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Autore: AndreMCPro    07/08/2015    4 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ebbene, un gruppo di ragazzi sta per essere catapultato nel mondo di Minecraft, dove tra mille pericoli, folli scoperte e fantastiche avventure, andranno alla ricerca del portale che li riporterà a casa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Creeper, Nuovo personaggio, Scheletro, Zombie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.28 Passaggio
 
Un pugno al petto. Caddi a terra, ma mi rialzai con una capriola all’indietro.
«Ridicolo…» Disse Clidrath. «Non è così che mi sconfiggerai»
«Beh, non potevo saperlo senza provare»
«Risparmia le energie e usa la testa, piuttosto»
«Ci sono dentro! Più di così…» Risposi sarcastico.
«Appunto»
Rimasi spiazzato per un attimo, e il Signore Innaturale mi lanciò una Sfera di Flusso. La evitai, ma quella cambiò traiettoria e mi prese alle spalle. Rialzatomi di scatto, notai la parete di Distorsione che si stringeva di un altro metro.
«Sbrigati. Di questo passo morirai»
«La fai facile! Senza un’arma non posso fare praticamente nulla! »
«Te l’ho detto. Usa la testa. Pensa a quello che puoi fare»
«E ci ho pensato! Sono un Ender Human!»
«Proprio non ci arrivi, vero?»
Rimasi di nuovo bloccato. Che cosa mi sfuggiva? Cos’è che non capivo?
Una Sfera d’Ignis. La afferrai con i Poteri Ender e gliela rispedii contro. Dopodiché, partii di nuovo all’attacco.
 
 
 
Una sfera arancione colpì Clara, che fu sbalzata contro Josh. I due ragazzi rovinarono a terra.
L’armatura sembrava inefficace, a parte per la protezione dal fuoco e da alcune magie tradizionali, come Debolezza, Lentezza e simili. Era buono anche per impedire il Danno Istantaneo, ma non serviva a niente contro la Distorsione ed il Flusso. E pensare che Jay non era riuscito neppure a scalfire la Nanosuit di Enter alla finale degli Hunger Games!
Josh si rialzò e prese in mano il Cannone al Plasma. Clidrath si fermò a guardare il ragazzo che prendeva la mira. Davvero credeva che quell’ammasso di materia informe avesse effetto su di lui?
Fece fuoco. Il Plasma esplose al contatto con l’essere. Ciò che rimase di lui fu soltanto un a leggera coltre di particelle nere.
«È fatta?» Chiese il ragazzo, ma Clara lo zittì con un gesto della mano.
Le particelle avevano preso a ricomporsi. All’inizio molto lentamente, ma poi sempre più veloci. Nel giro di dieci secondi Clidrath era di nuovo lì davanti a loro.
«Inutile» Disse, e con uno scatto colpì Josh così forte da farlo schiantare contro la parete. Il Cannone gli cadde di mano, e la creatura lo gettò al centro della stanza, tra gli Altari del Flusso.
Clara partì all’attacco e assediò Clidrath con i suoi Pugnali. Quello parò tutti i colpi con le braccia, senza subire danni, e spinse via la ragazza con un pugno sul volto, per poi partire al contrattacco.
Josh giunse con la sua Spada e lo ferì al fianco. Clara ne approfittò per alzarsi e riempì l’essere di tagli pressoché dovunque. Lo stavano mettendo in crisi. Josh leggeva sulla sua Interfaccia un livello di salute pari a 9/250. Un altro fendente di Clara: 3/250. Si lanciò su di lui, deciso a dargli il colpo di grazia.
 
 
 
Mi sospinse via con una Sfera di Motus. Ero messo male, ma non avevo intenzione di darmi per vinto.
«Sei nella tua testa» Continuava a ripetermi. Ma io non capivo. Continuavo a combattere e basta.
«Come può aiutarmi sapere dove mi trovo?» Gridai frustrato mentre cercavo di rialzarmi. Le gambe iniziavano a giocarmi dei brutti scherzi. «L’unica cosa che mi servirebbe ora è la mia Spada di Diamante Estesa!»
Abbassai per un momento lo sguardo e l’arma si materializzò davanti ai miei occhi. Rimasi stupefatto a guardarla finché non mi resi conto che la soluzione era fin troppo ovvia.
Ma certo! Questa è la mia testa! Qui posso fare quello che voglio!
«Finalmente ci sei arrivato… Adesso possiamo iniziare a combattere sul serio?» Mi prese in giro Clidrath. Quindi era a questo che voleva arrivare.
«Solo un attimo…» Risposi con un ghigno malefico in volto. Se potevo avere tutto quello che volevo, tanto valeva equipaggiarsi a dovere.
Mi alzai. Intorno a me si creò un’Armatura della Fortezza di Taumio con degli Stivali di Vuoto. Mi misi anche un Amuleto, due Anelli e una Cintura dello Scudo Runico. Un anello aveva Rigenerazione d’Emergenza.
Incantai l’Armatura con Riparazione e mi diedi anche un po’ di Amuleti Batteria di Vis pieni di tutti gli aspetti primari. Per completare il tutto, l’inafferrabile Bastone del Primario borchiato in Vuoto, una Spada di Vuoto e un Focus di Energia Primaria.
«Ora sei pronto?» Mi chiese Clidrath con indifferenza. Io annuii, e ripresi a combattere.
 
 
 
Una violenta esplosione fece volare Clara e Josh contro le pareti. I due ragazzi caddero a terra e, quando alzarono lo sguardo, videro Clidrath al centro dei due Obelischi. La sua salute era al cento per cento, come se la lotta non fosse mai avvenuta.
L’essere rise, e sotto al suo cappuccio apparve un iride viola. Si spostava da un lato all’altro della testa, come se questa fosse formata soltanto da un bulbo oculare perfettamente nero. Riprese a ridere, e l’occhio si incurvò come se fosse una bocca sorridente.
«Ottimo tentativo! Ma non potete sconfiggermi così. Siete nella mia mente, ricordate?»
L’iride iniziò a brillare, diventando rosso intenso. I due ragazzi, rimessisi fianco a fianco, rabbrividirono senza capirne il motivo.
L’energia incanalata nell’occhio lentamente uscì da esso formando una sfera rossa. I due, istintivamente, fecero per lanciarsi di lato, ma l’essere trasformò la sfera in un fascio di energia che li colpì ancor prima che potessero reagire. Di nuovo, i due si ritrovarono ai lati opposti della stanza.
Dobbiamo stare lontani l’uno dall’altro… Pensò Clara, ma una sfera grigio scura la colpì facendole perdere i sensi.
 
 
 
Ragni. Ragni della Mente. Ragni nella MIA Mente! Come aveva osato fare questo? Ne aveva generati così tanti che dovetti indossare un’Imbracatura Taumostatica e iniziare a colpirli dall’alto! E tanto per cambiare, a meno di trenta metri di altezza c’era la parete -anzi, la cupola- di Distorsione che mi ostacolava nei movimenti. E oltretutto lui mi bombardava con Sfere di Vinculum.
Un ultimo Proiettile Primario. I Ragni rimasti furono spazzati via. Atterrato, mi tolsi l'imbracatura e la sostituii con la Corazza della Fortezza di Taumio.
Stanco della situazione, mi lanciai su Clidrath usando il Bastone come arma. Tanto, se ben ricordavo, la sua potenza era pari a quella di una Spada di Diamante. Colpii l’essere per tre volte, ma poi quello si teleportò via e mi colpì alla schiena con una Sfera di Perditio, scaricando all’istante i miei Scudi Runici. Caddi a terra, ma con una capriola mi rimisi in piedi e lo colpii al volto. Il cappuccio gli cadde, mostrando una testa nera, perfettamente sferica e senza faccia. Su di essa apparve un’iride violacea, voltata nella mia direzione. Rabbrividii. L’essere si rimise il cappuccio e disse: «Meglio così, non credi?»
Lo attaccai di nuovo, e stavolta riuscii a colpirlo molte più volte. Quando tentò di teleportarsi, feci lo stesso anche io e riuscii ad anticiparlo, colpendolo di nuovo. Passai agli attacchi a distanza, e mandai a segno tre dei cinque Proiettili Primari che avevo lanciato. Odiavo a morte la loro imprevedibilità.
L’ultimo colpo portò Clidrath fuori dall’area sicura del mio cervello. Cercai di concentrare i Proiettili Primari in un fascio, e sparai. Non ottenni nulla se non un colpo di rimando e l’aumento della Distorsione.
«Ma porca…»
Clidrath uscì dall’area distorta, la quale inglobò un ulteriore metro della mia mente.
«Non è così che ti salverai» Mi disse. «Impara a sfruttare a tuo vantaggio ciò che ti sembra avverso…»
Un altro indovinello? Va bene, ero pronto. Ma per il momento, avrei tentato ancora con il metodo tradizionale…
Sparai un altro Proiettile, ma quello lo cancellò con una Sfera di Vacuos. E aggiunse: «Cos’è che ti sembra avverso in questo momento?»
 
 
 
Josh, al vedere Clara priva di sensi, si frappose fra lei e l’avversario. Prese un candelotto di Dinamite e lo lanciò contro la creatura, ma una sfera totalmente nera inglobò l’oggetto facendolo svanire nel nulla.
Clidrath rise di nuovo. Generò una nuova sfera, stavolta verde, e la lanciò contro Josh. Quello cercò di evitarlo, ma il proiettile cambiò traiettoria e lo colpì alle spalle. L’armatura divenne rigida come un pezzo di marmo.
La creatura si gettò su di lui e sferrò un pugno. La Quantum-suite andò in mille pezzi e il ragazzo rovinò a terra, al fianco di Clara.
«No…»
Si rialzò a fatica. Perdeva sangue dal naso, e sentiva un dolore atroce al braccio sinistro. Non era rotto, ma faceva una fatica incredibile a muoverlo. Riuscì appena ad alzare lo scudo quando una sfera arancione lo colpì. Lo scudo andò a fuoco, e il ragazzo dovette gettare anche quello.
Cadde in ginocchio, la mano premuta sulla spalla. Ansimava, e sentiva che da un momento all’altro avrebbe ceduto. Dopo la lotta con Enter, credevano di aver combattuto contro la creatura più pericolosa che potessero incontrare, ma si sbagliavano. Ah, se si sbagliavano.
«Siete stati molto bravi» Disse Clidrath. «Ma finché continuerete a combattere così, non avrete nessuna speranza»
Caricò un nuovo fascio. L’occhio era diventato rosso, e la sfera iniziò a uscire dalla sua iride. Era finita. Il loro viaggio di ritorno a casa si sarebbe concluso ad un passo dalla meta… per mano di quella dannata Entità Innaturale, come l’aveva chiamata Sam. E a proposito, non avevano saputo più nulla delle condizioni del loro amico. Se davvero non era morto, forse almeno lui sarebbe riuscito ad andarsene.
La sfera era ormai uscita dall’iride della creatura. Josh chiuse gli occhi, sperando solo di morire sul colpo e senza sofferenze.
Un suono acutissimo si propagò nella stanza, seguito da un’esplosione.
 
 
 
Riflettei a lungo su quello che mi aveva detto Clidrath. Sì, ci riuscii nonostante la lotta in corso. E le uniche cose che vidi a me avverse furono lui stesso e la parete di Distorsione… che mentre pensavo aveva fatto un altro paio di passi verso di noi.
«Allora? Cos’è che ti sembra avverso?» Gridò lanciandomi una Sfera di Tenebrae.
«Tu!» Risposi parandola con la Spada di Vuoto. «E la Distorsione!»
«E quale dei due credi di poter usare a tuo vantaggio?»
Si scagliò su di me, tempestando di pugni il mio Scudo Runico. Mi fermai a riflettere per qualche secondo, il tempo che gli amuleti si scaricassero.
Di certo non posso sfruttare Clidrath a mio vantaggio…  ma la Distorsione è un po’ troppo oltre la mia portata.
Lo Scudo cedette. Rotolai all’indietro e lo colpii con un montante.
Però… tentar non nuoce. Almeno spero.
Mi fermai, concentrandomi sulle pareti di Distorsione. Cercai di respingerle, ma al contrario, si avvicinarono ancora. Mi venne un’idea, ma era fin troppo rischiosa. Non avevo abbastanza forza.
No, un momento. Sto ragionando come se fossi un umano normale.
Decisi di metterla in pratica. Continuai a far espandere la Distorsione finché quasi non mi toccò. Mi spostai quindi sulla mattonella bianca al centro dell’area e mi sedetti. Incrociai lo sguardo di Clidrath. Pareva soddisfatto. Continuai.
La Distorsione mi avvolse e la mia vista si annebbiò fino a impedirmi di vedere. Tutto era nero. La mia mente era al limite della sopportazione.
Il dolore aumentò. Mi scoprii a gridare, ma dalla mia bocca non usciva alcun suono.
Una luce. Sotto di me apparve di nuovo la mattonella bianca e, pian piano, anche tutte le linee del resto del pavimento. Ma era tutto distorto. Vedevo come se avessi avuto un effetto di Nausea. Però non provavo più alcun dolore. Anzi… mi sentivo quasi appagato.
Le mattonelle adiacenti a quella centrale divennero bianche. Poi le adiacenti a queste fecero lo stesso, e così via, sempre più velocemente.
In meno di cinque secondi la mia mente era divisa: il pavimento bianco, il resto nero. Clidrath mi guardava con espressione soddisfatta. «Ottimo lavoro. Abbiamo fatto bene a scegliere te»
Non capii ma non mi importava. Una volta fuori dalla mia testa, la mia priorità sarebbe stata i miei amici.
La sua figura svanì nel nulla e rimasi solo. Pian piano, le fughe tra le mattonelle bianche iniziarono a diventare viola.
Il dolore tornò. La distorsione aumentò di potenza, e pian piano persi il controllo di me stesso. Iniziai a parlare.
 
«Un velo è stato squarciato… Una porta è stata aperta nella mia mente…»
Questo è un passo del Taumonomicon… È la ricerca chiamata “Rivelazioni Innaturali”! Perché la sto citando?
«Quando guardo attraverso di esso vedo meraviglie. No, non meraviglie. Ciò che vedo è…»
Il dolore aumentò. L’intensità della mia voce aumentò con esso.
«Ciò che vedo, Io vedo, Io vedo, Io… Vedo… Io… Aaaaaaaaaaah!»
Gridai a squarciagola. Era insopportabile. Ma un istante dopo, tutto si fermò. Rimasi a guardare in avanti, fisso, senza potermi voltare. Qualcuno mi parlò. Era simile all’Urlo Ender, o alla voce di Enter: tante voci in una… o forse una con tante tonalità.
«A te che sei stato scelto: noi affidiamo tutta la nostra conoscenza. Ora và. Il Viaggiatore saprà riconoscerti»
Il dolore si acuì di nuovo, e persi i sensi. O forse li ripresi?
 
Sam si svegliò di soprassalto. Si guardò intorno, riconoscendo il luogo come quello in cui era svenuto. Ma dov’erano gli altri?
Vide la spada di Matt abbandonata sul pavimento, e temette il peggio. Fece per andare a raccoglierla, ma qualcosa catturò la sua attenzione.
C’erano due oggetti vicino a lui. A destra una Bacchetta del Primario borchiata in Vuoto, dall’altra un Focus di Energia Primaria. Bene… prima stranezza: come ci erano finiti lì quegli oggetti?
Allungò la mano e li afferrò. Seconda stranezza: cos’era quell’alone nero che ricopriva tutto il suo corpo?
I ricordi del suo “combattimento mentale” lo assediarono. Trovò risposta ad entrambe le domande, e con un gesto rapido, mise il Focus sopra la Bacchetta.
«No, non basta» Disse ancor prima di collegare i due oggetti.
La Distorsione agì per lui: Una grande quantità di quell’alone si riversò nel Focus cambiandone il colore da bianco/rosato a nero pece. A quel punto, la Bacchetta fu attratta dal Focus come una calamita.
Si alzò in piedi, e in quell’istante avvertì un flusso di Terra provenire da qualche parte. Liberò le particelle Ender, ora divenute nere, e si teleportò.
 
 
 
Josh riaprì gli occhi. Davanti a lui una nube di fumo grigio. Non capiva. Perché era ancora vivo? E perché era stato il loro nemico a subire danni?
Qualcosa si infilò nella nube ad una velocità elevatissima, generando al suo interno un vortice. Un attimo dopo un violento impatto spazzò via il fumo rivelando ciò che era successo: Clidrath era piantato a braccia aperte nella parete di fondo, e Sam fluttuava al centro della stanza. Dalla sua posizione si capiva che aveva appena sferrato un pugno al nemico. E con neanche poca forza!
Un momento! Sam?
«Sam! Ma allora stai bene!»
Il ragazzo si mise in posizione eretta, ancora in aria, e si voltò lentamente verso di lui.
«O porca miseria!»
I suoi occhi erano completamente viola. Non si distingueva la pupilla dal resto.
Sam tornò a guardare la creatura, ancora bloccata nella parete. Alzò una specie di bastone e lo puntò verso di essa.
Apparve un alone nero intorno a lui, e si mosse verso la piccola sfera nera sulla punta della bacchetta. Appena la toccò, un raggio nero partì. Ancora un secondo, e l’essere esplose, portandosi via buona parte della parete. I blocchi superstiti fluttuavano nel vuoto interstellare, allontanandosi.
A terra, nei pressi della breccia, c’era una perla multicolore. Sam atterrò e la prese in mano.
L’alone nero venne assorbito dall’oggetto, che ad ogni secondo diveniva più piccolo. Quando svanì, Sam cadde in ginocchio e il Bastone si dissolse nel nulla.
«Cos’è successo?» Si chiese, guardandosi attorno. Vide Clara a terra e Josh al suo fianco, in ginocchio, che lo fissava. Ma la sua attenzione andò solo a lei e corse a soccorrerla.
«Clara! Clara rispondi! Maledizione…»
La ragazza aprì lentamente gli occhi.
«Sam… Sei vivo? O siamo entrambi morti?»
«Credo che potremo dare una risposta definitiva solo se ce ne andiamo da qui…» Disse Josh.
Sam si voltò, con l’intenzione di chiedere cosa intendesse, ma lo vide con i suoi occhi: la breccia nella parete si stava allargando.
«Via di qui, presto!»
Aiutarono Clara ad alzarsi e si diressero fuori, ma il Sigillo della porta si era richiuso.
«E adesso?» Chiese Josh. Sam si voltò verso la stanza e vide che gli Altari del Flusso stavano interagendo con sempre più forza.
«Guardate…»
Al centro dei quattro blocchi iniziò a formarsi un Tunnel Dimensionale. Senza pensarci due volte, i tre si gettarono al suo interno.
 
 
 
Riapparvero nello stesso Tunnel da cui erano giunti in Minecraft. Dietro di loro la tempesta elettrica che li aveva sbalzati in quell’universo. Una forza inesorabile impediva loro di tornare indietro.
Al fianco dei tre fluttuava Matt, privo di sensi. Josh lo svegliò e quello chiese dove si trovassero.
«Siamo nel tunnel! Stiamo per tornare a casa!»
«Cosa? Davvero?»
«Sì» Disse Sam sconsolato. Clara lo guardava con incredibile tristezza.
«Andiamo» Concluse il ragazzo. Si inclinò in avanti, e partì verso qualunque cosa ci fosse in quella direzione.
Le nubi del tunnel divennero a mano a mano più realistiche, e passarono dal giallo all’azzurro. Procedendo, Sam si accorse che qualcosa non andava. Si fermò.
«Che succede?» Chiese Clara tornando un po’ indietro.
«Questo non è più il Tunnel Dimensionale. Abbiamo sbagliato strada»
«Come sarebbe? La strada è una! Non possiamo aver sbagliato!»
«Eppure tu sei tornata indietro verso di me… non sarebbe dovuto accadere…»
Dalla curva giunse qualcosa. Roteava intorno al suo asse e si avvicinava a velocità supersonica. E per Sam era anche qualcosa di familiare.
Non lo aveva mai visto dal vero, era qualcosa di nuovo.
Ma sapeva cosa fosse, era qualcosa di vecchio.
E decisamente, era qualcosa di blu.
Una porta si aprì, e l’ultima cosa che i quattro sentirono fu un tonfo sordo, come di acqua. E svennero all’impatto.
 
 
 
NDA
https://www.youtube.com/watch?v=6V8ZkHSOqH8
Eccoci giunti all’epilogo! I nostri ragazzi hanno concluso il loro viaggio nel mondo di Minecraft e ora partiranno alla volta di un nuovo universo… pieno di pericoli e di avventure quasi quanto il precedente. E forse anche di più! Let’s go trough the time! Si parte insieme al Dottore!
Ma prima una carrellata di ringraziamenti. Ad artiorias abysswalker, il primissimo recensore di questa storia, al tempo chiamato miraak dragonborn, che però ci ha abbandonati dopo la lotta con i mutanti… peccato :/
Poi ringrazio Tnecniv Victus Mors, che mi ha recensito anche lui quasi da subito e fino alla fine, Stardust94 che si è appassionata moltissimo alla storia, e Jay000, l’autore con cui ho collaborato per il crossover tra le nostre fanfiction. ^^ Ah, e Jack2700, giunto al tempo del crossover e che ha inserito la storia tra le preferite.
Poi vorrei ringraziare andypluffa, mattone626 e sailor star per aver messo la storia tra le seguite, anche se non si sono mai fatti sentire.
Ultimi ma non per importanza, ringrazio tutti voi lettori che avete seguito le avventure dei miei inarrestabili OC!
Vi saluto dicendovi solo un’ultima cosa: vi aspetto per esplorare la prossima dimensione. Ci rivediamo nell’universo di Doctor Who!
Saluti dalla AndreMCProd! Alla prossima fic!
  
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