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Autore: Lhea    29/01/2009    2 recensioni
Quando il tempo dell’Oscuro Signore sarà nuovamente giunto, il Potere Dimenticato verrà risvegliato e riportato alla luce.
Nella notte in cui il destino della Fenice sarà tracciato, Egli designerà il suo eguale.
Il giorno in cui il Drago sceglierà la sua strada, Egli ritroverà la sua parte mancante.
E quando la Chimera incontrerà la luce, Egli piegherà le Tenebre al suo volere.
Tre saranno coloro che si opporrano all’Oscuro Signore:
il Drago, primo principe della stirpe a compiere il tradimento;
la Chimera, nata dalle Tenebre e cresciuta nella Luce, pronta a sconfiggere il buio con la sua furia;
e la Fenice, scelta tra eguali, che ucciderà l’Oscuro Signore forte del potere a lui negato.
In un mondo senza più certezze, in un’Hogwarts svuotata e avvolta dalle tenebre un nuovo settimo anno comincia, portandosi dietro tutto ciò che la guerra comporta: odio, distruzione, paura e morte, ma anche amore, coraggio e speranza. Vecchi e nuovi personaggi dovranno fare i conti con il loro passato, con le loro paure e con i loro sentimenti. Ma soprattutto, impareranno che per sconfiggere il Male bisogna conoscerlo a fondo, scoprire ogni suo piccolo segreto e ogni sua singola sfumatura. Bisogna vederlo, viverlo e sperimentarlo… Per sconfiggere il Male bisogna esserne parte…
ATTENZIONE: POSTATI RINGRAZIAMENTI
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 – Ritorni forzati e nuovi arrivi

Capitolo 1 – Ritorni forzati e nuovi arrivi

 

L’Espresso per Hogwarts correva rapido per la campagna inglese, sotto un cielo plumbeo e ventoso. Era appena mezzogiorno, ma sembrava stesse per calare la sera.

In uno degli scompartimenti di coda del treno, sola, c’era una ragazza. Aveva lunghi capelli castani e occhi verde scuro, un viso dai tratti delicati e labbra sottili. Sedeva scrutando svogliatamente fuori dal finestrino, i piedi calzati in stivaletti di camoscio appoggiati sul sedile davanti a lei. Un grosso cane nero era accucciato sotto le sue gambe, addormentato.

Si chiamava Ariana Drake, ed era la prima volta che si recava a Hogwarts. Doveva frequentare l’ultimo anno di istruzione magica, e aveva passato gli ultimi sei anni a fare la spola tra le più diverse scuole di magia del mondo, dalla Bulgaria all’Italia.

All’improvviso, sentì un rumore provenire dal corridoio della carrozza, e Ariana si riscosse. Senza fare un rumore si alzò e mise la testa fuori dallo scompartimento: un’anziana signora conduceva un piccolo carrello con varie cibarie, facendo trillare un campanellino.

- Desideri qualcosa, cara? - domandò la donna.

Ariana sorrise. – No, grazie signora – rispose, e tornò a sedersi.

Con un sospiro, la ragazza rivolse di nuovo lo sguardo fuori dal finestrino, dove una leggera pioggerella aveva iniziato a cadere. Quel tempo orribile le metteva tristezza, e non era il modo migliore di iniziare il nuovo anno scolastico.

“Speriamo in bene” pensò, sistemandosi più comodamente lungo il sedile.

Il cane nero, un dobermann, alzò all’improvviso la testa e guardò la padrona. Ariana sorrise e batté la mano di fianco a lei, invitandolo a salire. Il cane obbedì subito, senza pensarci due volte.

- Sei pronto, Argo? – chiese Ariana, accarezzandolo sulla testa, - Ci aspetta l’anno più duro di tutti.-

Il dobermann le leccò la faccia, e lei rise. Sì, sapeva che sarebbe stato un anno difficile, ma non poteva buttarsi giù prima ancora di cominciare. Questa volta aveva un compito importante da portare a termine, e doveva prendere subito in mano la situazione. Il suo tutore le aveva affidato un compito, un compito che solo a Hogwarts poteva eseguire.

E il suo tutore non era stato niente meno che Albus Silente.

 

A qualche scompartimento di distanza, Harry Potter sedeva di fianco al fidato amico Ron Weasley, mentre Hermione Granger e Ginny, la sorella di Ron, erano davanti a loro. Tutti e quattro avevano una strana espressione, un misto tra il preoccupato e lo scettico.

Hermione guardava in continuazione l’orologio, e a Harry la cosa dava sui nervi. Già era nervoso di suo, e vedere la ragazza che si muoveva ansiosa lo infastidiva in maniera incredibile.

Era tutta l’estate che cercava di capire perché Albus Silente aveva scritto nel suo testamento che desiderava che frequentasse l’ultimo anno di istruzione magica, quando aveva dato per scontato che il settimo anno lo avrebbe passato alla ricerca degli Horcrux. Non capiva perché il vecchio mago avesse deciso senza dargli la possibilità di dire la sua, e nella sua mente aveva iniziato a prendere forma convinzione: forse il Preside credeva che non fosse ancora all’altezza del suo compito…

Ne aveva discusso decine di volte con Ron ed Hermione, e la ragazza era giunta alla conclusione che secondo lei Silente lo aveva rimandato a scuola per dargli la possibilità di prepararsi meglio alla ricerca degli Horcrux, e avere così molte più possibilità di trovarli e distruggerli. Harry aveva deciso di credere alle sue parole, ma in realtà sospettava che Silente non lo reputasse ancora all’altezza…

- Siamo in pochi, quest’anno - disse all’improvviso Ron, iniziando a scartare un panino con il salame.

- Già - disse Hermione, - Mancano le gemelle Patìl, per esempio. E so che anche molti Corvonero e Tassorosso mancano all’appello. -

Dopo l’attacco dei Mangiamorte alla scuola, il mondo magico sembrava essere caduto nel caos: se nemmeno Hogwarts era più sicura, bisognava iniziare veramente ad avere paura. Il treno era molto più vuoto del solito, e trovare uno scompartimento appartato e deserto era stato decisamente più facile del previsto.

Per tutta l’estate non si era avuta notizia delle apparizioni di Voldemort, ma misteriose morti e sparizioni erano all’ordine del giorno. Tuttavia, la situazione non era ancora degenerata: il Ministero era ancora in piedi e cercava di porre rimedio come poteva. Auror erano stati messi a guardia dei possibili obiettivi dei Mangiamorte, e la sorveglianza ad Azkaban raddoppiata. Il Signore Oscuro però non sembrava ancora deciso, nonostante la dipartita di Silente, a mostrarsi in tutta la sua crudeltà. Forse stava escogitando qualcosa.

- Chissà se quel furetto di Malfoy si farà vedere, quest’anno – chiese Ron, gustando un succulento boccone di panino.

Nello scompartimento calò il silenzio. Hermione fulminò il rosso con lo sguardo, e Ginny sembrava sul punto di alzarsi e picchiarlo. Dal canto suo, Harry si sentì invadere da un moto d’odio, al pronunciare quel nome. Non sapeva se sarebbe stato in grado di controllarsi, se si fosse trovato Draco Malfoy davanti agli occhi: forse lo avrebbe ridotto in poltiglia, se non ci fosse stato nessuno a fermarlo.

Hermione guardò di nuovo l’orologio, e si alzò in piedi.

- Io inizio ad avviarmi verso la locomotiva – disse, con una leggera nota d’orgoglio nella voce. – Credo di dover dare istruzioni ai nuovi Prefetti -

Uscì, chiudendosi la porta alle spalle, con Ron che alzava gli occhi al cielo. Hermione, come previsto, era diventata Caposcuola, e sembrava aver preso sul serio il suo nuovo ruolo. Se da Prefetto era stata insopportabile, da Caposcuola si sarebbe rivelata una assoluta disgrazia.

- Sapete una cosa? – disse Ron.

- Cosa? – chiese Ginny, con l’aria di non voler sapere proprio nulla, e gettando a Harry un’occhiata affettuosa.

- Credo che sarà l’anno più duro della nostra vita – disse il rosso, con aria saggia.

Harry lo guardò allarmato, sentendolo dire finalmente qualcosa di intelligente, e lo stesso fece Ginny. – E perché? – chiese.

- – rispose Ron, - Adesso Hermione non ci farà copiare i compiti nemmeno se la pregheremo in ginocchio!-

 

Ariana, ancora seduta con le gambe rannicchiate, continuava a guardare fuori dal finestrino, la testa di Argo appoggiata sulle gambe. Guardò l’orologio, notando che fra poco sarebbero arrivati a Hogsmade, e decise di iniziare a prepararsi.

Cercò nel baule la divisa di Hogwarts e la indossò rapidamente. Infilò la bacchetta nella tasca dei pantaloni e chiuse il collo della mantella con il laccetto.

Il treno rallentò in fretta, fino a fermarsi. Ariana prese il baule, trascinandolo lungo il pavimento dello scompartimento con Argo al seguito, e cercò l’uscita. Solo altri quattro studenti scesero con lei, gli unici che avevano occupato l’ultima carrozza.

Lungo la banchina di Hosgmade molti studenti si accalcavano diretti all’uscita della stazione, ma anche lì in mezzo non poteva non notare Rubeus Hagrid, il guardiacaccia di Hogwarts. Il suo immenso testone peloso spiccava tra i ragazzi, chiamando a gran voce: - Primo anno! Primo anno da questa parte! –

Una trentina di minuscoli ragazzini si era avvicinata ad Hagrid, e aspettava che lui desse istruzioni. I bimbetti si fecero da parte quando videro il dobermann nero precedere la ragazza con aria feroce.

- Mi scusi! – gridò Ariana, attirando l’attenzione del gigante, - Sono del settimo anno, ma è la prima volta che vengo qui… -

- Sei Ariana Drake? – domandò Hagrid, squadrandola incuriosito.

- Sì, sono io – rispose la ragazza.

- Rimani qui, entrerai con quelli del primo anno – spiegò Hagrid, che poi tornò a chiamare i nuovi arrivati per altri cinque minuti.

Quando tutti i “primini” furono chiamati a raccolta, Hagrid li condusse fuori dalla stazione, diretti al lago. E Ariana si mise in coda, per ultima, con il grosso baule che galleggiava dietro di lei e Argo che le camminava di fianco.

Percorsero un lungo sentiero di terra battuta in mezzo agli alberi, avvolti dalla pungente aria settembrina. I piccoletti si guardavano intorno palesemente terrorizzati, senza parlare: molto probabilmente stavano pensando allo Smistamento, e quali razza di prove li aspettavano…

Poi Ariana la vide, stagliata contro il cielo scuro della sera, con le torri illuminate e un’atmosfera speciale che le aleggiava intorno: Hogwarts, la sua ultima meta. Si fermò un attimo per contemplare meglio il castello, consapevole di essere arrivata nel luogo che il suo tutore aveva considerato una parte della sua vita.

Hogwarts, la più famosa scuola di magia e stregoneria dell’Inghilterra; Hogwarts, il luogo che aveva ospitato molti dei maghi più forti del mondo; Hogwarts, il luogo che aveva visto crescere lui, Voldemort, il mago oscuro più potente di tutti i tempi; Hogwarts, il posto in cui ora si trovava la persona più importante per il mondo magico: Harry Potter.

Ariana rimase immobile mentre Hagrid faceva salire su delle piccole barche i bambini, pronti ad attraversare il lago. Fissava il castello, studiando ogni torre e finestra illuminata, con una consapevolezza che le attraversava la mente. Era arrivata a Hogwarts, e tra poco avrebbe anche trovato il suo obiettivo, la ragione di anni di duro lavoro: Harry James Potter.

La ragazza abbassò lo sguardo sul dobermann, lo prese per il collare e si avvicinò alla riva con passi lenti e cadenzati, quasi fosse l’ultima volta che avrebbe camminato sulla terra.

“E ora si comincia” pensò Ariana.

 

 

  
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