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Autore: IMmatura    10/08/2015    5 recensioni
E se la terza guerra mondiale fosse combattuta tra i corridoi di scuola e con delle pistole ad acqua?
In questa fic troverete un'epica (e comica) battaglia di quattro fazioni per la vittoria e la gloria. Atti di coraggio e momenti toccanti, battutine equivoche e tanti feels (assieme, soprattutto, a tante risate.)
Preparatevi ad assistere allo spettacolo, con una compagnia davvero d'eccezione: Ungheria ed il suo team di fujoshi.
Assurdo? Non per la IMmatura production!
[Gakuen AU] [Possibile OOC]
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Academy WWW (Water World War)

 

Capitolo 4 - Di cadute e martiri

 

-Grazie di NON avermi avvertito, eh…- disse Corea, entrando come nulla fosse in aula informatica sotto lo sguardo assassino di Taiwan. Il tutto mentre Elizaveta verificava che Eduard fosse solo svenuto e non li avesse definitamente abbandonati per via di un infarto.

-Chi diavolo lo ha chiamato?- si sentì sibilare dalla taiwanese.

-Seguo Polonia su Twitter.- si giustificò il nuovo arrivato, ricevendo un cenno di approvazione da quest’ultimo. –Tutti i tweet taggati #shipcave non passavano inosservati…-

-Ship-caverna? Carino…- commentò Estonia tornato in se, sotto lo sguardo allibito di Lituania. Nel frattempo Elizaveta di era avvicinata a Corea con aria non dico minacciosa, ma molto seria.

-Quindi?- chiese, lasciandolo basito, alla ricerca del senso di quella domanda.

-Quello che, tipo, sta cercando di dirti…- intervenne Feliks, in difesa del suo follower, in nome dell’istintiva solidarietà fra fanboys -…è che qui la situazione è calda. Molto calda. Non siamo qui a fangirlare e basta, stiamo lavorando!-

-Esatto…QUINDI, se hai intenzione di renderti utile, puoi rimanere, altrimenti quella è la porta!- concluse Ungheria, ricevendo un modesto applauso dalle truppe.

-Ho sentito che Giappone è impegnato sul campo, giusto?- chiese maliziosamente il coreano.

-E allora?-

-Potrei fare le fanart…- disse, estraendo dalla cartella la sua fedele tavoletta grafica.

-Oh, si!- esclamarono Ungheria e Polonia.

-Quelle di Kiku sono meglio.- borbottò invece Taiwan.

-Ma no, ma no… come pubblicità andranno benissimo, tipo, faranno esplodere l’internet!-

-Mi raccomando, fai quelle fanart tue specialissime.- le labbra di Elizaveta si arricciarono per un momento, come quelle di un sommelier in piena degustazione, per poi allargarsi in un sorriso, mentre gli occhi scintillavano di bagliori brillantinosi. --Quelle dove li infighisci dieci volte di più di quanto non siano già, come solo tu le sai fare…-

-Ehm… ok, ma… quando dici che devo infighirli che intendi esattament…-

E… la fujoshi impazzita tornò in tutto il suo inquietante splendore. Afferrò il coreano per il colletto della camicia e sollevandolo da terra, avvicino il suo volto al proprio per fissarlo meglio con il più preoccupante degli sguardi.

-INTENDO DIRE CHE DEVONO USCIRTI FIUMI DI SANGUE DAL NASO MENTRE STAI ANCORA DISEGNANDO! SE RIESCI AD USARE LA MANO SINISTRA PER QUALCOS’ALTRO CHE NON SIA FICCARTI UN FAZZOLETTO NELLE NARICI, ALLORA NON STAI FACENDO IL TUO LAVORO COME SI DEVE! CHIARO?-

-C-cristallino.-

-Ed ora attacca quella cosa al computer e dammi uno Spagna con la maglietta bagnata che salta addosso a Romano… perché il mondo ne ha bisogno!-

-Signorsì signora!-

-E già che ci sei prepara due stamps, che quelle su DeviantArt vanno sempre…-

---

-Ho sentito dei rumori!- Prussia caricò la pompa del fucile ad acqua, imitato da Giappone. Canada si affacciò al suo angolino per confermare di essere in posizione, mentre gli altri due si nascondevano dentro la prima aula sulla destra. Il team leader fece al volo il segno dell’ok al sottoposto in appostamento, confondendolo.

Matthew dopo esserselo fatto scivolare da una mano all’altra un paio di volte, riafferrò saldamente il fucile, riaccostandosi al muro e spiando dal vetro chi fosse in arrivo. Vide una sagoma dalle spalle larghe, e con i capelli biondi tirati indietro, seguita a ruota da una più bassa, dai capelli castani, che più che avanzare salterellava. Solo due, e facilmente riconoscibili.

---

-Cambia camera SUBITOIMMEDIATAMENTEORA!- gridò Ungheria ad un Estonia ancora pallido e frastornato, ma già attivo e stranamente zelante.

-GerIta inquadrata.-

-Zooomma.-

-Va bene così?-

-Si, si vede abbastanza bene che Ludwig è arrossit…guardateli! Camminano a braccetto! WAAAH!-

-Ma quanto possono essere fluff? Quanto?- chiese Taiwan, dimenticandosi di come Corea la stesse punzecchiando con la penna della tavoletta olografica. Anche quest’ultimo venne inevitabilmente attratto dalla scena come una falena dalla luce alogena blu.

Belgio sorrideva con il volto di una gattina sazia di latte, Polonia era tutto un programma, con la sua frenetica attività di screencaps, e persino Lily si era concessa un sospirone sognante.

---

Alle spalle di quella che non esiteremmo a definire una coppietta felice, circondata da nuvolette rosa e praticamente estraniata da quella che era la situazione, il rumore di una porta che sbatteva ruppe l’idillio.

-Ve!-

Italia si aggrappò istintivamente a Germania, facendo persino cadere la sua pistola ad acqua, mentre il teutonico, dai riflessi più pronti, si era ricordato in un battibaleno dell’arma nelle sue mani, impugnandola e puntandola contro Prussia e Giappone.

Due contro uno, per di più intralciato dall’avere un compagno aggrappato al braccio, stile fidanzatina nel tunnel degli orrori. Sarebbe stato uno scontro decisamente sleale, ma per fortuna qualcosa intervenne a controbilanciare la situazione. E con “qualcosa” intendo l’onda d’urto inarrestabile di feels di fronte a quella scena, in grado OVVIAMENTE di far sragionare chiunque avesse un cuore di fanboy in corpo.

-Niente di personale West, ma credo che sarò costretto a…-

-PRUSSIA-KUN, FERMATI! NON…- Giappone frappose un braccio al mirino dell’arma di Gilbert. Aveva un’espressione determinata, nel voltarsi verso quel team leader che stava tradendo, in nome di una causa più grande. L’amicizia? No, ovviamente lo shipping! -… INTERROMPERE UN MOMENTO DEL GENERE, è TROPPO BELLO PER ESSERE VERO!-

---

-Parole sante, Giappone, parole sante.- commentò tra se e se Ungheria, assistendo alla scena dalla sala informatica.

---

Kiku buttò all’aria la sua arma ed imbracciando la macchina fotografica iniziò a scattare in sequenza da varie angolazioni.

-Davvero? No dico… davvero?- chiese Prussia, passandosi una mano in faccia.

-Ve, mi ero quasi spaventato!- esclamò Italia ridendo –Guarda! Giappone ci fa le foto. Sorridi!- aggiunse avvicinando il suo viso a quello di Ludwig fino ad essere praticamente guancia a guancia (differenza di altezza permettendo) ed avendo pure il coraggio di invitare il tedesco a sorridere.

-Giappone, smettila immediatamente, non c’è nulla da documentar...-

-Perché sei tutto rosso? Non ti senti bene?- chiese l’italiano voltandosi e osservando l’altro con i visi ad un millimetro di distanza. (A qualcuno sembrò di sentir risuonare, dal piano superiore, un “NOW KISS!”)

Avete presente la voglia di morire? Ecco, più o meno Ludwig provava qualcosa del genere, ma si sarebbe accontentato anche di essere eliminato dal gioco dal fratello che, invece, adesso aveva iniziato a godersi a sua volta la scena con un ghignetto fastidioso che avrebbe proprio meritato un cazzotto. Gliene aveva dato uno, una volta, per molto meno. Qualcosa riguardo un boccale di birra, gli pareva.

Il tutto fin quando un sibilo gelido non ricordò a tutti che c’era qualcun altro in quella squadra. Qualcuno che non avrebbero DECISAMENTE dovuto sottovalutare. L’aria era come cristallizzata da quello spiffero, proveniente da chissà dove, mentre Prussia sbiancava, voltandosi al rallentatore, e l’ombra di un’alta sagoma iniziava ad incombere su tutte la scena.

-Zdravstvuyte.-

E con quel simpatico saluto, ed un colpo alle spalle, Russia eliminò Giappone dal gioco, per poi voltarsi a guardare verso il prussiano.

---

-Nooooooo! Perché? Nihon!!!!!- gridò Taiwan piangendo ed aggrappandosi allo schermo. Corea osò ridacchiare, prima di ricevere un pugno in piena faccia e rimbalzare “casualmente” sulla padella di Ungheria.

-Vergogna. Disonore su di te! Lui è un MARTIRE!- lo rimproverò, per poi voltarsi verso lo schermo ed eseguire un saluto militare. –Sarai ricordato con onore dalle milizie fujoshi di tutto il mondo, Giappone.-

Liechtenstein si asciugò una lacrimuccia, mentre Belgio e Polonia rincuoravano Mei.

-Ma se lo ricordano che non è morto per davvero?- chiese sottovoce Lituania ad Estonia.

-Ragazze, vedo della RuPru in avvicinamento…- disse il coreano, per cercare di distrarle.

-DOOOVE?- Tutte tornarono in posizione. In nome del sacrificio di Giappone dovevano andare avanti. The show must go on.

---

Il sorriso si allargò sul volto paffuto del russo, mentre ricaricava la pompa del fucile ed acqua.

-Non mi avrai così facilmente!- esclamò la prossima vittima designata, con un rapido scatto, riparandosi dietro Kiku, irrigiditosi sul posto con un’espressione completamente annichilita, nell’atto di prendere coscienza del modo disonorevole con cui si era lasciato sconfiggere. Nel frattempo Italia e Germania avevano avuto modo di ricomporsi. Italia aveva raccolto la sua pistola e adesso, imitando i suoi compagni, la stava puntando verso Prussia, sebbene senza molta convinzione. Sembrava più preoccupato di tenersi a distanza dall’aura oscura di Russia.

-Kolkolkolkolkol.-

E così scattò un avvincente inseguimento tra Gilbert e Ivan, apparentemente una ritirata del prussiano che però, nonostante il fiatone, insisteva nel definirla “ripiegamento strategico”. Italia e Germania, invece, pensarono di abbandonare temporaneamente la lotta per occuparsi di Giappone, sorpreso a tentare il seppoku con un righello trovato a terra.

---

-Seguiliseguiliseguili…- ripeteva come un mantra Belgio, mentre Ungheria tentava, con scarso successo, di arginare l’onda anomala di commenti e reblog su Tumblr.

Estonia tentava come poteva di cambiare camera tenendo il loro passo, Lituania mormorava una preghiera silenziosa per chiunque fosse finito tra le mani di Russia in passato e in futuro, e polonia sclerava come in pochi erano capaci di fare.

-E adesso vienimi a dire “RoChu”!- esclamò Corea, sollevando il monitor e sbattendolo in faccia a Taiwan.

-Questa è solo attrazione sessuale, la mia OTP non si batte!-

-Ahahah.-

-Io non parlo con un idiota che shippa Ameripan!-

-Di sicuro funzionerebbe più di te e Giappone. Sai che palle voi due, in coppia.-

-Sai cosa… ti auguro che la RoChu diventi canon e che la gente inizi a shipparti con Bielorussia!-

-Ridillo, e ti ritroverai il più grande flash mob di Gagnam Style al mondo nella tua capitale!-

-E-ehi, andateci piano con le minacce…- tentò di intromettersi Estonia, visto che da parte del coreano si stavano toccando vette DAVVERO eccessive.

-ORDINE!- gridò Elizaveta, ottenendo un silenzio assoluto, mentre Eduard si rannicchiava in un angolino a deprimersi per la poca considerazione che riceveva.

-Non volevo arrivare a tanto, ma è il momento di fissare delle regole, o qui non riusciremo più a combinare niente.-

Tutti si fecero attenti.

-Prima regola del club fujoshi…-

-…non parlare del club fujoshi?- chiese scandalizzato Polonia.

-Non proprio… ma non geotaggarti, siamo già troppi e se entra qualcun altro ci giochiamo definitivamente il tecnico.- disse l’ungherese, posando una mano sulla spalla di Estonia, che si rigirò borbottando un grazie, ma rimanendo nel suo angolino a fare circoletti col dito.

-Seconda regola: a casa sua ognuno shippa quello che vuole e noi non siamo qui a giudicare o a bashingare. Vale anche per te, Mei.-

Tutti annuirono. La taiwanese sbuffò, per poi acconsentire di malavoglia a tendere la mano al coreano, per una stretta di riappacificazione.

-Ci stiamo, tipo, perdendo delle perle per colpa vostra. Mi hanno appena fatto notare su Facebook che “Non mi avrai così facilmente!”. No, dico, citazione testuale!-

-Avete ragione, è il momento di concentrarsi su ciò che è davvero importante.- concordò Taiwan, lisciandosi la gonna e tornando a sedere.

-E cioè… fan art RuPru come non ci fosse un domani!- completò la frase Corea, mettendosi al lavoro.

Elizaveta deglutì mentre il suo sorriso vacillava per un istante.

---

Gilbert era quasi arrivato a svoltare l’angolo, quando scivolò, perdendo l’equilibrio e finendo carponi sul pavimento. Il che fece guadagnare abbastanza terreno al russo, pronto ad afferrarlo… per le spalle, ovviamente, e trascinarselo dietro come piccolo trofeo della vittoria. Ah, già, non prima di averlo colpito col suo fucile ad acqua (su cui Polonia, ai piani alti, non aveva potuto trattenere una battuta, atta a sminuire in proporzione i famosi cinque metri prussiani). Il modo in cui Gilbert ansimava per la corsa non aiutava a placare i pensieri sadici (e forse poco casti) dell’altro. Tuttavia l’albino si riprese appena in tempo, e con prontezza rotolò su un fianco, sfuggendo al placcaggio del russo. Non sarebbe però riuscito ad evitare il getto del suo fucile se non fosse stato afferrato al volo per un braccio da qualcun altro.

Si era completamente dimenticato dell’altro suo sottoposto, in agguato alla svolta. Aveva avuto fortuna.

-Tutto bene?- chiese Matthew.

-Ja, ma non abbiamo tempo da perdere in chiacchiere. Quello la fa un culo a tutti e due se ci trova.- fu la risposta stizzita di Prussia mentre si rimetteva in piedi e precedeva Canada verso le scale, trascinandolo per il polso. Con grande sorpresa di Matthew non salirono al piano superiore, ma si nascosero nello stesso androne dove avevano elaborato il primo piano.

Entrambi in silenzio, appiattiti contro il muro, mentre una vocina soffice ed inquietante chiamava Gilbert con insistenza, il cielo si oscuraba improvvisamente e da chissà dove venivano le note distorte di un inquietante carillon… o forse quelle le sentiva solo Prussia nella sua testa, ma dettagli. Vista la presa incerta di Matthew sul fucile, stese un braccio premendogli l’arma contro lo sterno, mentre si voltava per fargli cenno, con un dito sulle labbra, di tacere.

Canada smise praticamente di respirare e forse per questo, o forse per il calore proveniente dalla caldaia li vicina, sembrò avvampare vistosamente.

---

Tutti i buoni propositi di Ungheria erano andati a quel paese in quel preciso momento, dato che sapeva benissimo cosa sarebbe successo.

-No. No. No. Ti prego. No. Non… no!-

-Cosa?- chiese stupidamente Polonia.

-Tumblr si sta ammutinando!- sbraitò Ungheria afferrando i bordi della postazione a cui il ragazzo era seduto e rovesciandogli praticamente il banco addosso. –Come si fa a shippare persino quei due. Prima di oggi non si erano neanche mai parlati! E, prima che lo diciate, NON la sto prendendo sul personale. La RuPru non la approvo, ma la capisco, insomma… cinque minuti e stavano già sfiorando il raiting rosso, ma non è possibile che il server crashi per un rossore che a malapena si è visto!-

Niente… quella combo era stata micidiale persino per una grande come lei.

Tutto il discorso era stato fatto continuando a percorrere la stanza a passi lunghi e distesi, circondata da fiamme spuntate dal nulla, e tirando pugni suo tavoli. Tanto che Estonia stava considerando l’ipotesi di riprenderla e offrire la scena in pasto a youtube, perché ne facessero millemila parodie.

-Dai, tipo, non prendertela… è Tumblr!- ebbe il coraggio di dire Polonia.

-Si ma capisci che la vivo male, cioè, fino ad ora è stato il mio sito, il mio stile di vita e adesso… lo so che c’è gente che shippa addirittura Islanda e un frigorifero ma questo è… è… diverso.-

Gentilmente il ragazzo esercitò un po’ di pressione sulle sue spalle facendola sedere. Poi ruotò la sua sedia e con aria professionale, indossando un paio di occhiali finti e accavallando le gambe, prese un block notes dai fogli color rosa pallido.

-E… come ti senti a riguardo?-

-Tradita, capisci? Io ricevevo commenti sull’askblog PruHun, capisci? Mi avevano assegnato pure un tag personalizatto: #truehungary… - e intanto l’altro scriveva, tirandosi su gli occhialetti finti, di tanto in tanto.

“Si curano tra di loro?” si chiese Toris, sbattendo un paio di volte le palpebre. Di sicuro quello spiegava moooolte cose. Così, rimase li a guardare, mentre Feliks lasciava poggiare la testa dell’ungherese sulla sua spalla e questa, singhiozzando, canticchiava qualcosa tipo “tumblr fandom style”. Corea si commosse.

 

 

 

 

Angolino di IMma

Ed il “team fandom” è finalmente completo! Mancava un creativo, no? Speriamo solo che non dia troppe noie a quella bella peperina di Taiwan…  del resto si può sempre trovare un compromesso, giusto? *coff coff* RusAme *coff coff*. Non stupitevi neppure del cedimento del Sommo Generale Ungheria. Ve l’avevo detto che ci sarebbero stati altri problemi, ma lei è una tosta, è la nostra eroina e si riprenderà, in qualche modo.

Quanto alla battaglia vera e propria, spero che l’azione di oggi non sia stata completamente sommersa dallo strabordante sottofondo di feels, soprattutto perché c’è chi si è immolato per la causa (onore a te, Nihon!), e perché ho veramente dato del mio peggio, nell’ultima parte. (lo shippo con troppa gente, Prussia… u.u)

Saluti

IMma

PS Approfitto di questo spazietto per farvi sapere che ho indetto un contestuccio sul forum. Una bazzecola, giusto se avete voglia anche voi di fangirlare un po’ in libertà alla maniera di Ungheria e co. Vi lascio il link cosi… magari…

http://freeforumzone.leonardo.it/d/11172061/Holy-ship-Hetalia-Free-contest-/discussione.aspx

  
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