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Autore: ChrysTheElf    01/08/2015    2 recensioni
Ruby scrutava l’orizzonte dalla finestra di camera sua. Una lacrima scendeva lungo la sua guancia mentre i ricordi lo stavano assalendo. Il pesante mantello fluttuava nel vento, rendendo ancora più solida la sua presenza. Com’era finito in tutto questo?
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lino, Rocco Petri, Ruby, Sapphire, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Ormai stavano per incontrarsi di nuovo, era evidente. Si chiese se fosse pronta. Naturalmente la risposta era no, ma la nostalgia e la voglia di lui superavano perfino la sua paura di non essere all’altezza.
Lui non aveva mai voluto umiliarla, non era mai stato arrogante e probabilmente non lo sarebbe mai nemmeno diventato, ma lei si era comunque sentita umiliata, dopo quella sconfitta. Lei, lei che fino a poco prima era la più forte, aveva perso. Per Ruby era stata una vittoria sofferta, ma questo non riusciva a consolarla. Quel dolore, quella umiliazione... ma non c’era solo questo.
Il peggio è che lei sapeva già che sarebbe successo. Ruby in passato era cambiato proprio a causa sua, a causa della paura che lei aveva provato nel vedere la sua furia e la sua ferocia. Era cambiato per lei. Ma dopo averla salvata da Groudon e Kyogre, era diventato evidente che non sarebbe più riuscito a sfuggire alla sua vera natura ancora a lungo. Un lupo non può diventare all’improvviso agnellino. Sentito inconsciamente saldato il suo debito verso di lei, non poteva più resistere al richiamo delle lotte.
Ruby era sempre stato così. Ora era solo tornato ad esserlo.
 
Un’alba senza vita. Iridopoli era sempre così, una bella città ma senza abitanti, salvo quei quattro o cinque allenatori che di quando in quando tentavano di attraversare la Via Vittoria. Ma ora la stava lasciando.
Aveva parlato la sera prima con il suo maestro Adriano, e quella mattina era deciso ad incontrare di nuovo Sapphire. Per qualche strana ragione, però, non stava andando verso le Cascate Meteora. Il suo istinto lo stava guidando verso il Monte Camino. Non poteva essere solo un caso.
Rifletté sui suoi viaggi per Hoenn durante il tragitto in groppa a Swellow. Lui avrebbe sempre voluto girare quella regione per intero, ma tra le Gare, la possibile fine del mondo, la famiglia ed in seguito il titolo di Campione, non ne aveva mai avuto la possibilità. E non l’aveva neppure ora.
Il Monte Camino non sembrava avere nulla d’insolito, a prima vista. Ma una volta atterrato si accorse che nulla era come avrebbe dovuto, bastava osservare il comportamento dei pokémon: i Machop se ne stavano rintanati nelle loro tane tremanti di paura, i Numel si muovevano aggressivi per tutta la montagna. Esattamente il contrario di come doveva essere.
Non avendo mai visitato la montagna, decise di dare un’occhiata al cratere vulcanico. L’aria era fredda a causa della cenere che copriva il cielo continuamente, ma arrivato in prossimità della cima, cominciò a sentire un caldo soffocante. Un po’ troppo per un vulcano che solo qualche anno prima era stato prossimo allo spegnimento.
Arrivò sul limite del cratere e guardò giù. Una macchia rossa luminosa bolliva sotto di lui, trasmettendogli tutta la forza vera della terra. Rocce fuse dalla temperatura di quasi quattromila gradi, molto più devastante di qualsiasi mossa pokémon. Nemmeno Lavasbuffo o Mamgaclisma avrebbero mai potuto raggiungere un calore del genere.
-Ciao - Disse -Quanto tempo.- Non aveva bisogno di girarsi. E, soprattutto, gli mancava il coraggio per farlo.
-Ciao, Ruby - Quella voce, così triste e così malinconica. Quella voce che sognava da mesi. Non riuscì più a resistere, si girò di scatto dietro di sé. E la vide, la vide di nuovo, finalmente.
Se il calore non l’avesse proibito, probabilmente avrebbe pianto. Era ancora la ragazza di prima, ma al contempo sembrava diversa. Più matura, ma anche più serena, come se non avesse più nulla al mondo che la potesse buttar giù.
 
Com’era cambiato. Sia lei che Rocco erano che l’avrebbero incontrato lì. Il suo istinto non era forte quanto quello di Sapphire, ma anche Ruby poteva percepire queste cose. Il loro legame ormai era troppo forte.
Ormai pareva quasi un adulto, era più forte, ma sembrava aver perso la spensieratezza che sembrava sempre avere. Aveva il buio nei suoi occhi, come se in questi mesi avesse sentito su di sé un dolore troppo grande. Il peso dell’essere il campione, e lei non era mai nemmeno stata presente per aiutarlo. Si sentiva in colpa.
-Salve Ruby!- Almeno Rocco sembrava allegro. In effetti con lui non si può mai dire, visto che era riuscito a sembrare allegro anche al suo migliore amico quando in realtà sapeva di stare per morire.
-Oh, ciao Rocco! Allora Fosco aveva ragione, Sapphire si è allenata veramente insieme a te - Voleva apparire tranquillo. Ma non ne era mai stato capace, e si vedeva. Era quasi buffa la scena.
-Già. In un certo senso, però, è stato istruttivo anche per me. Comunque, ora, prima che tu e Sapphire vi saltiate addosso, e si vede che state per farlo, credo sia il caso di parlare.


   
 
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