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Autore: WolfEyes    17/08/2015    2 recensioni
[Team Galaxy]
[Team Galaxy - The Far Out Adventures of Team Galaxy]
La vita prosegue tranquilla al Galaxy High, mentre i ragazzi si addestrano per diventare Space Marshals, ma un nuovo arrivo sconvolge, per certi versi in positivo e per altri in negativo, il team protagonista. Un arrivo che sembra allontanare Yoko da Josh proprio quando quest'ultimo si stava rendendo conto di amarla, mentre una notizia inaspettata costringe Brett a prendere una drastica decisione...
[Josh/Yoko centric, accenni Nuovo personaggio/Yoko, Brett/Nuovo personaggio, Josh/Nuovo personaggio, Bobby/Toby]
[Revisionata dal 14/01/2018]
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4-Troppi pensieri sconvenienti

Capitolo 5

Tra confronti e pensieri

 

 

 

Non gli andava per niente. Avrebbe preferito il digiuno, ma non poteva continuare a scappare. L’aveva già evitato il giorno precedente, non doveva farlo di nuovo. E, dopotutto, iniziava ad avere fame.

Arrivando nella sala della mensa, notò che, purtroppo, Yoko e Brian erano già arrivati e si stavano sedendo ad un tavolo, mentre di Brett non c’era alcuna traccia. Dov’era finita la sua brillante e consueta propensione al ritardo, ora che serviva? Avrebbe dovuto affrontare da solo il nuovo arrivato, e questo lo turbava al punto da fargli quasi perdere l’appetito. Di nuovo.

Si fece coraggio e, sprezzante del pericolo che stava per correre, si avvicinò al tavolo come se nulla fosse. Salutò entrambi in modo cordiale e si sedette… Proprio di fronte a Brian. Pensò che il posto accanto a lui era solitamente occupato dalla ragazza, ma che quel giorno, guarda caso, lei occupava il posto vicino al nuovo arrivato. Notò che Yoko attendeva in piedi, e, qualche attimo dopo l’arrivo di Josh, si offrì di andare a prendere il pranzo al nuovo studente. Ora poteva dire di aver perso del tutto l’appetito.

Una gran rabbia pervase il moro, che si impose di restare calmo nonostante fremesse dalla voglia di prendere a pugni quella brutta faccia che aveva di fronte. No, doveva smetterla con i pugni, era troppo irascibile ultimamente. Avrebbe finito col rompersi veramente la mano.

«E così ho finalmente l’onore di parlare anche con te e fare la tua conoscenza!» esclamò con un sarcasmo ben celato tranne che al moro, il nuovo arrivato, porgendogli la mano destra.

«Piacere mio», mentì Josh, storcendo il naso e sollevando a sua volta la mano destra, solo per fargli notare la fasciatura. «Spiacente, ma… Infortunio!», esclamò.

«Oh, scusa!», disse Brian, ritirando la mano.

Proprio in quel momento tornò Yoko con in mano due vassoi della mensa e li posò sul tavolo.

«Eccomi! Tu, Josh, non vuoi niente?», gli chiese lei, cordialmente.

«No, ti ringrazio, ma ho già mangiato un panino…», mentì lui, ripensando a come gli era passata in fretta la fame non appena aveva notato la cordialità e la generosità di Yoko nei confronti di Brian.

«Come? Anche ieri sera non hai cenato… Tutta colpa di quella stupida moto!», esclamò lei, incrociando le braccia al petto, stupendosi poco dopo di aver provato una strana preoccupazione nei confronti dell’amico.

«Ehi! Sono capace anche da solo di capire quando mangiare!», esclamò Josh, imbronciandosi.

Yoko rispose con un’occhiata storta poco prima di rendersi conto di aver scordato l’acqua.

«Scusate, torno subito», disse, dirigendosi verso il bancone.

«E così… Hai una moto… Qui?», gli domandò Brian, tra lo sconcertato e l’incredulo. Era la prima volta che sentiva nominare la moto e, d’altra parte, era anche la prima volta che si trovava faccia a faccia con Joshua Kirkpatrik.

«Sì…», esclamò il moro, per niente interessato alla conversazione e distratto dalla folla di studenti in mensa, alla ricerca di una certa testolina bionda che avrebbe potuto salvarlo da quella situazione fin troppo tesa.

«E come mai ti permettono di tenerla qui? Non mi sembra che nessun altro abbia un proprio veicolo…».

«Me lo permettono e basta», tagliò corto Josh, ormai irritato.

«Perché sei un figlio di papà?», indagò Brian, fastidiosamente, ricordando che il giorno prima, nell’ufficio del direttore, aveva sentito Josh chiamare “papà” il signor Kirkpatrik.

Lo sguardo che prima Josh aveva posato su altri studenti era balzato, rapidissimo, su Brian, che lo guardava con un sorrisetto di scherno.

«Non azzardarti a darmi nomignoli o a pensare che solo perché mio padre è il direttore mi sia permesso fare tutto ciò che voglio, qua dentro. Ma… Rendimi le cose difficili e io renderò la tua permanenza qui un inferno», sibilò Josh tra i denti.

«Ah sì? E voglio proprio vedere come farai! Tuo padre preferirà dare ascolto al suo figlio ribelle o ad un nuovo studente modello che forse si iscriverà in questa scuola? Io per tuo padre rappresento un affare!», lo provocò Brian con un sorrisetto.

Nuovamente tornò Yoko, che si sedette con il suo solito modo allegro.

«Allora, ragazzi, avete fatto conoscenza?», domandò ad entrambi.

«Certo!», esclamò Brian, con una punta di sarcasmo che notò soltanto il ragazzo seduto di fronte.

«Sì! », diede corda anche Josh, rispondendo allo stesso modo. «Sai, è proprio simpatico, non so come ho fatto ad ignorarlo, ieri…».

Nessuno dei due avrebbe voluto ammettere di fronte a Yoko che non si sopportavano a vicenda già dopo una conversazione di nemmeno cinque minuti.

La ragazza ne fu subito contenta, esclamando raggiante: «Visto? Ve l’avevo detto che sareste andati d’accordo!»

Non sapeva quanto si stesse sbagliando.

 

 

Brett doveva ammettere che la situazione era notevolmente cambiata. Era palese che Josh e Brian non si sopportassero. Questione di caratteri! Se due persone sono incompatibili non ci si può fare niente, inoltre era sicuro che il suo arrivo in mensa, poco prima, avesse evitato imbarazzanti silenzi e battute spinose…

Ma non era questo a cui doveva pensare! Perché Josh ne combinava sempre una? Brett aveva anche i suoi, di problemi, senza preoccuparsi di quelli degli altri.

Gli restava poco più di un mese per decidere, e non era una cosa facile.

Sdraiato sul letto e con lo sguardo perso a concentrarsi su un punto indefinito del soffitto della stanza, il giovane biondino stava pensando al giorno precedente, quando Kirkpatrik li aveva chiamati nel proprio ufficio e aveva annunciato l’arrivo di Brian. Era bastata una conversazione in privato per ribaltare l’andamento della giornata e fortunatamente Josh non era in camera quando era tornato indietro. Aveva seriamente bisogno di stare un po’ da solo, e anche ora, vista la mancanza del suo compagno di stanza, ne voleva approfittare per lasciarsi andare a quei pensieri. Doveva prendere una decisione, una seria decisione, e doveva pensare solo a sé stesso.

Non aveva informato i genitori né i suoi amici. Non doveva coinvolgere nessuno con cui avesse un legame affettivo o in qualche modo, anche involontariamente, questi avrebbero influenzato la sua scelta. Ma non sapeva più che pesci prendere. Sì o no? Restare… o andarsene?

Possibile che dovesse lasciare il Galaxy?

Proprio mentre si poneva quell’interrogativo assillante, qualcuno irruppe nella stanza in modo poco garbato.

«Non ho idea di come tu faccia a sopportare quell’essere!», sbraitò Josh, con spalle e braccia irrigidite, digrignando i denti.

Brett decise di lasciar perdere momentaneamente i propri pensieri, concentrandosi su Josh.

«Beh, perché lo odi tanto?».

«Uno che mi dà del figlio di papà di certo non si guadagna la mia stima!», disse.

«Ne deduco che non siete partiti col piede giusto».

«Affatto!», confermò il moro.

Qualche istante dopo si sedette sul letto, sbuffando.

«Scusa, sicuramente ti stavi riposando e io ti ho disturbato», disse, gettando il busto all’indietro in modo da trovarsi sdraiato.

«Figurati», disse Brett, girandosi su un fianco, così che Josh non potesse vederlo in volto. «Buona dormita».

L’altro non rispose, ma il biondino sapeva che il giovane sarebbe stato in procinto di dormire, questa volta senza rischiare di rompersi una mano.

Conosceva Josh troppo bene per pensare che fosse così irascibile solo a causa di Brian. Aveva perso la sua solita vitalità, pur essendo un pigro, e, quando non era alle prese con la sua moto, lo trovava spesso pensieroso.

Ma questa era la buona occasione per starsene da solo con i propri pensieri e riprendere a concentrarsi sulla decisione da prendere. Poteva veramente lasciare Josh e Yoko? Era vero che Brian avrebbe potuto rimpiazzarlo, ma quanto sarebbero durati lui e il moro gomito a gomito lavorando insieme? Ma poteva rinunciare ad un’occasione come quella per i suoi amici? Si trattava pur sempre del suo futuro, del suo interesse… Erano più o meno importanti se messi a confronto con il suo team?

Ma d’altro canto, come l’avrebbero presa loro se lui li avesse abbandonati? Non sarebbe nemmeno più riuscito a guardarli in volto. Anzi, li avrebbe mai rivisti se se ne fosse andato?

Erano interrogativi ai quali riusciva solo a dare risposte negative ed inquietanti. Non c’era modo di fare una scelta giusta, proprio perché non c’erano una decisione giusta e una sbagliata di vedere quella proposta. Non c’era una fazione dalla parte del bene e una dalla parte del male. Si trattava unicamente di una questione personale, il cui esito poteva vedere gli amici davanti alla carriera, o viceversa.

Tuttavia, era una decisione che doveva prendere da solo, senza l’aiuto di nessuno. I genitori probabilmente gli avrebbero detto di andare via, di pensare al suo interesse, ma gli amici non lo avrebbero lasciato andare tanto facilmente.

Aveva undici anni, ma non voleva coinvolgere nessuno. Solo lui avrebbe deciso. Lui e nessun altro.

 

 

Nella stessa stanza, su di un letto poco distante, Josh pensava amaramente a quanto la situazione fosse diventata insostenibile. Non riusciva a sopportare l’idea del nuovo arrivato e più ci pensava più si imbestialiva. Yoko invece gli sembrava totalmente irraggiungibile, distante e del tutto presa da Brian, che come se non bastasse ricambiava le sue attenzioni. E come biasimarlo? Una ragazza così non poteva essere ignorata…

Dannazione, perché non poteva esserci lui al posto di uno dei tanti ragazzi che Yoko aveva l’abitudine di adocchiare? Non che lui fosse da meno, ma ora che ci faceva caso era da parecchio che non pensava a nessuna delle ragazze che incontrava…

Era proprio andato… E la cosa peggiore era che Yoko gli stava sfuggendo da sotto il naso. Se ne stava lentamente andando.

Si dice che ci si rende conto del valore di una cosa solo quando la si perde, ma, forse, a volte basta semplicemente la paura di perderla a farlo capire.

 

 

Non appena si chiuse la porta di camera alle spalle, un sorriso le si allargò sul volto.

Brian e Josh si erano finalmente parlati e, anche se doveva ammettere che in certi momenti l’atmosfera sembrava essersi fatta pesante, era felice che andassero d’accordo. Loro stessi lo avevano ammesso, non appena lei era tornata al tavolo. Sì, qualche momento di silenzio era dovuto anche a lei ed ai suoi sensi di colpa per la faccenda del provino, ma poi tutto era andato affievolendosi man mano che i due ragazzi discorrevano. Si sentiva così soddisfatta degli avvenimenti della giornata, in particolare di quello, poiché fortunatamente i due si erano trovati simpatici e Brian poteva dirsi ormai ben ambientato nel gruppo. Le sfuggì un risolino dalle labbra e si buttò sul letto, voltandosi a fissare il soffitto.

Si sentiva così leggera ora che non doveva più preoccuparsi. I dubbi di quella stessa mattina si erano come dissolti nel nulla.

Inoltre poteva dirsi felice, perché sentiva che le cose con Brian stavano andando alla grande. Quel ragazzo l’aveva colpita fin dall’inizio e, ora che aveva potuto constatare che andava d’accordo con Josh, non c’era niente in lui che non andasse o che la preoccupasse ulteriormente. Poteva quasi definirlo il ragazzo perfetto, era gentile, solare, simpatico ed era capace di farla sentire bene, nonostante inizialmente fosse un po’ in imbarazzo accanto ad un ragazzo così carino. Sì, era proprio un bel ragazzo! Ma non doveva correre troppo, lo sapeva, in fondo lo conosceva solo da poco tempo e non voleva affrettare le cose. L’importante era che per ora lui le avesse fatto una buona impressione e avesse tutte le carte in regola, e sperava di aver fatto anche lei una altrettanto buona impressione al nuovo arrivato.

Le gote le si accesero al pensiero di quel viso sorridente incorniciato da morbidi capelli castani, e un sorriso spontaneo le arricciò le labbra rosee.

Tuttavia, nonostante stesse pensando a Brian, a quello che sperava sarebbe diventato più di un amico e che si stava guadagnando un posto riservato nel suo cuore, si sorprese di provare un grande sollievo dentro, un sollievo che le aveva liberato lo stomaco da un peso, un sollievo interiore e nascosto, più profondo e rassicurante. Sapeva che non aveva nulla a che fare con Brian. Sembrava che i pensieri rivolti a lui fossero solo la superficie delle emozioni che stava provando, quelli più insignificanti se messi a confronto con quello che sentiva ora. Sentiva un’emozione molto più importante di quelle che i precedenti pensieri le avevano trasmesso. Un volto diverso si sovrappose a quello di Brian, nella sua mente, e non riuscì a trattenere un sorriso. I capelli scuri e gli occhi chiarissimi, quella vivacità dentro di essi e quel sorriso raggiante.

Si sorprese di quanto Josh avesse importanza per lei, di quanto nel suo cuore occupasse un posto ben più grande rispetto al nuovo arrivato e di quanto in realtà fosse stata in pensiero per lui. Non lo avrebbe mai creduto possibile. Eppure si rese conto di averlo sempre saputo. Una parte di lei aveva a cuore Josh come nessun altro.

Giunse alla conclusione che Josh fosse ormai il suo migliore amico e fu grata a quella giornata per averle dato prova del fatto che non lo stesse perdendo.

 

 

 

Angolo dell’autrice:

Eccoci! Qui sì che facciamo i conti con qualche avvenimento rilevante!

Brian e Josh hanno avuto il loro primo dialogo e dire che cane e gatto andrebbero più d’accordo di loro è dire poco! (mi sono anche sempre chiesta perché Josh potesse tenere una moto al Galaxy, ma la serie lascia così poco spazio agli altri personaggi che magari anche a loro è permesso tenere lì un proprio mezzo, e noi poveri spettatori non ne siamo al corrente).

E cosa dire poi di Brett? Abbiamo finalmente un quadro un po’ più chiaro di cosa lo turbava, ma… Perché deve lasciare il Galaxy?

E Yoko forse non ha tirato le giuste somme, dal momento che ha pensato che Josh e Brian andassero d’accordo, ma abbiamo anche visto quanto tenga al nostro amico e quanto soffra la sua lontananza, per quanto questo distacco risalga solo agli ultimi due giorni. Tuttavia, non è troppo afferrata in psicologia, o almeno per quanto riguarda sé stessa, perché, aspettando i dovuti tempi, si sta convincendo che Brian sia il ragazzo perfetto, senza rendersi pienamente conto che è Josh quello con cui si è sempre sentita bene e tante altre belle cose xD

Sto mettendo alla prova l’equilibrio del team, me ne rendo conto… Come reagiranno i protagonisti a tutto quello che sta accadendo?

Vi chiedo scusa, avrei dovuto aggiornare tipo giovedì, ma mi è stato impossibile usare il computer fino ad oggi. Ho dato una riletta veloce e non dovrebbero esserci errori, comunque fatemi sapere! Per quanto riguarda invece il mese di settembre credo che mi limiterò ad un solo aggiornamento causa impegni universitari (esami, per intenderci!).

Ringrazio come sempre piccola_boss, che si sta sempre più affezionando a questa storia, per le belle recensioni che mi lascia. Intanto mi chiedo dove siano finite Rimiesse e weepingangel… Mica vi mangio!xD Ringrazio come al solito tutti i lettori di questa piccola fic, non abbiate timore a dirmi cosa ne pensate ^^

A presto!

WolfEyes

  
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