quando Lorcan Scamander ti metterà in netto imbarazzo- sentenziò, facendole un occhiolino.
Spalancò la bocca, inarcando le sopracciglia come estremamente contrariata. –Sbaglio o mi hai spiata?-
-No, Potter, ti sbagli. Te l’ha chiesto in giardino quello strampalato e c’ero anche io…-
-Non chiamarlo così- disse poco convinta, e si portò dei ciuffi sfuggiti alla coda dietro l’orecchio.
-Tutti sanno che è svitato, suvvia. Solo tuo fratello, San Potter Jr, potrebbe essergli amico-
Una scia di rabbia attraversò gli occhi di Lily, che fece per alzarsi. –Puoi offendere chi ti pare, idiota. Ma non mi fratello. Giuro che ti uccido se ti sento ancora parlare di lui così- sibilò, con fermezza, così tanta che Malfoy dovette abbassare lo sguardo.
-Va bene, ho esagerato. Perdonami.-
“Perdonami”. Fu proprio quella parolina che esorcizzò la clemenza di Lily, la quale accennò un mezzo sorriso. Aveva già capito di che pasta era fatto Malfoy, lasciava sempre che l’orgoglio parlasse per lui.
-Si può sapere cos’hai contro Lorcan? Cosa avete, tutti quanti? Persino mia cugina Rosie oggi si è messa a ridere!-
-Beh, questo dovrebbe dirtela tutta, piccola Potter. Non credi?- le disse, allungando un po’ le braccia sul tavolo ed osservandola.
Lily sorrise al nomignolo che le aveva affibbiato, ma poi sbuffò perché non sapeva proprio cosa dire.
-Dovresti essere accompagnata da qualcuno migliore. Magari un Serpeverde, come te.- propose, guardandola con aria di sfida.
La ragazza si sentì strana, in quel momento, perché ora che lo scrutava da vicino poté notare i suoi capelli chiarissimi e scompigliati, la fronte alta, l’incarnato chiaro e gli occhi grigio-azzurri, come l’Oceano d’inverno. Scorpius era davvero un bellissimo ragazzo.
-Non sarai ancora offuscato dai pregiudizi sulle case- disse, con poca convinzione, perché impegnata a decifrare quel sentimento che aveva avvertito un attimo prima.
-Sto scherzando, io e la mia famiglia ci stiamo impegnando per rimediare, in questo campo. Ma, stanne certa, ti pentirai di aver accettato l’invito di Scamander. Scommetto che non sa ballare- lo disprezzò Scorpius, continuando a guardarla in quel modo come se la stesse leggendo.
-Nemmeno io so farlo-
-Non posso crederci!- esclamò, stranito, visto che lui era bravissimo con il walzer, ed ogni anno la preside gli strappava un giro di danza.
-Te lo giuro-
-Allora suppongo che le pozioni possano aspettare- decretò, alzandosi in piedi e prendendo la mano di Lily che, imbarazzata lo seguì al centro della Sala Comune.
-Ti calpesterò i piedi, Malfoy, e poi non lamentarti!-
-Tu lasciati guidare- le consigliò, con tono appena altezzoso, e poi portò un braccio a stringerle fermamente la vita.
Lily sentì il suo profumo di menta ed eucalipto pizzicarle appena le narici, e poi posò un braccio sulla sua spalla, mentre l’altra mano era nella sua, fredda ma elegante.
Erano talmente vicini che il cuore di Lily prese a battere forte, a causa dell’imbarazzo, probabilmente.
Scorpius iniziò a muoversi con grazia, trascinando la rossa con se e contando sottovoce i passi per fare in modo che lei capisse il meccanismo.
Andarono così avanti per un po’, e nonostante lei gli avesse calpestato i piedi qualche volta, lui sorvolò.
Quasi l’incubo avuto quella notte sembrava non esistere più, ora che si divertito con Lily Potter. Perché si, si stava divertendo, stava passando del tempo facendo qualcosa che lo divertiva davvero.
Le fece fare una piccola giravolta e se la ritrovò tra le braccia al ritorno, più vicina del solito. I suoi capelli, lunghi e folti, avevano l’odore dei fiori di Villa Malfoy, e lo riportarono un attimo indietro nel tempo, quando giocava lì fuori con suo padre. Gli voleva bene, tanto, e fu felice che una persona, una ragazza in quel caso, avesse potuto evocargli un così bel ricordo.
-Non avrei mai immaginato che tu potessi essere così bravo- gli aveva detto Lily, trascinandolo alla realtà, e fermandosi un attimo da tutto quel danzare intorno alla sala.
-Forse ti hanno detto poche cose sui Malfoy, Potter. Siamo più che “viscide serpi”.- disse con calma, sottolineando una cosa che proprio lei aveva detto il giorno precedente.
Alzò gli occhi al cielo, ricordando che lui le avevo detto che gli piaceva, quel gesto naturale, ed infatti accennò un sorriso sghembo, e la guardò negli occhi scuri, deciso nell’esaudire il suo desiderio di baciare le sue labbra rossastre.
“Com’è che aveva detto Sam Zabini?!” ripensò, sentendosi un po’ davvero una serpe, ma poi le posò una mano dietro la nuca, e con delicatezza portò il suo volto a uno schiocco dal suo.
Ma Lily abbassò lo sguardo, e si allontanò da lui.
Poteva davvero fidarsi di Scorpius Malfoy? Stava davvero tradendo la fiducia di James, Albus, Rose, Hugo, i suoi genitori e i suoi zii?
-Credo proprio che dovrei andare- tagliò corto, senza avere il coraggio di guardarlo, ma iniziando a muoversi verso l’uscita.
-Non farti trovare in giro stasera, non sono io di ronda.-
Annuì, ma prima di andare si avvicinò al biondo e lo strinse in una specie di abbraccio, ma lui rimase immobile. Solo in un secondo momento, le posò una mano sulla spalla, e poi la vide andar via, con un’espressione contrariata in volto.
 
Intanto, dietro la porta della Sala Comune dei Serpeverde, Rose aveva osservato tutto, accompagnata da Sam Zabini, che aveva ceduto alla sua richiesta.
Profondamente delusa, e soprattutto preoccupata per sua cugina, avrebbe aspettato il giorno seguente per parlare, e litigare, se l’avrebbe ritenuto necessario.
 
 
NOTE:
La citazione inziale, e anche titolo della storia, è una canzone di Christina Perri, si chiama “Distance”.
  
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