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Autore: TimeStrangerRey    14/08/2015    1 recensioni
Tutti voi conoscete la storia del Genio della lampada magica? Ovviamente, direte voi! E' quella dove un giovane strofina una lampada d'oro e poco dopo ne esce fuori un Genio, al quale chiede di esaudire 3 desideri. Ne siete davvero sicuri..? E se un ragazzo non volesse chiedere nulla al Genio, che succederebbe? E se non esistesse un solo Genio, ma altri quattro? E se non fossero soltanto dei Geni, ma qualcosa di più?
Tsunami, il protagonista di questa incantevole avventura, ha fatto la conoscenza di un Genio che, però, non ricorda gran parte del suo passato. Vi starete chiedendo quale senso ha questa storia? Ebbene: leggete e lo scoprirete! Ci si vede dentro!
[Dedicata alla mia carissima amica -nonchè folle- _CreepyAlis_]
Genere: Demenziale, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Harley/Jousuke, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Segreti

'Tsunami, ancora in ritardo? Se voleva fare bella figura, poteva venire puntuale, non crede?' sospirò una donna dal fisico leggermente in carne e dai lunghi capelli biondi tenuti in un' alta coda di cavallo 'Lasciamo perdere, piuttosto vada a sedersi' fece la professoressa di matematica -come facevo a saperlo? Semplice: la lavagna era imbrattata di numeri!- alzando gli occhi al cielo. Quella donna aveva mostrato una personalità alquanto suggestiva e se vi dicessi che me la stavo facendo sotto, che volevo mettermi ad urlare e a scappare a gambe levate, potevate credermi.

'Tu dovresti essere la nuova... la cugina di Tsunami' si rivolse a me con fare dolce -avevo la pelle d'oca!- 'Avanti, vieni e presentati!' mi incoraggiò la donna, dopo aver notato la mia presenza ancora tremante sull' uscio della porta. Deglutii. Non so perché, ma quella professoressa mi metteva stranamente a disagio. Camminai verso di lei e poi cercai con lo sguardo mio cugino.

'Io sono Choco Heri, piacere' dissi imbarazzata alla classe, distogliendo lo sguardo e facendo un leggero inchino.

In quel momento ero sotto i riflettori, esattamente come le star di Hollywood: sentivo che i ragazzi facevano mille commenti tra di loro, mentre le ragazze spettegolavano. E se c'era qualcosa che non mi andava a genio, erano proprio i pettegolezzi.

"Uff... Non è affatto facile! Mamma quanto mi batte forte il cuore! Rischio l'infarto!" pensai.

Da quel momento in poi avrei dovuto vivere come un essere umano, il che era impensabile: non potevo, o meglio, non riuscivo a concepire un'assurdità del genere, dal momento che, degli umani, non sapevo praticamente nulla.

'Bene e ora, va' pure a sederti vicino a tuo cugino' mi disse la donna.

Feci come mi aveva detto e così raggiunsi il posto sotto lo sguardo indagatorio dei miei nuovi compagni di classe.

'Allora, ti piace?' mi bisbigliò dopo un po' Tsunami.

Se mi piaceva? Certo che no! Era meglio se avessi continuato ad accompagnarlo diventando invisibile! Già presentarmi era stato alquanto imbarazzante, per di più la prof mi aveva procurato un trauma psicologico permanente e per finire in bellezza, i miei nuovi compagni di classe non facevano altro che osservarmi e commentarmi.

'La prof mi fa paura!' gli risposi.

'Nha! Non ora, non può farti paura ORA: è tranquilla in questo momento!'

'Scusa? Ma guarda che dico sul serio!' sbuffai.

Iniziò la lezione e la professoressa cominciò a spiegarci un concetto alquanto strano... Per spiegarvi meglio, era un argomento che aveva numeri grandi accompagnati lateralmente da lettere o numeri in alto a destra più piccoli e alle volte, avevano tutti e due.

Mi venne il mal di testa. Che roba era mai quella?

'Signorina Heri, venga a risolvere quest'equazione di secondo grado'

"Eh?! Dice a me? No, no! Io non so neanche che cosa sia un' equazione! Figuriamoci una di secondo grado!"

'A-arrivo!'

Mi diressi alla lavagna e presi il gesso che mi aveva allungato la prof .

Scrutai attentamente la lunga serie di numeri e lettere: ma da quando la matematica usava anche le lettere? Ma perché gli umani dovevano complicarsi la vita? Mi rassegnai all' idea di dover fare brutta figura già il primo giorno di scuola e visto che ormai il mio destino era segnato, cominciai a risolverla. Scrissi il risultato e quando mi voltai, avevo puntati su di me gli occhi attoniti dei miei compagni di classe e della prof .

'È... giusto?' chiesi imbarazzata.

'Si, certo che è giusto...'

"Cosa, cosa? Choco sei grande! Si ho fatto giusto!"

Stavo per sorridere e per gridare siii, quando finì la frase.

'Ma mancano i passaggi!' disse recuperando la sua compostezza.

'Passaggi?' ripetei.

"Ma che roba è? Per caso voleva giocare? Dovevo fare dei passaggi con lei?"

Se gli umani erano strani, lei li batteva tutti!

'Sì, il modo in cui sei arrivata a scrivere questo' mi spiegò, indicando il risultato che avevo scritto.

'Ops...' riuscii a dire, poggiando, al contempo, tre dita sulle labbra.

Riflettei per un breve istante, poi iniziai a scrivere i passaggi che mi avevano portato a quel determinato risultato. La prof mi sorrise e poi, mi congedò.

'Niente male cuginetta' mi si congratulò Tsunami.

'Si può sapere che cosa diamine è un'equazione di secondo grado?' gli dissi nera, ponendo una domanda.

'Come non lo sai? Ma come hai fatto allora a-?'

'Te l'ho già detto ieri! Vedo il futuro! Insomma... in parole povere: ho barato!' gli sussurrai, interrompendolo 'Dovrai darmi delle lezioni!' sibilai in seguito.

.
.

Con mio grande sollievo, giunse l'ora di tornare a casa.

'Sai Jousuke, forse avrei fatto meglio ad accompagnarti rendendomi invisibile!' gli dissi sospirando, pentendomi della scelta che avevo fatto.

"Guarda il lato positivo...'

'E sarebbe?'

'Hai trovato il secondo Genio. Insieme potrete scoprire cosa vi è successo'

Abbassai lo sguardo. Non aveva tutti i torti, ma il vero problema era un altro: lui sapeva di essere un Genio, mentre gli altri potevano anche non saperlo. E questo, mi faceva sentire molto male.

'Choco! Tsunami!'

Una voce ci fece girare simultaneamente e chi poteva aver gridato i nostri nomi ai quattro venti? Ovviamente, Haruya.

'Haruya! Che cosa c'è?' chiesi inarcando un sopracciglio, non appena ci raggiunse.

'Niente. Volevo solo auto-invitarmi a casa vostra!' mi rispose, appoggiando il suo braccio destro intorno alla mia spalla e quello sinistro sulla spalla di Tsunami.

'Sai matematica?' gli chiesi con un sorrisetto che lo fece sussultare un po'.

Tsunami si mise una mano davanti alla bocca, affinché ciò che stava per sussurrarmi restasse tra noi.

'Non dirlo troppo in giro' cominciò Tsunami 'Purtroppo Nagumo, in matematica, è... dannatamente bravo!' finì Tsunami, sospirando.

'Ma dai! Sul serio!?'

Nagumo, con aria strafottente, annuì. Ero davvero senza parole.

'Allora insegnamela!' gli dissi autoritaria.

Mentre supplicavo Haruya, riprendemmo a camminare verso casa, ma qualcuno destò la nostra attenzione.

'Nagumo! Tsunami!'

Tutti e tre ci girammo.

'Midorikawa? E ci sono anche Hiroto e Suzuno!' fece Tsunami.

Li guardai senza saper cosa dire: non ero mai stata così timida.

'Ti abbiamo visto con questa ragazza e Nagumo, così ci siamo chiesti se fosse lei la tanto famosa Choco Heri' disse Hiroto, con una punta di malizia, posando i suoi acquamarina su di me.

Arrossii.

"Gli umani sono davvero strani: si stuzzicano tra di loro... Ma che senso ha!?"

'Piacere, io sono Ryuuji Midorikawa' fece il ragazzo dai capelli pistacchio, allungandomi una mano e distraendomi dai miei pensieri. Era identico a me, anche se il colore dei capelli era diverso.

'Io sono Choco Heri. Il piacere è tutto mio' mi presentai a mia volta, stringendo la sua mano.

Non appena la toccai, persi un battito e sentii, nella mia mente, che qualcuno gridava il mio nome esasperato. Era una voce a me familiare, poi divenne tutto buio.

"Una visione..."

Questa volta ero riuscita a non scompormi. Tirai un sospiro di sollievo: solitamente succedevano cose... strane quando ne avevo una.

'Sei davvero uno schianto Choco! Io sono Kiyama Hiroto. Piacere' fischiettò il ragazzo dagli occhi acquamarina.

Midorikawa lo fulminò con lo sguardo.

Li guardai perplessa.

"Forse questi due..."

'Piacere mio, Hiroto. Io sono la tanto famosa Choco Heri' scherzai.

Lui mi sorrise complice e insieme, scoppiammo a ridere.

'Suzuno, tocca a te!' disse Midorikawa.

Il ragazzo di ieri... o mio Dio! Spero che non ce l'abbia con me!

'Suzuno Fuusuke' si limitò a dire.

Si vedeva che era irritato.

'Choco Heri' e gli sorrisi.

'Insomma! Sei sempre così freddo?' sbuffò Nagumo.

Adorava stuzzicarlo, glielo leggevo negli occhi.

'Volete venire a casa nostra?' chiese Tsunami tutto felice.

Cosa cosa? Li stava invitando proprio a casa loro!?

Qualcosa mi diceva che sarebbe stato un pomeriggio indimenticabile...


***Angolo della ritardataria***

Buonsalve a tutti e a tutte voi!

Innanzitutto, scusate (soprattutto tu, Mint) se aggiorno con un ritardo così stratosferico!!! Il problema è che... tra tre settimane io -povera terrestre, ma neanche tanto- avrò gli esami di recupero! Evvai! (¬¬)

Non mi dileguo molto, però volevo dirvi anche che mi scuso se è venuto corto... ragazze il prossimo sarà molto lungo perché inizierò a spiegare qualcosa di Choco. *^*
Ci vediamo presto tesori! ~ (?)

#Hakuna Matata
Baci, Bebe <3

  
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