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Autore: Silviax    06/08/2015    4 recensioni
Appena assaporo la nicotina in gola tiro quasi un sospiro di sollievo, riesco per qualche istante a sentirmi più tranquilla, anche se quella tranquillità passa subito vedendo la faccia di Castiel leggermente irritata davanti al mio mutismo.
-Puoi onorarmi delle tue parole o è chiedere troppo?-
-Smettila Castiel, lasciami un po' in pace-
Non parla. Non dice un parola, mi guarda e basta. Non riesco a sostenere il suo sgardo e guardo altrove, non ho bisogno della compassione di nessuno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Kentin, Lysandro, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15 – SOLO COSE BELLE
 
Sono passate quasi due settimane da quando Alyson se n'è andata ed ogni volta che ripenso a lei e a tutto quello che abbiamo fatto insieme divento fortemente malinconica. Avevamo finalmente esposto l'un l'altra tutti i problemi che tenevamo nascosti da troppo tempo e poco dopo lei è dovuta ripartire per tornarsene a casa, a Bordeaux. Nonostante so di essermi tolta un grande peso dallo stomaco rivelandole finalmente tutto ciò che mi frullava nella testa da troppo tempo, non posso di certo negare che quando sto senza di lei mi sento decisamente più leggera. Il solo pensiero che non è lei al centro dell’attenzione di tutti mi solleva.
In queste due settimane tutto è sembrato andare per il verso giusto: a scuola non stiamo ricevendo più dozzine di compiti come al solito ma solamente il minimo indispensabile degli ultimi giorni in preparazione alle vacanze invernali. Così, mentre il Natale si avvicina, l'atmosfera si fa sempre più natalizia, costringendo tutti i professori a diventare un po' più buoni in questo periodo dell'anno. Lysandro e Rosalya mi sono stati vicini nei giorni successivi alla partenza di Alyson, giorni in cui ero molto giù di morale ma anche giorni in cui mi bastava guardarli per ritrovare il sorriso perché avevano sempre una parola speciale oppure una risata da condividere con me. Anche la relazione con Castiel è migliorata: mano a mano che passano i giorni ha smesso di prendermi in giro, riuscendo ad essere una persona quasi accettabile e molto meno irritabile e scontroso del solito.
Siamo alla vigilia del quindici dicembre ed il freddo si fa notevolmente sentire, specialmente nell'alta Francia, minacciando una bufera di neve da un momento all'altro. Anche se credo che oggi non sia il giorno giusto per nevicare perché scoprirò finalmente se la mia cagnolina è incinta. Sono già passate tre settimane da quando Castiel mi ha rivelato la cosa ed ora è finalmente arrivato il momento di scoprire il risultato. All'inizio ero un po' incerta se raccontarlo ai miei genitori oppure no, non sapevo se era vero quello che mi aveva detto Castiel ed avevo paura della loro possibile reazione. Quando mi decisi a dirglielo e mi feci coraggio erano tutti erano tutti e due al settimo cielo alla notizia di questi probabili nuovi arrivati in casa. Non ci hanno avuto molte preoccupazioni perché in casa c’è sempre qualcuno: mia mamma fa la casalinga e rimane a casa la mattina quando io sono a scuola e papà al lavoro. Mi hanno reso felice promettendomi che tre settimane dopo mi avrebbero accompagnata dal veterinario per sapere il risultato della visita, ed infatti eccomi qua.
Anche Castiel oggi è ansioso, quasi quanto me, di scoprire il verdetto finale del veterinario che esaminerà la mia cagnolina. Non tanto perché il cane della sua vicina di casa avrà dei cuccioli e quando inizieranno ad abbaiare lo faranno tutti insieme ma perché il papà di questi cuccioli sarà proprio Demon, il suo cane.
Mi ritrovo in una piccola sala d’attesa luminosa con un, per quel luogo, normalissimo odore di cane, gatto ed altri animali. Davanti a me ci sono tre persone: una signora anziana tutta in tiro insieme ad un chihuahua messo anche lui in tiro dalla padrona con un bruttissimo cappottino rosa confetto, non capisco perché le persone devono ridurre così dei poveri cagnolini. Dietro di lui un ragazzo giovane, anche molto carino, con un cucciolo di pittbull impaurito, probabilmente sarà la sua prima visita dal veterinario visto come sta tremando. Infine c’è una ragazza seduta nella sedia di fronte alla mia che tiene sulle gambe un trasportino, sicuramente dentro c’è un piccolo gattino. Tutti gli animali all’interno di questa stanza sono sdraiati per terra oppure dormono tranquilli e poi c’è il mio cane che da quando è entrato sta annusando ogni angolo di quel locale rompendo la quiete che c’era prima del nostro ingresso in quella clinica.
Devo rimproverarla più volte prima di riuscire a farle capire che deve stare seduta e rimanere tranquilla. E’ andata più volte ad importunare la ragazza con il gatto mettendosi ad annusare insistentemente il trasportino che tiene sulle gambe con cura ed è andata pure a cercare di fare amicizia con il cucciolo di pittbull che in tutta risposta le ha ringhiato non appena si è trovata a due centimetri dal suo muso.
Una volta che anche la ragazza insieme al suo gatto varca la soglia dell’uscita dallo studio del veterinario inizio a fremere dall’ormai, inevitabile, curiosità.
Una donna di circa cinquant’anni si affaccia dalla porta accogliendoci con un caloroso sorriso e invitandoci ad entrare. La mia cagnolina non se lo fa ripetere due volte, correndo esaltata verso la donna che, vedendo tutta quell’energia, inizia a riempirla di coccole con in risposta varie leccate da parte del mio cane.
Entrando in quella stanza noto subito le pareti completamente bianche e l’arredamento dello stesso colore ma con qualche chiazza di blu in alcuni punti. Al centro c’è un lettino mentre tutt’intorno alla stanza ci sono varie macchine di cui non conosco l’uso.
La donna, dopo essersi conquistata la fiducia del cane, riesce ad appoggiarla proprio su quel lettino posizionato in mezzo alla stanza.
-Sei qui per l’ecografia, giusto?-
-Si- rispondo cercando di nascondere il più possibile l’eccitazione
-Potresti darmi una mano?- mi chiede con gentilezza la donna –Dovresti tenere le zampine anteriori del cane, bisogna farla mettere a pancia in su-
Con l’aiuto della veterinaria, dopo circa cinque minuti di dimenamento del cane che non voleva saperne di rimanere in quella posizione, riusciamo a far posizione il cane a pancia in su. Poi afferro rapidamente le sue zampe anteriori del cane prima che potesse girarsi per l’ennesima volta mentre la veterinaria indossa i guanti e successivamente afferra la sonda con la mano destra mentre con la sinistra tiene le zampe inferiori del cane. Appena riusciamo a farla tranquillizzare la donna inizia a passare delicatamente la sonda sul suo grembo e dopo aver analizzato attentamente le immagini da un piccolo monitor poco distante da noi, di cui io ho capito poco e niente, inizia a esibire un’enorme sorriso
-Sì, è proprio incinta questa cagnolina- dice mantenendo costante il sorriso che si è formato sulle sue labbra da prima –E sono sette cagnolini!-
-Sette?- chiedo incredula, ma poi al suono di quelle parole un grosso sorriso mi si dipinge sul volto e il cuore quasi mi perde un battito. Rimango a guardare il monitor per qualche secondo, cercando di riuscire ad individuarne almeno uno, ma non riesco a capirci proprio nulla, fino a quando la voce della veterinaria non mi fa ritornare alla realtà
-Abbiamo finito- mi dice mentre aiuta il cane a scendere dal lettino su cui era sdraiata –La gravidanza mediamente dura 60 giorni, sono già passate tre settimane quindi rimane ancora poco più di un mesetto. Ogni tanto passa di qua che facciamo un controllo e tieni questo- dice passandomi un libretto di circa una trentina di pagine –ti da consigli sull’alimentazione, la cura e tutto il resto-
-Va bene, grazie mille. Ci rivedremo presto- dico alla donna poco prima di uscire dalla porta dello studio
Prima di varcare la soglia della porta metto con fatica il guinzaglio rosa alla mia cagnolina, mentre i suoi continui movimenti a destra e sinistra non mi facilitano per nulla l’impresa.
Una volta uscite dallo studio di quella veterinaria così gentile iniziamo a dirigerci verso casa tra le strade francesi. Mentre cammino velocemente sul lungo viale contornato da alti alberi una leggera neve inizia a cadere piano dal cielo, rendendo il mio labrador nero quasi un dalmata. Fortunatamente la casa non è molto lontana dallo studio veterinario costringendoci così a subire quel freddo pungente insieme alla neve solamente per una decina di minuti.
Non faccio nemmeno in tempo a mettere un piede in casa che mia mamma si fionda davanti a me, chiudendomi ogni via di fuga e invitandomi a raccontarle tutto.
-Allora, siamo arrivati e non stava un attimo ferma, ha dato fastidio a tutti-
-Non è questo quello che voglio sapere- mi dice severamente scoppiando poi a ridere
-Sì- affermo sorridendo –E’ incinta-
Mia mamma sorride entusiasta mentre inizia ad accarezzare il cane che ricambia riempendola di baci ovunque, facendola finire in un bagno di saliva.
 
Scendo dalle scale in fretta e furia, cercando solamente di non inciampare e rischiare di rompermi qualcosa mentre corro a dare la notizia anche a Castiel. Dalla fretta afferro solamente il giubbotto nero appeso di fianco alla porta con dentro un pacchetto di sigarette e mi dirigo velocemente verso casa sua.
La neve che scende piano dal cielo sta iniziando a formare un manto bianco sulle strade e nei vari giardini, facendomi lasciare ad ogni passo un’impronta.
Alzo la mano per suonare il campanello di casa del rosso ma mi blocco sentendo il rumore della porta che si sta aprendo
-Ti ho sentita arrivare- annuncia il rosso -Potevi fare meno casino-
-Ma non ho fatto nessun rumore-
-Sì, invece. Ti ho sentito da casa tua-
-Ci credo, abitiamo a tre metri di distanza- dico svogliatamente –Comunque è incinta-
Dopo le mie parole il suo sguardo è vago, non capisco a cosa sta pensando. Penso sia felice ma vuole nasconderlo eppure non ne sono così sicura.
-Va bene, grazie dell’informazione- dice mentre mi chiude quasi la porta in faccia
-Ei- esclamo bloccando la porta con un piede –Non inviti la tua vicina preferita a bere qualcosa?-
Il suo sguardo seccato incrocia il mio esaltato.
-Ti devo sopportare ogni mattina a scuola, adesso pure a casa vuoi rompere le palle?-
-Ok, ho capito. Me ne vado- dico girandomi in direzione opposta alla sua –A domani, Castiel-
-Ciao ragazzina- gli sento dire in lontananza mentre mi allontano
 
Questa mattina alzarsi è stato più duro del solito, sarà colpa della vicinanza delle vacanze invernali e della voglia di dormire un po’ di più ogni mattina. Sono già seduta al mio banco mentre aspetto invano Castiel, tra pochi minuti inizieranno le lezioni e di lui non c’è traccia. Rosalya si avvicina furtivamente a me sedendosi sulle sedia vuota affianco alla mia
-Allora, com’è andata ieri?-
Mi ero completamente scordata di raccontare a Rosalya com’è andata ieri dal veterinario. Ero talmente eccitata all’idea di avere tanti cuccioli in casa che tutto il resto mi è passato di mente.
-Sì, è incinta- annuncio con l’ennesimo sorriso –E sono sette!-
-Sette?- mi chiede lei incredula ma capisco la sua reazione, è identica a quella che ho avuto io ieri
Continuiamo a parlare della visita di ieri e di come saranno questi possibili sette cagnolini, informandomi che ci gli piacerebbe adottarne uno e ci penserà solamente dopo aver parlato con i suoi genitori. Sarebbe bello che Rosa ne prendesse uno, io vorrei tenerli tutti eppure non ho così tanto spazio in casa, senza contare che i miei genitori non me lo permetterebbero mai. Di tutti e sette almeno uno me lo voglio tenere io, possibilmente un maschio.
Un colpo secco di tosse interrompe i miei discorsi con Rosalya e quando mi giro non mi sorprendo di vedere Castiel, finalmente è arrivato. Mentre Rosalya si alza e va a sedersi al suo banco come se nulla fosse successo, il rosso si siede guardandomi male
-Stamattina non voglio sentirti parlare, sono già di cattivo umore-
-Tranquillo signor sonoacidotuttelemattine- rispondo ridendo, ormai mi sto abituando alla sua acidità e poca voglia di vivere ogni mattina ma alla vista di quel suo sguardo, oggi molto più duro del solito, capisco che per lui questa è davvero una mattina no.
-Che cos’hai?- chiedo timidamente perché ho paura di una sua possibile reazione
-Non sono cose che ti riguardano, finiscila di impicciarti-
-Va bene, ma se avrai bisogno scordati di me-
-Non voglio nessun aiuto da te-
-Ma magari posso aiutarti-
-Ti dico solo una cosa: fatti gli affari tuoi-
La nostra discussione viene placata dall’ingresso in aula del professore di storia, Faraize, insieme a Boris, l’insegnate di ginnastica. Il comportamento di Castiel non mi convince per niente, deve essere arrabbiato per qualcosa di serio questa volta.
Punto la mia attenzione suoi due professore che hanno fatto il loro ingresso da poco e dai loro sguardo deduco che ci devono avvisare di qualcosa e capisco solamente dai loro sorrisi che è una buona notizia. Appena il rumore generale della classe cessa poco dopo il loro ingresso i due incominciano a parlare
-Buongiorno ragazzi- introduce il professor Faraize–Vorremmo parlarvi di un’iniziativa della scuola-
-Esatto- continua Boris –L’iniziativa è una gita-
Un brusio di sottofondo parte da tutti i lati della classe, ogni alunno inizia a confrontarsi col proprio compagno di banco riguardo alle possibili mete, fatta eccezione per noi. Castiel guarda i due insegnanti con aria annoiata, costringendo pure me a non parlare. So che se avrei parlato dalla bocca di Castiel sarebbero usciti solamente insulti nei miei confronti così decido di stare zitta.
-E’ una gita in montagna, qualche giorno dopo il rientro dalle vacanze invernali- riprende Boris interrompendo, come è iniziato, il brusio della classe –Vi consegneremo dei moduli che dovrete riportarci domani. Parlatene con calma ai vostri genitori e se una buona parte della classe accetterà di venire si usufruirà di questa iniziativa proposta dalla scuola-

 
***
Uella!
Eccomi con il quindicesimo capitolo, ce l'ho fatta anche stavolta ;)
Volevo ringraziare tutte quelle che mi seguono e hanno aggiunto la storia tra i Preferiti/Seguiti/Ricordati, chi ha recensito ed anche chi ha fatto sapere il proprio parere in privato, siete fantastiche!**
Passando al capitolo, il cane di Crystal abbiamo scoperto che aspetta sette teneri cucciolini. Mentre Castiel è più distaccato e antipatico del solito, cosa gli sarà successo?
La gita è una cosa che avevo in mente ancora prima di iniziare a scrivere il primo capitolo ahah e finalmente sono riuscita a inserirla nella storia u.u
Vi lascio, al prossimo capitolo! Un bacione enorme:)
   
 
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