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Autore: Strige_LiW    07/08/2015    10 recensioni
FANFICTION INTERATTIVA- ISCRIZIONI CHIUSE.
Signore e Signori , se state leggendo questo, significa che l’idea di partecipare ad una fanfiction interattiva intriga voi tanto quanto me! Quindi, miei cari divoratori di parole, che come me sognate ad occhi aperti di vivere scenari fantastici, tanto quanto –aimè - amaramente irrealizzabili, siete nel posto giusto!
Omega Clan tratta di questo gruppo soprannaturale privo di Capo Branco che finisce per stabilirsi in California, dove lì finirà per incontrare lo sgangherato branco di Beacon e col tempo entrerà a farne parte.
Se vi ho colpito, spero proprio di si, cliccate sulla storia per saperne di più!
P.s.
Essendo io un accanita Sterek, ovviamente il mio OTP preferito sarà presente.
Genere: Avventura, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco finalmente il primo capitolo di Omega Clan.
Ho sudato per scriverlo, e non certo solo per il caldo!
Prima di farvi leggere, vorrei precisare che in questo primo capitolo sono presenti solo i Personaggi Principali.
Volevo inserirvi anche i secondari, ma ciò che avevo scritto non mi soddisfaceva a pieno e ho pensato meritassero qualcosa di meglio.
Ci tenevo inoltre a ringraziare voi; Flaqui e Negri, Aruki, Ale1D98, PandoraPam01, AsWheDanceWithTheDevil,A_M_N, xKitty e Lily_Full_Moon.
Senza di voi la storia non potrebbe esistere.
Ci vediamo a fine capitolo.
Lex.





 



 
Omega Clan
Capitolo1: Nuovo posto, nuova casa, stessa gente.

 






Haze la sentì imprecare ancor prima di entrare in cucina e il primo sorriso della giornata gli nacque spontaneo.

Lo sbuffo di risata che gli sfuggì, fece si che la donna seduta sullo sgabello dietro l’alto bancone  scostasse lo sguardo dalla sua tazzina di caffè bollente e gli lanciasse un occhiataccia da sotto le lunghe ciglia bionde, comunicando  attraverso il profondo solco creatosi tra le sue sopracciglia aggrottate, tutta la sua disapprovazione.

Haze non ci badò realmente accomodandosi gloriosamente e sfacciatamente nudo nel posto libero accanto all’amica, che, con un gesto pigro fece scorrere  la tazza vede – la più grande che avevano all’interno dell’appartamento-  e ricolma fino all’orlo verso di lui.
Varyare si alzò dal bancone potandosi dietro la tazzina da lavare, nel frattempo lui prendeva a zuccherare il caffè.

Mentre girava il cucchiaino nella tazza, pregustando mentalmente il sapore della tanto attesa e amata caffeina, osservò per un istante la propria immagine riflessa nello schermo oscurato del portatile lasciato aperto sul ripiano.
I capelli, bianchi, con strani riflessi verdi erano arruffati e gli occhi grigi ancora gonfi di sonno.
Sbadigliò grattandosi distrattamente la guancia e quasi gli parve di vederlo muoversi come solleticato dal suo tocco.

Si sporse istintivamente ad osservare meglio il volto del serpente che giaceva immobile, impresso sulla sua guancia, quando un paio di boxer neri e borchiati gli ricaddero sulla testa.

“Copriti la biscia che hai tra le gambe dolcezza, ci sono minorenni impressionabili da queste parti”
Pitone
Esclamò filando fuori dalla stanza per tuffarsi in bagno mentre faceva roteare l’intimo  attorno alla falange. 

Un mormorio assonnato si sollevò contrariato da un angolo della stanza e Var, conoscendo il soggetto andò a sedersi sul divano accanto ad un ammasso informe di coperte e capelli scuri, sdraiandosi parzialmente sopra il malcapitato lì nascosto.
“Sorgi e splendi Ash, ho bisogno di un tuo sorriso per iniziare la giornata mio dolce raggio di sole”
L’ammasso si mosse e anche abbastanza violentemente .
O almeno abbastanza da farla scivolare col culo a terra.

Sbuffò afferrando il telecomando dal pavimento e accendendo il televisore. Lo schermo si illuminò con un rumoroso poc e un sorrisetto divertito spuntò  sulle labbra piene della Strige.
“Il Re Leone. Un classico eh?”
Qualcosa prese a molestarle la faccia con insistenza- qualcosa di caldo e fastidiosamente ruvido – e così buttò un occhiata distratta alla sua sinistra  per scoprire che non era altro che il piede di Ash coperto da un ridicolo calzino rosso coi …- cos’erano quelli? Transformers?- Per istinto e per puro desiderio di molestia, fisso il calzino per un paio di secondi prima di mordere il piede del ragazzino.
L’arto del più piccolo si ritirò all’interno del forte di coperte e qualcosa di molto simile ad un ovattato stronza cannibale uscì dal cumulo.

La finestra scorrevole alla destra del divano si spalancò proprio nel  momento in cui il ragazzo face capolino da sotto le coperte , finendo così per rabbrividire e stringersi ancor più sulle spalle il plaid.
Non pensava che l’inverno in California potesse essere così freddo.
La cascata di capelli biondi di Roxanne  entrò dalla finestra e la volpe atterrò al suolo senza fare il benché minimo rumore.
“Possibile che  le porte non vadano a genio a nessuno qui?”
Sussurrò l’Omega fulminandola con gli occhi color espresso.
Non ottenne il risultato sperato però.
 
Le due bionde si guardarono ridacchiando mentre il moretto strisciava i piedi sino  alla sua stanza ancora ammantato dal plaid rosa.
“Vado a prepararmi”
“ ‘Giorno anche a te sbarbatello”  ridacchiò la bionda passandogli  accanto e provando ad arruffare ancor più la chioma corvina dell’Omega, gesto che il lupo evitò prontamente, sparendo nel corridoio.
Dirigendosi a passo spedito verso la caffettiera abbandonata sul bancone della cucina Roxy si riempì una tazzina fino all’orlo e si sedette con un agile balzo sul  ripiano in marmo mugugnando di piacere al primo assaggio della bevanda scura.

"Com’era l’alba oggi?"
Buttò lì Var prendendo una penna lasciata sul mobile la sera prima, per legarsi malamente i capelli in uno chignon sformato.
"Bellissima" rispose soffiando, mentre gli occhi verdi le si illuminavano gioiosi.
Il suono trillante di una sveglia si propagò per  tutto l’appartamento e  i soliti rumori  che preannunciavano il risveglio di Blaze si udirono, lasciando si  che tutti potessero figurarsi chiaramente ciò che  stava avvenendo nella stanza del  diciassettenne.

Prima di tutto la sveglia.
Quell’oggetto infernale che faceva dannare tutto il Clan già di prima mattina . Più volte avevano provato a sbarazzarsene ma quella dannata tornava sempre!

Se se ne guardava il retro, si poteva cogliere un profondo bozzo nel metallo rosso e scolorito nell’esatto punto, dove Haze  due mesi  prima le aveva addirittura sparato, scatenando la furia del migliore amico che gli aveva tolto la parola per le successive due ore. Un vero record per chi li conosceva.

Ashton in uno dei suoi periodi neri dell’anno aveva inscenato un furto.
Si, esattamente.
Un furto.
 Arrivando al punto di mettere  a soqquadro l’intera casa e far sparire ,tra i vari gioielli delle ragazze, anche la sveglia dell’altro Omega, blaterando che forse i ladri erano stufi di rumori assordanti alle 6.oo del mattino  o che forse a uno dei ladri serviva una sveglia e avevano colto la fortuita occasione per la gioia delle loro orecchie. Quel giorno Blaze si lamentò talmente tanto che quel malefico oggetto ricomparve magicamente al proprio posto sul comò.

Ash si chiede ancora oggi chi tra Deb e Roxy abbia ceduto  agli occhioni tristi e ingannevoli del piccolo genio del male.

Blaze aveva rinunciato alla sua sveglia solo per una settinana proprio questo mese. Esattamente nel periodo  di luna rossa  di Nins, dove la lupa aveva minacciato di squartare tutti i pantaloni verde acqua oscenamente stiminziti da GayPride  del povero ragazzino occhialuto. A quel punto–con la coda fra le gambe – non aveva potuto far altro che starsene zitto e accettare l’avvisaglia , mentre la compagna  venne acclamata da tutti i coinquilini.

Quando il trillare molesto finì, ecco che subito dopo un rumore di fogli spiegazzati si fece sentire, segno che l’ ennesimo libro o album abbandonato ai piedi del letto era stato nuovamente calpestato dal ragazzo nel  tentativo di trovare gli occhiali smarriti. Occhiali che trovava puntualmente sulla mensola sopra il letto, esattamente accanto all’edizione tascabile del Gay Kamasutra .
Una volta trovati si avviò fuori spalancando la porta e un sonoro Tonf  seguito subito da un urlo di dolore, fece  capire a tutti che anche Nina era sveglia e in piedi. 
E con la faccia spalmata proprio contro la porta dell’amico.

Roxanne e Varyare si affacciarono allo stretto corridoio buttando occhiate curiose ai due, prevedendo già l’animato diverbio che si sarebbe acceso di lì a poco.

Blaze guardò impanicato  gli occhi verdi lucidi di lacrime doloranti e mal trattenute della coetanea come se questi fossero due pistole con un proiettile in canna pronte a far fuoco.
Reduce delle esperienze vissute con le cinque sorelle sapeva  che per colpa di quello sguardo- quello carico di rabbia liquida e accusa- avrebbe dovuto aspettarsi il peggio.
Eppure, bocca ancora spalancata per la gaffe appena commessa  e per il puro terrore  visibile nelle sue iridi acquamarina, l’Omega rimase impalato al suo posto. Con tanto di mano ancora saldamente serrata attorno alla maniglia della camera.

“Questa. Me. La. Paghi.”

Ora, non è che Nins fosse seriamente arrabbiata, forse giusto un po’ ecco. Si insomma era il suo naso quello contro cui si era appena abbattuta violentemente una porta di legno, quindi si, aveva tutto il diritto di mostrare quel sorrisetto apparentemente gentile – ma in realtà profondamente  stronzo – che stava facendo tremare le ginocchia al suo amico.

In quel momento la porta di casa si aprì, rivelando una Dubhe sorridente e già vestita per uscire.
-Ehilà gente, buon giorno a tutti!-
La brunetta entrò nell’appartamento sfilandosi malamente le converse con la punta dei piedi e lanciandole noncurante in un angolo a caso.

La volpe guardò il corvo come a chiederle silenziosamente da dove spuntasse fuori la nuova arrivata, ma l’ unica risposta fu un’indifferente scrollata di spalle.
Intanto il battibecco alle loro spalle diveniva assordante.

Roxanne  si sistemò la spallina grigia della canotta sedendosi ai piedi del divano vicino alle gambe di Deb e guardandola stranita le chiese : “ Che ci facevi fuori a quest’ora?”
La ninfa la guardò arcuando le sopracciglia, in un espressione che significava sul serio?Parli proprio tu?
Di fatti la mannara  alzò gli occhi al celo come a darle ragione, perché si  effettivamente era lei quella che sgattaiolava fuori di casa tutte le mattine all’alba per vedere il sole nascere.

Var nel frattempo era andata a scovare qualcosa in frigo per poi accomodarsi sullo schienale del vecchio e malandato divano verde bottiglia , mandando giù un chicco d’uva dopo l’altro.

“Ero a far visita alle mie nuove amiche”

Roxy vide passare un lampo di consapevolezza negl’occhi  color pece della coinquilina bionda che, con un sorrisetto rassegnato chiese: “Per carità Deb, non starai mica parlando delle petunie  della signora Brown?
“Esattamente! Ora sono molto più carine, prima erano flosce e mezze andate…suvvia Var, non guardarmi così ,non ho combinato null- okay si, ora sono un pochettino più grandi e viola. Ma è tutto nella norma! Giuro!
“Voi ragazzi mi farete dannare” sospirò la più gande, smuovendosi dalla sua posizione accovacciata dalla spalliera e tuffandosi in bagno proprio mentre Haze usciva, ancora nudo e fresco di doccia, ricevendo contro una ciabatta di Nins e  un fischio di apprezzamento di Blaze.

I due avevano finalmente  smesso di litigre, ma quando Nina passò il coltello da burro al nanerottolo , quello sobbalzò comunque rischiando di far cadere il toast per terra.
Roxy fece mente locale sulla signora  Brown e subito le venne in mente l’adorabile, rugosa settantenne  ficcanaso della loro vicina,
Medlyn Brown.
La vecchia signora inglese che odorava di naftalina , thè e lacca per capelli .

Le venne da rabbrividire al sol pensiero, si chiese se tutti gli anziani fossero così.

La donna aveva beccato lei, Var e Ash in mezzo alle scale un paio di giorni prima mentre si portavano dietro gli scatoloni del trasloco e subito l’apparentemente innocua vecchietta  si era offerta di invitarli a prendere una limonata nel suo appartamento.
Ashton aveva cercato una scusa per defilarsi nell’esatto momento  in cui la signora Brown gli aveva strizzato una guancia con le sue ditina ossute, ma si ritrovò comunque a varcare la porta spintonato dalle due traditrici.
Dopo la seconda tazza di thè e il decimo biscottino al limone che i due mannari avevano mandato giù, avevano iniziato a mandare sguardi lampeggianti alla Strige, sperando che quella inventasse una scusa e li trascinasse via.

La vedova aveva iniziato a porgere domande su domande alla ventiquattrenne.
Cose a cui non potevano rispondere con la verità, come cosa vi ha spinti a Beacon Hill o anche più semplicemente  altro thè cari?.
Volpe e lupo rimasero sconvolti nell’ascoltare la quantità d stronzate che  la loro amica raccontava  pur di dare una risposta alle domande inopportune della vecchia.
Insomma, Varyare tra tutti era quella più stronza e con la faccia tosta, più volte non si era fatta scrupolo a trattarli come delle vere merde pur di dir loro la verità su come la pensava.

Quindi, se la stronza era lei perché ora sembrava una ragazzina timida e impacciata sulla vecchia poltrona a fiori e merletti della signora Brown?
Quel giorno Ver sentì di aver perso un po’ di stima agli occhi degli amici.

Fortunatamente era giunta Nina a salvarli, facendo notare con un sorriso zuccheroso alla vecchia signora che avevano un trasloco in corso e che quando avrebbero finito Varyare  sarebbe stata felice di continuare le chiacchiere.
Il corvo, dopo aver salutato cortesemente volò via a testa bassa,  seguita dai mannari sghignazzanti.

 
 


                                                                                               

 
Quaranta minuti dopo Deb girò la sua copia delle chiavi nella toppa di casa, mentre Haze alle sue spalle lanciava le chiavi della Land Rover a Var e infilava quelle della Toyota  nella tasca degli strettissimi pantaloni in pelle.
“Bene, noi tre andiamo  a ritirare le chiavi del bar dal signor Jones, voi pensate di trovare la strada per la scuola?” domandò la volpe.
“Sia santificato il navigatore satellitare” rispose Blaze  ridacchiando.
“Parole sante queste”  gli diede manforte l’amico.
“Bene andiamo allora?”  sospirò Dubhe  emanando felicità da tutti i pori.
“Beacon Hill, siamo arrivati!” esclamo il demone  sollevando il pugno in alto  e ricevendo in  risposta  degli  ululati di eccitati
“Ommiodio ragazzi, zitti prima che qualcuno ci senta!”

Mentre il corvo spintonava il gruppetto di persone giù dalle scale,Ash si chiese se le petunie della signora Brown  fossero sempre state tanto grandi.













 
E così abbiamo letto la fine del capitolo.
Spero vivamente che vi sia piaciuto,  ovviamente mi aspetto un commento per conferma o smentita di cio!
Ora, prima che andiate, vi ricordo che nel capitolo preedente Membri del Clan, sotto la voce La storia siete voi,  vi avvo detto quanto mi avebbe fatto piacere un vostro contributo alla storia, tramite un suggerimente su cosa vorreste veder avvenire nel prossimo capitolo, da una cosa piccola come XxX va a fare la spesa a cose che potrebbero cambiare il corso della storia.
Quindi, vi lascio un bacio e spero di sentirvi presto.
Con affetto.
Lex.
  
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