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Autore: Faby_Directioner_for_ever    12/08/2015    0 recensioni
Io: “AAAAH!” urlai cadendo per terra
“AAAAAH!” urlarono loro
X: “ E tu chi sei?” disse un ricciolo
Io: “ Chi siete voi, invece!”
X: “ Noi abitiamo qui!” disse un castano con gli occhi azzurri
Io : “ Io abito qui!”
X: “ Nah! Noi abitiamo qui da più di trent’anni!” disse uno biondo
Io: “ Beh io abito qui da ieri!”
X: “ Harry non possiamo parlare con i vivi! Verremo puniti se ci scoprono!” disse il castano
Io: “ Con i vivi?! Ma voi …”
X: “ Lo so!” rispose quello che doveva essere Harry
X: “ Dai, ti ricordi l’ultima volta: “Oh! Ho la casa infestata dai fantasmi” e bam! Si suicida. Risultato: due
anni rinchiusi in prigione! Insomma lo sai che noi fantasmi non possiamo parlare con loro!” disse il biondo indicandomi
X: “ Senti, ci fai un favore? VATTENE VIA!” disse Harry
Io presa dalla paura, scappai via scendendo al piano inferiore.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Svegliati tesoro devi andare a scuola" mi ricordó mio padre, non appena entrò nella mia stanza. Giusto, la scuola...

"Si" sbadiglai "Ora mi alzo..."
E con tutta la lentezza possibile mi sistemai per andare a scuola. Una volta arrivata, salutai Chiara.

"Ciao Cris!"

"Ciao Chiara!"

"Hai saputo della festa di sabato sera?"

"No, che festa?" domandai curiosa

"È la festa di compleanno di Micaela. Quest'anno compie diciotto anni e ha pensato di invitare quasi tutta la scuola"

"Oddio... Tu ci vuoi andare?"

"Si, beh alla fine è pur sempre una festa. Dai ti prego vieni anche tu!" Mi imploró

"Okay,okay verró. Ma dove si tiene la festa?"

"A casa sua ovvio"

"Capisco..."

-Ma dove vive? In un palazzo?! Bah.- pensai.

Suonó la campanella ed entrammo in classe. Alla prima ora avremo avuto psicologia, ma stranamente la professoressa tardava ad arrivare. Guardai il panorama che si vedeva alla mia sinistra da una finestra: il sole splendeva in cielo e illuminava una gran parte del giardino della scuola. Un gruppo di ragazzi, probabilmente in ritardo,stavamo correndo nel vano tentativo di arrivare in orario a lezione.

"Ehi, ciao!"

Mi girai e notai quella cresta bionda: era Niall.

"Ciao! Che ci fai tu qui?"

"Bah... niente di speciale" disse sedendosi sopra il mio banco "Come stai?" Mi domandó "Sei piuttosto pallida in viso"

"Abbastanza bene, grazie. Beh, è il mio solito colorito al risveglio" gli feci notare con sarcasmo

"Meglio cosí" mi sorrise "Non dovreste fare lezione?"

"Si, in teoria, ma molto probabilmente manca l'insegnante"

"Con chi stai parlando Cris?" mi chiese stranita Chiara

"Con Niall" risposi indicandolo

"Su, su! Fatti vedere fantasmino!" disse con un tono che solitamente veniva usato per richiamare i cani. Per un attimo mi immaginai Niall versione cane. Risi al pensiero.

"Contenta?!" sospiró, apparendole

Parlammo del piú e del meno finché non suonó la campanella.

"Cristina, durante l'intervallo vai nel giardino, ti aspetto lí "

"Come mai?"

"Fallo e basta" mi fece l'occhiolino

"Buon giorno ragazzi!" Entró il professore di biologia. Si chiamava Romanno, era il piú severo tra gli insegnanti. Con lui era meglio non fiatare, o avrebbe espulso chiunque in un battibaleno.
Tutti ci alzammo in piedi in segno di rispetto e ci risedemmo subito dopo. Prese posto alla cattedra e guardando il registro elettronico inizió l'appello. Finito ció, inizió la lezione.

"Che palle questo professore" disse Niall. Risi leggermente per il suo commento e iniziai a prendere appunti durante la spiegazione.

"Pss ehi" sussuró il biondo "Guarda qui" disse mostrandomi un foglio: c'era disegnato il volto di Romanno. Cercai di trattenere le risate, ma fui scoperta immediatamente dall'insegnante che stava disegnando uno schema alla lavagna.

"Ha finito di ridere signorina?" Alzó la voce verso di me. Tutta la classe mi stava osservando: odiavo essere al centro dell'attenzione...

"Mi scusi" dissi mortificata. Abbassai lo sguardo verso il mio banco. Continuó la sua spiegazione. Non avrei mai capito come aveva fatto a scoprirmi, aveva forse degli occhi alla schiena?!

******

Suonó la ricreazione e come mi era stato detto da Niall, mi recai nel cortile della scuola. Mi guardai intorno ma non lo vidi. Lo aspettai per qualche minuto ma tardava ad arrivare. Così stufa dell'attesa iniziai ad incamminarmi delusa verso l'entrata principale. Stavo per aprire la porta di vetro, quando qualcuno mi fermó, tenendomi un braccio. Mi voltai dietro e vidi Niall.

"Ciao" lo salutai "Alla buon ora..." sospirai seccata

"Lo so, scusami ho avuto un contrattempo con Harry, non mi lasciava uscire di casa"

"Perché? " risi per la strana situazione

"Chi lo capisce quel ragazzo" disse portando gli occhi al cielo

"Perché mi hai fatto venire fin qui?" domandai curiosa, sistemandomi un ciuffo di capelli che copriva la mia vista.

"Volevo farti vedere una cosa, vieni" mi invitó a seguirlo e così feci. Andammo nel retro della scuola e qui ci fermammo.

-Secondo lui non avevo mai visto il giardino del retro? Si Niall, si, nella vita l'importante è essere convinti- dissi mentalmente

Si accovacciò e inizió a scavare in un punto del terreno.

"Perché lo stai facendo?"

"Ecco fatto!" Esclamó pulendosi le mani "Qui c'è una botola segreta che porta in un vecchio scantinato abbandonato"

Aprí la botola e mi porse la mano "Prima le signore" disse lasciandomi via libera per poter passare. Mi avvicinai alla botola e guardai giù: si notava a malapena una scala. Iniziai a scendere, ma presto il buio mi impedí di continuare, un pó perché avevo paura del buio, un pó perché non volevo inciampare da qualche parte. Allora chiesi a Niall di farmi un pó di luce che non tardó ad arrivare. Sulle sue mani apparvero due sfere luminose tendenti all'arancione e mi raggiunse. Al posto delle mani sembrava che avesse due enormi lanterne: impressionante... Facevo anche fatica a guardarle per la forte luce che emanavano.
Mi sedetti per terra,non curandomi del fatto che fosse sporco e mi guardai intorno: vi erano degli oggetti (che probabilmente la scuola non usava più) collocati in diversi scaffali pieni di polvere. Accanto a me due sedie rotte erano poggiate sul pavimento e un quadro era appeso sulla parete di fronte alla scala.

"Come facevi a sapere di questo posto?"

"Quando ero vivo frequentavo questa scuola"

"Ah davvero? In che classe andavi?"

"Nella tua stessa classe"

Detto questo ridemmo entrambi per le strane coincidenze.

"Venivo qui sotto spesso insieme a Mar..." stava per dire un nome ma si corresse subito con : " insieme a dei miei amici. Sapevamo che nessuno ci avrebbe mai disturbati"

"Certo che peró potevate scegliervi un posto migliore" commentai

"A quei tempi era diverso ovviamente, adesso è rimasto abbandonato da anni ormai" disse sedendosi accanto a me

"Che cosa raffigura quel quadro?" chiesi indicandoglielo

"Oh..." riuscí solo a dire, ma dopo una lunga pausa riprese col dire: " È ancora rimasto qui..." disse alzandosi e avvicinandosi al quadro. Aveva l'aria di essere sorpreso.

"Ho disegnato io questo quadro" affermó togliendo il piccolo quadro dalla parete e ritornando seduto accanto a me "Lo avevo disegnato per il suo diciassettesimo compleanno... Le era piaciuto molto..."

"Quella del riquadro è Marika vero?"

Mi guardó negli occhi e con un amaro sorriso annuì.
Il quadro raffigurava la figura di una ragazza, seduta su un muretto di un bellissimo parco. Era bellissima, dei lunghi capelli biondi e mossi le ricadevano sulla schiena. Lei era seduta su un muretto di un giardino e leggeva un libro, probabilmente il suo preferito dato il sorriso che mostravano le sue labbra.

"Lei era bellissima" commentai, ma vedendo l'improvviso mutamento d'umore di Niall, decisi di cambiare argomento.

"Non sapevo che fossi così bravo a disegnare"

"Beh si, fin da piccolo ho avuto questa passione"

"Faresti invidia a tutti i pittori storici" puntualizzai

"Grazie" disse sorridendomi

"Io a malapena so fare gli omini stilizzati" dissi ridendo per poi contagiare anche Niall. Com'era bella la sua risata, non lo avevo mai sentito ridere così...

"Pensa che c'è gente che non sa fare neanche quelli"

"Già" sospirai "Ti è mai capitato di provare nostalgia per quando eri vivo?"

"Beh per alcune cose ... si"

"Tipo?"

"Beh visitare città, poter fare nuove amicizie, avere una ragazza, andare nei locali e nelle discoteche, bere, divertirsi un pó, andare ai concerti, vedere le fan che cantano insieme a noi... Quelli si che erano bei tempi..." disse sospirando

"Ma se ti mancano così tanto queste cose, allora perché non sei tornato a vivere?"

"Non volevo morire un'altra volta e non credo di poter tornare indietro, penso sia ormai troppo tardi"

"Beh dai, si vive lo stesso da fantasmi, in un certo senso" risi per la mia affermazione

"Mmh...si dai, questo è vero" sorrise

*Drin*

Suonó il mio cellulare: avevo un messaggio da parte di Chiara:

"Ma dove diavolo sei finita?! La ricreazione è terminata"

Guardai l'ora sullo schermo del telefono: erano le 11:10. Merda, ero in ritardo.

"Devo scappare" dissi alzandomi e facendo in fretta e in furia le scale

"Come mai?"

"Ho lezione e sono in ritardo" gli risposi uscendo e correndo verso l'entrata della scuola. Accellerai il passo per poi arrivare di fronte alla porta della mia classe. Era socchiusa, così l'aprii lentamente e mi diressi a gattoni verso il mio posto. Fortunatamente l'insegnante non se n'era accorto. Meno male...

"Dov'eri finita?" mi domandó Chiara

"Nello scantinato della scuola"

"E che ci facevi lí?"

"Ero con Niall"

"Silenzio!" ci sgridó il professore.

"Ma che scatole questo qui" commentai a bassa voce

"Giá..."

***
Andai a casa ed entrando salutai la mia famiglia. Posai le mie cose in stanza e andai a mangiare il pranzo. Appena finito ritornai in camera e iniziai a leggere un libro per far passare il tempo, dato che per l'indomani non avevo compiti da fare. Il libro aveva una copertina azzurra e il titolo mi attirava molto da parecchi giorni: "Colpa delle stelle". Era di mia madre e per il mio quindicesimo compleanno aveva deciso di regalarmelo. Il mio ultimo compleanno felice... Questo libro, mi ricordava tante cose, ma in particolar modo il giorno della sua morte. Odiavo quando la mia mente cercava di farmi ritornare a quell' episodio. Non doveva morire lei, ma io...

"Abbiamo trovato un donatore di organi disponibile a fare il trapianto di cuore" mi dissero i dottori "Verrai operata oggi stesso". Detto questo mi portarono in sala operatoria e mi fecero sdraiare su un letto.

"Stai tranquilla andrá tutto bene" mi rassicuró il chirurgo. Tutti i dottori mi dicevano di stare calma, ma come potevo? Presto mi avrebbero aperto il torace e la mia vita sarebbe stata nelle loro mani. Non volevo fare quell'operazione, ma non c'erano altre soluzioni, quindi...

"Conta fino a dieci" mi diceva un'infermiera
"Uno, due, tre...quattro.. cinque...sei...set" piano piano che dicevo i numeri i miei occhi diventavano sempre piú pesanti, fino a farmi sprofondare in un lungo sonno.

***

Aprii gli occhi e solo dopo qualche minuto mi resi conto che mi trovavo nella mia stanza: la 3AB. Ero dunque ancora in ospedale. Una lettera era poggiata sul comodino accanto al letto: strano non l'avevo mai vista prima d'ora. L'afferrai e l'aprii. E solo dopo averla letta che mi resi conto che mia madre si era sacrificata per me. Aveva donato il suo cuore per me.

Delle lacrime non tardarono a bagnarmi il volto. Ogni volta succedeva così: appena cercavo di leggerlo, finivo sempre con il piangere. Tutti mi dicevano che questo libro faceva piangere per la sua storia commuovente, io invece piangevo per tutt'altro.
I miei pensieri vengono interrotti da delle voci: erano quelle dei fantasmi

"Senti Niall, sei stato un'incosciente ammettilo" disse Louis

"Non devo ammettere nulla" rispose il biondo

"Potevi mettere il serio pericolo Cristina" continuó Zayn

"E poi come ti è venuta l'idea di andare  a casa di quel ragazzo?! Sei impazzito?!" esclamó Liam

"Io faccio quello che voglio e se voglio spaventare qualcuno lo faccio e basta"

"Lo sai che se Baltazar ritorna potrebbe anche ucciderla? O uccidere te? O uccidere tutti noi?" disse Harry

"Noi siamo giá morti"

"Non significa che non possiamo svanire per sempre" lo interruppe Liam "L'altro giorno sono andato da solo a spiare quell'uomo... e pensa un pó: ha intenzione di ucciderci tutti se violeremo ancora la legge. Bella mossa Niall. Forse tu non te ne sei accorto, ma ci sono un sacco di guardie lá fuori"

"E chissene frega"

"NIALL È MAI POSSIBILE CHE DEVI ESSERE COSÌ MENEFREGHISTA?! SARAI PUR IL LEADER DEL GRUPPO, MA NON TI PERMETTEREMO DI MANDARE ALL'ARIA LE NOSTRE "VITE". NON PENSI ALLA VITA DI CRISTINA? O DELLA SUA FAMIGLIA?!" Urló Harry

"Sei stato un incosciente a minacciare quel Matteo(?)...Manuel (?)... Marco (?) O come diavolo si chiama" Balbettó Louis

Apriii la porta della mia camera e li osservai confusa. Perché Niall avrebbe dovuto minacciare Marco?

"Che succede qui?" Chiesi loro

"Niente lascia stare" mi rispose Niall

"No, Niall, vi ho sentiti. Perché hai minacciato Marco?"

"Fatti miei"

"No Niall adesso mi rispondi" dissi alzando il mio tono di voce

"Non devo alcuna spiegazione a nessuno di voi" disse alzandosi e sparendo nel nulla.

 

  
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