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Autore: applestark    02/08/2015    3 recensioni
Lily Luna Potter frequenta il suo penultimo anno ad Hogwarts, dove, anni prima, è stata smistata nei Serpeverde. Nonostante quella notizia l’abbia da subito sconvolta, ormai si è integrata perfettamente in quell’ambiente. Corre invece l’ultimo anno per Albus Potter, Rose Weasley e Scorpius Malfoy che, spinto dal suo desiderio irrefrenabile di ottenere ciò che più gli è proibito, si avvicina pericolosamente alla piccola Potter.
Nel frattempo, un’oscura minaccia sembra destabilizzare la vita di Malfoy, ed inevitabilmente anche quella di Lily, che nonostante gli avvertimenti dei suoi fratelli, non riesce a non cacciarsi in un guaio.
||New generation|| ScorpiusxLily
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Malfoy, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ciao a tutti! Ho notato con piacere che ben nove persone seguono la storia, e questo mi rende felice!
Ringraziamento particolare a @Juliet Lily Potter, perché recensisce ogni volta ed io ne sono lusingata. 

Buona lettura :)

IV.
 
“Please don’t stand so close to me, I’m having trouble breathing, and I’m afraid of what you’ll see right now”

 
-LILY LUNA POTTER! Tu devi essere impazzita, sul serio. COSA CI FACEVI SOLA CON SCORPIUS MALFOY IN QUELLA STANZA?-
Rose Weasley gridava, con le guance più rosse dei suoi capelli, lisci fili ramati che cadevano lungo le spalle.
-Rosie, lui…noi stavamo solo parlando, lui non è come pensi-
-E’ COME PENSO. E’ UN MALFOY, OH GODRIC!- continuava la sua predica, facendo sentire la giovane Serpeverde, seduta sul letto della cugina, una piccola, piccolissima creatura.
-Non dire così, tu non lo conosci. Non è la persona più socievole del mondo ma non è un mostro!-
-Suo padre, DRACO MALFOY, ha fatto passare a mia madre, TUA ZIA, degli anni orribili. La chiamava SPORCA MEZZOSANGUE, ti rendi conto? Stai tradendo la tua famiglia. Cosa penseranno James ed Albus? E zio Harry? Zia Ginny? E' a causa di gente come i Malfoy se zio Fred non è più tra noi-
Dopo quest’ultima accusa, Lily non resse più alcuna parola, alcun rimprovero.
Gli occhi, color cioccolato, si inumidirono e iniziarono  a pizzicare, fino a che non iniziò a piangere.
Si portò le mani davanti agli occhi, e iniziò a singhiozzare sempre più forte.
Sentiva il senso di colpa crescere dentro il suo cuore, e una forte morsa allo stomaco le impediva di respirare. Si sentiva piccola e indifesa, e mentre piangeva desiderava solo che Al fosse presente, per stringerlo forte e sentirsi a casa.
Rosie camminava avanti e indietro per la stanza, con le braccia conserte e il cuore in subbuglio. Non aveva mai pensato di poter ferire così tanto la piccola Lily, eppure la sua rabbia era esplosa riportando al presente dei vecchi scheletri nell’armadio. Detestava i Malfoy, ed aveva chiesto al fratello di stare sempre lontano da Scorpius, e non poteva proprio credere ai suoi occhi, quando aveva visto Lily e il biondo volteggiare nella Sala Comune dei Serpeverde. Aveva sentito mormorare qualcosa nei corridoi, e già certa di qualche interesse della serpe per sua cugina, aveva pregato a Sam Zabini di farle dare un’occhiata.
Il risultato era stato disastroso.
-Lily io non volevo essere così dura- sospirò, andandosi finalmente a sedere.
-Sai cosa mi stupisce, Rosie?!- disse Lily, asciugandosi le lacrime sulla manica della camicia. –Che proprio tu, figlia di Hermione Granger, che ha lottato tanto per eliminare il razzismo dal mondo magico, ti stia comportando così…-
L’altra rossa si portò le mani sul viso, prendendo un grande sospiro.
-Mi sono lasciata prendere dalla rabbia, solo che… proprio un Malfoy? Cioè deve piacerti una Serpe?- disse ancora, con un tono meno accusatorio.
-Sono Serpeverde anche io, e dimmi un po’, che cosa cambia? Siamo tutti maghi, o sbaglio? Il fatto che io sia determinata e tu coraggiosa, che cosa cambia nel nostro rapporto?- cercò di far ragionare la ragazza, elencando due delle qualità tipiche delle due case.
-Nulla- fu costretta a rispondere Rose, e alzò le spalle in segno di resa. Sapeva che la Potter aveva ragione, e riconosceva in lei tutta l’intelligenza e la fermezza di Harry, salvatore del mondo magico.
-E poi, a me non piace Malfoy. E’ semplicemente un compagno, come lo è Sam Zabini, Dominic, oppure Ivy-
In quest’affermazione c’era meno decisione, sicuramente, ma Lily veramente non sapeva spiegare quale strana “cosa” provava per il prefetto.
-Al solito mi togli le parole di bocca…ma stai solo attenta.-
Lily prese le mani della rossa di fronte a lei, e sorrise dolcemente. –Sono figlia di Harry, okay? Siamo calamite di guai, ma riusciamo sempre a cavarcela. E tranquilla, ribadisco che tra me e Scorpius non c’è assolutamente niente-
Questa volta fu Rosie che si sentì in colpa, per la sua reazione, ma poi passò un fazzoletto a Lily per farle asciugare il resto delle lacrime, e sorrise debolmente.
 
Aveva di nuovo sognato la stessa identica situazione della notte precedente. Questa volta si era svegliato con la fronte imperlata di sudore e un prepotente dolore al braccio sinistro. Com’era possibile?! Quella storia apparteneva al passato, al passato di suo padre, tra l’altro, lui che cosa poteva mai c’entrare in quella vicenda?!
Si era addormentato mentre studiava delle materie per il giorno seguente, ed infatti, guardando la sveglia e Sam dormire tranquillo poco distante da lui, scoprì che era l’una passata e non aveva fatto il giro di ronda che gli spettava. Scocciato, si era alzato ed era andato alla finestra, per prendere un po’ d’aria.
Era combattuto, perché una parte di sé gli suggeriva di confidare a Draco cosa succedeva, mentre un’altra, più orgogliosa, lo scherniva dicendogli che era ancora quel bambino di 11 anni spaventato dal salire sull’Espresso diretto ad Hogwarts.
Si passò una mano tra i capelli, e poi decise di uscire dalla stanza, per sgranchirsi le gambe e non pensare troppo a quel dannato incubo.
Camminava svelto verso una delle scale che davano al giardino, faceva un freddo tremendo, infatti si strinse nella giacca scura, perché sentiva l’umidità del castello permeargli le ossa.
Seduta al terzo o quarto gradino, faceva capolino una chioma rossa fulva, e Scorpius rimase sorpreso dal trovare Lily Potter proprio lì, a quell’ora.
Il destino voleva che loro si incontrassero, tuttavia per un attimo il biondo pensò di ritornarsene in camera, perché non sapeva se voleva davvero vederla.
Alla fine si arrese, e andò a sedersi al suo fianco. Si mosse con così tanta grazia e agilità che fece sobbalzare la rossa al suo fianco. Quei movimenti docili e misurati erano stati sicuramente ereditati da sua madre Astoria Greengrass, appartenente ad una delle famiglie più nobili dell’universo magico.
-Se ti vedesse un prefetto di porterebbe dalla McGranitt- scherzò lui, portando lo sguardo fisso davanti a sé.
-Il prefetto mi ammonisce sempre eppure non mi punisce mai- rispose con poca convinzione la rossa, e si girò giusto un po’ per guardarlo. Ebbe un tonfo allo stomaco, nel notare quanto fascino celasse in quel momento, senza i capelli gellati e con la camicia fuori dai pantaloni. Il cravattino a strisce grigie e verdi era allentato, e il viso un tantino sconvolto da quello che probabilmente era stato un sonno inquieto.
-Se fossi in vena, per ripicca, ti ci porterei ora dalla preside- disse caustico, senza muovere il suo sguardo.
Lily intuì che c’era qualcosa che non andava dal tono cupo, ma non osò chiedere niente. Anzi, aspettò che fosse lui a parlare ancora.
-Oggi il tuo fratellino ti cercava disperatamente, non spaventarlo o potrebbe far schifo durante la partita di domani-
-Ho avuto da fare, domani lo andrò a cercare- disse con un po’ di rammarico la rossa, che aveva veramente bisogno di Albus. Aveva deciso di raccontargli qualcosa.
-Con Lorcan Scamander?- ironizzò, con tono amareggiato.
-No, ma cosa dici?!-
-Sam mi ha detto che la Weasley non si fa i suoi affari. Insomma, mio padre non si sbaglia mai quando mi racconta dei suoi coetanei…-
-Mia madre è una Weasley. Non incominciare oppure…- lo ricattò, e lui si voltò con sguardo duro.
-Oppure? Credi che io abbia paura di te, Potter?-
Lily alzò gli occhi al cielo. Perché era così lunatico? Le insegnava a ballare, voleva baciarla, ma poi ecco il bastardo di cui tutti la mettevano in guardia.
-Malfoy, non è davvero il momento…non mi va di discutere, okay?- sussurrò quasi a se stessa, e poi si alzò, ma lo sguardo grigio-azzurro del ragazzo accanto a lei le impedì di muoversi.
-Rimani qui- mormorò, senza però degnarla di uno sguardo, perché non era proprio abituato ad abbassare la guardia e chiedere qualcosa alle persone che lo circondavano.
-Non puoi pretendere che io rimanga qui quando tu butti fango sulla mia famiglia!- esclamò con un accenno di rabbia nella voce, ma poi gli posò una mano sul braccio, per costringerlo a guardarla negli occhi.
-Che motivo avrei per rimanere qui?-
Questa volta la voce di Lily si era ridotta ad un sussurro, e Scorpius la stava scrutando, con un caos nella mente.
 Tutto ciò che voleva in quel momento era baciare la ragazza, per dimenticare quell’incubo, per esaudire un desiderio che lo perseguitava da quando l’aveva vista salire sull’Espresso quell’anno.
Fu certo che lei non si sarebbe mossa, e quindi sfiorò con una mano la sua guancia e posò le labbra sulle sue, simili a petali di rosa. Un bacio esitante e breve, il primo della piccola Potter, che in quel momento sentiva come uno sciame di api assassine nello stomaco e un tremolio nelle ginocchia.
Il biondo non le diede il tempo di elaborare un pensiero coerente che la baciò di nuovo, in un contatto più intenso e duraturo. La sua mano si posò sulla schiena di Lily, che sorrise appena, prima di allontanarsi da lui quanto bastava per respirare.
-Quanto picchia forte tuo fratello, Potter?- le domandò lui, con un sorriso beffardo sulle labbra e la mano che cercava quella di Lily per prenderla tra le sue.
-Non lo saprà mai- rispose, dopo un attimo di esitazione.
-E’ stato solo un bacio, ovviamente-
Scorpius guardò nuovamente davanti a se, ma senza lasciare la mano della ragazza.
-Ovviamente- ripeté lei, appoggiando la testa alla spalla del biondo, che la strinse in un abbraccio che Lily trovò estremamente piacevole.
 
Dopo quel bacio, Lily e Scorpius non si incontrarono quasi mai, se non nella Sala Grande per il pranzo e la cena. Era come se stessero cercando di evitarsi, ma con scarsi risultati.
In realtà non ne avevano mai parlato esplicitamente, ma il loro rapporto stava per prendere una piega che nessuno dei due sapeva spiegare e quindi, quale idea più geniale dell’ignorarsi a vicenda?
“Siete seriamente idioti” aveva commentato Ivy Zabini, quando Lily le aveva raccontato cosa stesse succedendo.
In realtà, però, i loro sguardi tradivano un interesse che era stato notato da quasi tutti gli studenti di Hogwarts, e che era arrivato persino all’orecchio di Albus Potter. Il ragazzo, che si fidava ciecamente di sua sorella, aveva pensato di parlarne dapprima con Rose, sua cugina. L’aveva trovata in biblioteca a svolgere una ricerca, e si era ricordato dei racconti di suo padre circa la diligenza della zia Hermione, così aveva pensato proprio a lei mentre si avvicinava alla figlia.
La Weasley aveva inutilmente cercato di far ragionare Al sul fatto che era ovvio che ogni tanto Malfoy e Lily parlassero, visto che erano della stessa casa, e quindi condividevano una Sala Comune, e tante altre cose.
-Rosie hai visto lo sguardo che le ha lanciato alla fine della partita di Quidditch?- aveva quasi urlato il ragazzo, ricordando la partita del giorno precedente, vinta dai Serpeverde.
Malfoy aveva preso il dannato boccino d’oro e si era voltato a sorridere sua sorella, la sua sorellina.
-Ti stai solo impressionando, Al. E se pure fosse..- aveva azzardato Rose, ritrovandosi davanti il tranquillo Albus più furioso che mai.
-Nessun ‘se’ o ‘ma’. Se mia sorella dovesse avere una relazione con un Malfoy, può considerarsi morta. Lo giuro.- aveva concluso, con una durezza che aveva sconvolto Rose.
La ragazza, che era venuta a conoscenza del bacio proprio da Lily, si sentì in dovere di avvertirla di quanto detto dal fratello, ed entrambe erano molto preoccupate, e non sapevano davvero come trovare una soluzione.
Per quanto Lily volesse non provare niente per Scorpius, quando lo vedeva, avvertiva una specie di adrenalina che si impadroniva del suo corpo.
Riguardo al ragazzo, ogni notte, puntualmente, gli si presentava quel sogno. Nemmeno pensare a Lily lo faceva sentire calmo, e le cose precipitarono quando il suo gufo, una sera gli recapitò una lettera anonima.
Con una calligrafia a lui sconosciuta, gli veniva chiesto di farsi trovare nella foresta nera la sera successiva.
Dopo un’intera giornata passata chiuso in camera, a ragionare su quella richiesta, decise di non avvertire nessuno, né suo padre né Sam, e si recò da solo in quel luogo pericoloso.
Camminava in fretta con la sua bacchetta di frassino impugnata, per paura che venisse attaccato alle spalle. Nella sua mente, che lui incolpava di essere troppo fantasiosa, vi era un legame tra i suoi sogni e quell”’invito”, ma razionalmente si rendeva conto che fosse impossibile.
Tuttavia, dopo qualche metro di camminata in quell’ambiente tetro, avvertì dei passi proprio dietro di sé. Si voltò con fermezza, e si trovò davanti ad un uomo completamente coperto da un mantello nero come la pece, simile a quello che Scorpius aveva visto nei suoi sogni.
Istintivamente, il ragazzo prese ad indietreggiare, ma poi ricordò di dover essere forte, e si bloccò puntando la bacchetta contro la presenza oscura.
-Chi sei?- gridò, con le ginocchia che tremavano e la folle paura di rimanerci secco, quella notte.
-Tranquillo Scorpius, tuo padre mi conosce, non ti farò del male-
-Mio padre?- balbettò il biondo, senza muovere la bacchetta da quella posizione di attacco.
-Sì, proprio lui. Sono qui per domandarti se non vorresti avere successo assicurato, fama, la ragazza che ti piace…-
Scorpius era tremendamente confuso. Che cosa stava succedendo?
-Non ho bisogno di niente di tutto ciò.- affermò deciso, ma poi si avvicinò di più, per cercare di scorgere qualche dettaglio di quel volto. Ma non ci riuscì, perché quello voltò la testa verso destra.
-Invece io credo di sì-
-Che rapporto hai con mio padre?-
-Siamo grandi amici, non ti preoccupare. E presto lui ti parlerà di me- sibilò quella presenza, facendo rabbrividire Scorpius, che desiderò di star vivendo un altro dei suoi incubi.
Ma non era così, e il battito martellante del suo cuore glielo ricordò.
-Io lascio che tu ci pensi, Malfoy. Elabora la mia proposta… ti darò tutto ciò che desideri, in cambio dovrai semplicemente fidarti ciecamente di me…-
-Taci!- gridò Scorpius, indietreggiando sempre più.
-Ci vediamo il giorno dopo il solstizio d’inverno- continuò, ignorando la reazione del ragazzo.
Poi l’uomo con il cappuccio scuro sparì nella Foresta Nera, lasciando Scorpius Malfoy basito e spaventato.
Un mucchio di interrogativi affollavano la sua mente, e tutto ciò che desiderava era parlare con suo padre, cercare di capirci qualcosa in quella faccenda. 
  
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