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Autore: eleCorti    09/08/2015    2 recensioni
E se Bardack approdasse nel futuro? Che cosa accadrebbe? Incontrerà finalmente suo figlio? E Goku come la prenderà? Cercherà di rispedirlo nel passato o lo accoglierà a braccia aperte?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bardack, Goku, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Questo cambierà tutto, il destino di Kakaroth, il destino di Vegeta, ma soprattutto il tuo di destino!” urlò il sayan di nome Bardack, mentre si apprestava a lanciare il suo colpo al nemico che stava di fronte a lui.
Il mostro rosa, chiamato Freezer, non si scompose neanche un po’ alla minaccia di Bardack, anzi era impassibile, alzò, però il dito e da esso uscì un’enorme raggio, grande quanto il pianeta che stava dietro il sayan, e sembrava intenzionato a lanciarlo.
Un ghigno si formò sulla sua bocca e scagliò l’enorme sfera verso il ragazzo dalla folta chioma nera che ne fu investito in pieno, senza potersi difendere.
L’attacco colpì anche il pianeta Vegeta, che fu distrutto, insieme a tutti i suoi abitanti, mentre il sayan veniva spazzato via del raggio.
“Kakaroth!” gridò con quanta forza aveva, ma prima di perdere conoscenza vide qualcosa, anzi per la precisione due figure, una era Freezer e l’altra era Kakaroth, suo figlio, che sconfiggeva quell’arrogante mostro e vendicava la sua razza, un sorriso si fece largo nel volto del guerriero.
Poi il buio.
Sentì un rumore, sembrava il cinguettare di un uccellino, cercò di aprire gli occhi, ma ci riuscì con molta fatica, e subito fu abbagliato dalla luce del Sole.
Cercò di alzarsi in piedi, ma era ancora debole, per cui cadde al suolo, si fece forza con i gomiti e si rialzò, anche se barcollava, si guardò in torno per vedere dove fosse, e subito si rese conto che non era su Vegeta e che Freezer era sparito.
Intorno all’uomo, infatti, non vi era altro che boscaglia, quindi si disse che era finito su un altro pianeta, ma quale? Non vi erano pianeti con vegetazione simile vicino al suo.
E Freezer che fine aveva fatto? E il suo pianeta? Era stato distrutto, oppure era riuscito a fermare il colpo di Freezer? Queste erano le domande che giravano nella testa del sayan.
Poi si ricordò di suo figlio Kakaroth e della visione, quindi doveva essere ancora vivo, cercò di ricordarsi il pianeta, dove era stato mandato, un astro che si trovava nel sistema solare, precisamente nella via Lattea, poi gli venne in mente, era la Terra.
Perciò il suo obiettivo era quello di raggiungere questo pianeta, ma come? Non aveva una navicella a disposizione e non sapeva se questo strano pianeta fosse abitato, o se la popolazione fosse così avanzata da saper costruire una navicella in tempi brevi, quindi per il momento era bloccato lì.
Sentì un rumore, era il suo stomaco che brontolava, era affamato, aveva perso molte energie durante lo scontro con i soldati di Freezer, per cui decise di cercarsi del cibo.
Vide degli alberi pieni di frutti, si alzò in volo e ne prese uno per assaggiarlo. Gli piacque molto, così ne prese altri, riempiendo, così, il suo enorme stomaco di sayan.
Dopo si fece un bagno rinfrescante, perché sentiva caldo, dopodiché decise di alzarsi in volo, per esplorare il territorio.
Sotto di lui vi era solo boscaglia, per cui evidentemente il pianeta doveva essere abitato da forme di vita non intelligenti, infatti, vide molti animali, come dinosauri, leoni e così via.
Ma si dovette ricredere, sotto di lui, infatti, vide una figura simile a lui, scese al suolo, per osservarla meglio.
Era un bambino, che doveva avere circa sei anni o più, capelli neri e simili ai suoi, anzi uguali, non c’era dubbio quel bambino era la sua copia, un sorriso si fece largo nel viso del sayan.
“Kakaroth!” esclamò, avvicinandosi al bambino.
“papà, ma che dici, che cos’è questo Kakaroth!” rispose il bambino, scambiando l’uomo per il padre.
“come?  Tu sei, Kakaroth, figlio mio!” continuò il guerriero, avvicinandosi al bambino.
“no io sono Goten, ma tu non sei il mio papà!” disse il piccolo sayan, notando le differenze tra l’uomo che aveva di fronte e il padre.
“Goten!” esclamò una voce, e il bimbo si girò.
“papà!” urlò, difatti, tutto contento.
L’uomo, anche lui uguale a Bardack, si fermò e fissò l’individuo davanti a sé, aveva lo sguardo serio e profondo.
Bardack sussultò. Si ricordò, infatti, della sua visione, e riconobbe nell’uomo che aveva davanti, colui che aveva visto, quello, perciò, era suo figlio.
“Kakaroth” sussurrò.
“in realtà mi chiamo Son Goku, solo Vegeta mi chiama Kakaroth, ma tu come fai a sapere il mio nome? Sei un sayan pure tu?” domandò il moro, mettendosi in posizione di difesa.
“sì, io sono Bardack tuo padre” rispose lui.
Goku sgranò gli occhi.
“mio padre? No, non è possibile, Radish mi aveva detto che i miei veri genitori sono morti quando Freezer ha distrutto il pianeta Vegeta” disse il sayan.
“Radish? È vivo? È qui con te?” chiese il padre.
“no, è morto tanti anni fa, per mano di Piccolo” rispose il figlio, con tranquillità.
“ah, e sai dirmi dove siamo e in che epoca siamo?” domandò ancora il guerriero sayan.
“siamo sulla Terra e ti trovi nel futuro” replicò Goku.
“nel futuro? Ma com’è possibile! Deve essere stato il raggio di Freezer” cercò di dare una valida spiegazione a tutto ciò Bardack.
“quindi lui è tuo figlio?” domandò poi, indicando il bambino.
“sì, lui è Goten, il mio secondogenito” rispose il padre del bambino.
“quindi hai due figli, ma non sono dei sayan giusto?” chiese il moro.
“sì, in realtà sono metà sayan e metà umani” replicò il figlio.
“umani? Ma non avevi il compito di sterminarli?” chiese, stupito il padre.
“è una lunga storia… mi è venuta un'idea, ti porto da Vegeta, così decidiamo cosa fare” propose il terrestre.
“vuoi dire il principe Vegeta?” chiese Bardack.
“sì proprio lui” rispose suo figlio.
“e cosa ci fa sulla Terra?” chiese ancora.
“è una lunga storia anche questa…” replicò il figlio.
E si alzarono tutti e tre in volo, diretti alla città dell’ovest, per risolvere il problema di Bardack.
Goku in cuor suo era contento, finalmente conosceva il suo vero padre, non se lo immaginava così, da sempre Vegeta gli aveva detto che i sayan erano guerrieri spietati e senza pietà, invece lui si era dimostrato tutto il contrario.
Magari ora avrebbe avuto l’occasione per conoscerlo e scoprire così le sue vere origini.    
 
   
 
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