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Autore: Altair4    08/08/2015    2 recensioni
Due personaggi di questa storia vivono nella mia mente da tempo immemorabile, forse da dieci anni. Finalmente sono riuscita a metterli nero su bianco e ne sono estremamente felice! E’ stato difficile assegnare le caratteristiche giuste a tutto il racconto perché secondo me è un mosaico, infatti dal capitolo 23 diventerà un GIALLO! l’unico filo conduttore di tutti i suoi tasselli è la ricerca da parte della protagonista principale (mezza umana e mezza aliena) di se stessa. Senza Nome (anche detta I.113) è sospesa tra due mondi e non sa a quale appartiene veramente e soprattutto non sa quale sarà il suo destino. Ho cominciato dalle sue origini ma c’è un intero mondo parallelo, il mio mondo immaginario, da scoprire…
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Riassunto puntate precedenti: Senza Nome è mezza aliena e mezza terrestre è stata cresciuta ed addestrata come un militare in una base di Johannesburg. E’ lei stessa un esperimento militare che il dottor Spellman William sta cercando di preparare per un dimostrazione nella quale dovrà stupire le nazioni finanziatrici del progetto. Lo stesso soldato Alexei fa parte di tutto l’esperimento, vedremo come si comporterà con Aliya al loro secondo appuntamento.
 
Era finalmente domenica, Aliya si era svegliata prima del solito era nel letto che fantasticava su cosa avrebbero fatto
 
quel giorno, aveva tante cose da chiedere ad Alexei e sperava di poterlo baciare di nuovo nella privacy del bosco
 
 
interno della base. Qualcuno bussò alla porta.
            -Sono Dorotea! Ti ho portato la colazione ed un regalo!-
Aliya schizzò fuori dal letto ed andò ad aprirle la porta.
            -Vieni presto, mi fai morire di curiosità-
            -Ecco qua una sana colazione e la tua prima minigonna!-
            -Oh Dorotea…ma non dovevi…non potrò indossarla ci alleneremo insieme oggi…-
            -La potrai mettere a pranzo quando ti cambierai! Dai su, non fare la timidona, le ragazze della tua età le portano, anzi ora vanno tantissimo quei pantaloncini mini da zoccoletta…questa gonna non è così mini, credimi c’è
molto di peggio, ma secondo me sono volgari!-
 
            -Che bella, la provo subito-
Aliya si spogliò in un lampo ed indossò la sua prima minigonna, le stava a pennello.
            -Sei bellissima…forse hai ragione…è un po’ troppo audace…su di te, potrebbe saltarti addosso già al secondo appuntamento…-
 
La ragazza arrossì e continuò a guardarsi nello specchio, lei non si vedeva così meravigliosa come dicevano tutti, ma il Dottore le aveva spiegato che funzionava così alla sua età, diceva che le teenager non si vedono mai come realmente sono:
 
            -Quelle di oggi esagerano e si vestono in modo provocante, quelle delle generazioni passate si coprivano con maglioni enormi, non ci sarà mai la giusta misura-
 
            -Stai tranquilla, Alexei si comporterà come un signore, William gli ha fatto una ramanzina!- Disse Dorotea
            -Sì lo so, me lo ha detto…non preoccupatevi non farà niente che non vorrò fare anche io-
            -Se la metti così mi preoccupo davvero!-
            -Tranquilla…non sono ancora fertile!-
            -Bene…ma non è solo quello che mi preoccupa…gli uomini…-
            -Lo so, pensano solo a quello e non vogliono mettere su famiglia…tanto non potrei comunque, ma ti prometto che non farà di me quello che vuole e di sicuro mentre voi state tutti lì ad osservarmi! Per cui purtroppo non succederà un bel nulla!-
 
            -Spero che andrà come vuoi tu Barbie… a dopo…-
 
L’infermiera se ne andò ripetendosi nella mente che lei non era una ragazza di sedici anni normale, che se la sarebbe
 
cavata bene in tutte le situazioni e che non doveva assolutamente preoccuparsi.
 
Finita la colazione Aliya andò a vestirsi e mise una tuta, ma la scelse con cura, si mise davanti al pc in attesa che la
 
chiamassero, dopo poco sentì bussare alla porta.
 
            -Sono Dorotea mi hanno detto che Alexei ti aspetta in palestra…-
Aliya uscì di corsa dalla porta evitando per un pelo l’infermiera che le gridò dietro:
 
            -Non fargli troppo del male a quel poveretto!-
 
Appena mise piede in palestra rimase subito delusa, accanto ad Alexei c’era Fuentes, invece i due la guardarono a
 
bocca aperta, indossava una tutina nera attillata che le donava tantissimo.
 
            -Buongiorno Senza Nome…-
            -Buongiorno Carlos…Alexei…-
            -Buongiorno…- disse Alexei a mezza voce.
            -…ma tenente non è il suo giorno libero oggi?-
            -Non preoccuparti andrò via molto presto volevo solo seguirvi nei vostri allenamenti, poi Alexei ti insegnerà le basi per la manutenzione e l’uso del fucile M14, è molto preparato-
 
            -Grazie Signore-
            -Poi sarete liberi…-
 
Fuentes porse le protezioni da scherma ad entrambi, si sarebbero affrontati in modo che Aliya non gli facesse del male, ma avrebbe avuto luogo un vero e proprio incontro a punteggi.
 
            -Soldato semplice Petrov non prendertela se ti batte, non rovinatevi la giornata-
            -Perché? Sanno tutti del nostro appuntamento? E’ imbarazzante- commentò Aliya un po’ stizzita.
            -Mi dispiace Al…Senza Nome non è colpa mia ed è l’unico modo per stare insieme…-
 
I due ragazzi si misero in posizione e Carlos dette il via. Alexei era elegante e rapido, molto più abituato ad usare il
 
fioretto di Aliya, ma lei era estremamente veloce e gli sfuggiva senza difficoltà, ma non attaccava.
 
            -Che ti succede Senza Nome, hai paura di fargli male?-
            -Non preoccuparti lo so che mi batterai e mi farai fare una figura misera, non me la prenderò…non mi importa se sei più forte di me…- disse Alexei.
 
            -Sei sicuro? La signorina Rott mi ha spiegato come ragionate…dovete sempre essere voi i più forti…e noi dobbiamo lasciarvelo credere-
 
Lui cominciò a ridere, in quel momento Aliya segnò il primo punto.
            -Brava così, non preoccuparti, resterei deluso se tu non mi battessi-
 
Ad Aliya sembrò così carino da parte sua e cominciò ad impegnarsi un po’ di più, ma sapeva che non doveva esagerare.
 
            -Su Alexei ce la puoi fare, sei il migliore del corso! Su!-
            -Tu sei il migliore?-
            -A parte il tenente Fuentes, ovviamente-
 
In quel momento Alexei segnò il suo primo punto, ma in realtà gliel’aveva lasciato fare e Fuentes l’aveva capito benissimo.
 
            -Sei stato bravo! Ma è il punto della bandiera!-
 
Aliya decise che Alexei doveva perdere, ma che gli avrebbe fatto vincere tutte le altre battaglie fuori di lì, per cui
 
cominciò a segnare punti uno dietro l’altro, il suo avversario ebbe una reazione di orgoglio e segnò il suo secondo
 
punto, ma non ci fu più niente che potesse fare, l’ibrido non era mai stanco e lo incalzava con rapidità incredibile,
 
l’incontro finì esattamente come tutti avevano previsto.
           
            -Complimenti ad entrambi! Se ti può far piacere Alexei non credo che avrei potuto fare meglio di te, è migliorata in questi giorni, sospetto che nessun umano la potrà battere facilmente se continua così-
 
Il commento fu come una pugnalata per Aliya, si tolse la protezione dal viso mostrando uno sguardo tristissimo, ma quando Alexei rivelò i suoi bei occhi blu le sorrideva.
 
            -Sei eccezionale, gli ultimi colpi li ho parati per puro caso…sei velocissima.... tenente vorrei potermi allenare regolarmente con lei, potrei imparare molto!-
 
            -Sì…penso che sia una buona idea, adesso andate, vi aspetta il poligono-
 
Andarono a cambiarsi perché erano sudati da capo a piedi, Aliya mise una tutina identica a quella precedente, era il
 
suo modello preferito, lui la prese per mano e mentre si recavano nel luogo prestabilito le disse:
 
            -Sei stupenda, sappi che soffro tantissimo a non poterti baciare e che è stato stranamente piacevole farmi battere di te…credevo che il mio orgoglio ne avrebbe risentito, ma non è stato così-
 
            -Grazie Alexei, temevo che non mi avresti rivolto più la parola…-
            -Sarei davvero uno stupido e tu perderesti tempo a stare dietro a me!-
 
Arrivarono al poligono di tiro e per la gioia di Aliya uscirono all’aperto, i bersagli per i fucili erano molto lontani ed
 
era più semplice usare l’esterno. Era una bellissima giornata, Alexei le mostrò il fucile, ma vide il suo sguardo di meraviglia e le chiese:
 
            -Non esci molto spesso vero?-
            -No…è così sereno oggi…sono così felice di essere qui con te…-
            -Ti prego non guardarmi così…dobbiamo fare i bravi per ora…prendi, questo è un M14-
 
Alexei gli fece vedere come smontarlo pulirlo e rimontarlo, Aliya imparò immediatamente.
 
            -Non mi dire che sei anche il migliore del poligono...-
            -Non esattamente Fuentes è il migliore, poi ce la giochiamo io ed un mio caro amico, lo conosci di già è
 
Patrick il tecnico della sala dei laser-
 
            -E…in cosa altro sei così bravo?-
            -Quasi in tutto, sono tra i migliori soldati della base…mio padre è un generale…sono stato cresciuto con la mentalità giusta…o almeno loro ne sono convinti!-
 
            -Com’è che sei un soldato semplice?-
            -Nel mio paese, la Russia, sono tenente…ma qui dovevo partire dall’inizio come soldato semplice-
            -Perché hai scelto di venire qui?
            -Per rendere orgoglioso mio padre…darà lustro alla mia carriera-
            -Un giorno quindi te ne andrai?-
            -Non pensavo che ti avrei incontrato…non so cosa succederà…-
 
Alexei in quel momento era sincero non aveva avuto bisogno di recitare, Aliya lo sorprendeva e lo coinvolgeva ogni
 
giorno di più ed il biglietto che lei gli aveva scritto lo aveva davvero toccato nel profondo, ma doveva assolutamente
 
tornare in sé, represse il bisogno di carezzare quel viso dolce e aggiunse.
 
            -Vieni dobbiamo cominciare…se non ti insegno a dovere Fuentes me la farà pagare cara!-
 
Le mostrò tutti i trucchi che conosceva per tenere l’arma, per mirare, poi le diede una dimostrazione. Prese in pieno il
 
bersaglio, era davvero bravo e di sicuro si impegnava al massimo di fronte a lei. Aliya provò il suo primo colpo, non
 
prese il centro del bersaglio ma lo colpì e non era scontato per una recluta che sparava per la prima volta, Alexei
 
controllò con il binocolo.
            -Sei incredibile come al solito!-
            -Che dici? Non ho preso il centro!-
            -Guarda che me ne intendo, sparo da quando avevo la tua età! E sono molto dotato…dicono…-
 
Provò altri colpi e non mancò mai il bersaglio, l’ultimo proiettile arrivò a pochi millimetri del centro perfetto.
            -Sei la migliore allieva che uno possa avere…mi avevano avvertito…ma è davvero incredibile…-
 
Non riuscì a trattenersi, le fece una carezza alla guancia, lei gli baciò la mano, i loro cuori cominciarono a correre, ma
 
si staccarono subito, non erano soli, altri si allenavano vicino a loro e li guardavano con curiosità. Tra loro il
 
sottotenente Rook li osservava di traverso, non solo aveva un una gamba rotta, ma si era beccato un giorno di
 
consegna perché aveva fatto dei commenti poco rispettosi nei confronti di Aliya, aspettava solo il momento di potersi
 
vendicare. Si avvicinò alla coppia zoppicando e disse:
 
            -Ma bene! Vedo che qualcuno alla fine se la prenderà la tua innocenza…Senza Nome, soldato semplice Petrov…-
 
Rimarcò quel “soldato semplice” come a far capire che poteva fare e dire quel che voleva.
            -Sottotenente Rook-
 
Risposero in coro.
            -Non le conviene essere sgradevole…-
            -Soldato semplice Alexei, non c’è nessun cameratismo tra soldati? Farebbe la spia?-
            -Lui no ma io sì e a quanto pare sono molto preziosa e ascoltano cosa dico…ma se vuoi possiamo risolvere tutto con uno scontro come ai vecchi tempi!-
 
            -So che ti allena il tenente Fuentes…ci penserà lui a vendicarmi non temere…e adesso scusatemi ho da fare-
 
La coppietta si guardava ridendo, poi andarono a consegnare le loro armi, finalmente erano liberi, fecero una
 
passeggiata, non lontano dal poligono, ma erano sempre seguiti a vista.
 
            -Come è stata la tua settimana?-
            -Come sempre…però non è lo stesso senza la signorina Rott…ho degli insegnanti molto famosi e di università rinomate, ma sono così noiosi…-
 
            -Forse perché non ti conoscono, se ti vedessero sono sicura che cercherebbero di renderti le lezioni più interessanti, invece immagino che non sappiano chi li segue e si limitino a guardare la telecamera annoiati pure loro-
 
            -Infatti…posso solo fare domande scritte, non devono vedere chi sono…che fine avrà fatto la signora Rott?-
 
Aliya voleva chiedere ad Alexei di investigare ma solo quando non li ascoltava nessuno. Mentre passeggiavano
 
videro uno scoiattolino che saliva su un albero.
 
            -Uno scoiattolo rigato, non li ho mai visti dal vivo, ma che ci fa qui? Quelli arboricoli vivono più nel centro-ovest dell’Africa- disse Aliya.
 
            -Hanno ricreato questo bosco intorno alla base in stile europeo ci sono anche dei noccioli e qualche pino, hanno portato anche questi scoiattoli-
 
Tra lo stupore completo di Alexei, Aliya fece un balzo ed in un secondo era sull’albero dietro all’animaletto che cercava di sfuggirgli, ma era troppo rapida, lo afferrò e scese a terra.
 
            -Come gli batte il cuore…-
            -Ha paura di te, loro sono liberi non li puoi addomesticare, soffrirebbero…-
 
Aliya lo lasciò andare ed il piccoletto scattò a terra si girò a guardarla per un secondo e ritornò sul suo albero.
 
            -Mi piacerebbe tanto avere un animale da compagnia…ma so che non posso…-
            -Chissà, magari un giorno…-
 
Si sentì un rumoretto dallo stomaco di entrambi.
 
            -Hai fame?- Chiese lui ridendo.
            -Sì…ma sento che anche tu  non scherzi…-
            -Andiamo a prendere il pranzo, quel mio amico ha detto che ci ha preparato qualcosa di speciale-
            -Prima però volevo darmi una rinfrescata…-
            -Ok va bene, tra venti minuti in sala mensa?-
            -Perfetto!-
 
Aliya corse a fare una doccia e a cambiarsi, voleva mettere la sua minigonna, voleva vedere che faccia avrebbe fatto
 
il suo Alexei, il quale andò a rinfrescarsi, si mise un paio di jeans ed una T-shirt blu come i suoi occhi. Quando la
 
vide arrivare la guardò estasiato.
 
            -Sei bellissima…-
            -Grazie…è la prima volta che metto una minigonna…Dorotea dice che è l’ora che ne indossi una…-
            -Saresti bellissima comunque…però mi fa piacere che l’hai messa per me…-
 
La prese a braccetto, andarono a prendere il loro pranzo e si diressero nel cortile interno della base. Ebbero accesso
 
ad una enorme serra proprio al centro dell’edificio a pianta esagonale.
 
            -E’ stupefacente!-
 
Entrarono ed un viale di orchidee li avrebbe condotti ad un prato dove stesero una coperta ed aprirono il loro cestino.
 
            -Qui ci sono piante da tutto il mondo, ma nessuna di queste è bella come lo sei tu…-
            -Come sei galante…non sono abituata ad essere adulata…mangiamo?-
 
Aliya era in imbarazzo anche se aveva gradito il complimento, tirò fuori il pranzo: risotto alla cantonese con
 
gamberetti e per secondo pollo alle mandorle con una insalata mista, fragole con panna il dessert.
 
            -Cibo cinese! Buono!-
            -Anche a me piace-
 
Alexei tirò fuori le bacchette e cominciò ad imboccarla.
 
            -Che ne pensi? Cucina bene il mio amico?-
            -Sì è bravissimo…e tu ci sai fare con le ragazze-
 
Aliya era semisdraiata e Alexei da seduto la viziava più che poteva.
 
            -Raccontami un po’ della tua famiglia…-
            -Mio padre come ben sai è un orgoglioso generale russo, si chiama Nikolai, mentre mia mamma Astra è una scrittrice, ma non ho ereditato la sua bravura…-
 
            -Secondo me sì…mi hai scritto un biglietto così tenero e poetico-
            -Però non potrei mai fare lo scrittore, non posso deludere mio padre…hanno solo me non potevo non cominciare la carriera militare...-
 
            -Quindi non lo fai per te?-
            -…anche…mi viene bene, sono un ottimo soldato e dicono dai test comportamentali che sono adatto al comando…-
           
            -Come tuo padre…e di tua madre che mi dici?-
            -Bè…lei comanda in casa! Dovresti vedere com’è diverso il generale Petrov quando è con noi…sono una splendida coppia, si completano a vicenda-
 
            -Vorrei tanto sapere cosa significa avere un padre, una madre, fratelli, sorelle…non lo saprò mai…-
            -Una famiglia non è detto che sia fatta solo di consanguinei, vedrai un giorno avrai la tua famiglia di amici…-
 
Quell’argomento era molto delicato, sapeva che non avrebbe mai avuto una famiglia vera, inoltre Aliya aveva capito
 
il messaggio subliminale, lui non ne avrebbe mai fatto parte, cercò di non pensarci, ma le venne naturale una
 
domanda venuta fuori dal nulla.
 
            -Dimmi la verità… hai una fidanzata?-
 
Alexei rimase sconvolto, non se l’aspettava, sapeva che non poteva mentire completamente e si inventò una verità che avrebbe voluto credere.
 
            -Sì in teoria esiste una ragazza, ma ci siamo presi un periodo di riflessione…è uno dei motivi per cui sono qui…sono molto confuso e tutti vorrebbero che la sposassi, ma sono troppo giovane per un passo del genere-
 
            -Basta! Non voglio che ne parli…farò finta che tu non me lo abbia detto…-
 
Aliya si mise a sedere prese le bacchette e cercò di mangiare da sola, represse le sue lacrime, si sentiva una ragazzina
 
sciocca, non poteva farci niente lei intuiva tutto ed aveva sempre ragione.
 
            -Mi dispiace…-
 
La prese per le spalle e continuò la frase con trasporto.
 
            -Tu non eri prevista…sei apparsa nella mia vita all’improvviso…non sarò mai più lo stesso, anche se andrò via di qui, anche se dovessi un giorno avere una famiglia normale non potrò mai dimenticarti…sarai il mio rimpianto, credimi perché quello che ti sto dicendo è vero e tu capisci quando le persone mentono…-
 
            -Te lo ha detto il Dottore?-
            -Sì…mi ha detto che sarebbe stato inutile mentirti…-
            -Tu non mi hai detto tutto lo so…ma non importa…quello che ti ho scritto nel biglietto vale ancora…ti prego abbracciami-
 
Alexei si sentì in colpa, la prese tra le braccia e le disse dolcemente:
 
            -E’ difficile resisterti e nemmeno te ne rendi conto…finché sarò qui cercherò di meritarti-
 
Stava per baciarla ma lei lo bloccò.
 
            -Non qui…non voglio che mi vedano…-
 
Si alzò, la sollevò da terra e la portò al centro della grande serra.
 
            -Qui le telecamere non arrivano, il Dottore me lo ha promesso-
 
La teneva ancora sospesa a mezz’aria, con il dolore nel cuore la baciò, sapeva di non meritarsela e non meritava
 
nemmeno la sua fidanzata Angelica, tradiva entrambe ed erano entrambe meravigliose.
 
Aliya mise i piedi a terra e si perse in lui ancora di più, avrebbe voluto essere sua completamente lì in mezzo alla
 
serra, portò le sue mani sul suo seno perché capisse quanto lo volesse, lui la carezzò dolcemente.
 
            -Sei stupenda, ma non possiamo…tra poco dobbiamo farci vedere…il Dottore mi ha assicurato che ci darà la possibilità di stare davvero da soli, non so ancora quando…-
            -Alexei…-
            -L’ultimo bacio, poi dobbiamo tornare dove possano vederci…-
 
La strinse a sé per un altro bacio disperato, le carezzò il viso, non osava toccarla in altro modo, poi la riprese in
 
braccio e tornarono sulla coperta in vista, un’ombra sparì, erano mancati solo pochi minuti ma subito qualcuno era
 
intervenuto. Aliya piangeva in silenzio, rimasero abbracciati per un po’.
 
            -Cosa posso fare per te…-
            -…ora passa…perché non mi racconti di Aliya?-
 
Alexei avrebbe preferito di no, ma glielo doveva, così decise di accontentarla.
 
            -Aliya era la mia migliore amica, era la mia vicina di casa, la conoscevo da una vita, anche suo padre era un militare, quando i nostri genitori erano in missione spesso le nostre madri si vedevano, ricordo di aver passato anche il Natale con lei, quasi come fratelli…-
 
            -A quanti anni siete diventati amici?-
            -Lo eravamo da sempre…-
            -Le vuoi molto bene vero?-
            -Sì…-
 
Alexei aveva gli occhi lucidi.
 
            -Non è lei la ragazza di cui parlavi prima, vero?-
            -No…somiglia più a te che ad Angelica…-
 
Aliya aveva scoperto così il nome della ragazza fortunata che forse un giorno lo avrebbe avuto tutto per sé.
 
            -Adesso dov’è Aliya?-
            -Non lo so...suo padre è stato trasferito cinque anni fa in India e sono andati a vivere là…sono quattro anni che non la vedo e che non mi scrive-
 
            -E’ stata la tua prima ragazza?-
            -Le ho dato il mio primo bacio, ma lei diceva che non era destino e mi ha sempre incoraggiato ad uscire con altre…ed io stupido l’ho fatto…-
            -Tu vorresti stare con lei?-
            -No…mi sono rassegnato…ma non la scorderò mai…-
 
Aveva chiamato Senza Nome “Aliya” perché sapeva che non poteva averla e come la sua amica di infanzia si sarebbe
 
tenuta una parte di lui, un frammento del suo cuore. Decisero di continuare il giro della serra come se non fosse
 
successo nulla.
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti!
Chiedo scusa ai ragazzi (se ce ne sono che leggono!) ed alle ragazze a cui non piacciono le storie troppo sentimentali, in effetti era un po’ melenso come capitolo…anche se eravate stati avvertiti nelle caratteristiche generali del racconto…il prossimo però lo sarà meno e porterà più informazioni su Aliya.
Preciso che l’unica scherma che conosco è quella vista in TV durante le olimpiadi, quindi non ho la minima idea di come ci si alleni veramente, me lo sono inventato di sana pianta, come farò prossimamente con tante situazioni che ho potuto solo immaginare, come per esempio sparare con un M14, che però è un fucile che esiste davvero.
Ringrazio tutti quelli che mi stanno seguendo e chi sarà così audace da recensire…;-P
Baci freschi come cubetti! ;-)
Altair
 
 
   
 
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