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Autore: yu90    10/08/2015    3 recensioni
Due anni dopo lo scontro, il suo ritorno da Londra, il suo sorriso spento.... quello che Strawberry si porta dentro, lo scoprirà il giovane americano e inizierà un cammino con lei.... La consapevolezza che quando qualcuno sta per lasciarci è devastante... ma i sentimenti della persona amata possono essere potenti per affrontare il dolore che ti devasta... Niente ti può preparare ad affrontare quel momento, ma l'amore può aiutarti a goderti il momento fino alla fine... Senza avere poi rimpianti... è una Strawberry x Ryan
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il primo a svegliarsi fu Ryan, aveva il collo indolenzito. La ragazza continuava a dormire nella stessa posizione della sera prima. Notò un leggero rumore dietro di se e notò il padre della ragazza che si stava preparando il caffè.
Shintaro lo guardò «Buon giorno… Caffè?» chiese al ragazzo che era ancora mezzo assonnato.
Solo in quel momento connesse chi realmente aveva davanti…
«Buon giorno Signor Momoya… Si una tazza la prendo volentieri grazie» poi facendo attenzione a non svegliare la ragazza si alzò dal divano e si spostò i capelli dagli occhi.
«Bhe vedo con piacere che almeno ieri sera Strawberry ha cenato» Shintaro osservò i cartoni della pizza vuoti e sorrise.
Il biondo non disse niente, aveva paura di mettere la ragazza nei guai, già il fatto che suo padre lo avesse sorpreso sul divano con la figlia era motivo di tensione.
Shintaro gli porse la tazza di caffè, poi guardò il biondo e chiese: «Mi spiace se alle volte Strawberry fa tardi al caffè, ma ci sono alcune mattine dove con Sakura è difficile…».
Ryan fissò l’uomo e poi disse: «Non ci sono problemi, se posso fare qualcosa non esiti a chiedere» poi si voltò verso Strawberry che ancora dormiva sul divano.
«Grazie Ryan, ma adesso possiamo solo aspettare e abituarci all’idea…» Shintaro abbassò lo sguardo.
Il biondo capì che l’uomo non era ancora disposto a far lasciare andare via quello che era il suo grande amore. Indugiò i suoi occhi sulla figura della ragazza addormentata, avrebbe voluto fare tanto qualcosa, ma era tutto inutile, questo lo faceva innervosire. Strinse forte la tazza che si stava portando alle labbra.
«Anzi una cosa posso chiedertela?» disse Shintaro poggiando la tazza di caffe e fissandolo nei suoi occhi azzurri per niente intimidito.
Ryan gli fece cenno con il capo e Shintaro proseguì «Stai vicino a Strawberry, ieri sera l’ho vista serena per questo non vi ho svegliato… ha dormito serena dopo tanto, sembra che tu le faccia bene… restale accanto… Mi rendo conto di non essere molto presente… Per favore…»
Il ragazzo annui, poi parlò «Lo farò, ma lei non la tagli fuori dalla sua vita… Questa cosa coinvolge entrambi…» il tono era stato diretto come una lama.
Shintaro non rispose, poi guardò l’orologio e disse: «Adesso io devo andare in ufficio, assicurati che faccia colazione per favore»
Ryan annui all’uomo e poi lo vide andare via.
Strawberry nel sentire il rumore della porta si svegliò e si rese conto di essere sola sul divano.
Il biondo la stava guardando senza che lei se ne accorgesse, i capelli scompigliati e gli occhi ancora gonfi di sonno.
«Se ne è andato» disse lei notando che Ryan non era accanto a lei.
«Buon giorno» le disse lui sorseggiando ancora il suo caffè che ormai era diventato freddo.
«Non te ne sei andato? » chiese un po’ perplessa.
«Quello che è uscito era tuo padre» disse lui abbozzando un sorriso malizioso.
Strawberry si alzò di scatto «Mio padre… oddio sarà su tutte le furie… oddio oddio oddio » iniziò a correre senza un punto preciso per la casa.
«Strawberry calmati, abbiamo preso un caffè e mi ha chiesto di farti fare colazione… era tranquillo» la ragazza si fermò sorpresa.
«Davvero?»
«Davvero, il caffè me lo ha offerto lui… tranquilla»
Strawberry parve tranquillizzarsi poi lo osservò e scoppiò a ridere.
«Adesso perché ridi?» chiese lui sorridendole a sua volta
«Hai i capelli tutti spettinati… sei buffo» poi si avvicinò per iniziare a preparare la colazione.
Ryan si ravvivò i capelli poi le disse: «Vatti a preparare ti porto a fare colazione impiastro»
La ragazza lo guardò e sorrise.
Corse al piano di sopra e decise di farsi una doccia.
Aprì il getto caldo e sentì le spalle rilassarsi.
Non poteva fare niente, ma con Ryan accanto si sentiva meglio… non capiva come la sua sola presenza la tranquillizzasse e la facesse sentire più forte.
Chiuse l’acqua e si avvolse un asciugamano intorno al corpo ed andò in camera sua.
Si asciugò i capelli e poi si vestì, dato il tempo decise di indossare un vestitino bianco con leggere sfumature di rosa e una cintura in vita sottile color sabbia e ci mise gli stessi stivaletti del giorno prima. Le piacevano, erano comodi e poi le aveva scelte con sua madre tempo prima.
Scese di sotto e trovò li Ryan seduto sul divano che fissava una foto che c era sul tavolino.
«Allora dove andiamo?» chiese sorridendogli
«Kyle non vede l’ora di sfamarci e io ho bisogno di una doccia»
Sorrisero e poi si avviarono insieme al caffè.
Kyle quando li vide arrivare tirò un sospiro di sollievo.
«Ryan ma dove eri. Mi sono preoccupato…. Sei rientrato adesso…» poi li vide insieme
«Scusa Kyle, ci siamo addormentati sul divano guardando un film….  Adesso scappo a fare la doccia»
Kyle era sorpreso, Ryan non era mai di buon umore la mattina… Sorrise pensando a cosa avrebbero detto i suoi genitori.
«Scusa Kyle è stata colpa mia, mi ha fatto compagnia perché mio padre non era a casa…»
Kyle le sorrise e le fece segno di seguirla in cucina «Va tutto bene, tu come ti senti? » chiese iniziando a trafficare con pentolini e biscotti.
«Non lo so Kyle… ma con Ryan accanto mi sento un pochino meglio, mi sento un po’ più forte…» il biondo stava scendendo le scale, ma si fermò sentendoli parlare.
«Cosa c’è Strawberry?» la incitò Kyle
«Ho paura di appoggiarmi troppo a lui e di obbligarlo a starmi accanto…» disse scostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Non si può imporre niente a Ryan, lui fa quello che si sente… Tranquilla principessa».
Ryan decise di entrare, aveva indossato un paio di jeans ed una maglietta con lo scollo a v.
«Allora che programmi avete per oggi?» chiese il moro osservando il loro sguardo complice.
«Strawberry qualche idea?» chiese il biondo addentando un biscotto.
«E’ domenica il caffè è chiuso… non lo so… » la richiesta del biondo l’aveva sorpresa, ma poi azzardò un idea.
«Andiamo al mare, vorrei fare qualche foto…» sorrise arrossendo.
Ryan ci pensò su «Va bene allora e giornata al mare sia» poi si volse a guardare l’amico e ricominciò a parlare «Dobbiamo anche decidere quando chiudere il caffè, tra poco inizieranno le vacanze, potremmo fare una settimana al mare tutti insieme nella villa, cosa te ne pare?»  Kyle ci pensò e non gli parve un idea malvagia.
La ragazza sembrò perplessa, allontanarsi una settimana da casa.
Ryan parve cogliere la sua ansia «Siamo a dieci minuti di macchina dalla città, se dovesse succedere qualcosa abbiamo la macchina…»
«Devo chiedere a mio padre» azzardò lei
«Ok chiamalo e io avverto le ragazze» disse Kyle entusiasta di passare un po’ di tempo lontano da tutti.
«Ryan davvero mi accompagnerai se ci fossero dei problemi?» lo disse in un sussurro non appena Kyle andò a telefonare alle ragazze.
«Starò anche li con te lo giuro» poi senza pensare le accarezzò dolcemente la guancia e le lasciò un bacio sulla guancia che fece battere il cuore ad entrambi.
 
Ryan e Strawberry lasciarono il caffè con la macchina del ragazzo per recarsi al mare.
Arrivati l’odore della spiaggia invase le loro narici e scoppiarono a ridere non appena si guardarono.
Il biondo aprì il baule della macchina e le porse la borsa che conteneva la sua macchina fotografica reflex digitale.
Si sistemarono sulla spiaggia, Ryan aveva preso due teli grandi e si misero a sedere uno accanto all’altro, osservando quella distesa azzurra, senza pensarci ancora su scattò una foto. Osservò sul piccolo schermo come era venuta e sorrise per quello che vide.
«Cosa farai tu adesso?» chiese la ragazza voltandosi verso di lui sorridendo.
Il biondo restò un attimo senza parlare, poi si riscosse e disse «Io ragazzina mi leggerò il mio libro…» Strawberry notò il grosso libro che Ryan aveva accanto «Il trono di spade?! Non credevo ti piacesse quel genere…» tratteneva a stento una risata.
Il biondo mise il broncio e punzecchiandola disse: «Ragazzina non sei l’unica ad avere degli hobby e si mi interessa molto questa storia… adesso fai le tue foto…» poi le fece una piccola linguaccia e si immerse nella sua lettura.
La ragazza non disse niente, ma si limitò a muovere la testa e sorridere, dopo iniziò a fotografare il paesaggio che aveva intorno.
Si rilassava quando guardava la sua vita attraverso l’obbiettivo della sua macchina. Tutti i problemi sembravano più piccoli rispetto a come apparivano al suo occhio.
Guardava l’orizzonte, poi il cielo con uno stormo di gabbiani che si librava alto nel cielo, poi la spiaggia e la foresta che questa aveva vicino. Incrociò nell’obbiettivo la figura di Ryan e ripensò alla conversazione che avevano avuto il giorno prima… Fotografare la sua vera essenza…
Senza che lui se ne accorgesse, mise a fuoco l’immagine e scattò una sequenza di foto, poi osservò i suoi scatti e si rese conto che Ryan era bello… non come lo definivano molte ragazze, ma era semplicemente bello…
Arrossì nel guardare quelle foto, il suo volto era rilassato…
Sollevò gli occhi dalla macchina fotografare per guardare che lui non si fosse accorto di nulla e sorrise tra se e se… Continuava a leggere sereno.
Ryan si sentì osservato solo per un istante, sollevò gli occhi dal suo romanzo, vide la ragazza ancora intenta a fotografare la spiaggia e il paesaggio intorno a se.
Tornò alla sua lettura, ma non riusciva a concentrarsi, aveva letto per due ore la stessa pagina, la mente si perdeva e vagava a lei, non poteva ancora credere che lei per due anni avesse tenuto un segreto così grande, non poteva reggerlo da sola, ma nonostante tutto lei aveva ancora la forza di sorridere…
Se solo fosse stato in suo potere avrebbe fatto cambio con sua madre per ridargli la sua spensieratezza. Questo purtroppo era impossibile, il destino aveva scelto diversamente.
Si passò una mano tra i capelli, cercando di nascondere la sua frustrazione. Lei aveva salvato il mondo, il genere umano e il destino la ringraziava portandosi via sua madre… Questo era proprio ingiusto.
«Ryan… mi sentì?» una voce lo riscosse dai suoi pensieri
«Cosa? Hai detto qualcosa?» chiese ridestandosi dai suoi pensieri e chiudendo il libro.
«Forse ci conviene rientrare, mi sa che tra poco scoppi un temporale…» la ragazza gli indicò l’orizzonte.
Si addensavano grosse nubi piene di acqua, poi un tuono squarciò l’aria.
La ragazza fece un salto e si nascose tra le braccia del biondo. Odiava i tuoni, detestava i temporali, le facevano paura.
Ryan arrossì appena, poi scoppiò a ridere e non perse occasione per prenderla in giro «Non ti sembra di essere grande per avere paura dei tuoni?!» poi scoppiò a ridere pizzicandole appena il naso.
«No non sono grande per avere paura dei tuoni brutto antipatico…» lei gonfiò le guance come un criceto… adorava quel suo modo di giocare con lui.
«Dai ragazzina andiamo, a meno che tu non voglia fare una doccia» poi si alzarono e corsero verso la macchina del ragazzo. Chiusero le portiere quando grosse gocce d’acqua iniziarono a picchiettare sul metallo dell’abitacolo.
Si guardarono, poi scoppiarono a ridere.
Tornarono al caffè, Kyle era in cucina che preparava come suo solito qualche dolce.
«Vi siete divertiti? Tutto bene » chiese appena li vide entrare sorridenti.
«Si a parte una fifona per i tuoni, tutto bene» Ryan si tolse la giacca nell’ingresso facendo gocciolare l’acqua presa uscito dalla macchina per arrivare al caffè sul tappeto, poi prese quella di Strawberry e le appese ad asciugare.
«Allora principessa, hai fatto qualche foto?» chiese il moro sorridendole.
Lei si mise a sedere di fronte al bancone ed estrasse la sua macchina fotografica «Si, guarda…»
Kyle si avvicinò e iniziò a guardare i suoi scatti, era davvero brava nonostante l’età, riusciva a catturare la vera essenza dei suoi soggetti, da quegli scatti era possibile vedere anche la sua anima.
Restò stupito quando vide che aveva fotografato Ryan e la fissò senza dire niente «Sai Kyle, guardando bene le foto, sembra quasi che Ryan abbia una maschera, non sembra faccia vedere il suo vero io…»
Il pasticciere la guardò senza parlare… Era brava a rendersi conto delle cose attraverso le sue foto.
 
Ryan era tornato nella cucina e aveva notato che i due stavano guardando qualcosa.
«Posso vederle anche io le tue foto?» chiese incrociando le braccia al petto e appoggiandosi alla parete con un sorrisetto furbo dipinto sul volto.
Strawberry guardò la foto del piccolo schermo, poi arrossì e spense l’oggetto «no mi vergogno…» nascose l’oggetto dietro la schiena.
Kyle sorrise tra se nel notare quella reazione. Presto lo avrebbe capito anche lei, era solo questione di tempo.
«Bene io ti accompagno e lui gode dei benefici di vedere il tuo duro lavoro…» si finse offeso.
«Mi dispiace Ryan, ma non posso mi vergogno… prima le devo stampare, poi prometto che te le farò vedere»
Ryan alzò il sopracciglio destro facendo finta di dubitare di lei. Improvvisamente squillò il telefono della ragazza.
Guardò il nome sul dispaly, suo padre.
«Pronto papà dimmi» disse lei provando a nascondere l’ansia.
Suo padre parlò, Ryan non le staccava gli occhi di dosso. Strawberry prima di chiudere la conversazione gli disse solo «Va bene vedrò di venire domani…»
I due ragazzi la osservarono per alcuni istanti, ma lei non diceva niente.
Si comportava come se quella conversazione non ci fosse stata.
Kyle decise di uscire dalla stanza con un pretesto, aveva capito che Ryan voleva vederci chiaro.
 
«Strawberry cosa succede?» chiese il ragazzo senza staccare da lei i suoi occhi di ghiaccio.
«Niente» disse lei con il tono un po’ stizzita.
Ryan fece finta di non sentire la sua risposta e tornò a porgli la domanda. A quel punto lei abbassò lo sguardo «Mio padre ha detto che mia mamma mi vuole vedere…Domani» nascose gli occhi sotto la frangia rossa.
«Qual è il problema?» chiese lui dolcemente
«Io non voglio andarci… non ce la faccio a vederla, ho paura di piangere davanti a lei… Non posso…» una lacrima le cadde sulla guancia.
«Non devi affrontarlo da sola…Se vuoi posso accompagnarti io…» azzardò lui sperando che lei non lo rifiutasse.
«Verresti con me?» chiese lei sorpresa.
Alzò lo sguardo e i loro occhi s’incontrarono.
Ryan le sorrise e accarezzandole la testa disse «Te l’ho detto, non devi affrontare tutto da sola… »
Strawberry senza pensare a ciò che stava per fare si avvicinò al ragazzo e lo abbracciò forte.
«Ti prego Ryan non lasciarmi sola…» poi strinse forte la sua maglietta tra le mani.
«Non ti lascerò mai…» nella sua mente Ryan si ritrovò a pensare che mai avrebbe lasciato sola la donna che amava… mai…
 
Il giorno seguente Ryan la passò a prendere a casa e insieme andarono all’ospedale.
Una volta nell’ingresso principale, il ragazzo si accorse di quanto lei fosse tesa.
«Stai tranquilla, io sono qui» lei senza accorgersi di niente gli strinse forte la mano.
Non chiesero informazioni, lei sapeva esattamente dove doveva andare.
Presero l’ascensore e salirono al terzo piano… il reparto di oncologia…
Non aveva mai lasciato la sua mano e lui l’aveva stretta tutto il tempo. Poco prima di uscire dall’ascensore, Strawberry prese un bel respiro profondo e s’incamminò insieme a Ryan verso la stanza della madre.
La porta era aperta, ma lei bussò lo stesso.
Dall’interno sentì la flebile voce di Sakura che diceva avanti.
Entrarono e Ryan sentì la sua tensione come una presenza fisica. Sakura era seduta nel suo lettino, i capelli raccolti con qualche cicca che le andava ad incorniciare il volto pallido e magro, molto magro.
Sorrideva felice di vedere sua figlia, poi sollevò le braccia invitandola in un dolce abbraccio. Solo in quel istante la ragazza lasciò la mano di Ryan per andare a stringere la madre.
Aveva paura di romperla o fargli male, Strawberry sentiva tutta la magrezza della donna, in quell’abbraccio sentiva l’esile torace, poteva percepire le costole della madre… Non doveva piangere.
Sakura l’allontanò appena da se per vedere il suo volto.
«Strawberry, hai dei cerchietti sotto gli occhi… non dormi abbastanza?» chiese preoccupata la madre accarezzandole il volto.
Strawberry si sforzò di sorriderle «Tranquilla mamma, mangio e dormo abbastanza… non ti preoccupare… Tu come ti senti?» chiese lei mettendosi a sedere sulla sedia accanto al letto.  «Io sto bene piccola mia»
Ryan era rimasto un po’ più distante, pareva un cavaliere che vegliava la sua principessa da lontano.
Fu Sakura ad accorgersi anche della sua presenza e gli sorrise dolcemente «Ryan… che bello vederti…» poi alzò un braccio facendogli segno di avvicinarsi al letto. Il ragazzo si avvicinò sorridendole e restò piacevolmente stupito quando lei lo abbracciò forte, poi senza farsi sentire da Strawberry e gli disse in un sussurrò « Grazie per prenderti cura di lei…» il biondo abbozzò un sorriso.
Shintaro aveva raccontato tutto alla moglie molto probabilmente.
 
Sakura rideva e chiacchierava con i due ragazzi, ogni tanto i due si punzecchiavano facendo ridere di gusto la donna. Era bello vedere la sua bambina ridere grazie a quel ragazzo.
Il biondo aveva notato l’assenza di Shintaro, ma molto probabilmente era ancora in ufficio.
Troppo presto per Strawberry giunse l’orario di fine visita. Un infermiera un po’ grassottella passò per pregarli di lasciare la stanza e Sakura un po’ triste nel vedere i due andare via chiese «Strawberry, Ryan passate a trovarmi spesso, mi sono divertita oggi, Shintaro resta sempre poco perché deve correre in ufficio e io sto da sola…»
Strawberry fissò Ryan e lui si voltò a guardare Sakura« La riporterò presto… » poi lasciarono la stanza con Sakura che guardava quel ragazzo prender per mano la sua bambina…
 
Una volta fuori dall’ospedale, si recarono alla macchina, prima di salire Strawberry si bloccò e silenziose lacrime le caddero sul volto.
Ryan lo notò e si avvicinò a lei, facendola appoggiare sulla sua spalla. Una volta che ebbe finito di sfogarsi lei non disse niente. Salì in macchina silenziosamente.
Arrivarono davanti al caffè, lui la fece scendere ed andò a parcheggiare.
Entrò nel locale e si ritrovò una Mina su tutte le furie «Adesso hai proprio esagerato Strawberry, per colpa tua mi è toccato sgobbare come un mulo, non puoi presentarti adesso che dobbiamo chiudere… Ryan è troppo buono con te»
Strawberry a quell’attacco non riuscì a tacere «Un po’ di lavoro non ti uccide principessina » era arrabbiata voleva prendersela con qualcuno.
«Scusa non ho capito…» disse la ragazza dai capelli corvini incrociando le braccia al petto.
Kyle e le altre nel sentire quel trambusto corsero a vedere.
Mina e Strawberry l’una di fronte all’altra che litigavano furiosamente.
La corvina le urlò contro «Sei un irresponsabile non si può più andare vanati così, cresci, sei una bambina….»
Strawberry sorrise, ma non di gioia… lei era un irresponsabile, se solo la sua amica avesse saputo.
«Che cosa hai da sorridere?» Mina era stizzita.
«Tu mi fai ridere, non sai nemmeno di cosa parli e mi dai dell’irresponsabile »
In quell’istante entrò Ryan che nel sentire le loro urla disse «Cosa diamine sta succedendo qui? »
Mina parlò, iniziando ad urlare contro al biondo di quanto fosse immatura e stanca del comportamento dell’amica…
«Mina se sei stanca, puoi anche andartene e non tornare» disse glaciale il biondo.
«Tu la giustifichi sempre, è appena arrivati, ma la perdoni perché tu sei sempre stato innamorato di lei»
Ryan puntò i suoi occhi di ghiaccio in quelli della corvina «Non dire altro Mina e adesso vattene…» Strawberry era rimasta stupita da quelle parole.
«No io non vado da nessuna parte, voglio sapere perché mi sono fatta venire le vesciche ai piedi… Io ho un saggio di danza molto importante domani…»
La rossa notò che il biondo stava perdendo la pazienza e prima che lui potesse dire qualsiasi cosa lei disse: «Povera piccola Mina, vuoi sapere perché mancavo dal lavoro oggi… ero all’ospedale a trovare mia madre che sta morendo… scusa se ti ho fatto venire le vesciche ai piedi…» poi uscì sbattendo la porta.
Fuori la pioggia era incessante, iniziò a correre, voleva urlare.
 
All’interno del caffè le ragazze rimasero senza parole, Mina non disse nulla, guardò Ryan che uscì per cercare Strawberry.
Lei non poteva sapere, non poteva immaginare.
Kyle prese in mano la situazione «Ragazze venite in cucina, avrete di certo molte domande…»
Lo seguirono in silenzio, tutte tranne Mina… la sua migliore amica che le aveva taciuto una cosa così importante, perché?
Si chinò sulle ginocchia e iniziò a piangere silenziosamente…












Ecco un nuovo capitolo appena sfornato... grazie a tutti, soprattutto a chi ha recensito, sono contenta che la storia vi sia piaciuta... presto ci sarà un nuovo capitolo, spero che questo vi piaccia come il primo un abbraccio
 
  
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