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Autore: Cleia    02/08/2015    1 recensioni
Carta Di Identità Del Protagonista:
NOME: Mag
COGNOME: quello vero o quello che uso a lavoro?
ETA’: ehi, non si chiede, sono una donna!
ASPETTO FISICO: Uff... bionda, occhi grigi, pelle chiara... vuoi anche il mio numero di telefono per caso?
RESIDENZA: Mah, un giorno a Londra, un giorno a Oxford, un altro in una cripta... dipende da dove sono richiesta
MESTIERE:aiuto le creature sovrannaturali a non farsi beccare e arrestare. O peggio…
SEGNI PARTICOLARI: sono in parte una naiade. Può essere definito come “segno particolare”?
Genere: Comico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In meno di due ore ci presentiamo davanti a quello che potrebbe benissimo essere il castello di Harry Potter. Ad essere sincera, nonostante la mia passione per il fantasy e le fiabe (come potrei non averne, visto il lavoro che faccio?) non ho mai visitato un castello in vita mia, pur essendocene a centinaia nei dintorni di Londra.
 
Sarà che la maggior parte sono tenuti da lord, principi o semplicemente gente ricca che permette di accedere alle proprie dimore per soldi… non so se si è capito, ma ho qualche problemino con la gente ricca e piena di se, finora il padre di Tracy è l’unica eccezione.
 
Tutto, dal cancello, al giardino, al maggiordomo inamidato che ci fa strada, sembra ripreso da qualche film o serie tv stereotipata. Altro fattore tipico dei demoni: cercano in tutti i modi di conformarsi agli altri esseri umani. Il risultato è lo stesso che si ottiene mettendo una cattedrale gotica nel mezzo di un cimitero medievale (scusate la battuta fine, fa sempre parte del lavoro): finiscono sempre con l’esagerare e risultare ridicoli.
 
Il maggiordomo riccioluto ci fa attendere ai piedi di un enorme scalinata da cui fa la sua comparsa il padrone di casa.
 
-Siete arrivate, dunque! Vi aspettavo con ansia… anche se sapevo che il mio piccolo regalino nella lettera vi avrebbe fatto muovere in fretta- ci saluta lui, con una punta di sarcasmo.
 
Ci tengo a precisare che i demoni non sono affatto quella specie di spiriti maligni che uccidono la gente per divertimento... non tutti almeno. In realtà sono più degli spiritelli presuntuosi, che assumono forme umane diverse a seconda dei loro obiettivi.
 
In genere prendono spunto dalle riviste di moda o dai film, in modo da avere un aspetto più... suggestivo; dopodiché si spacciano per medici, agenti pubblicitari, segretarie e vanno a fregare soldi alla gente con finti contratti.
 
Quindi io sono consapevole del fatto che quello che sta scendendole le scale è solo un fantoccio... ma che fantoccio! Se invece dell’assegno mi avesse mandato una sua foto, con quegli occhioni turchesi, i folti capelli neri e il fisico da modello... sarei venuta con la stessa rapidità!
 
Forse dovrei farmi dire da quale rivista o programma ha preso spunto.
 
-Lei deve essere il signor... Christopher?- dico, cercando di darmi un contegno
 
-Esatto. Voi invece dovete essere Meg. E quest’altra giovane fanciulla come si chiama?- si vede lontano un miglio che sta usando il suo tono più seducente possibile.
 
Probabilmente si era esercitato allo specchio mentre venivamo.
 
-Lei è Tracy- annuncio io per lei, mentre la mia amica saluta con la mano
 
-Sembra piuttosto timida-
 
-Non può parlare, per questo è silenziosa-
 
-Ah, capisco, mi spiace- la sua faccia assume un’ espressione desolata per la durata di un secondo, dopodiché fa ricomparire il sorriso affascinante.
 
-Tornando ai nostri affari, vi ho spiegato nella lettera che ho perso una cosa a me molto cara... perdonate la mia fretta ma è di vitale importanza che voi la troviate il prima possibile. Non dovrebbe essere così difficile: sono sicuro al cento per cento che si trova ancora qui nel castello, quindi non dovete fare altro che cercarla nella mia dimora- la fa facile lui, saranno quattrocento metri quadri solo il piano terra!
 
- Perdoni la domanda- continuo io, con la migliore faccia da poker che mi riesce, mentre mentalmente lo mando a quel paese per il suo concetto di grandezza -ma se questo amuleto si trova davvero in casa sua, perché non lo cerca lei stesso, visto che la conosce meglio di tutti?- Il demone non mosse un ciglio alla mia osservazione.
 
-In un qualsiasi altro contesto le avrei dato ragione, ma vede, questo amuleto ha la capacità di guarire una brutta malattia che mi affligge: in pratica ho dei momenti di blackout in cui non ricordo nulla di quello che faccio. Questa pietra (è simile ad un diamante) devo sempre portarmela appresso in modo da non avere ricadute; per questo l’avevo nascosta nel mio bastone da passeggio, in modo da portarla sempre con me. Il problema è che devo essermene separato per troppo tempo: ho avuto uno dei miei attacchi, e quando mi sono risvegliato non trovavo più l’amuleto. Sono sicuro di averlo nascosto di nuovo da qualche parte, ma non ricordo dove. Ho setacciato tutta la casa insieme a William, ma non abbiamo trovato nulla. Forse un occhio... estraneo lo individuerebbe più facilmente-
 
Annuisco pensierosa mentre rifletto sul racconto di Christopher. Conoscendo la superbia tipica dei demoni, probabilmente il padrone dell’amuleto ha cercato solo nei nascondigli più usati, senza pensare che magari, per una volta, ha dovuto fare un eccezione e trovare un nuovo rifugio per il prezioso amuleto. Ma d'altronde, va a capire cosa succede durante i suoi blackout, potrebbe anche averlo buttato via senza ricordarsi nulla.
 
-Partiamo dalle cose certe, Christopher... posso darti del tu?- dopo aver avuto il consenso proseguii: -Dove eri prima di aver avuto questo blackout? E dove eri quando ne sei uscito?-
 
-Sempre nello stesso posto, le docce. Infatti non mi sarei neanche accorto della trance se non fosse stato per il fatto che avevo gli stivali zuppi-
 
-Zuppi? Si era fatto la doccia vestito?- chiedo ironicamente, ma neanche tanto.
 
-Oh, no, devo essere uscito di fuori sotto il temporale. Fortuna che avevo preso l’ombrello-
 
-Ok, potrebbe farci vedere la sua doccia, intanto che mi dice dove ha già guardato?-
 
-Le docce, gliel’ho detto. Prego, da questa parte- Ci guida per mezzo castello, che da dentro sembrava più un misto tra la casa di qualche attore famoso e un negozio di antiquariato. Nonostante lo stile estremo, l’abbinamento non è così male.
 
Alla fine arriviamo in quelle che effettivamente sono diverse docce. Sembra che le abbia prese da qualche stadio di calcio. O peggio, da una scuola.
 
-Ti piace lo sport o solo gli spot pubblicitari che fanno negli spogliatoi?- chiedo con il tono più innocente che mi riesce.
 
-Tutti e due, ma soprattutto ho una passione sfrenata per i film horror. E quale è il posto dove i cattivi attaccano di più?- risponde ammiccando.
 
-Giusto.. quindi, ti sei ritrovato qua dentro?-
 
-Proprio davanti la porta-
 
-Ed eri sempre stato da solo?- non voglio apparire sospettosa però si sa, in genere il colpevole è sempre il maggiordomo. Lui deve aver capire le mie intenzioni perché ridacchia divertito
 
-William sa che gli sono permesse solo alcune zone del castello, e questa è una di quelle vietate. Sta pur tranquilla, lui non si azzarderebbe mai a disobbedirmi, ne tantomeno a derubarmi. E poi ero da solo in casa in quel momento-
 
-Perfetto, ero solo per sicurezza- Solo adesso il demone comincia a spaventarmi.. quale razza di sortilegio starà usando per tenere a bada il servo? Non mi stupisco che fosse così rigido prima.
 
-Vi lascio alle vostre ricerche- dice -io intanto andrò nel mio studio a finire un lavoro. Chiamatemi se avete bisogno di aiuto- e detto questo sparisce in un lampo.
 
-Però, che tipo strano- commento, mentre Tracy annuisce distrattamente e si mette a cercare tracce sospette nel corridoio. Io sto esaminando la porta del “bagno” quando noto una rastrelliera porta-ombrelli a pochi metri di distanza.
 
Ripenso al racconto di Christopher e mi si illumina una lampadina nel cervello: ha detto che uscendo aveva preso un ombrello... quindi molto probabilmente il bastone da passeggio sarebbe stato di intralcio con la pioggia, l’avrà lasciato a casa.. quindi potrebbe aver spostato la pietra dal bastone all’ombrello!
 
Spiego la mia teoria a Tracy e intanto osservo i vari ombrelli per capire dove possa essere nascosto l’amuleto. Ci sono di tutti i tipi: grandi, piccoli, con il manico di legno intarsiato o di ferro..
 
Mi insospettisco ancora di più quando noto che molti hanno i pulsanti per l’apertura decorati, chi con stemmi e chi con pietre... possibile che per un folle attimo il padrone di casa abbia deciso di appiccicare in quel modo la sua preziosa pietra sull’ombrello?
 
Cerco di trovare il modo di scastrare l’ingranaggio senza rompere nulla quando Tracy mi porge un ombrellino portatile da due soldi, a trama scozzese rossa, che si potrebbe trovare in qualsiasi mercatino.
 
Decisamente non nello stile di un demone.
 
Mi fa capire che lo ha annusato e che sa che è stato usato di recente (o qualcosa del genere, l’importante con Tracy è capire il succo del discorso). Lo prendo in mano per esaminarlo ma non trovo niente di strano: in effetti ha un pulsante che, se premuto, fa aprire di scatto l’ombrello, ma sembrerebbe un normale pulsante di plastica.
 
Comincio comunque a forzare il manico quando Tracy mi batte una mano sul braccio per attirare la mia attenzione, indicando qualcosa dietro di me.
 
Quando mi volto vedo Christopher in piedi a pochi passi da noi, ma ha uno sguardo strano, sembra arrabbiato.
 
-Tranquillo, stiamo solo verificando se è possibile che..- il livello della mia voce cala drasticamente quando noto che il demone è effettivamente arrabbiato.
 
-Christopher, tutto bene? Guarda che non abbiamo rotto nulla-
 
Per tutta risposta lui sfila un coltello dalla cintura.









E qui comincia ad esserci qualcosa di strano...
intanto faccio i complimenti a chi ha letto tutti e due questi capitoli, so che la mia storia non è esattamente quella che vi aspettereste di trovare nella sezione del sovrannaturale, ma spero vi sia piaciuta comunque!
-C-

 
   
 
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