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Autore: applestark    03/08/2015    1 recensioni
Lily Luna Potter frequenta il suo penultimo anno ad Hogwarts, dove, anni prima, è stata smistata nei Serpeverde. Nonostante quella notizia l’abbia da subito sconvolta, ormai si è integrata perfettamente in quell’ambiente. Corre invece l’ultimo anno per Albus Potter, Rose Weasley e Scorpius Malfoy che, spinto dal suo desiderio irrefrenabile di ottenere ciò che più gli è proibito, si avvicina pericolosamente alla piccola Potter.
Nel frattempo, un’oscura minaccia sembra destabilizzare la vita di Malfoy, ed inevitabilmente anche quella di Lily, che nonostante gli avvertimenti dei suoi fratelli, non riesce a non cacciarsi in un guaio.
||New generation|| ScorpiusxLily
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Malfoy, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ciao a tutti, sono stra felice perché ben 12 persone seguono, e in più le vostre recensioni sono state troppo carine, quindi grazie a voi che leggete questa storia.
Spero di non deludervi, io adesso vado a studiare per i test d'ingresso, e bene si il 3 agosto devo studiare, arrivederci!

Buona lettura.

V.
 
“If this is end to end in fire, then we should burn together.”

 
L’inverno era ormai ufficialmente alle porte, e la neve aveva imbiancato tutto il giardino che circondava Hogwarts. Tutti gli studenti erano stati tremendamente impegnati con le ultime verifiche, per non parlare delle partite di Quidditch, e quindi avevano avuto pochissimo tempo libero.
Lily aveva parlato con suo fratello Albus, e l’aveva trovato così nervoso e schivo che non era riuscita a raccontargli un bel niente, in compenso le sembrava che Rosie fosse dalla sua parte, ed in effetti le era stata vicina mentre si domandava per quale assurdo motivo, dopo quel bacio, Scorpius aveva preso ad ignorarla.
In realtà, aveva notato che il ragazzo si era incupito ancora di più, risultando assente durante le lezioni e poco attento agli allenamenti di Quidditch, tanto da aver subito una sconfitta contro i Corvonero.
Si era persino dimenticato delle loro lezioni di Pozioni, e Lily si era lasciata aiutare da sua cugina Rosie e dal coetaneo Hugo.
Malfoy, d’altronde, aveva una miriade di  pensieri che gli offuscavano la mente e le notti insonni erano sempre più frequenti, eppure il solstizio d’inverno era inevitabilmente arrivato, e quello strano sconosciuto avrebbe voluto una risposta da lui.
Certamente quell’uomo non poteva essere amico di suo padre, visto che tra i due vi era un ottimo rapporto, e Draco avrebbe sicuramente detto a Scorpius di questo eventuale amico che aveva bisogno “della sua fiducia”.
Il ragazzo era ovviamente deciso a rifiutare quella specie di offerta, ma non poteva non domandarsi chi si celava dietro quel mantello, e soprattutto cosa volesse da lui, se stesse architettando un piano, il ruolo di suo padre in tutto quell’episodio.
 
Scorpius camminava in fretta per i corridoi, guidando i ragazzini del primo anno alla lezione di Divinazione, quando il suo sguardò incrociò inevitabilmente quello di Lily Potter, evidentemente irritata dall’indugiare di quelle iridi azzurre su di lei.
-Alle 16 nell’aula di pozioni- le aveva sussurrato, nel momento esatto in cui le loro spalle si erano quasi sfiorate, e poi entrambi avevano continuato a camminare, procedendo in direzioni diverse.
-Oh, cosa ti ha detto?- esclamò Ivy, correndo alle spalle dell’amica con gli occhi sgranati.
-Niente, che vuole vedermi alle quattro nell’aula di Pozioni- rispose la rossa, scocciata e delusa da quella specie di giochino che avevano messo in piedi.
-Mi raccomando, sii chiara con lui e se è necessario, pietrificalo.-
Ivy aveva annuito, certa di avere ragione, e Lily l’aveva seguita a ruota, perché doveva assolutamente ricevere delle spiegazioni; e, sicuramente, doveva anche darle. Lei  non voleva essere presa in giro, e se quello era stato “ovviamente” solo un bacio, allora non riusciva a  spiegarsi come mai si squadrassero, letteralmente, dalla testa ai piedi.
-Lily, sai cosa mi hai detto Sam?- mormorò la mora, prendendo il braccio della sua amica per fermarla, poco prima di entrare nella Sala Comune.
-Cosa?-
-Come sai sono compagni di stanza, e…mio fratello dice che Malfoy ogni notte ha degli incubi, si dimena nel letto, non riesce a dormire, urla, persino.-
Quella dichiarazione fece spalancare gli occhi della rossa con preoccupazione crescente, infatti le parole le si bloccarono in gola.
-Davvero? Salazar, io… cioè, secondo te, come mai?-
Ivy scosse la testa. –Non ne ho idea, ovviamente! Nemmeno Sam lo sa, ed è seriamente preoccupato-
-Chissà cosa gli passa per la testa-
-In effetti è davvero molto cupo ultimamente- asserì la ragazza dai capelli corvini, ma poi prese sottobraccio Lily, senza sapere cos’altro aggiungere, e le due fecero il loro ingresso nel dormitorio Serpeverde.
 
Alle sedici in punto Lily si avviò verso l’aula di pozioni. Era rimasta davanti allo specchio della sua camera per molto tempo, a sistemarsi la chioma rossa che aveva legato solo nei lati, per evitare che dei ciuffi fastidiosi le cadessero davanti agli occhi.
Con un po’ di esitazione, raggiunse il luogo dell’incontro, e mentre posava la mano sulla maniglia, sentii una mano posarsi sulla sua schiena, spingendola dentro con irruenza, come se fosse in pericolo.
-Cosa cavolo…-
Non terminò la sua esclamazione, che si trovò Scorpius davanti. Impeccabile e fiero come sempre, ma con un sorriso più spento del solito.
-Tu! Tu mi devi delle spiegazioni! Mi hai aggredita qualche settimana fa perché “avevo finto di non conoscerti”, ed ora..-
Aveva appena iniziato la sua predica, che si era ripetuta mentalmente un centinaio di volte quella mattina, ma Malfoy la zittì avvicinandosi pericolosamente al suo viso e baciandola improvvisamente, posandole una mano sul fianco.
Lily non riuscì ad opporre resistenza, e, Salazar, quanto trovò affascinante quella sua impulsività.
Il bacio del biondo si fece più appassionato, aveva represso quel desiderio giorni interi, e trovava in quella ragazza un refrigerio da tutti i timori che popolavano la sua mente, quindi la spinse contro uno dei banchi della sua aula preferita e lasciò che le sue mani vagassero sulla schiena della ragazza, che non si opponeva, mostrando un ardore che non avrebbe mai potuto immaginare.
-Io dovrei parlarti- cercò di dire Lily, allontanando il viso del ragazzo dal suo, ma lui accennò un sorriso divertito e lasciò un piccolo bacio sul collo niveo della rossa, che sussultò a causa del solletichìo provato da quel lieve contatto, che la fece sorridere.
-Cosa devi dirmi?- esordì lui, osservandola in piedi e con le braccia conserte.
-Mi hai ignorata per tutto questo tempo, sembra quasi che io non esista più…-
-Lily, tu hai fatto lo stesso. E poi era solo un bacio, oppure sbaglio?- sottolineò, tenendole testa con il suo sguardo torvo, le iridi color dell’Oceano.
-Credo di sì- sussurrò debolmente la ragazza, senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.
-Salazar, parlare non serve a niente- esclamò brusco, posando di nuovo le labbra su quelle di Lily, che lo accolse senza alcun interruzione.
Anzi, portò le mani tra i suoi capelli biondi, e si sedette sul banco come lui le stava suggerendo, spingendola con delicatezza posando una mano sul busto della rossa, che portò la testa indietro non appena comprese che Malfoy volesse baciarla proprio nell’incavo del collo, suo punto debole.
-Vuoi ancora andare al ballo con Lorcan?- le chiese, con voce roca e una scintilla negli occhi, appuntiti come spilli, colmi di orgoglio e soddisfazione.
La ragazza cercò, in vano, di ricomporsi, e si sistemò il cravattino verde-grigio, mentre pensava.
 –Non posso tirarmi indietro ora- concluse alla fine.
-E’ scortese sgattaiolare in un aula per, fare queste cose, con qualcuno che non è il tuo accompagnatore- disse in tono canzonatorio Scorpius, facendo arrossire Lily, che indugiò con lo sguardo in un punto preciso dietro le sue spalle.
-E’ anche scortese che ogni volta che parlo, tu mi interrompi, prefetto-
Recuperò terreno con questa risposta pungente, ma lui le cinse i fianchi con le braccia, in una stretta quasi affettuosa che fece sussultare il cuore di Lily.
-A volte parlare non serve a niente, Potter. E, con rammarico, devo ripeterti quella domanda: Il fratellino picchia forte?-
Lily posò la testa sul petto del biondo, e respirò il suo buon odore di menta, quasi ignorando la sua domanda. In       quel momento non le andava di pensare ad Albus, alla sua famiglia, eppure doveva. Per forza.
-Non ti picchierà, perché non saprà di questo-
-Domani ti inviterò a ballare, sappilo. Io ti ho insegnato ed io ti ruberò dalle braccia dello svitato-
Quelle parole suonarono come una sfida, erano piene di fierezza, e presunzione.
-Chi è la tua accompagnatrice?- gli chiese senza muoversi, in modo che lui non potesse vedere la sua espressione di rammarico.
-Sarah Hale, la sorella minore di Dominic.-
-Ah-
Scorpius rise tra i suoi capelli, perché certo del fastidio della ragazza nel sapere che andava al ballo con una delle compagne Serpeverde che più detestava.
-Ovviamente me l’hanno chiesto in molte, ma io ho optato per la più bella- continuò con presunzione, ma questa volta Lily finse di non averlo sentito.
Anzi annuì, senza muoversi, e stringendo Scorpius ancora più forte, come se qualcuno potesse privarla di quel contatto che, inevitabilmente, la faceva stare bene.
 
Quella sera Scorpius trovò nella Sala Comune Benjamin Goyle che, seduto, sembrava quasi che lo stesse aspettando. “Strano” pensò, visto che tra i due non vi era mai stato un grande rapporto. Anzi, l’opinione che il biondo aveva del grassoccio davanti a sé, era pessima.
L’unica cosa che sapeva di lui era che suo padre, Gregory Goyle, e suo nonno, si erano schierati dalla parte di Lord Voldemort durante la guerra, pur di ottenere dei favori.
Non che nella sua famiglia fosse successo qualcosa di migliore, ma conosceva la situazione di suo padre, e non aveva mai visto in lui un colpevole. In suo nonno, sicuramente, ma in suo padre no. Mai.
L’aveva cresciuto senza influenzarlo, lasciandolo libero di scegliere, fidandosi ciecamente di lui.
Ad ogni modo, se pure con una nota di disappunto nella voce, lo salutò. –Buonasera Benjamin-
-Ehilà, Malfoy, come…come stai?- aveva bofonchiato l’altro, piegando le guance paffute in una smorfia che doveva somigliare ad un sorriso.
-Alla grande, e tu?-
Si bloccò davanti a quello che definiva un idiota e posò una mano sul tavolo, osservandolo con sospetto.
-Anche a me, anche a me. Mi hanno…hanno detto che t-tu hai degli incubi…non è vero?-
La sua voce era stranamente sottile per appartenere ad un ragazzo dell’ultimo anno, ma ciò che più infastidì Scorpius fu proprio il contenuto della domanda.
-Chi ti dice queste stronzate?- ribadì, colpito da un lampo di rabbia che gli fece avvertire uno strano caldo.
-S-sono, sono voci, non volevo t-turbarti amico mio…-
-Amico mio?- ripeté con disprezzo, il biondo, allungando un braccio per sferrare un pugno a Benjamin, che si ritrasse per un pelo.
-N-non te la prendere- lo pregò, intimorito.
Malfoy si fermò, e lo guardò realmente infastidito. Non sapeva chi avrebbe potuto far circolare quella voce, ma sapeva certamente che Nessun altro doveva saperlo.
Si rifiutava di mostrarsi come l’insicuro ragazzino spaventato dai suoi incubi. Così, blaterando qualcosa sottovoce contro Goyle, camminò a passo svelto verso la sua stanza.
Si era deciso, in quel lasso di tempo, di raccontare dei sogni e di quell’incontro al suo migliore amico Sam, soprattutto perché il giorno seguente era il solstizio d’inverno, così, spalancò la porta della loro camera, e rimase deluso dal trovarla vuota.
Aveva di nuovo dimenticato il giro di ronda, e Zabini l’aveva sostituito. Si portò le mani tra i capelli biondi e si lasciò cadere sul letto. Quella situazione lo stava facendo uscire fuori di testa.
Per sfogarsi, si mise a sedere e prese della carta e una piuma, ed iniziò a scrivere una lettera che suo padre non avrebbe ricevuto mai.
Scrisse dell’incubo che lo perseguitava, scrisse del timore che aveva di una possibile minaccia al mondo magico, ormai sicuro e quieto, e ancora raccontò dell’incontro nella Foresta Nera con quello sconosciuto di cui non aveva potuto vedere il volto. E infine, scrisse anche di Lily Luna Potter, figlia dello Sfregiato, ragazza che gli stava facendo provare qualcosa. Qualcosa che non riusciva a spiegare, e che probabilmente non sarebbe nemmeno durato tanto, visti i suoi standard, ma era pur sempre qualcosa.
 
Intanto nella sua stanza, avvolta tra le pesanti coperte, Lily fissava il soffitto e pensava a ciò che le aveva detto Ivy quella mattina.
Se Sam aveva detto una cosa del genere, lei si fidava. E,  soprattutto, si chiedeva cosa potesse mai rendere così inquieto Scorpius. E questo pensiero, inevitabilmente, la riportava a quel pomeriggio, a quello che provava ogni volta che lui era nei paraggi. Non si era mai sentita in quel modo, e non voleva ammettere che forse, almeno un pochino, quel ragazzo le piaceva.
E, come un domino, questo pensiero era la carta decisiva che faceva crollare la serie. Se suo fratello avesse saputo, avrebbe dovuto litigare con lui, e non voleva. Senza Al si sarebbe sentita persa, lo sapeva. Anche perché, ci poteva giurare, subito lui ne avrebbe parlato con James, e James con suo padre, e suo padre con Ginny, Ginny con Hermione e… oh, sarebbe stato tutto molto complicato.
E Lily si sentiva colpevole, non sapeva esattamente di cosa, ma era quello il sentimento.
 
NOTE: Citazione tratta dalla canzone di Ed Sheeran, “I see fire”.

 
 
 
  
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