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Autore: Evie Frye    14/08/2015    3 recensioni
Un din-don alla porta.
Un'amore ritrovato.
Una nottata di passione.
Un ripensamento
Due cuori spezzati.
Una fuga dal dolore.
Tre lunghi viaggi dove si imparerà ad amare e ad essere amici migliori.
-
A cosa servirà tutto questo?
Sappiamo tutti che non sempre le storie hanno un lieto fine... non sempre l'amore trionfa su tutto...basterà solo volere tanto una cosa, per sistemare tutto e vivere "felici e contenti" ?
Beh venite a scoprirlo con me...
-
Avevo già postato questa fic, ma poi l'avevo cancellata perché non mi sembrava più una buona idea, ma mi sono sempre pentita di quella scelta e quindi eccomi qui a riproporvi questa storia. Spero vi piaccia;)
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlotta 'Carly' Shay, Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
 
“Mattina”
 

Mi si erano spente le vene, gelata la pelle.
Avevo avuto freddo,  lui se ne era andato.


                                                                                              -Elena Ferrante
 

 
Non ho mai amato la mattina per vari motivi, come ad esempio: la scuola inizia di mattina, mia madre mi partorì in mattinata su di un autobus, mio padre, per quanto io sappia, ci abbandonò una mattina di Marzo.
Anche Freddie mi lasciò, in una fredda e triste… mattina.
 
Mi svegliai di soprassalto quel giorno, e per calmarmi, allungai la mano in cerca del corpo di Freddie, ma non lo trovai. Pensai, anzi, sperai che forse era solo andato in bagno o stava preparando la colazione, o che era semplicemente steso sul divano a guardare la TV.
Dio quanto mi sbagliavo…
Mi alzai un po’ indolenzita dal letto e mi incamminai verso il bagno, mi specchiai allo specchio: ero un vero disastro. Avevo i capelli sciolti in disordine e il poco trucco che avevo, era tutto sbavato. Per non parlare del mio collo, era pieno di lividi e segni di morsi, uno in particolare era rossissimo e faceva bella mostra di se, sul mio esile, e troppo bianco, collo.
Risi al ricordo della scorsa notte.
 
Non avevo niente a dosso, solo il lenzuolo del letto, che mi ero trascinata fino in bagno, lo avevo messo a mo’ di vestito.
 
Uscii dal bagno in cerca di Freddie “ehi  Benson” lo chiamai, nessuna risposta. “Freddie” lo chiamai di nuovo, nessun rumore.
Arrivai in soggiorno, mi avvicinai al divano e notai che la valigia di Freddie non era più vicino alla porta, dove l’aveva lasciata la sera prima.
“strano” pensai.
Notai che Cat doveva ancora rientrare e ne fui abbastanza felice, viste le condizioni in cui ero, per non parlare della nostra stanza.
Non sapevo cosa pensare, speravo con tutto il mio cuore che non se ne fosse andato, non di nuovo, ma poi… vidi una cosa.
Un timore che avevo da quando lui era arrivato fuori alla porta, iniziò ad impossessarsi di me.
Sul bancone della cucina c’era un bigliettino, lo presi e inizia a leggerlo…

 
Sam perdonami, non è stata una buona idea venire da te, e tanto meno fare l’amore, no che non mi sia piaciuto, anzi, ma vedi, io sono già impegnato e non sono sicuro dei miei sentimenti, volevo solo rivederti ma sono, siamo andati oltre.
Cerca di capirmi.  Non cercarmi, non chiamarmi fa come se non ci fossimo rivisti e.. vabbè capito?
Mi dispiace Sam.  Addio.
Freddie.”
 

Non ebbi nessuna reazione, rimasi impalata in piedi davanti al bancone con in mano il biglietto.
Nessuna reazione.
Mi sentivo solo tradita, presa in giro. Avrei potuto fare a meno di lui questo lo sapevo bene.. eppure dentro di me avevo un vuoto.. troppo buoi e profondo.
Il mio piccolo e freddo cuore, era stato risucchiato da questo vuoto. Non avevo la forza di prima, mi sentivo svuotata ma solo fisicamente, la mia mente era libera.
Cosa voleva significare questa cosa? Il mio corpo risentiva la mancanza di Freddie ma la mia mente no? E il mio cuore? Cosa diceva il mio cuore non lo sapevo neanche io. Era come se non me lo sentissi più.
Quando le persone dicono la frase “mi hai spezzato il cuore”  forse intendono descrivere questa sensazione di vuoto, di nulla che ti attraversa il corpo senza darti calore e ti fa gelare il sangue nelle vene. La sensazione di aver perso qualcosa e non poterla più riavere.
Erano quelle le sensazioni che provavo.
 
Inizia a respirare con affanno, come se solo adesso il mio cervello avesse messo in moto le rotelle e capito cosa c’era scritto nel biglietto.
Fui attraversata da altre sensazioni e il vuoto iniziale si trasformò in rabbia, quasi odio verso di lui e verso di me.
Mi stava ingannando e non me ne ero resa conto, sono stata così maledettamente stupida e ingenua.
 
Inizia a piangere, amare e calde lacrime mi rigavano il volto, sciogliendo definitivamente il trucco.
Una Pucket che piange, è il colmo! Mi imponevo di smetterla, ma il mio corpo non mi rispondeva… forse per una volta potevo essere debole anche io e piangere delle lacrime che avevo trattenuto per troppo tempo.
 
Mi addormentai piangendo, sul divano avvolta nel lenzuolo che mi ero trascinata in giro. E sperando che quando mi fossi svegliata tutta quella rabbia e quel dolore, sarebbero stati solo un lontano, lontanissimo ricordo, con cui magari riderci su con Carly o Cat… Cat!
Oh cavolo sarebbe tronata tra poco, e la stanza era un macello, io ero un macello, dovevo assolutamente evitare le domande della rossa, quindi dovevo cancellare le tracce del passaggio di Freddie.
 
Mi alzai di scatto dal divano, ma inciampai nel lenzuolo e caddi sui resti del tavolino, proprio in quel momento, la caramellina fece il suo ingresso allegra e spensierata come sempre, quasi mi dava la nausea.
Appena mi vide a terra, fece cadere a terra la borsa rosa che aveva e corse da me per aiutarmi ad alzarmi.
 
 “oh Sam! Ma cosa hai combinato?” mi chiese prendendomi per un braccio e aiutandomi a ritornare seduta, come se non lo sapessi fare da sola.
“niente Cat, sono pigra, non volevo alzarmi” cercai di mentire e portarla sul ridere.
“cosa sono queste macchie?” mi chiese una volta sedute sul divano
“macchie?” chiesi
“si si, vedi, queste che hai sul collo” disse indicando il mio collo
Cavolo i morsi!
“ehm-“
“e cosa è successo al nostro tavolino?! Faceva parte del set di Travestiti!” disse la rossa indicando i resti del tavolino
“io vedi-“ tentai di dire
“e perché hai un lenzuolo a dosso?” mi chiese, faceva domande a raffica, non riuscivo a comporre una frase decente
“oh mio dio! Stavi piangendo? Hai gli occhi rossi!” mi disse sorpresa
“mi fai parlare!” sbottai irritata, per quanto volessi bene a Cat, a volte era davvero insopportabile.
“okay! Calmati” mi disse
“allora, conosci Freddie no?” le chiesi, anche se già sapevo la risposta
“si, Freddie , Benson” mi disse
“ecco, mentre tu eri a dormire da Jade, lui è venuto qui” iniziai a spiegare
“oh che bello! E ora dov’è?” mi chiese felicemente, alzandosi di scatto dal divano e scrutando il soggiorno e la cucina in cerca di Freddie.
“lui non è qui” dissi semplicemente, e i miei occhi si velarono di lacrime.
“è uscito a prendere qualcosa?” mi chiese innocentemente
“no…” sussurrai
“e dov’è andato?” mi chiese sedendosi, di nuovo, sul divano e prendendomi una mano nella sua.
“io, io non lo so” dissi in un sospiro
“ e perché la casa e tu siete in queste condizioni?” mi chiese
“ehm… ti hanno mai spiegato come nascono i bambini?” le chiesi in modo più neutrale possibile
“si certo! Quando due persone, un uomo e una donna, si mettono in un letto insieme e-“ si bloccò all’istante e mi guardò sgranando gli occhi.
“t-tu… e F-Freddie avete.. cioè voi, aspetta cosa?!” iniziò a balbettare
“si Cat” annuì imbarazzata
“e lui ora se ne è andato? Ti ha lasciato qui senza dire niente?” mi domandò riprendendosi
“esatto, penso sia tornato a Seattle” le dissi
“e allora vai  a Seattle” mi disse
“mi ha detto di non cercarlo e-“ tentai
“e da quando tu ascolti qualcuno?” mi disse ridendo
Si questo è vero.
“sai una cosa Cat? Hai ragione, stasera partirò per Seattle e prenderò a calci Freddie Benson!” dissi alzandomi di scatto dal divano.
 
Oramai avevo deciso. Sarei andata a Seattle e avrei preso a calci Freddie per come si era comportato, per avermi lasciato e per avermi fatto passare per una stupida.
 
Niente mi avrebbe fermato… o forse si?
 
 
 
 
 
 

Angoletto mio!
Ehiii!
Salve belle persone, come state? Ma soprattutto cosa ne pensate di questo capitolo?
Noterete man mano che la storia continui, che ho reso i personaggi più, come dire, maturi? Sono più grandi e non dimentichiamoci che ICarly è uno show comico, per adolescenti e bambini, e che quindi è tutto preso alla leggerezza e in modo comico, ma non sarà così nella mia storia.
La storia avrà un tocco più triste e malinconico, ma non mancheranno di certo situazioni divertenti.
Detto questo, vi mando un saluto e aspetto le vostre, apprezzatissime, recensioni!
Ciauuuu! 
   
 
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